Aspettando con impazienza la fatidica notte del 2 marzo, oggi vogliamo occuparci di una delle categorie più prestigiose e interessanti nel lungo elenco delle nomination dell'Academy: quella dedicata alla miglior attrice protagonista, che quest'anno presenta una cinquina di candidate davvero "lussuosa" e di gran peso. Le cinque attrici in lizza per l'Oscar 2013, difatti, hanno collezionato complessivamente un totale di trentotto nomination e sei statuette, ed hanno un'età media di 55 anni (un'età particolarmente alta, considerando che di solito l'Academy tende a prediligere star giovani ed emergenti).
In rigoroso ordine alfabetico, queste cinque primedonne del cinema sono la sensuale truffatrice Amy Adams di American Hustle - L'apparenza inganna (alla sua quinta nomination, la prima da protagonista); la Cate Blanchett disperata e snob, sull'orlo di una crisi di nervi, di Blue Jasmine (alla sua sesta nomination, di cui una tramutatasi in Oscar come attrice supporter per The Aviator); la dolente Sandra Bullock, in lotta per la propria sopravvivenza in Gravity (alla seconda nomination, dopo il contestatissimo Oscar per The Blind Side); l'ironica ma commovente Judi Dench, anziana madre in cerca del figlio in Philomena (alla sua settima nomination, e con un Oscar da non protagonista per Shakespeare in Love); ed infine l'incontrastata "Regina degli Oscar", vale a dire l'onnipresente Meryl Streep, matrona caustica, tagliente e succube di una devastante dipendenza da droghe e psicofarmaci ne I segreti di Osage County.
Sua Maestà Meryl: la donna dei record
Se l'Oscar per la miglior attrice di quest'anno è già ipotecato da mesi dalla strepitosa Cate Blanchett di Blue Jasmine, autentico asso pigliatutto dell'attuale award-season e finalmente in procinto di aggiudicarsi la sua prima statuetta da protagonista, l'inossidabile Meryl Streep ha comunque un buon motivo per festeggiare: la candidatura per il ruolo di Violet Weston nel dramma familiare I segreti di Osage County, la numero 18 della sua carriera, estende ulteriormente il record di nomination per la meravigliosa attrice nata in New Jersey 64 anni fa, in lizza per quindici volte come protagonista (altro record assoluto) e per tre volte come supporter. Se la sua lista di nomination comprende cult del calibro de Il cacciatore, La donna del tenente francese, Silkwood, La mia Africa, I ponti di Madison County e Il diavolo veste Prada, Meryl può vantare ben tre Oscar: il primo, come miglior attrice supporter, nel 1979 per Kramer contro Kramer, poi una prima statuetta da protagonista nel 1982 grazie alla sua straziante performance ne La scelta di Sophie e infine, appena due anni fa, il tanto atteso terzo Oscar grazie al mimetico ritratto di Margaret Thatcher nel biopic The Iron Lady. Con diciotto candidature nel suo curriculum (e altre di sicuro in procinto di arrivare nei prossimi anni), Meryl Streep domina saldamente la classifica delle dive più nominate nella storia dell'Academy, con un netto vantaggio sulle altre attrici (tutte appartenenti al passato): al secondo posto Katharine Hepburn a quota dodici, al terzo Bette Davis a quota dieci e al quarto Geraldine Page a quota otto (la Page fu premiata solo al suo ultimo tentativo, nel 1985, per In viaggio verso Bountiful).
Le attrici più premiate: i quattro Oscar di Kate
Se Meryl Streep, con le sue diciotto nomination, è l'attuale "Regina degli Oscar", il record per il numero di vittorie resta in mano a una delle massime leggende nella storia di Hollywood, nonché a una delle interpreti più talentuose che abbiano mai illuminato il grande schermo: la mitica Katharine Hepburn, un altro "mostro" di bravura, classe ed ironia. Fra il 1933 e il 1981, l'indimenticabile Kate ha messo a segno dodici candidature, tutte rigorosamente come protagonista, ed ha conquistato ben quattro Oscar: nel 1933 (al suo primo tentativo) per La gloria del mattino, nel 1967 per Indovina chi viene a cena?, nel 1968 per Il leone d'inverno e infine nel 1981, alla sua ultima candidatura, per Sul lago dorato. Agli Academy Award del 1968, la Hepburn fu la beneficiaria dell'unico, clamoroso caso di ex-aequo nella storia di questa categoria. Difatti, quando Ingrid Bergman aprì la busta con il nome della vincitrice, spalancò gli occhi ed esclamò "It's a tie!" ("È un pareggio!"), per poi annunciare i nomi di ben due vincitrici: insieme alla veterana Hepburn, infatti, fu premiata anche l'esordiente Barbra Streisand per la sua performance nel musical Funny Girl.
Nonostante l'adorazione dell'Academy nei suoi confronti, la schiva Katharine Hepburn, da sempre anticonformista e poco amante delle mondanità, non ha mai presenziato ad alcuna cerimonia degli Oscar. Dopo di lei, le due attrici più premiate di sempre sono la succitata Meryl Streep e la diva svedese Ingrid Bergman, la quale mise a segno sette nomination e tre Oscar: due da protagonista, nel 1944 per Angoscia e nel 1956 per Anastasia, e un terzo da supporter, nel 1974 per Assassinio sull'Orient Express (una "vittoria a sorpresa" che sbalordì la stessa Ingrid, tanto da indurla a dichiarare, sul palco, che a meritare davvero la statuetta era Valentina Cortese per Effetto notte).
Le dive del passato: Bette, Olivia, Vivien e Liz
La prima attrice a portarsi a casa due Oscar, e per di più due Oscar consecutivi (l'unico caso, insieme a quello di Katharine Hepburn), è stata la diva tedesca Luise Rainer, premiata nel 1936 per Il paradiso delle fanciulle e nel 1937 per La buona terra; ma nonostante la doppia vittoria, la Rainer fu presto dimenticata da Hollywood e pochi anni dopo sparì quasi completamente dal mondo dello spettacolo. Oggi, alla veneranda età di 104 anni, Luise Rainer detiene tuttavia il record di essere la vincitrice di un Oscar in assoluto più longeva! Sempre nel corso degli anni Trenta, a conquistare un doppio Oscar da protagonista fu l'intramontabile Bette Davis, premiata nel 1935 per Paura d'amare e nel 1938 per Figlia del vento (le prime due candidature, su un totale di dieci collezionate fra il 1935 e il 1962).
Nel decennio successivo, due Oscar da protagonista sarebbero arrivati anche per Olivia de Havilland, premiata nel 1946 per A ciascuno il suo destino e nel 1949 per L'ereditiera. La de Havilland (la Melania di Via col vento) nel 1941 era stata candidata per il film La porta d'oro insieme alla sorella Joan Fontaine, che si aggiudicò l'Oscar come miglior attrice per Il sospetto: fu il primo caso di una candidatura per una coppia di sorelle nello stesso anno (e, nel caso specifico, una delle tappe della storica rivalità tra la Fontaine e la de Havilland). Due premi Oscar (su due nomination) furono assegnati anche alla straordinaria attrice britannica Vivien Leigh, grazie a due ruoli iconici del cinema americano: quello di Rossella O'Hara nel kolossal Via col vento nel 1939 e quello di Blanche DuBois nel dramma Un tram che si chiama Desiderio nel 1951. Cinque nomination e due Oscar consacrarono il carisma divistico di una star di prima grandezza quale Elizabeth Taylor, premiata nel 1960 per Venere in visone (benché la Taylor stessa disprezzasse il film) e nel 1966 per il classico Chi ha paura di Virginia Woolf?.
Buona la prima! Julie, Barbra e le altre "debuttanti"
In alcuni casi, in fondo non così rari, della storia di Hollywood, alcune attrici sono riuscite a conquistare la preziosa statuetta addirittura al loro debutto al cinema! Questa circostanza si è verificata abbastanza spesso nella categoria per la miglior attrice supporter, che nel corso degli anni ha incoronato attrici provenienti dal teatro come Gale Sondergaard, Katina Paxinou, Mercedes McCambridge, Jo Van Fleet e, nel 1954, Eva Marie Saint, premiata per il capolavoro Fronte del porto; oppure attrici appena bambine, come Tatum O'Neal (dieci anni, la più giovane vincitrice di sempre) o Anna Paquin (undici anni).
Più difficile conquistare un Oscar da protagonista al primo tentativo; la prima a riuscirci fu Shirley Booth nel 1952 per Torna, piccola Sheba: premiata all'età di 54 anni, la Booth è tuttora l'unica attrice cinquantenne ad aver vinto un Oscar da protagonista. Anche due fra le massime star dello show-business sono riuscite nella fatidica impresa: nel 1964 toccò alla deliziosa Julie Andrews di Mary Poppins, mentre nel 1968, nel noto pareggio con la Hepburn, a portarsi a casa l'Oscar fu la strepitosa Barbra Streisand per il musical Funny Girl. La Streisand, donna dal poliedrico talento, è stata anche l'unica persona a vincere un Oscar per la recitazione e una seconda statuetta in ambito musicale (nel 1976 fu premiata infatti per aver composto la canzone Evergreen, tratta dal film È nata una stella). Nel 1986 l'Oscar per la miglior attrice fu assegnato all'esordiente Marlee Matlin, ingaggiata per impersonare il ruolo di una ragazza sordomuta (la stessa Matlin è affetta da questo handicap) in Figli di un dio minore; premiata a soli 21 anni, Marlee Matlin è tuttora la più giovane attrice ad aver vinto un Oscar da protagonista. Appena tre anni dopo l'Academy stabilì invece il record per la vincitrice più anziana: Jessica Tandy, irresistibile protagonista della commedia A spasso con Daisy, premiata nel 1989 all'età di 80 anni. Sempre fra le esordienti nella categoria delle supporter, l'ultimo caso è stato quello di Jennifer Hudson per Dreamgirls nel 2006, mentre quest'anno si prepara ad aggiungersi alla lista l'attrice kenyota Lupita Nyong'o, in prima fila per l'Oscar grazie a 12 anni schiavo.
Dive da Oscar: Jane, Jessica, Jodie e le altre
Fra le primedonne dell'Academy dall'epoca della New Hollywood a oggi, accanto alla First Lady Meryl Streep, un'altra interprete amatissima è senza dubbio Jane Fonda, che detiene l'eccellente risultato di aver collezionato sette nomination e due Oscar: nel 1971 per Una squillo per l'ispettore Klute e nel 1978 per Tornando a casa. La Fonda fu candidata nel 1981 come attrice supporter (l'unica volta in questa categoria) per il film Sul lago dorato, che oltre a far vincere a Katharine Hepburn il suo quarto Oscar portò alla vittoria pure il grande Henry Fonda, padre di Jane anche nella realtà. A parte Jane Fonda, fra le attrici della New Hollywood e dintorni più apprezzate dall'Academy vanno ricordate Ellen Burstyn (sei nomination e un Oscar nel 1974 per Alice non abita più qui), Sissy Spacek (sei nomination e un Oscar nel 1980 per La ragazza di Nashville), Shirley MacLaine (cinque nomination e un Oscar nel 1983 per Voglia di tenerezza) e Susan Sarandon (cinque nomination e un Oscar nel 1995 per Dead Man Walking).
Sei nomination e due premi Oscar sono stati attribuiti a Jessica Lange, rilanciata negli ultimi tempi grazie alla serie Tv American Horror Story e incoronata dall'Academy nel 1982 come attrice supporter per Tootsie e nel 1994 come attrice protagonista per Blue Sky. Fra le "plurivincitrici" degli ultimi anni vanno ricordate inoltre Sally Field (nel 1979 per Norma Rae e nel 1984 per Le stagioni del cuore), Jodie Foster (nel 1988 per Sotto accusa e nel 1991 per Il silenzio degli innocenti) e Hilary Swank (nel 1999 per Boys Don't Cry e nel 2004 per Million Dollar Baby), premiate in entrambe le occasioni come protagoniste, e Dianne Wiest, che ha collezionato invece due statuette da supporter (nel 1986 per Hannah e le sue sorelle e nel 1994 per Pallottole su Broadway).
Le "gran dame" inglesi
L'Academy, si sa, ha sempre subito il fascino "aristocratico" della Gran Bretagna, e tale fascinazione ha prodotto i suoi effetti anche (e soprattutto) nelle categorie dedicate alle attrici. Nel corso degli ultimi decenni, in particolare, in numerose occasioni i membri dell'Academy si sono inchinati di fronte all'eleganza e al talento di alcune grandi attrici inglesi, ricoprendole di candidature e di statuette. Nel biennio 1964 / 1965 toccò alle due Julie: nel 1964 la Andrews con Mary Poppins, mentre nel 1965 fu premiata una giovanissima Julie Christie per Darling (la prima delle sue quattro nomination). Due premi Oscar e sei nomination hanno consacrato la sopraffina bravura dell'insostituibile Maggie Smith, premiata nel 1969 come protagonista per La strana voglia di Jean e nel 1978 come supporter per California Suite. Due Oscar, ma entrambi da protagonista, sono andati anche a Glenda Jackson (nel 1970 per Donne in amore e nel 1973 per Un tocco di classe), mentre la leggendaria Vanessa Redgrave si è aggiudicata un totale di sei nomination, ottenendo l'Oscar come miglior attrice supporter nel 1977 per la sua toccante performance nel film Giulia.
Negli anni Novanta la star inglese più amata dall'Academy è stata la radiosa Emma Thompson, premiata nel 1992 come miglior attrice per Casa Howard e poi ancora nel 1995 per la sceneggiatura di un altro dramma letterario in costume, Ragione e sentimento. E dopo la già citata Judi Dench, un'altra "gran dama" del cinema britannico incoronata per il ruolo di una sovrana è stata Helen Mirren, premio Oscar nel 2006 per il ruolo di Elisabetta II in The Queen.
Le grandi escluse, da Greta Garbo a Glenn Close
Nella lunga e quasi sempre gloriosa storia degli Oscar, non sono mancati vari casi di "illustri escluse": dive leggendarie e grandissime attrici che, nonostante le numerose candidature, non sono mai state insignite della prestigiosa statuetta, ma non per questo non hanno avuto l'onore di entrare nell'iconografia del cinema grazie alle loro magistrali interpretazioni. In alcuni casi, l'Academy si è accorta delle clamorose omissioni e ha deciso di "rimediare" con un Oscar alla carriera: è stato il caso emblematico di stelle di immenso talento quali Greta Garbo, Barbara Stanwyck e Rosalind Russell, ma anche dell'adorabile Angela Lansbury, premiata proprio in questa edizione.
Pure l'attrice scozzese Deborah Kerr, ricompensata con sei nomination (tutte da protagonista), è stata risarcita con l'Oscar alla carriera; fra le attrici, la Kerr detiene il record per il maggior numero di candidature senza aver mai vinto una statuetta "competitiva", insieme ad una grande caratterista del passato, Thelma Ritter, e ad una fra le migliori attrici contemporanee, la superba Glenn Close, che nel 2011 con Albert Nobbs ha ottenuto la sua sesta nomination. Dietro di loro troviamo la neo-candidata Amy Adams, pure lei ancora in attesa di ricevere l'ambito premio dopo cinque nomination (ed è pressoché impossibile che ci riesca quest'anno). Fra le attrici più stimate da critica e pubblico, ma incredibilmente ignorate al momento di assegnare le statuette, impossibile non citare quantomeno le magnifiche Annette Bening e Julianne Moore, che finora hanno collezionato quattro nomination a testa.
Le nuove regine degli Oscar, fra presente e futuro
Nel novero delle "regine degli Oscar" del cinema contemporaneo, come già anticipato all'inizio dell'articolo possiamo considerare a tutti gli effetti anche l'australiana Cate Blanchett, alla sua sesta nomination e in procinto di ricevere una seconda statuetta grazie al film Blue Jasmine (la Blanchett aveva già vinto un Oscar come supporter nel 2004, impersonando Katharine Hepburn in The Aviator). L'inglese Kate Winslet, la star di Titanic, è un'altra delle nuove beniamine dell'Academy: a soli 31 anni, la Winslet è diventata la più giovane attrice ad incassare cinque candidature all'Oscar (superando così il record di 33 anni di Bette Davis), mentre a 33 anni ha ottenuto la sua sesta nomination (sorpassando un altro record della Davis, che arrivò alla sesta candidatura a 34 anni); in quell'occasione, nel 2008, Kate si è aggiudicata finalmente la statuetta tanto agognata grazie alla sua interpretazione nel dramma sull'Olocausto The Reader - A voce alta. E tornando alle candidate di quest'anno, un altro record è stato appena stabilito dalla "diva del momento", Jennifer Lawrence, che grazie ad American Hustle (per il quale è in lizza come miglior attrice non protagonista) è arrivata alla sua terza nomination a soli 23 anni, un autentico primato (il precedente record era stato stabilito nel lontano 1942 da Teresa Wright); la Lawrence è stata già premiata l'anno scorso, a 22 anni, per Il lato positivo - Silver Linings Playbook, diventando così la seconda attrice più giovane insignita di un Oscar da protagonista dopo Marlee Matlin.