Il Festival di Cannes prenderà il via l'8 maggio e già Variety sfodera le sue previsioni sulla lineup che ci potrebbe attendere sulla riviera francese. La conferma l'avremo solo il 12 aprile, giorno dell'annuncio del programma ufficiale, ma nell'attesa il toto-film è d'obbligo. E' dato per certo l'arrivo sulla Croisette di Jake Gyllenhaal con il western The Sisters Brothers, di Riley Keough, che avrebbe ben tre film papabili, e della diva francese Juliette Binoche.
Per quanti riguarda il concorso ufficiale, è molto probabile la presenza di Alfonso Cuarón con Roma, focus su una famiglia della borghesia di Città del Messico negli anni '70, David Robert Mitchell con il thriller losangelino Under the Silver Lake e Harmony Korine col curioso The Beach Bum, interpretato da Matthew McConaughey. Per tutti e tre gli autori sarebbe il debutto nel concorso di Cannes.
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Vista la dimensione politica che accompagna da sempre il festival, quest'anno il #MeeToo Movement e l'Inclusion Rider potrebbero favorire la presenza di un maggior numero di registe e attrici donne. Quali sono le papabili?
Nicole Kidman ha un film diretto da una donna in canna, si tratta del poliziesco Destroyer di Karyn Kusama. Dall'Australia potrebbe approdare in concorso anche The Nightingale, opera seconda di Jennifer Kent, regista dell'acclamato Babadook. Un'altra voce interessante potrebbe essere quella della polacca Agnieszka Smoczynska il cui nuovo lavoro, Fuga, racconta la storia di una donna che lotta per tornare a essere una madre e moglie dopo aver perso la memoria.
Habitué di Cannes, la giapponese Naomi Kawase ha già pronto Vision con cui quasi certamente verrà invitata al festival, mentre la francese Claire Denis potrebbe tornare in concorso a 30 anni da Chocolat con l'ambizioso dramma sci-fi in lingua inglese High Life, interpretato da Robert Pattinson e Juliette Binoche.
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Per gli studios di Hollywood lanciare la premiere delle uscite autunnali sulla Croisette è costoso e se le critiche sono negative è anche rischioso perciò le produzioni americane in arrivo potrebbero non essere poi molte. A quanto pare Damien Chazelle starebbe facendo un tour de force per finire in tempo il montaggio del suo biopic su Neil Armstrong, First Man, per Universal. Grande l'attesa per il possibile di Lars von Trier, persona non grata a Cannes dal 2011, anno delle sue esternazioni naziste durante la conferenza di Melancholia, ma ormai pubblicamente perdonato dal direttore Thierry Frémaux che dovrebbe presentare il suo The House That Jack Built, thriller piscologico su un serial killer interpretato da Matt Dillon. Possibile anche la presenza del collega danese Thomas Vinterberg con il dramma sottomarino Kursk , forte di un cast internazionale che incluse Colin Firth, Léa Seydoux, Matthias Schoenaerts, Max von Sydow e il compianto Michael Nyqvist.
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L'anno scorso a Cannes ha tenuto banco la polemica tra le produzioni Netflix e i sostenitori del cinema tradizionale. Nonostante tutto il gigante dello streaming spera di fare ritorno in selezione. Il prodotto più papabile è il thriller Hold the Dark di Jeremy Saulnier, con Jeffrey Wright e James Badge Dale, o il period movie di David Mackenzie Outlaw King, dramma storico incentrato sul soldato scozzese del XIV secolo Robert the Bruce. Naturalmente le pellicole dovranno assicurare una distribuzione francese per garantirsi la presenza nel programma. Quest'anno HBO potrebbe sfoderare un gustoso contendente, il remake letterario Fahrenheit 451, diretto da Ramin Bahrani. La presenza di Cate Blanchett in veste di Presidente della giuria potrebbe, inoltre, aprire la strada all'anteprima fuori concorso dell'atteso heist movie al femminile Ocean's Eight o del nuovo lavoro di Richard Linklater, Where'd You Go, Bernadette, ma solo se Linklater accetterà di non competere alla Palma d'Oro.
Tra le sorprese di questa edizione potremmo trovare in programma Peterloo, epico period movie di Mike Leigh prodotto da Amazon che ricostruisce il massacro di manifestanti disarmati da parte della cavalleria inglese nel 1800, l'atteso The Man Who Killed Don Quixote, progetto maledetto che stavolta Terry Gilliam sembra davvero sul punto di terminare, o Mirai, nuova pellicola d'animazione del giapponese Mamoru Hosoda. L'indispettito Xavier Dolan ha giurato che non avrebbe presentato il suo prossimo film in concorso a Cannes, ma il regista, attualmente impegnato nel montaggio di La mia vita con John F. Donovan, potrebbe cambiare idea.
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E veniamo alla pattuglia italiana da cui quest'anno potrebbero provenire i titoli più appetibili di questa edizione. E' data quasi per certa la presenza in concorso di Loro, film di Paolo Sorrentino dedicato a Silvio Berlusconi, ma Cannes potrebbe ospitare anche la premiere del controverso Suspiria, remake del cult di Dario Argento firmato da Luca Guadagnino che Amazon Studios punta a distribuire in autunno. Matteo Garrone avrebbe terminato Dogman, truce dramma ispirato alla vera storia del Canaro della Magliana. E da Cannes potrebbe partire l'invito rivolto a Stefano Sollima per il suo Soldado, sequel dell'acclamato Sicario.
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