Da Avatar a Benvenuti al Sud, tutto il cinema del 2010

La svolta 3D di Avatar e il successo italiano di Benvenuti al Sud. La 'linea rosa' della stagione dei premi, e gli attriti tra il governo e il mondo dello spettacolo. Il ritorno di Peter Jackson al mondo di Tolkien, e la conclusione delle saghe di Twilight e Harry Potter.

Il 2010 cinematografico italiano si apre con il buon successo di Io, Loro e Lara di Carlo Verdone, ma c'è poco tempo per parlare del ritorno dell'attore e regista romano - che proprio quest'anno compie 60 anni - perchè da lì a pochi giorni, a catalizzare l'attenzione mediatica sarà il debutto di Avatar, atteso già da diverse settimane. Il film di James Cameron si conferma un record ai botteghini a livello internazionale, non solo nel nostro paese, e inaugura ufficialmente una nuova stagione cinematografica, quella della rinascita del 3D, ormai diventato un optional irresistibile per ogni possibile blockbuster, dalla disneyana Alice in Wonderland a Scontro tra titani 3D. La visione stereoscopica - che dagli anni '50 era riservata unicamente agli avventori delle sale cinematografiche - si allarga anche al piccolo schermo, proprio grazie a Cameron che promuove i primi, nuovissimi televisori dedicati alla fruizione di pellicole tridimensionali. A questo punto si concretizza il grande cambiamento profetizzato dal regista prima dell'uscita di Avatar, anche se forse è troppo presto per chiedersi se il 3D è destinato ad affermarsi e svilupparsi negli anni a seguire, o a tornare nuovamente nel dimenticatoio. I continui progressi in ambito tecnologico, tuttavia, fanno pensare che questa non sarà una fase passeggera: tra l'altro anche in Italia vengono annunciati i primi progetti in 3D, tra cui la nuova commedia di Fausto Brizzi, Sex 3D, e un possibile nuovo film di Dario Argento dedicato al mito di Dracula.


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Qualche mese dopo la sua release, Avatar torna in sala in versione extended per poi approdare finalmente in home video, e vengono confermati ufficialmente i due sequel del film di cui si parlava da tempo. Anche stavolta Cameron si conferma quindi il Re del Mondo, ma in occasione degli Oscar è costretto a cedere il passo alla sua ex-moglie Kathryn Bigelow, che ottiene il premio per il miglior film con il suo The Hurt Locker. Un'edizione non particolarmente brillante, sul piano della conduzione, l'82esima degli Academy Awards, che sarà ricordata tuttavia come una tappa importante nella storia della manifestazione, perchè oltre alla prima regista donna, vedrà premiato anche uno sceneggiatore di colore (il primo) e un'attrice come Sandra Bullock, da sempre considerata un'interprete molto amata dal pubblico, ma non di certo tra quelle più amate dall'Academy. La stessa Bullock, che il giorno prima aveva ricevuto un Razzie per il ruolo di una vivace cruciverbista in A proposito di Steve, salirà sul palco del Kodak Theatre per ritirare la prestigiosa statuetta per la sua interpretazione in The Blind Side.

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Anche la giuria della Mostra del Cinema di Venezia sembra adeguarsi alla "linea rosa" tracciata dall'Academy, ma nel farlo solleva un polverone di polemiche. A Sofia Coppola infatti, viene assegnato il Leone d'Oro per il suo Somewhere - formalmente consegnato dal suo ex-compagno e Presidente di giuria, Quentin Tarantino, con tanto di abbraccio sul palco - e nonostante il regista di Pulp Fiction avesse già messo ironicamente le mani avanti nei giorni precedenti, molti contestano questa decisione chiedendosi quanto sia corretta.
Nel ricevere il premio, la Coppola rivolge un pensiero affettuoso a suo padre e al suo paese d'origine, l'Italia, che tuttavia è assente dal palmares, nonostante i film italiani in cartellone non fossero pochi. Altra scelta che viene giustificata dal giurato Gabriele Salvatores con la necessità, da parte del cinema italiano, di affrancarsi da due padri ingombranti come il neorealismo e la commedia all'italiana.

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A Cannes invece, l'Italia riesce a strappare un ex-aequo con l'interpretazione di Elio Germano in La nostra vita, ma resta un riconoscimento che sembra quasi uno dei tanti compromessi della giuria guidata da Tim Burton, poco compatta nell'esprimere giudizi e che lascia a mani vuote Another Year di Mike Leigh - uno dei grandi favoriti della critica - per assegnare invece la Palma d'Oro a Lo Zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti.
Sempre a Cannes si accende una polemica a distanza tra Sabina Guzzanti e il ministro per i beni e le attività culturali Sandro Bondi, che nel contestare la decisione di inserire Draquila - l'italia che trema in cartellone - da lui definito "una pellicola di propaganda che offende il popolo italiano" - decide di non presenziare alla kermesse francese.
Un conflitto, quello tra l'attuale governo e il mondo dello spettacolo, che si conferma anche nelle parole di Elio Germano, che nel ricevere il suo premio lo dedicherà a coloro "che fanno di tutto per rendere l'Italia un paese migliore, nonostante la classe dirigente". Parole "censurate" dal tg della tv di Stato che insieme alla polemica con la Guzzanti, accendono la miccia di una protesta che esploderà definitivamente durante il Festival di Roma, con l'occupazione del red carpet d'esordio della kermesse capitolina. Una manifestazione imponente che vede protagonisti sia le personalità dello spettacolo, che gli operatori, uniti nel protestare contro i tagli alla cultura e allo spettacolo.
Una tempesta, quella di Roma, che si affianca alle bufere - metereologiche, non sociali - che mettono a dura prova l'organizzazione di Cannes, e anche quella di Venezia, non particolarmente efficiente.

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Il Festival di Torino invece, viene scosso dalla scomparsa di Mario Monicelli, uno dei grandi veterani del cinema che ci lascia quest'anno insieme a Dino De Laurentiis, Suso Cecchi D'Amico, Blake Edwards, Eric Rohmer, Tony Curtis, Arthur Penn, Claude Chabrol, Leslie Nielsen, e Dennis Hopper. Ci lasciano anche autori più giovani come Corso Salani e il giapponese Satoshi Kon.
Verso la fine dell'anno inoltre, Hollywood è scossa dalla morte improvvisa di Sally Menke, storica editor di Quentin Tarantino.
(Un ulteriore approfondimento sui personaggi dell'anno, tra coloro che ci hanno lasciati e quelli che invece hanno segnato in maniera significativa il 2010, sarà pubblicato il 30 dicembre)

Qualche polemica scalda anche il 60esimo Festival di Berlino, con le assenze di Roman Polanski e Jafar Panahi. Il regista de L'uomo nell'ombra non riesce a prendere parte attiva alla presentazione del suo film, perchè agli arresti domiciliari a causa una questione in sospeso con la legge americana - che nel '77 lo aveva condannato per stupro - mentre al regista iraniano, per ragioni politiche, viene impedito di recarsi in Germania per far parte della giuria del Festival. La sua situazione avrà maggior risalto mediatico alcuni mesi dopo, in occasione del Festival di Cannes, durante il quale molte personalità del cinema - tra cui Juliette Binoche e Abbas Kiarostami - lanceranno appelli accorati per la sua liberazione, che sarà concessa su cauzione e seguita dalla condanna definitiva a sei anni di carcere e il divieto di girare film per vent'anni.
Nel caso di Polanski, la giuria di Berlino - guidata da Werner Herzog - non mancherà di prendere posizione assegnando l'Orso d'Argento per la miglior regia proprio al filmaker di origine polacca. L'Orso d'Oro per il miglior film, invece, sarà assegnato a Honey, di Semih Kaplanoglu. Sempre a Berlino, due premi paralleli saranno assegnati anche a La bocca del lupo, di Pietro Marcello, che, a partire dalla vittoria a Torino 2009, ha continuato a ricevere altri riconoscimenti in ambito nazionale, ma soprattutto è importante ricordare la presenza di Shutter Island, che a causa della release posticipata, dovrà rinunciare alla possibilità di essere tra i protagonisti della award season 2010. In ogni caso, Scorsese avrà modo di rifarsi entro la fine dell'anno con gli ampi consensi ricevuti in ambito televisivo per il suo Boardwalk Empire.
Per quanto riguarda gli altri Festival, a Sundance e Toronto debuttano alcune delle pellicole attualmente in corsa per l'attuale stagione dei premi, come Winter's Bone e Animal Kingdom per Sundance, e Il discorso del Re, The Social Network, Cigno nero - Black Swan e 127 Ore per Toronto, il cui premio del pubblico va vinta proprio al film di Tom Hooper, che alla fine dell'anno appare tra i favoriti della Awards Race.

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Tornando alla Guzzanti, dopo Viva Zapatero!, l'attrice torna a firmare un documentario di denuncia sul terremoto dell'Aquila, che ad un anno di distanza dal terribile sisma è uno dei tanti progetti cinematografici che ne hanno raccontato il dramma, tra cui La città invisibile e Sangue e Cemento.
In Abruzzo Clooney decide di girare il suo The American (che non otterrà tuttavia gli stessi consensi di Tra le nuvole, uno dei "re" della scorsa stagione dei premi) affiancato da un cast di star italiane.
Quello del film di Anton Corbijn inoltre, non è l'unico set "italo-americano" che fa parlare di sé e incuriosisce gli spettatori italiani: in Italia infatti debutta Mangia, prega, ama - con una Julia Roberts alle prese con i piatti della nostra tradizione culinaria, e verso la fine dell'anno anche The Tourist, che invece vede protagonisti Angelina Jolie e Johnny Depp tra le gondole veneziane accanto a qualche celebrità nostrana tra cui Nino Frassica, al quale è stata concessa anche un'apparizione in Somewhere, in concorso a Venezia.

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Tra gli altri progetti in corso nell'anno, i più attesi figurano tra i proseguimenti delle saghe più amate dal pubblico, come quella di Batman di Christopher Nolan - The Dark Knight Rises, progetto avviato dopo una valanga di rumor privi di fondamento, e soprattutto dopo il successo e i consensi ricevuti da Inception, ma tocca (finalmente!) anche ai due capitoli cinematografici di The Hobbit: part 1, la cui pre-produzione decolla dopo aver superato infiniti ostacoli, dovuti alla disponibilità di alcuni membri del cast, scioperi, i problemi di natura economica della MGM - che insieme alla New Line produce i film - e al cambio di regia, che vede Peter Jackson tornare dietro la macchina da presa per dirigere l'adattamento tolkeniano al posto di Guillermo Del Toro, che inizialmente era stato ufficializzato come regista. Quest'ultima notizia, ovviamente, è stata accolta positivamente dai fan della saga, i quali considerano Jackson l'unico autore in grado di occuparsi egregiamente della trasposizione di The Hobbit, considerato il lavoro svolto per la Trilogia dell'Anello. Per Jackson, inoltre, sarà un'occasione per ritrovare il suo pubblico (e la critica) dopo l'accoglienza tiepida riservata al suo Amabili resti, altro adattamento letterario che ha debuttato nelle sale all'inizio di quest'anno.
La soluzione "pilotata" della crisi economica della MGM, consente di proseguire altre saghe di grande appeal commerciale, come quella di James Bond, in stand-by da diverso tempo. Le prime conferme sull'avvio della lavorazione del 23esimo 007, arrivano da alcuni addetti ai lavori e da Kate Winslet, che si ritrova a parlare in maniera forse poco cauta dei futuri progetti del suo ex-marito Sam Mendes.
Proseguono inoltre le saghe di Harry Potter e Twilight - queste ultime due arrivate quasi al capolinea, con il fenomeno dei vampiri che trova una simpatica conferma nella spoof-comedy Mordimi - mentre ne vengono rilanciate altre come quella di Toy Story - con un terzo capitolo accolto entusiasticamente - Nightmare, con Jackie Earle Haley nel ruolo di Freddy Krueger, poi ancora The Karate Kid: La leggenda continua, e Spider-Man che, accantonata la trilogia di Sam Raimi, avrà il volto di Andrew Garfield. A proposito di supereroi inoltre, si ricomincia daccapo anche per quanto riguarda Superman affidando la regia di Superman: Man of Steel a Zack Snyder.
Tra i sequel più attesi inoltre, quello di Una notte da leoni, che sarà ambientato in Thailandia e vede riconfermati i protagonisti del primo film - tranne Heather Graham - e una rosa di guest-star dalla quale viene escluso Mel Gibson, a causa delle sue recenti vicissitudini personali, che tra l'altro bloccheranno anche la release di The Beaver, diretto da Jodie Foster.
Anche il fenomeno horror Paranormal Activity - arrivato in sala durante l'inverno, dopo il successo americano - dà via ad un piccolo franchise (con un sequel che debutta in autunno e un remake giapponese) e rivitalizza il trend dei "lost footage" movies, inaugurato ufficialmente da The Blair Witch project - Il mistero della strega di Blair più di dieci anni fa. Parliamo di un film come L'ultimo esorcismo, prodotto da Eli Roth, che insieme a Buried - Sepolto è uno dei più chiacchierati della stagione.
In Italia per l'horror non va altrettanto bene, nonostante gli sforzi di Federico Zampaglione - che torna alla regia con Shadow - L'ombra, in cartellone al primo Fantasy Horror Award di Orvieto - e anche un Re indiscusso del genere come Dario Argento, vede il suo ultimo lavoro - Giallo, un thriller interpretato da Adrien Brody - penalizzato da gravi problemi distributivi.

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Destino differente per altre pellicole italiane, che al loro debutto in sala hanno trovato il successo o i consensi della critica: parliamo de La prima cosa bella (scelto per rappresentare l'Italia agli Oscar nella selezione dei candidati al miglior film straniero) e dell'intenso e bellissimo L'uomo che verrà - protagonisti dell'awards season tricolore - di Basilicata Coast to Coast, rivelatosi un piccolo fenomeno di culto, di Baciami ancora, Maschi contro Femmine, Genitori & Figli - Agitare bene prima dell'uso ma soprattutto di Benvenuti al Sud, che conquista letteralmente il box-office (a nord e sud) entrando di diritto nella top-ten dei maggiori incassi in Italia di tutti i tempi, e del quale ovviamente è stato annunciato un sequel ambientato a Nord dello Stivale. Prevedibile anche il successo dell'ultimo cinepanettone Natale in Sudafrica, che debutta in sala assieme ad altri assi della commedia popolare. A rendere l'atmosfera festiva più distesa - a dispetto delle "guerre" al botteghino degli scorsi anni - arriva anche una sorta di armistizio dichiarato a mezzo stampa tra i due Re delle commedie natalizie. E chissà che nell'immediato futuro Christian De Sica e Massimo Boldi non tornino a collaborare insieme per una nuova avventura comica.
Meno distesa, invece, l'atmosfera tra un altro celebre duo cinematografico nostrano, Silvio e Gabriele Muccino, il cui rapporto, alla vigilia dell'uscita di Un altro mondo, si rivela ancora più difficile.
Peccato che a tanti successi si contrapponga come al solito, un'estate priva di uscite di reale interesse commerciale, che prevedibilmente costringe i gestori delle sale alla chiusura.
L'immancabile tabula rasa estiva italiana risulta ancora più avvilente a fronte dei grandi successi della stagione estiva a stelle e strisce, che invece richiama pubblico in sala con titoli di straordinario richiamo come Inception e Toy Story 3 - La grande fuga.

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Riconoscimenti e soddisfazioni al box-office anche per l'ultimo lavoro di Ferzan Ozpetek, Mine vaganti, che vede Riccardo Scamarcio nel ruolo di un giovane gay che si ritrova ad affrontare le conseguenze di un outing imprevisto nella sua tradizionalissima famiglia pugliese. Quella di Ozpetek non è l'unica pellicola a tematica gay che approda nelle sale italiane, nel corso del 2010 infatti usciranno il divertente Colpo di fulmine - Il mago della truffa (arrivato prima da noi che negli USA, a causa di controversie distributive legate a pregiudizi), l'altrettanto ironico Humpday - Un mercoledì da sballo, quindi Urlo - che vede tra i suoi protagonisti un James Franco ormai lanciatissimo, e molto amato anche dal pubblico gay - Fratellanza - Brotherhood (vincitore del Festival di Roma 2009), e il raffinatissimo A Single Man, sorprendente esordio alla regia dello stilista Tom Ford.
Mentre negli States una battuta pronunciata nel trailer della commedia Parlo o non parlo? fa arrabbiare alcune associazioni LGBT, tra l'altro nell'anno in cui tanti personaggi famosi si impegnano a postare dei video su YouTube per incoraggiare i giovani gay a non lasciarsi sopraffare dalle vessazioni dei bulli, Bollywood apre al tema dell'omosessualità con il film Dunno Y, definito "il Brokeback Mountain indiano". Non è stato facile però, ottenere il visto della censura, e anche i protagonisti si sono ritrovati ad affrontare pesanti conseguenze personali.

Recensione** di Mine Vaganti e Intervista** al cast Recensione** di Urlo e Intervista agli autori del film Recensione** di A Single Man e Intervista** a Tom Ford Recensione** di Colpo di Fulmine: Se l'amore non è una truffa **Recensione** di Humpday: Due amici, un matrimonio e un film a luci rosse