L'anno appena iniziato si apre con un interrogativo che da mesi tormenta i cinefili. Questa sarà la volta buona? Riusciremo finalmente a godere della visione dell'atteso The Tree of Life o Terrence Malick rimanderà ancora una volta la release del suo nuovo lavoro? Stavolta le premesse positive ci sono tutte. L'uscita americana del film è fissata per la seconda metà di maggio, la distribuzione italiana è stata trovata e Malick, nel frattempo, ha intrapreso le riprese di un ulteriore progetto, abbandonando finalmente il montaggio di The Tree of Life, che ormai ricordava più la Tela di Penelope che un normale processo di post-produzione. Il primo, suggestivo trailer è già stato diffuso mostrando Brad Pitt, Sean Penn e Jessica Chastain immersi in una natura incontaminata e impegnati a tessere una fitta rete di relazioni familiari che vedono le due star nel ruolo di padre e figlio alla scoperta del mondo e dei sentimenti. L'attenzione rivolta al ritorno di Terrence Malick da parte del pubblico è indice del desiderio crescente di un cinema di qualità che rappresenti un'alternativa consistente ai blockbuster 3D che, indipendentemente dalla qualità delle singole pellicole, sembrano voler fagocitare il mercato lasciando sempre meno spazio al cinema più introspettivo e meno spettacolare. Questa tendenza si riflette anche nella flessione di incassi verificatasi in Italia durante le festività che ha colpito le tradizionali commedie natalizie. Alla lunga, si sa, il cinepanettone diventa indigesto. Per fortuna il nuovo anno cinematografico si apre con la nuova fatica del maestro Clint Eastwood. Come nel caso del precedente Invictus, anche Hereafter ha diviso la critica, americana e non. Fattore determinante è stata la scelta dell'anziano Clint di voler affrontare un tema controverso come l'aldilà, con tutte le questioni legate a fede e credenze personali che esso comporta. Certo è che a Eastwood non mancano coraggio né visione autoriale per permettersi di osare anche a livello tematico e Hereafter né è la prova.
Coraggio e originalità non mancano neanche a Darren Aronofsky e ai famigerati fratelli Coen, autori che si apprestano a ipotecare qualche Oscar con le loro ultime opere, in arrivo a febbraio nei cinema. Sfolgorante e visionario, Cigno nero - Black Swan è un'incursione nel mondo della danza intrisa di bellezza e violenza. La ricerca della perfezione estrema della protagonista, l'insicura étoile Nina, si riflette nella performance mozzafiato di Natalie Portman in un ruolo che vale una carriera. Ma non mancano rivali titolate come l'intensa e umanissima Nicole Kidman di Rabbit Hole, che potrebbe soffiarle quella statuetta che i pronostici le hanno già assegnato di diritto. Prosegue il viaggio attraverso la rilettura dei generi intrapreso dai Coen molto tempo fa, viaggio che stavolta li ha portati a rileggere il western classico. Grazie a Il grinta potremo godere di una manciata di splendide performance capitanate da quella del protagonista, il veterano Jeff Bridges, qui nei panni che furono dell'icona John Wayne in un film asciutto e polveroso come il deserto in cui è ambientato. Fa piacere scoprire come un'opera così poco commerciale, negli USA, abbia attirato l'attenzione del grande pubblico. Vedremo se anche in Italia sarà lo stesso. Decisamente spettacolare, ma sconsigliato agli spettatori di stomaco debole, è l'adrenalinico 127 ore che segna il ritorno del premio Oscar Danny Boyle, qui alle prese con la drammatica biografia dell'alpinista scavezzacollo Aron Ralston, scampato per un pelo alla morte in montagna in seguito a una manovra disperata. La storia vera ha costretto James Franco a una performance estrema e l'eccentrico attore, che sembra ormai aver raggiunto una certa maturità recitativa, non ha deluso le aspettative. Scioccante violenza ci attende anche nel thriller Hanna, che segna l'allontanamento del regista Joe Wright dai period movie per esplorare nuovi cupissimi territori, trasformando l'adorabile Saoirse Ronan in una piccola killer priva di scrupoli addestrata dall'infido genitore Eric Bana. Ci troveremo di fronte alla Nikita del nuovo millennio? Il 2011 vedrà il ritorno dei maestri Martin Scorsese e David Cronenberg, entrambi pronti a cimentarsi con qualcosa di completamente diverso da ciò a cui ci avevano abituati in passato. Scorsese abbandona atmosfere thriller, agenti corrotti, criminali e mafia per abbracciare il 3D applicato a un racconto per ragazzi. A sessantanove anni il maestro newyorkese non teme le sfide e decide di tradurre in immagini il racconto poetico, fantastico e cinefilo di Brian Selznick La straordinaria invenzione di Hugo Cabret. E' superfluo sottolineare quanto sia forte la curiosità nei confronti di questo lavoro. Attinge, invece, al romanzo di Christopher Hampton David Cronenberg per narrare il triangolo professional-sentimentale instauratosi agli inizi del secolo scorso tra i padri della psicanalisi Freud e Jung e la bellissima e instabile Sabina. Per A Dangerous Method il regista canadese si è affidato a tre straordinari interpreti tornando a collaborare con il torbido Viggo Mortensen, affiancato, stavolta, dal talentuoso Michael Fassbender e da Keira Knightley nel ruolo della protagonista femminile. La Knightley e Fassbender, nel corso dell'anno, saranno protagonisti di due ulteriori adattamenti letterari tratti da due opere simbolo: Fassbender cercherà l'affermazione definitiva calandosi nei panni dell'affascinante Edward Rochester nella nuova versione di Jane Eyre, diretta dal giovane Cary Fukunaga e interpretata dall'Alice burtoniana Mia Wasikowska, Keira Knightley sarà, invece, protagonista del controverso adattamento dello straziante Non lasciarmi, dal romanzo capolavoro di Kazuo Ishiguro. Ancora un triangolo sentimentale per l'attrice, affiancata stavolta dalla deliziosa Carey Mulligan e da Andrew Garfield, in un film che ha l'arduo compito di rendere giustizia a un'opera intrisa di sentimenti contrastanti, difficili da tradurre in immagini. Solo a partire dal 23 marzo scopriremo se il regista Mark Romanek è riuscito nell'impresa. Toni più smorzati per il dramma sudista The Help, tratto dal best seller di Kathryn Stockett, pellicola tutta al femminile che vedrà le rosse Emma Stone e Bryce Dallas Howard alle prese con emancipazione e pregiudizi razziali nel Mississippi degli anni '60. Il passato risulta essere da sempre il miglior filtro per interpretare il problematico presente in cui siamo immersi. Ad affermarlo non è solo il cinema più tradizionale, ma anche la nutrita pattuglia di pellicole fantascientifiche che si preparano a invadere gli schermi a breve, tutte pervase da un certo gusto retrò e rivolte con un occhio al passato. Basti pensare al blockbuster sci-fi più atteso di queste festività, il disneyano Tron Legacy, avventura tridimensionale che altro non è se non il sequel del cult Tron, divertissement per amanti dei videogiochi agée cresciuti all'ombra del Commodore 64. Altro sequel/prequel ampiamente atteso è Rise of the Apes, interpretato anch'esso da James Franco, che aiuterà a far luce sul mito fondativo alla base del capolavoro visionario Il pianeta delle scimmie. Il classico tema del complotto ritorna pedissequamente sia nell'action alieno Sono il numero quattro, diretto da D.J. Caruso, in cui un manipolo di alieni umanoidi si rifugia sulla Terra per sfuggire a una razza ostile che dà loro la caccia, sia in The Adjustment Bureau, fanta-romance dove l'amore del politico Matt Damon per la bella ballerina Emily Blunt viene ostacolato da misteriose forze ostili. E se nel road movie Paul, la scanzonata coppia british formata da Simon Pegg e Nick Frost, diretta a Roswell per visitare la famigerata Area 51, si imbatte in un vero alieno, un fratellino di E.T. sboccato e irriverente, Jon Favreau si rifugia nel Far West per dipingere la sua atipica invasione aliena mescolando passato e futuro in un mix decisamente esplosivo. Decisamente più classica l'invasione extraterrestre del militarizzato World Invasion: Battle Los Angeles, girato con look documentaristico alla District 9, dove saranno i marines californiani capitanati da Aaron Eckhart a respingere la furia aliena. In quest'ottica appare più chiara anche la misteriosa operazione nostalgia operata da J.J. Abrams con l'atteso Super 8, in arrivo nei cinema italiani a giugno, che ha realizzato un omaggio ispirato alle pellicole scritte e dirette da Steven Spielberg negli anni '70 e '80. Ci sarà da credere ai proclami del polemico Michael Bay che, nel terzo capitolo della saga dei Transformers, si è liberato della peperina Megan Fox abbracciando la via del 3D in cerca di una qualità narrativa superiore? Noi attendiamo con curiosità maggiore la performance di Hugh Jackman in Real Steel, prima incursione nell'universo sci-fi di Shawn Levy che si cimenterà con pugili robot, figli ritrovati e manager alla ricerca della propria identità. Nutrita come ogni anno, da un po' di tempo a questa parte, anche la schiera dei supereroi, tutti - o quasi - rigorosamente in tre dimensioni. Si comincia a gennaio con un eroe tutto da ridere, il buffo The Green Hornet, rilettura della serie che rese celebre, tra l'altro, il mitico Bruce Lee, firmata da Michel Gondry. Ad aprile toccherà al più serioso Thor. Il biondo dio del tuono si scontrerà con Odino (un fiammeggiante Anthony Hopkins) e verrà punito con l'esilio sulla Terra dove si innamorerà della dolce Natalie Portman. La presenza di Kenneth Branagh dietro la macchina da presa fa ben sperare i fan. Mescola azione, sensualità e ironia il superomistico Green Lantern, diretto da Martin Campbell. Ancora un personaggio dalla duplice identità, ancora nuovi poteri in ballo per mettersi al servizio di un'impresa superiore, la salvaguardia dell'universo, Chissà se il bel Ryan Reynolds riuscirà a portare a termine il compito assegnatogli tenendo a bada i nemici che lo circondano. In preparazione della reunion di The Avengers - I vendicatori, prevista per il 2012, un altro eroe Marvel torna a rivivere. Si tratta di Capitan America che comparirà in Captain America: il primo vendicatore, nei cinema a luglio. A interpretarlo sarà il prestante Chris Evans, attore non nuovo al mondo dei supereroi. La pellicola più attesa, in casa Marvel, è però senza dubbio X-Men: First Class, prequel dedicato alle affascinanti creature mutanti che fa luce sulle cause dell'inimicizia tra Magneto e Xavier. Per l'occcasione la Marvel ha riunito un cast stellare, ingaggiando Michael Fassbender, James McAvoy, Jennifer Lawrence, Kevin Bacon e Ray Wise e affidando il tutto nelle mani di un regista nuovo di zecca (Matthew Vaughn). E se con Kick-Ass potremo finalmente permetterci di ironizzare sul duro mestiere di supereroe, il visionario Sucker Punch di Zack Snyder ci mostrerà l'immenso potere della mente in un'avventura tutta al femminile dove un manipolo di fanciulle guerriere lotta per la sopravvivenza in un universo ostile. Tra drammi, violenza, film ad alto tasso adrenalinico ed effetti speciali a go go, nel mondo della commedia a farla da padrone sono ancora una volta le romcom declinate nelle più impensabili varianti. David Gordon Green ci fa strada nel medioevo boccaccesco di Your Highness dove i principi inetti James Franco e Danny McBride sono costretti a farsi aiutare dalla sexy amazzone-guerriera Natalie Portman per salvare la promessa sposa di Franco, rapita da un perfido mago. Ancora la Portman intreccerà una relazione apparentemente priva di legami con Ashton Kutcher in No Strings Attached, pellicola che curiosamente ha un film gemello in uscita quasi contemporanea (Amici di letto: istruzioni per l'uso, interpretato da Mila Kunis e Justin Timberlake). Il maestro del sentimento James L. Brooks torna a parlare d'amore insieme all'amico Jack Nicholson in Come lo sai, mentre il fortunato Ron Howard affronta lo spinoso tema della sincerità tra migliori amici in Parlo o non parlo?, pellicola che ha già scatenato non poche polemiche a causa di un trailer ben poco politically correct. Attesa per la dark comedy Bad Teacher, interpretata da un'irriverente Cameron Diaz, per Una notte da leoni 2 che, dopo Las Vegas, si sposta nell'esotica Tailandia, e per il corale Tower Heist, impreziosito da un super cast che comprende Ben Stiller, Eddie Murphy e l'irresistibile Alan Alda. La critica USA incorona Easy Girl, moderna rilettura de La lettera scarlatta in cui Emma Stone dà il meglio di sé tentando di sfruttare ai propri fini la fama di 'ragazza facile' nata per un equivoco al liceo. A marzo anche il pubblico italiano potrà esprimere il proprio parere a riguardo. Nel mondo dell'animazione cresce l'attesa per il tenero Rango, storia di un camaleonte immerso in un'avventura nel Far West (ancora un revival western). La creaturina, doppiata da Johnny Depp, sarà testimone della reunion della star più amata col regista Gore Verbinski, il quale ha abbandonato la saga Disney dei Pirati dei Caraibi - che prosegue imperterrita con Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare e con la new entry Penelope Cruz - per sperimentare nuovi percorsi. Il 2011 vedrà, inoltre, l'arrivo dei sequel Kung Fu Panda 2 e Cars 2, oltre al lungometraggio I Puffi, pellicola animata a tecnica mista dedicata ai mitici ometti blu che hanno accompagnato l'infanzia di molti spettatori. A gennaio il fronte italiano vedrà l'uscita in sala di Vallanzasca - Gli angeli del male, controversa pellicola dedicata al bandito milanese diretta da Michele Placido e interpretata da Kim Rossi Stuart. Il film, presentato in anteprima al Festival di Venezia, mescola stilemi tipici del crime movie americano a sprazzi di poliziottesco all'italiana nel raccontare con dovizia di dettagli una pagina nera della nostra storia. Ha già preso il via il can can mediatico legato all'uscita di Qualunquemente, commedia scritta e interpretata Antonio Albanese in cui il comico porta al cinema il candidato politico Cetto La Qualunque, una delle sue più popolari maschere televisive. Ricky Tognazzi tornerà al cinema drammatico con l'ambizioso Il padre e lo straniero, Fausto Brizzi proseguirà nella sua indagine semiseria sulla guerra tra sessi con la commedia corale Femmine contro maschi e Giovanni Veronesi potrà vantarsi di aver diretto la superstar hollywoodiana Robert De Niro in Manuale d'Amore 3, ma l'attesa si concentra soprattutto sull'esordio americano di Paolo Sorrentino, regista di punta del nostro vivaio che dirigerà Sean Penn nel road movie esistenziale This Must Be the Place. Si vocifera che il film di Sorrentino potrebbe esordire a Cannes insieme all'altro pezzo da novanta italiano, la nuova fatica di Nanni Moretti Habemus papam, focus su un papa in crisi interpretato dallo straordinario Michel Piccoli. L'anno appena cominciato porterà nei cinema il grottesco Ballata dell'odio e dell'amore, straordinaria pellicola diretta dallo spagnolo Alex De La Iglesia e premiata meritatamente al Festival di Venezia, il coloratissimo divertissement giapponese Yattaman - il film del regista di culto Takashi Miike, lo straziante Biutiful di Alejandro González Iñárritu, che ha diretto Javier Bardem in una nuova performance da Oscar, e la satira franco/belga Kill Me Please che osa ironizzare sul tema dei suicidio assistito. Il 2011 rappresenterà il momento della verità per la carriera Mel Gibson. La star dagli occhi blu amata dalle donne, negli ultimi anni è stata protagonista di episodi sgradevoli che hanno danneggiato gravemente la sua carriera. Solo la collega Jodie Foster gli è stata vicina offrendogli il ruolo di protagonista nell'eccentrico dramedy The Beaver, di cui è regista, e combattendo affinché il film fosse distribuito. Toccherà ora agli spettatori decidere se perdonare l'iracondo Gibson decretando il successo del suo lavoro o condannandolo al flop economico. Anche per Tom Cruise, questo sarà un anno cruciale. Dopo il fiasco dell'adventure romance Innocenti bugie, l'attore si accinge a vestire ancora una volta i panni dell'agente Ethan Hunt, suo ruolo feticcio, in Mission: Impossible - Ghost Protocol. Se il pubblico non dovesse gradire, il co-protagonista Jeremy Renner è già pronto a raccogliere l'eredità di Cruise, imponendosi come nuova action star. Il 2011 sarà l'anno del ritorno di Cameron Crowe dietro la macchina da presa dopo una lunga e sofferta pausa e segnerà la conclusione della saga di Harry Potter che saluterà i fan con l'uscita della seconda parte di Harry Potter e i doni della morte il 15 luglio. Wes Craven e il cast di Scream torneranno a far tremare di paura i fan della saga cinefila con una nuova trilogia horror e Catherine Hardwicke porterà in sala la sua rilettura gotico-fiabesca Cappuccetto rosso sangue. Riuscirà Colin Firth a strappare finalmente l'agognata statuetta come miglior attore protagonista per la straordinaria performance ne Il discorso del re? E il mimetico Christian Bale, co-star di The Fighter, gli farà compagnia come miglior attore non protagonista? Anthony Hopkins sarà sufficientemente preparato a lottare contro il maligno nel demoniaco Il rito? Gwyneth Paltrow incanterà il pubblico in veste di novella Dolly Parton nel drammatico Country Strong? Troveranno spazio due gioiellini indie come il bellissimo Blue Valentine, impreziosito dalle interpretazioni di Michelle Williams e Ryan Gosling, entambi in stato di grazia, e il raggelante Winter's Bone, o saranno offuscati dalla carica dei blockbuster? Per avere queste e altre risposte non ci resta che recarci al cinema e scoprire quali sorprese ci riserva l'anno appena iniziato.Il cinema del 2011 tra arte e industria
Dall'attesa con punto interrogativo per l'ultimo film di Malick, ai film di Eastwood, Aronofsky, Cronenberg, Scorsese, Branagh, Sorrentino, fino ai blockbuster più attesi. Da Una notte da leoni 2 al Vallanzasca di Placido, un'anticipazione sul cinema che ci aspetta nel 2011.