Batman: perché il Cavaliere Oscuro di Michael Keaton è il preferito dagli americani?

In un recente sondaggio, la versione burtoniana del personaggio ha battuto quella di Christian Bale e Ben Affleck.

Batman: perché il Cavaliere Oscuro di Michael Keaton è il preferito dagli americani?

Batman è un supereroe che, nonostante nasca tra le pagine torbide ed oscure della DC Comics, ha accresciuto la sua fama grazie al piccolo e grande schermo, con sempre diversi interpreti che, ognuno a suo modo, hanno provato a racchiudere la sua sfaccettata e complessa psicologia. Come nel caso della saga cinematografica di James Bond, che ha introdotto diversi attori che rappresentano il contesto storico e sociale di riferimento, anche i vari film del Cavaliere Oscuro (e le star che lo hanno interpretato) sono inclini a cambiamenti e trasformazioni. Ciò significa che è davvero impossibile eleggere, a priori, la versione di Batman migliore, ma, a livello statistico, si può determinare quale sia il preferito del pubblico. Quello che è emerso recentemente è che il Crociato Incappucciato di Michael Keaton, apparso in Batman e Batman - il ritorno di Tim Burton, è effettivamente il più amato tra gli spettatori americani. È opportuno quindi chiedersi come mai tale scelta visto che, nel corso del tempo, si sono alternate altre interessanti versioni.

Un Cavaliere Oscuro riconoscibile

Michael Keaton in una scena del film Batman - il ritorno (1992)
Michael Keaton in una scena del film Batman - il ritorno (1992)

Se non è possibile stabilire in generale quale sia l'attore migliore che ha prestato il volto a Batman, possiamo però intercettare che tipologia di personaggio è stata costruita, anche in relazione all'epoca storica. Tanto da Christian Bale (secondo in classifica secondo le statistiche sopracitate), che ha modellato un Bruce Wayne moderno e perfettamente integrato nella poetica nolaniana, quanto da Ben Affleck (in terza posizione), che invece ha incarnato gli aspetti più cupi del vigilante, Michael Keaton si distingue in maniera profonda. Nella versione di Keaton, infatti, probabilmente quella più ancorata alla sfera fumettistica "vintage", è molto chiara la dualità tra Batman e Wayne, con il primo che è un eroe senza macchia e senza paura e il secondo un ricco gentleman elegante e mondano. Ne esce fuori una caratterizzazione riconoscibile, specialmente perché restituisce al pubblico un quadro classico del supereroe, con un'identità segreta e delle vesti quotidiane alle quali non può mai rinunciare.

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La cristallizzazione nel tempo

Michael Keaton e Jack Nicholson in Batman
Michael Keaton e Jack Nicholson in Batman

A questo punto, però, è opportuno chiedersi come mai, nonostante le varie trasformazioni che il mondo dei fumetti e dei cinecomic hanno incontrato nel corso degli anni, il pubblico americano continui a essere affezionato a un tipo di eroe datato e old school. Sicuramente, perché riporta alla memoria uno stereotipo quasi totalmente scomparso, ovvero quel particolare personaggio problematico che ha due lati ben distinti del suo io. Oggi, se ci pensate, è più comune riconoscere un personaggio unico, dalle mille sfaccettature e non una figura che cambia identità in modo drastico. In quest'ultimo frangente, come ci insegna ad esempio Stevenson con Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, vediamo proprio due figure distinte su schermo, con una dualità netta tra una identità e l'altra e non un singolo individuo con personalità multiple. Un archetipo narrativo dalle profonde radici culturali che non può che essere cristallizzato nel tempo e che quindi viene apprezzato anche ai giorni nostri.

La parentesi Birdman

Birdman: Michael Keaton sfida Edward Norton in una scena del film
Birdman: Michael Keaton sfida Edward Norton in una scena del film

C'è inoltre un altro elemento da considerare che probabilmente è cruciale per capire come mai Michael Keaton sia il Batman più acclamato dagli americani. Nel cinema statunitense, in particolare, c'è una narrazione, anche extra-cinematografica, che rimane immortale, ovvero l'uomo che combatte i tempi avversi e si redime, ottenendo una particolare rivalsa. Lo abbiamo appena visto con Brendan Fraser che, al di là della sua straordinaria interpretazione in The Whale premiata con l'Oscar, incarna un perfetto esempio di questo storytelling. Lo stesso, in modi diversi, è accaduto con Michael Keaton. Se dopo Batman l'attore era rimasto incastrato in un limbo recitativo senza mai una fine, non riuscendo a staccarsi dal personaggio, è stato proprio Birdman di Iñárritu a cambiare le cose. Il film, con forti componenti autobiografiche, ha finalmente permesso all'attore dapprima di ironizzare e poi superare i suoi ostacoli, facendolo tornare più forte di prima. Ancora una storia di rivincita epica e irresistibile, dai toni eroici, quasi un punto di connessione con il suo alter ego di Gotham.

Il ritorno timido nei cinecomic

The Flash Trailer 3
The Flash: un'immagine tratta dal trailer

L'immediata conseguenza di questo apprezzamento è che è stato dato, ancora una volta, molto spazio a Keaton nel mondo supereroistico, dandogli modo di tornare alle sue origini, senza però alimentare un altro ingabbiamento recitativo. Non è un caso che, nella Marvel, ha incarnato, in Spider-Man: Homecoming, Avvoltoio, un villain fra tanti, ma non il più riconoscibile, e anche la sua partecipazione in The Flash si appella più al fan service che a una reale utilità narrativa, almeno per quello che ne sappiamo ad oggi. Se infatti è vero che avrà più importanza del Batman di Ben Affleck, per alcuni alla stregua di un cameo, non avrà probabilmente un valore che va oltre il singolo progetto, anche considerando la totale rifondazione dell'universo DC da parte di James Gunn. Ecco che quindi, con questo escamotage, Keaton continua a mantenere un'indipendenza attoriale che gli consente comunque di spaziare tra generi, senza dover tenere conto dei cinecomic.

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Un dato interessante, ma comunque parziale

The Flash Poster Michael Keaton
The Flash: character poster Michel Keaton

In definitiva, per quanto sia stato curioso analizzare questo particolare elemento statistico nei confronti del Batman di Michael Keaton, si tratta pur sempre di un dato parziale. Banalmente, gli Stati Uniti d'America, presi come campione, non sono di certo rappresentativi dell'intero globo e sarebbe ancora più interessante fare la stessa ricerca, ma ampliandola sul piano globale. Una cosa è certa: l'attore di Beetlejuice - Spiritello porcello e The Founder è il Cavaliere Oscuro che gli statunitensi si meritano e quello in cui si rispecchiano maggiormente e vedremo se nei prossimi anni questa statistica rimarrà inalterata o no. L'unico aspetto che rimane stabile, a prescindere da gusti, numeri e apprezzamenti delle persone, è la modernità di un personaggio come Batman che, al di là delle caratterizzazioni e dell'epoca storica nel quale è inserito, continua a rimanere una pietra miliare del mondo dell'intrattenimento, un supereroe che, avvolto dal suo mantello scuro, è pronto a seminare giustizia cieca e pura, inseguendo un sogno impossibile di moralità.