Festival di Cannes: i film vincitori della Palma d'Oro degli ultimi 35 anni

Torna Maggio, e si avvicina il Festival di Cannes: per l'occasione, riscopriamo tutte le Palme d'Oro degli ultimi 35 anni.

L'evento più glamour della primavera cinematografica, che apre la nuova stagione dei premi e coinvolge autori di calibro internazionale? Ovviamente è il Festival di Cannes. La storia della Croisette racconta di grandissimi film, e alcuni di questi hanno avuto il privilegio di essere stati insigniti con la Palma d'Oro, il premio che contraddistingue il Festival. In questo articolo andremo a riscoprire i film premiati con la Palma D'Oro negli ultimi tre decenni, e precisamente dal 1989 fino al 2018, in attesa di conoscere il prossimo vincitore.

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Una scena di Anatomia di una caduta, Palma d'oro 2023

L'ultima volta che l'Italia ha ottenuto la Palma d'Oro era il 2001, quando Nanni Moretti venne premiato per La stanza del figlio. Ma, tra le peculiarità di Cannes, vi è sempre stata quella di porre l'accento su tante cinematografie: europee, americane, asiatiche. Il Festival ha rappresentato la consacrazione per moltissime figure del grande schermo e ogni anno si alternano personaggi già noti al grande pubblico con altri che vi si sono affacciati più di recente, cercando quindi di proporre conferme e regalare sorprese. Ed è ciò che troveremo proprio tra i vincitori degli ultimi trent'anni: film cult e opere più piccole, ma non per questo meno importanti.

Anatomia di una caduta (2023)

Un thriller a regola d'arte per una sceneggiatura di marmo. Justine Triet dirige e scrive la sceneggiatura (insieme a Arthur Harari) di Anatomia di una caduta, opera di pregevole narrativa che le ha fatto vincere la Palma d'oro al 76° Festival di Cannes. Un legal drama ambientato a Grenoble, e segue il processo di una donna accusata di aver ucciso suo marito. L'unico testimone, il figlio ipovedente. Agli Oscar, il film ha ricevuto diverse candidature, vincendo l'Oscar per la Miglior sceneggiatura originale. Protagonista, una strepitosa Sandra Huller.

Triangle of Sadness (2022)

Triangle Of Sadness
Triangle of Sadness: Charlbi Dean e Harris Dickinson

Carl e Yaya, una coppia di influencer, sono invitati a prendere parte ad una crociera di lusso. Quello che troveranno, sarà un cosmo assurdo, gretto, a volte onirico e a volte grottesco, tra l'altro peggiorato da un'inaspettata tempesta. Ecco Triangle of Sadness di Ruben Östlund, al suo primo film in lingua inglese. Palma d'oro nel 2022, il film è poi stato candidato agli Oscar e ai Golden Globe, concorrendo sia per il Miglior Film che per la Miglior Regia. Quella che potrebbe essere una rilettura della società moderna, sarà poi concentrata nella scena must del vomito. Un momento di cinema tanto assurdo quanto irresistibile.

Titane (2021)

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Titane. una disturbante immagine del film

Uno dei film più impattanti premiati a Cannes negli ultimi anni: parliamo di Titane di Julia Ducournau. Protagonista, Alexia, con una placca metallica in testa, che per vivere fa la ballerina in un salone di automobili. Oggetto d'interesse per gli uomini, non si tira indietro uccidendoli. Sarà costretta a cambiare identità, fingendosi ragazzo. Finirà a casa di un pompiere che ha perso il figlio anni prima. Nel ruolo principale, Agathe Rousselle. Tra scene cult e scult, un film sulla carne e sull'acciaio.

Parasite (2019)

Parasite
Parasite: Sun-kyun Lee, Yeo-Jeong Cho in una scena

Quello di Bong Joon-ho è un film più unico che raro. Un film di narrativa e di tecnica, capace di imporsi prima a Cannes e poi agli Oscar. Una sceneggiatura di ferro e una messa in scena perfetta, faranno di Parasite un titolo in qualche modo epocale. La storia è quella di un ragazzo povero che, assunto da una famiglia benestante, riuscirà a far insediare tutto il suo nucleo famigliare nella facoltosa casa. Grande colonna sonora di Jung Jae-il.

Un affare di famiglia (2018)

Dopo aver compiuto uno dei loro furti, Osamu e suo figlio si imbattono in una ragazzina, immersa nel freddo glaciale. La moglie di Osamu, dopo qualche perplessità iniziale, acconsente ad occuparsi di lei, ma soltanto dopo aver compreso le difficoltà che la aspettano. Nonostante la famiglia sia così povera da riuscire ad andare avanti solo con dei reati più o meno piccoli, le cose sembrano andare bene finché un imprevisto porta alla luce segreti nascosti, che potrebbero incrinare i loro rapporti.

Shoplifters: una scena del film
Shoplifters: una scena del film

Palma d'Oro per il cineasta nipponico Hirokazu Kore-eda con il bellissimo Un affare di famiglia, che otterrà anche le candidature a Oscar e Golden Globe. Grand Prix Speciale a BlacKkKlansman di Spike Lee, miglior regia a Paweł Pawlikowski per il magnifico Cold War, miglior sceneggiatura a Lazzaro felice di Alice Rohrwacher e a Tre volti di Jafar Panahi, miglior interpretazione maschile di Marcello Fonte per Dogman di Matteo Garrone, femminile di Samál Esljámova per Ayka, premio della Giuria a Cafarnao - Caos e miracoli di Nadine Labaki. Un'annata di cinema straordinaria, pur nel Festival delle polemiche anti Netflix, anti streaming legale e contro i selfie sul red carpet sollevate dal Direttore Thierry Frémaux, al quale va comunque riconosciuto il merito di riuscire a fare parlare, nel bene o nel male, di Cannes.

The Square (2017)

Christian è il curatore di un importante museo di arte contemporanea di Stoccolma, nonché padre amorevole di due bambine. Nel museo c'è grande fermento per il debutto di un'installazione chiamata "The Square", che invita all'altruismo e alla condivisione, ma quando gli viene rubato il cellulare per strada, Christian reagisce in modo scomposto, innescando una serie di eventi che precipitano la sua vita rispettabile nel caos completo.

The Square, una scena del film con Terry Notary
The Square, una scena del film con Terry Notary

Palma d'Oro 2017 a The Square di Ruben Östlund, un incontro irresistibile di ironia e provocazione, analisi sociale e umorismo scorretto sul mondo dell'arte contemporanea. Grand Prix Speciale a 120 battiti al minuto di Robin Campillo, miglior regia a Sofia Coppola per L'inganno, premio della Giuria a Loveless di Andreï Zviaguintsev. Premiato anche Il sacrificio del cervo sacro di Yorgos Lanthimos.

Io, Daniel Blake (2016)

Daniel Blake ha quasi sessant'anni e ora, dopo alcuni problemi di salute, avrebbe necessità dell'assistenza dello Stato. Richiede il riconoscimento dell'invalidità con il relativo sussidio ma gli viene negata. Nel frattempo Daniel ha conosciuto Daisy, giovane madre di due figli che, senza lavoro, ha dovuto accettare l'offerta di un piccolo appartamento, ma per questo ha dovuto lasciare Londra per Newcastle. Tra i due nasce un sentimento di solidarietà naturale.

I, Daniel Blake: la prima foto del film diretto da Ken Loach
I, Daniel Blake: la prima foto del film diretto da Ken Loach

Seconda Palma d'Oro per Ken Loach che con Io, Daniel Blake, che potete recuperare su InfinityTV, conferma il suo cinema d'impegno civile e sociale, contro barriere che sembrano non stare mai dalla parte dei cittadini. Grand Prix al pupillo del Festival, Xavier Dolan, per È solo la fine del mondo; premio della Giuria ad American Honey di Andrea Arnold. Miglior regia a Personal Shopper di Assayas ed a Un padre, una figlia di Mungiu. In Concorso anche Elle di Verhoeven e The Neon Demon di Refn.

Dheepan - Una nuova vita (2015)

In fuga dalla guerra civile in Sri Lanka, un ex guerriero Tamil, una giovane donna e una bambina si fingono una famiglia. Accolti come rifugiati in Francia, vanno ad abitare in una banlieue difficile dove, pur conoscendosi appena, cercano di vivere in armonia.

Dheepan - Una nuova vita: una scena del film di Jacques Audiard
Dheepan - Una nuova vita: una scena del film di Jacques Audiard

Palma d'Oro a Dheepan - Una nuova vita di Jacques Audiard, che narra una storia di stretta attualità. Grand Prix Speciale a Il figlio di Saul di László Nemes, incentrato sull'Olocausto e che avrebbe poi vinto Oscar e Golden Globe. Premio della Giuria a The Lobster di Yorgos Lanthimos, in Concorso anche lo splendido Carol di Todd Haynes, Il racconto dei racconti di Garrone, Youth - La giovinezza di Sorrentino, Sicario di Denis Villeneuve e La legge del mercato di Brizé.

Il Regno d'Inverno - Winter Sleep (2014)

Aydin, attore in pensione, gestisce un piccolo hotel nell'Anatolia centrale, nel quale arrivano molti turisti interessati alla zona. L'uomo è anche il proprietario di diverse case i cui inquilini non riescono a pagare spesso l'affitto e vengono puniti con il sequestro di televisore e frigorifero. Aydin vive con la giovane moglie Nihal e con la sorella Necla, la quale li ha raggiunti dopo il divorzio. Aydin vuole possedere tutto, compresa sua moglie: ma presto quel gelo che avvolge la loro esistenza, in una terra altrettanto fredda, verrà spezzato dalla reazione della stessa moglie che andrà a sconvolgere la sua sicurezza estrema.

Hibernation: una scena
Hibernation: una scena

Di lunga durata ma molto intenso, anche Il Regno d'Inverno - Winter Sleep di Nuri Bilge Ceylan conquistò pubblico e critica e ottenne la Palma d'Oro. Grand Prix Speciale a Le meraviglie di Alice Rohrwacher, opera seconda della regista toscana, premio della Giuria ex-aequo a Mommy di Xavier Dolan e a Adieu au linguage di Jean-Luc Godard. In Concorso anche Foxcatcher - Una storia americana di Bennett Miller (miglior regia), Sils Maria di Assayas, Maps to the Stars di Cronenberg (premio a Julianne Moore), Turner di Mike Leigh (premio a Timothy Spall) e Due giorni, una notte dei Dardenne.

La vita di Adele (2013)

Adèle (Adèle Exarchopoulos) è una quindicenne piena di vita e desideri. La storia con Thomas non racconta un vero sentimento, a differenza dell'amore esplosivo e travolgente che vivrà con Emma (Léa Seydoux), una ragazza dai capelli blu che conosce in un locale e con la quale attraversa l'adolescenza. Adèle vuole diventare una maestra e ricambiare ai piccoli quello che ha imparato; Emma vuole invece consacrarsi come artista e pittrice. Ma le loro strade potrebbero dividersi, con il passare del tempo e con nuove conoscenze ed esperienze ad attendere entrambe.

La vie d'Adele: Léa Seydoux e Adèle Exarchopoulos in una scena del film
La vie d'Adele: Léa Seydoux e Adèle Exarchopoulos in una scena del film

Grandi riconoscimenti di critica e pubblico al controverso film diretto da Abdellatif Kechiche e tratto dal romanzo a fumetti Il blu è un colore caldo di Julie Maroh. La vita di Adele ottenne la Palma d'Oro e consacrò le due protagoniste. Grand Prix ad A proposito di Davis dei fratelli Coen, premio della Giuria a Father and Sondi Hirokazu Kore-eda. In Concorso anche La grande bellezza di Sorrentino (che avrebbe poi trionfato agli Oscar e ai Golden Globe), Nebraska di Payne (con Bruce Dern premiato per la miglior interpretazione), Il passato di Farhadi, Giovane e bella di Ozon, Un castello in Italia di Valeria Bruni Tedeschi, Solo Dio perdona di Refn, Venere in pelliccia di Polanski e Solo gli amanti sopravvivono di Jarmusch.

Amour (2012)

Amour: il regista Michael Haneke sul set insieme ad Emmanuelle Riva e Jean-Louis Trintignant
Amour: il regista Michael Haneke sul set insieme ad Emmanuelle Riva e Jean-Louis Trintignant

Anne (Emmanuelle Riva) e Georges (Jean-Louis Trintignant) sono due insegnanti di musica molto anziani, e si dilettano ancora al pianoforte, oltre che alla lettura e a partecipare ai concerti. Quando la malattia costringe Anne a dipendere interamente da Georges, lui fa il meglio che può per accudirla. Finché il peso dell'età e della vita non renderà amaro il destino di entrambi. Solo la figlia Anna (Isabelle Huppert), musicista, conserverà un antico bagliore. Seconda Palma d'Oro per Michael Haneke che con Amour otterrà anche l'Oscar e il Golden Globe per il miglior film straniero. Grand Prix a Reality di Garrone, premio della Giuria a La parte degli angeli di Loach. In Concorso anche Moonrise Kingdom di Wes Anderson, Un sapore di ruggine e ossa di Audiard, Cosmopolis di Cronenberg, Oltre le colline di Mungiu e Il sospetto di Vinterberg.

The Tree of Life (2011)

Anni Cinquanta, Texas. Il piccolo Jack (Hunter McCraken) cresce con un padre autoritario e inflessibile (Brad Pitt) e una madre gentile e protettiva (Jessica Chastain). Comprende così, insieme ai due fratelli, due modi molto diversi di regalare affetto. Dopo una tragedia che segnerà la famiglia e l'animo di Jack, da adulto (Sean Penn) egli non riuscirà a trovare un senso per l'esistenza e a riconoscere quale significato abbia avuto il suo percorso esistenziale, cercando così delle risposte.

Brad Pitt in The Tree of Life
Brad Pitt in The Tree of Life

Un trattato filosofico, spirituale e cinematografico firmato Terrence Malick, che con The Tree of Life ritornò ai fasti registici di un tempo. Cast strepitoso e resa visiva eccezionale per il film Palma d'Oro della 64^ edizione di Cannes. Grand Prix Speciale a C'era una volta in Anatolia di Ceylan e a Il ragazzo con la bicicletta dei Dardenne. Miglior regia per lo straordinario Drive di Nicolas Winding Refn, miglior interpretazione femminile per Kirsten Dunst in Melancholia di von Trier (col regista danese che conferma la tradizione di veder premiate le sue protagoniste), maschile per Jean Dujardin in The Artist (film che avrebbe poi sbancato agli Oscar). In Concorso anche Habemus Papam di Nanni Moretti e This Must Be the Place di Paolo Sorrentino.

Lo Zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti (2010)

Una scena del dramma Uncle Boonmee Who Can Recall His Past Lives
Una scena del dramma Uncle Boonmee Who Can Recall His Past Lives

Zio Boonmee, prima di lasciare la vita terrena, decide di andare a trascorrere i suoi ultimi giorni nella casa di campagna, insieme ad altri membri della famiglia. Quando inizia ad avere alcune apparizioni, tra cui il fantasma della moglie e il figlio, creduto perduto, reincarnato in uomo-scimmia. La Giuria presieduta da Tim Burton decise di assegnare, a sorpresa, la Palma d'Oro 2010 a film Lo Zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti, film scritto e diretto da Apichatpong Weerasethakul. Grand Prix Speciale a Uomini di Dio di Beauvois, miglior regia a Tournée di Mathieu Almaric. In Concorso vi erano anche La nostra vita di Luchetti e Biutiful di Iñárritu.

Il nastro bianco (2009)

Germania, alle porte della Prima Guerra Mondiale. Nella zona protestante del Paese, la vita di un villaggio viene sconvolta da alcuni drammatici avvenimenti: il medico del villaggio cade da cavallo e si ferisce per una corda tesa nell'erba; il figlio di un nobile proprietario terriero viene seviziato; la finestra della camera di un bambino viene lasciata spalancata, provocando quasi l'assideramento del piccolo; e altri ancora. Nessuno trova la ragione di questi fatti, né gli autori.

Una sequenza de Il nastro bianco (Das Weiße Band, 2009)
Una sequenza de Il nastro bianco (Das Weiße Band, 2009)

Palma d'Oro a Il nastro bianco di Michael Haneke, il quale scava nella violenza nascosta nella società e sembra precedere i concetti terribili che animeranno la Germania tra le due guerre. Grand Prix Speciale a Il profeta di Audiard, miglior interpretazione maschile a Christoph Waltz per Bastardi senza gloria di Tarantino, femminile a Charlotte Gainsbourg per Antichrist di Von Trier.

La classe - Entre les murs (2008)

François è un professore di francese in una scuola media superiore di Parigi. La narrazione parte da inizio anno scolastico per proseguire durante il periodo delle lezioni, dove tenta di impartire ai propri studenti le regole fondamentali del vivere civile, e trasmettere loro un'educazione consona. Non tutti però apprezzano la sua onestà intellettuale e François si troverà anche davanti a un caso che lo metterà in una posizione difficile.

François Bégaudeau in una scena di Entre les murs
François Bégaudeau in una scena di Entre les murs

Palma d'Oro al film diretto da Laurent Cantet e scritto e interpretato da François Bégaudeau. La classe - Entre les murs, infatti, ha un taglio simile a un diario, anche per rendere il racconto quanto più vicino alla realtà. Cannes 2008 fu però anche il ritorno in grande stile dell'Italia, dopo qualche anno di delusioni: Grand Prix Speciale a Gomorra di Matteo Garrone e premio della Giuria a Il Divodi Paolo Sorrentino. Miglior interpretazione maschile per Benicio Del Toro in Che di Soderbergh.

4 Mesi, 3 Settimane e 2 Giorni (2007)

Fine anni '80. Nell'ultimo periodo della dittatura di Ceaușescu, Otilia e Gabita dividono la stanza in un pensionato universitario. Quando Gabita rimane incinta senza volerlo, per lei e Otilia comincia un percorso difficile: trovar un modo, illegale, per abortire, all'epoca considerato un grave reato in Romania. Forse un tale Bebe le potrebbe aiutare, ma quando i soldi non bastano, l'uomo pretenderà molto di più: il dramma è solo all'inizio.

Una scena del dramma 4 Mesi, 3 Settimane e 2 Giorni (4 Luni, 3 Saptamini Si 2 Zile)
Una scena del dramma 4 Mesi, 3 Settimane e 2 Giorni (4 Luni, 3 Saptamini Si 2 Zile)

Scritto e diretto da Cristian Mungiu, Palma d'Oro 2007 per 4 Mesi, 3 Settimane e 2 Giorni, che racconta un storia che funge da spaccato storico di un Paese in demolizione politica e sociale, sferzato dal regime. Grand Prix Speciale a The Mourning Forest di Naomi Kawase, altro premio particolare per Gus Van Sant con Paranoid Park, miglior regia a Julian Schnabel per Lo scafandro e la farfalla.

Il vento che accarezza l'erba (2006)

I contadini e gli operai si uniscono contro l'esercito britannico, sbarcato in forze in Irlanda, per impedire qualsiasi tentativo di rivendicazione di indipendenza. Siamo nel 1920 e Damien, che sta per partire per Londra per diventare definitivamente un medico, decide di restare per lottare a fianco del fratello Teddy. Un successivo trattato con la Gran Bretagna non placherà lo spirito di ribellione, portando alla spaccatura tra il popolo e nelle stesse famiglie.

Cillian Murphy e Padraic Delaney in una scena del film Il vento che accarezza l'erba
Cillian Murphy e Padraic Delaney in una scena del film Il vento che accarezza l'erba

Palma d'Oro per Ken Loach con Il vento che accarezza l'erba, una storia molto importante e che scava radici profonde negli anni della guerra d'indipendenza irlandese e nel successivo spaccamento dell'Isola. Premio al cast femminile e alla sceneggiatura di Almodóvar per Volver - Tornare, miglior regia a Alejandro González Iñárritu per Babel, Grand Prix a Flanders di Bruno Damont. In gara anche Il caimano di Moretti, L'amico di famiglia di Sorrentino, Marie Antoinette di Sofia Coppola e Il labirinto del fauno di Guillermo del Toro.

L'enfant (2005)

Una scena de L'enfant
Una scena de L'enfant

Sonia partorisce un figlio ma il suo compagno Bruno decide di venderlo a una banda di criminali, pensando sia inevitabile dal momento che non avrebbero i mezzi economici per crescerlo. Quando Bruno confessa quello che ha fatto, Sonia lo denuncia. L'uomo recupera il bambino, ma viene malmenato dagli stessi delinquenti. Sonia, adesso, non vuole più saperne di Bruno. Seconda Palma d'Oro per i fratelli Dardenne che sovvertirono i pronostici e per L'enfant vennero premiati dalla Giuria diretta da Emir Kusturica. Grand Prix a Broken Flowers di Jim Jarmusch, miglior regia a Niente da nascondere di Haneke, premio della Giuria a Shanghai Dreams di Xiaoshuai. In Concorso anche A History of Violence di David Cronenberg.

Fahrenheit 9/11 (2004)

La vittoria di George W. Bush alle presidenziali statunitensi del 2000. L'annuncio a urne aperte fu una macchinazione a suo favore. Si prosegue con gli attentati dell'11 settembre 2001 con il crollo del World Trade Center e le discutibili azioni di Bush durante gli attacchi, e i rapporti ancora più misteriosi del suo Governo con altri individui. Si arriva fino alla guerra in Iraq e alla campagna di reclutamento condotta dall'amministrazione Bush.

Michael Moore in una scena del doc. Fahrenheit 9/11
Michael Moore in una scena del doc. Fahrenheit 9/11

Scelta decisa da parte della Giuria diretta da Quentin Tarantino nell'assegnare la Palma d'Oro a Fahrenheit 9/11, film documentario scritto e diretto da Michael Moore, di aperta denuncia contro Bush e la politica repubblicana di quegli anni drammatici per gli Stati Uniti. Grand Prix a Old Boy di Park Chan-wook, premio della Giuria a [Ladykillers dei Coen ed a Tropical malady.

Elephant (2003)

Il film si svolge nella durata di una giornata, all'interno di un ambiente scolastico. Ma la narrazione viene inquadrata da più punti di vista. John, Michelle, Brittany, Nicole, Jordan, Elias, sono tutti alle prese coi classici problemi degli adolescenti. I personaggi centrali sono però Eric e Alex, due ragazzi con la passione per le armi. A fine giornata, in tuta mimetica, vanno nella scuola, seminando panico e terrore.

Una scena del film Elephant (2003)
Una scena del film Elephant (2003)

Ispirato a una storia vera, Elephant racconta di una strage in una scuola, con la desolazione di giovani sbandati, altri troppo solitari, altri apparentemente senza problemi: l'ineluttabilità della violenza, vissuta da due di loro come un divertimento, spazzerà via tutto, lasciando un vuoto profondo. Il film vinse la Palma d'Oro e il premio per la straordinaria regia di Gus Van Sant, tecnicamente eccezionale. Grand Prix a Uzak di Nuri Bilge Ceylan, premio della Giuria a Le invasioni barbariche di Denys Arcand.

Il pianista (2002)

Varsavia, fine anni Trenta. L'oppressione nazista sulla popolazione ebreo-polacca si fa sempre più crudele, impossibile da contrastare. Wladyslaw (Adrien Brody), giovane e talentuoso pianista, sta suonando Chopin per una radio mentre la Polonia viene invasa. Lui e tutta la famiglia verranno rinchiusi nel ghetto, e poco alla volta privati di qualunque bene. Wladyslaw vivrà un percorso di dolore e strazio, di fronte ad un dramma abominevole e inumano.

Adrien Brody interpreta Wladyslaw Szpilman nel film Il pianista di Roman Polanski
Adrien Brody interpreta Wladyslaw Szpilman nel film Il pianista di Roman Polanski

Palma d'Oro a Il pianista di Roman Polanski, che otterrà anche tre Oscar nel 2003. Film di grande rilievo drammatico premiato dalla Giuria diretta da David Lynch. Grand Prix Speciale a L'uomo senza passato di Aki Kaurismaki, in Concorso anche Il figlio dei fratelli Dardenne, Sweet sixteen di Loach, A proposito di Schmidt di Payne, L'ora di religione - Il sorriso di mia madre di Bellocchio e Tutto o niente di Leigh.

La stanza del figlio (2001)

Giovanni (Nanni Moretti) è uno psicanalista, mentre la moglie Paola (Laura Morante) gestisce una piccola casa editrice. Hanno due figli molto giovani, Irene (Jasmine Trinca) e Andrea (Giuseppe Sanfelice), e la vita sembra trascorrere tranquilla, a parte qualche incomprensione tra Giovanni e Andrea, con il padre che lo vorrebbe spronare maggiormente. Un giorno, i due dovrebbero andare a fare jogging, ma un paziente chiede di Giovanni e Andrea decide di andare, da solo, a fare immersione. A causa di un incidente, però, il ragazzo perderà la vita, gettando nello sconforto la famiglia e facendo precipitare nel rimorso Giovanni, il quale si interrogherà sulla figura del figlio forse mai come prima.

La stanza del figlio, i protagonisti in macchina
La stanza del figlio, i protagonisti in macchina

Toccante e struggente dramma familiare firmato Nanni Moretti, La stanza del figlio venne premiato con la Palma d'Oro dalla Giuria presieduta da Liv Ullmann. In un'annata di altissima qualità: Grand Prix, miglior interpretazione femminile (Isabelle Huppert) e maschile (Benoît Magimel) per La pianista di Michael Haneke, miglior regia per L'uomo che non c'era dei fratelli Coen e soprattutto per Mulholland Drive di David Lynch.

Dancer in the dark (2000)

Selma (Björk) è un'immigrata cecoslovacca negli Stati Uniti, insieme al figlio Gene. La donna, però, soffre di una malattia agli occhi che poco alla volta la rende cieca, non riuscendo a lavorare ed a dedicarsi alla passione per i musical hollywoodiani, che sono per lei svago dalla grigia realtà. Selma continua comunque a lavorare per guadagnare quanto serve per salvare il figlio dalla sua stessa malattia, ma un amico poliziotto la ingannerà, rubandole tutti i risparmi. Le conseguenze saranno imprevedibilmente drammatiche.

Bjork e Catherine Deneuve in Dancer in the Dark
Bjork e Catherine Deneuve in Dancer in the Dark

Dopo altri premi negli anni precedenti, il Festival del 2000, con la Giuria diretta da Luc Besson, consacrò Lars von Trier, il controverso regista danese che con Dancer in the dark ha probabilmente toccato l'apice della sua espressione cinematografica. Palma d'Oro e premio per la miglior interpretazione femminile per Björk, cantante prestata qui al grande schermo e co-autrice della colonna sonora. Grand Prix a Guizi Lai Le di Wen Jiang, in Concorso anche Fratello, dove sei? dei fratelli Coen, Bread and Roses di Loach e The Yards di James Gray.

Rosetta (1999)

Rosetta (Émilie Dequenne) ha sedici anni, deve occuparsi della madre alcolizzata e, soprattutto, vive con lei in una roulotte in un camping vicino a un bosco. Dopo il licenziamento da una fabbrica, va in città per vendere abiti usati e lì conosce Riquet, che lavora in un chiosco. Una persona disonesta, che mostrerà anch'egli il proprio lato negativo.

Rosetta Dardenne Cannes
Rosetta: Una scena dal film

Palma d'Oro e premio alla miglior interpretazione femminile (Duquenne) per Rosetta, film diretto da Jean-Pierre Dardenne e Luc Dardenne, nello stile classico dei registi belgi, tra dramma e impegno civile. Grand Prix e interpretazioni femminile e maschile (Séverine Caneele e Emmanuel Schotté) per L'umanità di Bruno Dumont. Nel Festival 1999 in Concorso anche La lettera di De Oliveira (premio della Giuria), Tutto su mia madre di Almodóvar (miglior regia), Una storia vera di Lynch e La balia di Marco Bellocchio.

L'eternità e un giorno (1998)

Alexandros, poeta ed intellettuale, sta per lasciare la casa sul mare di Salonicco. Ritrova una lettera della moglie Anna, che gli fa riaffiorare ricordi lontani. Alexandros inizia così un viaggio senza destinazione, per rivivere sentimenti, sensazioni e il tempo trascorso.

L'eternità e un giorno - una scena del film
L'eternità e un giorno - una scena del film

Pieno di tematiche, metafore e suggestioni, pur avendo diviso la critica L'eternità e un giorno - diretto da Theo Angelopoulos e scritto dal regista con Tonino Guerra e Petros Markaris (da un soggetto di Albert Camus) - vinse comunque la Palma d'Oro, decretata dalla Giuria presieduta da Martin Scorsese. Nell'anno in cui La vita è bella di Roberto Benigni vinse il Grand Prix Speciale, prima di intraprendere la corsa verso gli Oscar, e il premio della Giuria andò ex-aequo a Festen - Festa in famiglia di Vinterberg e a La Classe de neige di Miller.

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L'anguilla e Il sapore della ciliegia (1997)

Una Palma d'Oro assegnata ex-aequo fu quella del 1997, con L'anguilla di Imamura Shohei e Il sapore della ciliegia di Abbas Kiarostami a trionfare sulla Croisette. Fu questa la scelta della Giuria diretta da Isabele Adjani che assegnò il Grand Prix Speciale a Il dolce domani di Atom Egoyan. Premi aggiuntivi per Ingmar Bergman e Youssef Chahine. In Concorso vi erano anche L.A. Confidential di Hanson, La tregua di Francesco Rosi, Funny Games di Haneke e Assassin(s) di Kassovitz.

Una scena de Il sapore della ciliegia di Abbas Kiarostami
Una scena de Il sapore della ciliegia di Abbas Kiarostami

L'anguilla racconta di un uomo condannato per l'omicidio della moglie, che aveva trovata appartata con il suo amante. Dopo aver scontato otto anni di prigione, decide di iniziare una nuova vita aprendo una bottega in un paese di pescatori. Ma rapportarsi con le altre donne sarà per lui un problema, anche con la nuova aiutante Keiko, pur essendone attratto. Si rifugia così nella compagnia di un'anguilla, che gli era stata "vicino" ai tempi del carcere...
Ne Il sapore della ciliegia, il signor Badii vaga per Teheran in cerca di una persona che possa ricoprire il suo corpo, il giorno dopo che egli si sarà suicidato, come da intenzione personale. Offrirà denaro a tre sconosciuti: il primo, spaventato, fugge; il secondo lo ritiene un gesto sacrilego; il terzo, un anziano impiegato del museo di scienze naturali, racconta a Badii di aver avuto la stessa intenzione tempo prima, finché non assaporò un frutto...

Segreti e bugie (1996)

Londra. Hortense, dopo la morte della madre adottiva, decide di scoprire chi sia la sua madre naturale. Scoprirà che si tratta di Cynthia, un'operaia che vive con la giovane figlia Roxanne e vicina al fratello Maurice, fotografo. Nonostante Hortense sia nera e Cynthia bianca, dopo il primo incontro le due donne superano le perplessità iniziali e stringeranno una bella amicizia, che gioverà anche a Roxanne. Ma vi sono altri segreti da scoprire.

Segreti bugie - una scena del film
Segreti bugie - una scena del film

La Giuria presieduta da Francis Ford Coppola assegnò la Palma d'Oro 1996 a Segreti e bugie di Mike Leigh, film che avrebbe anche ottenuto cinque nomination agli Oscar. Dramma familiare di ottima fattura che superò la concorrenza di opere quali Le onde del destino di von Trier (premiato con il Grand Prix), Crash di Cronenberg (premio della Giuria),Fargo dei Coen (premio per la regia) e Un héros très discret di Audiard (miglior sceneggiatura). In concorso anche Io ballo da sola di Bertolucci, Verso il sole di Cimino e Kansas City di Altman.

Underground (1995)

Marko e Petar (detto il "Nero") sono entrambi innamorati della bella attrice Natalija. Dopo l'invasione tedesca della Jugoslavia nel 1941, i due uomini mettono al sicuro amici e parenti in un rifugio, fra i quali il fratello di Marko, Ivan, e la moglie di Petar, Vera, che morirà dando alla luce il figlio Jovan. Tre anni dopo, Marko libererà il Nero dalla prigionia ma lo terrà nascosto, insieme ad altri compagni, per molto tempo, facendo credere loro che la guerra prosegua, sfruttandoli per produrre e vendere armi, e scalando posizioni di potere nel regime di Tito. Quando il Nero finalmente uscirà, troverà un'altra guerra: quella tra serbi e i bosniaci, e tutto sarà profondamente cambiato.

Una scena del film Underground, di Emir Kusturica
Una scena del film Underground, di Emir Kusturica

Film di grande rilievo diretto da Emir Kusturica che racconta molto della sua terra attraverso sequenze di forte impatto. La Giuria presieduta da Jeanne Moreau assegnò la Palma d'Oro a Underground, il Grand Prix a Lo sguardo di Ulisse di Angelopoulos e il premio per la regia a L'odio di Kassovitz. In Concorso anche Ed Wood di Tim Burton, L'amore molesto di Martone e Terra e libertà di Ken Loach.

Pulp Fiction (1994)

Vincent Vega (John Travolta) e Mia Wallace (Uma Thurman) in Pulp Fiction
Vincent Vega (John Travolta) e Mia Wallace (Uma Thurman) in Pulp Fiction

Los Angeles. Due rapinatori, Ringo "Zucchino" (Tim Roth) e Yolanda "Coniglietta" (Amanda Plummer) devono realizzare il prossimo colpo nella caffetteria in cui si sono fermati per la colazione. Intanto, i due sicari Vincent Vega (John Travolta) e Jules Winnfield (Samuel L. Jackson) devono recuperare una valigetta, ma i contrattempi si frapporranno tra le intenzioni e i loro ordini, finché il risolutore Mr. Wolf (Harvey Keitel) non dovrà cercare di aiutarli. Vincent, nel frattempo, resterà attratto da Mia Wallace (Uma Thurman), moglie del suo capo Marsellus. Quest'ultimo, infine, ha dato indicazioni al pugile Butch (Bruce Willis) su come perdere il suo prossimo incontro.

Uma Thurman in una scena di Pulp Fiction.
Uma Thurman in una scena di Pulp Fiction.

Il capolavoro di scrittura e regia che ha consacrato Quentin Tarantino il quale, dopo Le iene (1992), ottenne il successo internazionale. Dopo Cannes, Pulp Fiction sarebbe stato protagonista agli Oscar, ai Golden Globe e in tutti gli altri eventi più importanti. Sulla Croisette, il film ottenne un'inaspettata Palma d'Oro, assegnatagli dalla Giuria presieduta da Clint Eastwood. Grand Prix Speciale a Sole ingannatore di Mikhalkov e Vivere! di Zhang Yimou, mentre Caro Diario di Nanni Moretti venne premiato per la miglior regia.

L'universo di Quentin Tarantino: Guida ai collegamenti tra i suoi film

Addio mia concubina e Lezioni di piano (1993)

Addio mia concubina, una scena del film
Addio mia concubina, una scena del film

Una Palma d'Oro ex-aequo, assegnata dalla giuria presieduta da Louis Malle. Addio mia concubina di Chen Kaige rappresentò la prima Palma a un regista cinese; Lezioni di piano di Jane Campion la prima a una donna regista. Riconoscimenti di grande rilievo che segnarono un momento storico sulla Croisette. Grand Prix della Giuria per Così lontano, così vicino di Wim Wenders.

Lezioni di piano: Holly Hunter e Harvey Keitel in una scena del film
Lezioni di piano: Holly Hunter e Harvey Keitel in una scena del film

Addio mia concubina, ambientato tra gli anni '20 e '70 del '900, ha come protagonisti due bambini, che poco alla volta apprendono l'arte della recitazione. Ma in Cina, per diventare attori, occorre seguire regole molto dure. Quando, con il tempo, verranno scelti per interpretare un re e la sua concubina in una celebre opera teatrale, le cose prendono una piega inaspettata, al punto che l'uomo, costretto a divenire sul palco un personaggio femminile, diverrà geloso dell'altro, mentre fuori il mondo cambia e verranno coinvolti in intrecci politici.
Lezioni di piano porta invece la narrazione in Nuova Zelanda, alla metà dell'Ottocento. Ada McGrath (Holly Hunter) è una giovane scozzese, muta probabilmente per un trauma che ha dovuto sopportare da bambina. Giunta lì dopo un lungo viaggio, dovrebbe sposare Alistair Stewart (Sam Neill), un possidente terriero che neppure conosce, e con la sola compagnia della figlia Flora (Anna Paquin) e del suo pianoforte, mezzo con il quale essa comunica. Sull'isola vive anche un misterioso uomo inglese, George Baines (Harvey Keitel), considerato un selvaggio da quando ha rapporti con i nativi del posto, adottandone usi e costumi. Quando conosce Ada, Baines ne resta attratto e ottiene la possibilità di portare il pianoforte, mal sopportato da Alistair, nella sua capanna. In cambio Ada, da prima scontrosa, dovrà impartire a Baines alcune lezioni...

Con le migliori intenzioni (1992)

Con Le Migliori Intenzioni Cannes
Con le migliori intenzioni: Una scena dal film

Inizio '900. Henryk Bergman (Samuel Fröler), studente di teologia in pessime condizioni economiche, vuole sposare la ricca Anna Åkerblom (Pernilla August), ma ad ostacolarlo vi è l'opposizione dei genitori della ragazza. Il matrimonio sarà realtà, ma le difficoltà non termineranno di certo. Con le migliori intenzioni, diretto da Bille August e tratto dall'autobiografia del regista svedese Ingmar Bergman, che ha scritto la sceneggiatura, vinse la Palma d'Oro e il premio per la miglior interpretazione femminile al 45° Festival di Cannes, la cui giuria era presieduta dall'attore francese Gérard Depardieu. Un'edizione che vedeva in concorso anche Il ladro di bambini di Gianni Amelio, che ottenne il Grand Prix Speciale, I protagonisti di Robert Altman, Casa Howard di James Ivory (premio all'interpretazione maschile di Tim Robbins e premio per la regia), Fuoco cammina con me di David Lynch e Basic Instinct di Paul Verhoeven.

Barton Fink - È successo a Hollywood (1991)

Barton Fink (John Turturro) è un commediografo newyorkese di origine ebraica il quale, negli Stati Uniti del 1941, ha ottenuto un grande successo con uno spettacolo a Broadway. Viene così chiamato ad Hollywood da una major, che gli dà incarico di scrivere una sceneggiatura per un film sulla lotta. Arrivato a Los Angeles, però, sprofonda nel tipico "blocco dello scrittore" e, per trovare una soluzione, si rivolge al romanziere William Preston Mayhew (John Mahoney) e alla sua segretaria (e amante) Audrey (Julie Davis). Ma un imprevisto coinvolge Barton in un guaio e ad aiutarlo sarà il vicino di stanza, Charlie (John Goodman)...

Barton Fink - John Turturro in una scena
Barton Fink - John Turturro in una scena

Scritto e diretto da Joel Coen e Ethan Coen, Barton Fink - È successo a Hollywood - opera quarta dei cineasti statunitensi - regalò loro la consacrazione internazionale con la Palma d'Oro, premio alla miglior regia (Joel Coen, nel dettaglio) e quello per la miglior interpretazione maschile (Turturro), assegnati dalla Giuria presieduta da Roman Polański. Una tripletta storica in un'edizione nella quale l'Italia era in concorso con tre film: Bix di Pupi Avati, La carne di Marco Ferreri e Il portaborse di Daniele Luchetti.

Cuore selvaggio (1990)

Nicolas Cage in una scena di Cuore selvaggio di David Lynch
Nicolas Cage in una scena di Cuore selvaggio di David Lynch

Sailor Ripley (Nicolas Cage) e Lula Pace Fortune (Laura Dern) devono dividersi dopo una condanna al primo per omicidio in legittima difesa. Al suo rilascio, i due fuggono verso la California, eludendo la libertà vigilata di Sailor, sulle cui tracce si mettono un detective incaricato dalla madre di Lula, Marietta (Diane Ladd) e la criminalità organizzata. Dopo ulteriori vicissitudini, la loro storia d'amore sembra non possa mai trovare un lieto fine...

Nicolas Cage in una scena di Cuore selvaggio di Lynch
Nicolas Cage in una scena di Cuore selvaggio di Lynch

La Giuria presieduta da Bernardo Bertolucci assegnò la Palma d'Oro a Cuore selvaggio di David Lynch, tra Velluto Blu (1986) e l'inizio di Twin Peaks. Un'opera cult che superò la concorrenza di Stanno tutti bene di Tornatore, L'aculeo della morte di Kōhei Oguri (Grand Prix Speciale), L'agenda nascosta di Ken Loach (premio della Giuria) e Cyrano de Bergerac di Jean-Paul Rappenau.

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Sesso, bugie e videotape (1989)

Ann (Andie MacDowell) è la moglie del rinomato avvocato John Mullany (Peter Gallagher) e ha una sorella, Cynthia (Laura San Giacomo), caratterialmente molto differente da lei. Questi ultimi hanno una relazione clandestina, che verrà scoperta da Graham Dalton (James Spader), un amico di John che metterà in subbuglio la vita di Ann...

Andie MacDowell e James Spader in una scena del film Sesso, bugie e videotape
Andie MacDowell e James Spader in una scena del film Sesso, bugie e videotape

Palma d'Oro e premio alla miglior interpretazione maschile (Spader) tra i riconoscimenti della Giuria e premio della stampa cinematografica internazionale per Sesso, bugie e videotape, primo lungometraggio di Steven Soderbergh. In un'edizione fantastica dove, tra i film in concorso, si trovavano Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore (vinse il Grand Prix Speciale), Splendor di Ettore Scola, Francesco di Liliana Cavani, Fa' la cosa giusta di Spike Lee, senza dimenticare Un grido nella notte, Jésus de Montréal (Premio della Giuria) e Mystery Train - Martedì notte a Memphis.