Oscar Race 2015: Birdman spicca il volo, aspettando Interstellar

Dopo l'esordio superbo ai botteghini USA, il film di Iñárritu è in prima fila nella corsa all'Oscar, mentre al Festival di Roma sono stati proiettati Gone Girl e Still Alice e nei cinema di tutto il mondo sta per debuttare l'attesissimo Interstellar: tutte le novità sulla "awards race".

Il Festival Internazionale del Film di Roma si è appena concluso, offrendoci anche l'opportunità di vedere due pellicole di cui sentiremo molto parlare nei prossimi mesi (L'amore bugiardo - Gone Girl e Still Alice), e torniamo a parlarvi della awards race americana con il terzo capitolo della nostra rubrica dedicata ai titoli più attesi e prestigiosi della stagione autunnale e ai potenziali concorrenti per gli Oscar 2015 e per gli altri trofei che saranno assegnati a partire da dicembre.

A tre settimane dal nostro precedente articolo, che era incentrato in buona parte sul thriller di David Fincher, facciamo dunque il punto della situazione sulla corsa all'Academy Award nelle categorie principali, esaminando quali sono i film attualmente più quotati, quali i potenziali frontrunner fra gli attori e le attrici, ma anche quali titoli sono ancora in attesa di essere 'svelati' alla critica e agli spettatori e potrebbero sbaragliare tutti i pronostici...

Miglior film: decollo da record per Birdman

Michael Keaton in una scena di Birdman con Edward Norton
Michael Keaton in una scena di Birdman con Edward Norton

Negli Stati Uniti, l'ultimo Oscar contender, in ordine di tempo, ad essere approdato al cinema è Birdman (o Le imprevedibili virtù dell'ignoranza), selezionato come titolo d'apertura della 71° edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e accolto con fragorosi applausi sia al Lido, sia ai Festival di Telluride e di New York. Originalissimo ed intrigante ibrido tra riflessione metateatrale e commedia nera sullo show business, quasi interamente ambientato in un teatro di Broadway in cui sta per essere messo in scena un dramma tratto da Raymond Carver, Birdman segna un netto cambiamento di toni per il regista e sceneggiatore messicano Alejandro González Iñárritu, che ha riscosso recensioni eccellenti grazie alla bizzarra vicenda di Riggan Thomson, attore sessantenne consacrato al successo dal ruolo del supereroe Birdman e assorbito dal tentativo di reinventare la propria carriera attraverso il palcoscenico: un personaggio impersonato magnificamente (e con echi autobiografici) da un Michael Keaton mai così bravo, affiancato da validissimi comprimari quali Edward Norton, Naomi Watts ed Emma Stone. Rafforzato dallo strepitoso esordio al box office americano (due milioni di dollari d'incasso in appena cinquanta sale, con una media stratosferica), Birdman si preannuncia come la pellicola da battere ai Golden Globe nella categoria per la miglior commedia e sembra già aver prenotato un posto nella rosa dei candidati all'Oscar come miglior film.

Leggi anche: Recensione di Birdman (o Le imprevedibili virtù dell'ignoranza)

Ellar Coltrane in una scena del film drammatico Boyhood
Ellar Coltrane in una scena del film drammatico Boyhood

Accanto alla commedia di Iñárritu, gli altri titoli che ritroveremo sicuramente in corsa per l'Oscar più prestigioso sono The Imitation Game, il biopic di Morten Tyldum dedicato al matematico britannico Alan Turing, vincitore del People's Choice Award al Festival di Toronto; Boyhood, il prodigioso racconto di formazione realizzato da Richard Linklater nell'arco di ben dodici anni, premiato per la miglior regia al Festival di Berlino e accolto dall'entusiasmo unanime della critica; Foxcatcher, l'apprezzatissimo dramma di Bennett Miller che ha vinto il premio per la miglior regia al Festival di Cannes; e L'amore bugiardo - Gone Girl, il fenomenale thriller di David Fincher, che la settimana scorsa è stato applauditissimo anche al Festival Internazionale del Film di Roma e che nel frattempo sta macinando incassi sensazionali negli USA, dove ha già raccolto 124 milioni di dollari in un mese. Se queste cinque pellicole hanno un posto assicurato fra i contendenti come miglior film, sembrano molto probabili (per non dire quasi certe) anche le candidature per La teoria del tutto di James Marsh, il ritratto biografico dello scienziato Stephen Hawking, e per Wild, intenso adattamento di Jean-Marc Vallée del romanzo di Cheryl Strayed; senza dimenticare Whiplash, piccolo film indipendente di Damien Chazelle che potrebbe rivelarsi l'outsider del 2014.

Gli attori e le attrici: tutti i favoriti

Foxcatcher: Steve Carell insieme a Channing Tatum in una scena del film
Foxcatcher: Steve Carell insieme a Channing Tatum in una scena del film

Se questa è attualmente la situazione nella corsa all'Oscar per il miglior film, qual è invece lo "stato dell'arte" nelle categorie riservate agli interpreti, almeno stando a quanto la critica ha visionato finora? Nella sfida per l'Oscar al miglior attore, al momento possiamo contare quattro nomi che non dovrebbero fare alcuna fatica a conquistarsi una nomination (ed è assai probabile che sarà proprio uno di questi quattro a portarsi a casa la statuetta): Steve Carell, l'inquietante milionario affetto da schizofrenia John Eleuthère du Pont in Foxcatcher; il succitato Michael Keaton nei panni di Riggan Thomson, maturo attore in declino in cerca dell'agognato rilancio in Birdman; il giovane Eddie Redmayne, che ne La teoria del tutto porta sullo schermo la genialità (e l'umanità) di Stephen Hawking, ma pure la sua lotta contro l'atrofia muscolare; e Benedict Cumberbatch nella parte di un altro scienziato dall'esistenza tormentata, Alan Turing, in The Imitation Game. Se questi quattro nomi costituiscono delle candidature 'blindate', il quinto posto nella cinquina è ancora apertissimo: pertanto, a ritrovarsi in concorso per l'Oscar potrebbe essere Timothy Spall, già premiato come miglior attore al Festival di Cannes per la parte del pittore romantico Joseph Turner in Mr. Turner, oppure il commovente Bill Murray di St. Vincent, il sorprendente Jake Gyllenhaal de Lo Sciacallo - Nightcrawler o perfino Channing Tatum, nella migliore prova della sua carriera nei panni del wrestler Mark Schultz in Foxcatcher.

L'amore bugiardo - Gone Girl: Rosamund Pike è Amy in una scena
L'amore bugiardo - Gone Girl: Rosamund Pike è Amy in una scena

Sul versante femminile, invece, ora come ora abbiamo due indiscusse frontrunner e altre due interpreti molto apprezzate con la nomination a portata di mano. La coppia di favoritissime, come vi avevamo già annunciato nel nostro articolo post-Toronto, è costituita da Julianne Moore per il ruolo di Alice Howland, madre di famiglia affetta da una forma precoce del morbo di Alzheimer nel commovente Still Alice, e Reese Witherspoon nei panni di Cheryl Strayed, una giovane donna che intraprende un lungo e solitario viaggio per contrastare i propri drammi personali nell'acclamato Wild. Ottime chance di candidatura (benché non molto quotate come potenziali vincitrici) per Felicity Jones, ovvero Jane, l'amorevole moglie di Stephen Hawking ne La teoria del tutto, e per Rosamund Pike, alias Amazing Amy, la "ragazza scomparsa", nonché moglie (non altrettanto amorevole) di Nick Dunne in Gone Girl. Il quinto posto nella cinquina, invece, dovrebbero contenderselo la Amy Adams di Big Eyes e la Jessica Chastain di A Most Violent Year, ma nessuno dei due film è ancora stato presentato ai critici... o in alternativa, magari quest'anno Marion Cotillard verrà finalmente presa in considerazione una seconda volta dall'Academy (dopo anni di nomination mancate per un soffio) grazie alla sua performance in Due giorni, una notte dei fratelli Dardenne?

I "pezzi mancanti", da Interstellar al nuovo Eastwood

Interstellar: il protagonista Matthew McConaughey in una scena del film
Interstellar: il protagonista Matthew McConaughey in una scena del film

Se finora vi abbiamo offerto un quadro della competizione per l'Oscar basandoci principalmente su film che hanno già ottenuto il beneplacito della critica, non bisogna dimenticare che ci sono ancora diversi titoli molto importanti ancora in attesa di essere mostrati sia agli spettatori che alla stampa: titoli che, con un po' di fortuna, potrebbero rivelarsi dei nuovi frontrunner nella corsa all'Oscar. A partire dal blockbuster in procinto di sbancare il box office internazionale e di riportare sulla cresta dell'onda uno dei registi più popolari dell'ultimo decennio: stiamo parlando, come avrete intuito, di Interstellar, kolossal di fantascienza di Christopher Nolan, che dopo l'ottimo risultato di Inception nel 2010 (otto nomination, tra cui miglior film, e quattro statuette) si prepara a reclamare nuovamente i favori dell'Academy con il progetto più ambizioso della sua carriera. Costato 165 milioni di dollari, con una durata che sfiora le tre ore, Interstellar, in uscita il 7 novembre in tutto il mondo, potrebbe imporsi come il film evento di quest'autunno e aggiudicarsi una valanga di candidature nelle categorie tecniche, ma anche in quelle di maggior rilievo: oltre a miglior film, regia e sceneggiatura, da tenere d'occhio Matthew McConaughey come miglior attore e Jessica Chastain come miglior attrice supporter. E le prime recensioni dall'America, pubblicate solo in queste ore, sembrano essere altamente positive...

A Most Violent Year: un primo piano di Jessica Chastain
A Most Violent Year: un primo piano di Jessica Chastain

Non c'è solo Interstellar, però, tra i "pezzi forti" in uscita negli ultimi due mesi dell'anno: fra Natale e Capodanno, infatti, le sale americane subiranno un'autentica invasione di potenziali "titoli da Oscar". Fra questi American Sniper, war movie diretto dall'infaticabile Clint Eastwood, con Bradley Cooper protagonista assoluto della vera storia di un marine di stanza in Iraq e divenuto un implacabile cecchino; A Most Violent Year, dramma criminale scritto e diretto da J.C. Chandor e ambientato nella New York del 1981, con Oscar Isaac e Jessica Chastain; Unbroken, nuovo cimento registico di Angelina Jolie, che racconta la vita dell'atleta olimpionico americano ed eroe della Seconda Guerra Mondiale Louis Zamperini (il giovane Jack O'Connell); e Selma, dramma diretto da Ava DuVernay e dedicato alla figura di Martin Luther King (David Oyelowo) nel periodo delle marce da Selma a Montgomery. Sempre a Natale, infine, anche la Disney darà fuoco alle polveri con Into the Woods, musical fiabesco tratto dall'omonimo spettacolo teatrale con le canzoni di Stephen Sondheim: una produzione diretta dallo specialista Rob Marshall e con un super-cast che include Meryl Streep, Emily Blunt, Chris Pine, Anna Kendrick, Christine Baranski e Johnny Depp. In questo caso, tuttavia, le maggiori chance sono nelle categorie tecniche e nella competizione riservata alle commedie e ai musical ai Golden Globe (ovviamente, da non sottovalutare fra le attrici supporter la 'solita' Meryl Streep).