Oscar 2023: i 10 film da tenere d’occhio, da Gli spiriti dell’isola a The Fabelmans

Quali saranno i possibili favoriti agli Oscar 2023, i film che potrebbero aggiudicarsi i prossimi premi? Da Gli spiriti dell'isola, Women Talking e The Whale ai nuovi film di Steven Spielberg e Damien Chazelle, ecco le nostre prime previsioni.

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Gli spiriti dell'isola: Colin Farrell e Barry Keoghan in una scena

Dopo i Festival di Venezia, Telluride e Toronto e con l'arrivo dell'autunno, si può considerare iniziata a tutti gli effetti la stagione dei cosiddetti film da Oscar. Mancano ancora diversi mesi all'apertura dell'awards season vera e propria, ma già dalle prossime settimane in America (e non solo) debutterà la maggior parte di quei titoli che hanno ottime chance di ritrovarsi in prima fila nelle competizioni per i principali trofei dedicati al cinema. Ovviamente c'è ampio spazio per cambiamenti, sorprese e outsider inaspettati (basti pensare al bizzarro esito della sfida per l'Oscar come miglior film del 2021), ma al momento possiamo comunque proporvi una panoramica dei favoriti della prima ora: quelle opere che quasi certamente sapranno farsi valere nelle categorie più prestigiose.

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Top Gun: Maverick, Tom Cruise in una scena del film

Cosa ci attende, dunque, per l'imminente corsa agli Oscar 2023? Una solida ipotesi è la rivincita dei blockbuster: Top Gun - Maverick, ad oggi il massimo campione d'incassi del 2022, si prepara a conquistare diverse nomination, e una sorte analoga potrebbe toccare agli attesissimi Avatar - La via dell'acqua e Black Panther - Wakanda Forever, qualora le aspettative fossero ripagate. Al contrario, diversi importanti titoli d'autore hanno visto assai ridimensionate le proprie ambizioni da premio dopo il passaggio ai festival di fine estate: fra questi The Son di Florian Zeller, ma soprattutto i "fiori all'occhiello" del catalogo annuale di Netflix, ovvero Blonde di Andrew Dominik (ma con Ana de Armas possibile candidata come miglior attrice), Bardo, falsa crónica de unas cuantas verdades di Alejandro González Iñárritu e Rumore bianco di Noah Baumbach. Di seguito invece vi presentiamo, in ordine d'uscita, i film che potrebbero essere candidati agli Oscar 2023, dieci titoli che sembrano prepararsi a raccogliere i favori dell'Academy e a darsi sfida da qui al prossimo 12 marzo.

Everything Everywhere All at Once

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Everything Everywhere All at Once: un'immagine del film

Uscito negli Stati Uniti il 25 marzo, Everything Everywhere All at Once si è rivelato uno dei più clamorosi successi dell'annata, e con settanta milioni di dollari al box office americano ha segnato il maggior incasso di sempre per il distributore indipendente A24. Sceneggiato e diretto da Daniel Kwan e Daniel Scheinert, il film ha entusiasmato critici e cinefili in patria mescolando i registri della fantascienza, della commedia e del surreale e fornendo una nuova declinazione del concetto di multiverso. Al cuore del racconto c'è il personaggio di Evelyn Quan Wang, un'immigrata cinese in America dalla complicata vita familiare, interpretata dalla star malesiana Michelle Yeoh; al suo fianco nel cast, Ke Huy Quan e Jamie Lee Curtis. Everything Everywhere All at Once arriverà questo giovedì nei cinema italiani e, in virtù del suo statuto di crowdpleaser, dovrebbe occupare un posto di rilievo ai prossimi Oscar, inclusa una nomination per la protagonista Michelle Yeoh.

Tár

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TÁR: Cate Blanchett in un'immagine del film

E a proposito di attrici, è impossibile non citare la straordinaria performance di Cate Blanchett, che in Tár domina la scena per due ore e mezza nel ruolo del titolo: quello di Lydia Tár, direttrice d'orchestra a Berlino e compositrice di fama mondiale. Opera che segna il ritorno dietro la macchina da presa del regista e sceneggiatore Todd Field dopo ben sedici anni, Tár è valso a Cate Blanchett la Coppa Volpi al Festival di Venezia grazie a una performance monumentale, in cui l'attrice australiana ha modo di far emergere ambiguità, contraddizioni e lati oscuri di un personaggio tanto magnetico quanto complesso, impantanato in una "zona grigia" di difficili scelte morali. Il film è in uscita il 7 ottobre negli Stati Uniti per Focus Features, mentre in Italia sarà distribuito da Universal a febbraio.

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Triangle of Sadness

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Triangle of Sadness: Charlbi Dean e Harris Dickinson

Sempre il 7 ottobre farà il suo debutto negli USA il titolo di punta del distributore Neon per questa awards season: Triangle of Sadness, commedia satirica firmata dal regista svedese Ruben Ostlund, alla sua prima produzione in lingua inglese (nel cast figurano Harris Dickinson, Woody Harrelson e la sudafricana Charlbi Dean, appena scomparsa). Ambientato nella cornice di una crociera di lusso funestata da una serie di imprevisti, Triangle of Sadness è valso a Ostlund la sua seconda Palma d'Oro al Festival di Cannes dopo il precedente The Square e potrebbe portarlo in competizione agli Oscar in categorie quali miglior film, regia e sceneggiatura. In Italia lo vedremo in sala a partire dal 27 ottobre.

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Gli spiriti dell'isola

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Gli spiriti dell'isola: Colin Farrell e Brendan Gleeson in una scena

Da Cannes a Venezia, ecco un'altra pellicola che ha suscitato ampi consensi in ambito festivaliero, in questo caso con un autentico plebiscito: Gli spiriti dell'isola, premiato a Venezia per la miglior sceneggiatura e per il protagonista Colin Farrell. Ritorno al cinema dell'autore britannico Martin McDonagh a cinque anni dal successo di Tre manifesti a Ebbing, Missouri, il film si svolge nell'arcipelago irlandese delle isole Aran ed è incentrato sul contrastato rapporto fra Pádraic Súilleabháin (Colin Farrell) e Colm Doherty (Brendan Gleeson), la cui amicizia è giunta a un punto di rottura. Searchlight distribuirà Gli spiriti dell'isola negli Stati Uniti dal 21 ottobre, mentre in Italia dovremo aspettare febbraio, nel pieno della stagione dei premi.

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The Fabelmans

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The Fabelmans: un primo piano di Gabriel LaBelle

Gli applausi a scena aperta e la vittoria del People's Choice Award al Festival di Toronto per The Fabelmans hanno certificato che, per l'imminente awards season, sarà impossibile non tener conto del grandissimo Steven Spielberg: ad appena un anno di distanza dal suo West Side Story, infatti, il regista americano tornerà in competizione, ma stavolta con un racconto estremamente personale basato sulla propria infanzia e sui primi passi della sua carriera nel cinema. In uscita per Universal l'11 novembre negli Stati Uniti e il 15 dicembre in Italia, The Fabelmans ripercorre la giovinezza di Sammy Fabelman, alter ego di Spielberg, e si avvale di un ricco cast che include Paul Dano, Seth Rogen, Judd Hirsch, Jeannie Berlin, David Lynch nei panni di John Ford e Michelle Williams, papabile candidata come miglior attrice, nel ruolo di Mitzi, la madre del protagonista.

Women Talking

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Women Talking: un'immagine delle protagoniste del film

Per restare in tema di grandi cast, è facile prevedere che fra le candidature della stagione dei premi strapperanno più di una menzione le interpreti di Women Talking, adattamento del romanzo Donne che parlano di Miriam Toews ad opera della regista canadese Sarah Polley, al suo ritorno dietro la macchina da presa a ben dieci anni di distanza dal documentario Stories We Tell. Claire Foy e Jessie Buckley sono state evidenziate dalla critica all'interno di una squadra di attori che include pure Rooney Mara, Ben Whishaw e Frances McDormand, grazie ai loro ritratti di due giovani donne appartenenti a una comunità ultra-conservatrice in cui si sono consumate delle violenze sessuali. Forte delle ottime recensioni ai Festival di Telluride e Toronto, Women Talking farà il suo esordio nelle sale americane il 2 dicembre, distribuito da United Artists.

Empire of Light

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Empire of Light: Micheal Ward e Olivia Colman

Oltre a The Fabelmans, fra i candidati all'Oscar di quest'anno potremmo trovare un'altra pellicola legata alla passione per la settima arte: Empire of Light, scritto e diretto da Sam Mendes e ambientato in una cittadina inglese negli anni Ottanta, scenario dell'amore clandestino fra Hilary Small (Olivia Colman), proprietaria di una sala cinematografica, e un ragazzo di origini africane, Stephen (Micheal Ward). Sulla carta, anche solo a giudicare dai talenti coinvolti nel progetto, Empire of Light sembrerebbe un potenziale contendente per la stagione dei premi, ma l'accoglienza della critica si è rivelata decisamente tiepida; tuttavia il film di Sam Mendes, in uscita il 9 dicembre per Searchlight (mentre in Italia arriverà a febbraio), potrebbe comunque suscitare l'interesse dei membri dell'Academy.

The Whale

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The Whale: Brendan Fraser in una scena del film

Accanto a Everything Everywhere All at Once, quest'anno lo studio A24 ha un'altra, temibile freccia al proprio arco: The Whale, il nuovo lavoro di Darren Aronofsky, in uscita il 9 dicembre negli USA dopo la sua presentazione al Festival di Venezia. Basato sull'omonimo dramma teatrale di Samuel D. Hunter, The Whale vede un redivivo Brendan Fraser lanciatissimo nella corsa all'Oscar come miglior attore per la sua intensa interpretazione di Charlie, un uomo con gravi problemi di obesità e dilaniato dai sensi di colpa per aver interrotto il suo rapporto con la figlia Ellie (Sadie Sink), ormai adolescente. Nonostante stia dividendo i pareri della critica, il dramma di Aronofsky pare destinato a raccogliere una notevole attenzione da qui ai prossimi mesi.

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Glass Onion - Knives Out

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Glass Onion - Knives Out: un'immagine del film

In un'annata che, dal punto di vista di festival e premi, si preannuncia insolitamente sfortunata per Netflix, a sorpresa la sua pedina più forte potrebbe essere un titolo ben lontano dalla nozione del tipico "film da Oscar": il giallo Glass Onion - Knives Out di Rian Johnson, che sarà disponibile in streaming dal 23 dicembre, a tre anni di distanza dall'amatissimo Cena con delitto - Knives Out. Daniel Craig torna a vestire i panni del detective Benoit Blanc, stavolta in azione su un'isola greca e affiancato, fra gli altri, da Edward Norton, Janelle Monáe, Leslie Odom Jr, Kate Hudson ed Ethan Hawke. Benché il murder mystery non sia mai stato un genere preso troppo sul serio in termini di giurie e riconoscimenti, è pur vero che Glass Onion - Knives Out ha ricevuto una calorosa accoglienza al Festival di Toronto: riuscirà a implementare il 'bottino' del suo predecessore, che era stato candidato all'Oscar per la sceneggiatura?

Babylon

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Babylon: Diego Calva e Jean Smart

Ed eccoci infine a uno dei pochi 'misteri' ancora insoluti della prossima awards season: un titolo che, fin dall'annuncio del progetto, è stato seguito con curiosità spasmodica, ma che resta in attesa di essere presentato alla stampa. Stiamo parlando naturalmente di Babylon, il colossale affresco della Hollywood degli anni Venti messo in scena dal talentuoso Damien Chazelle: una mega-produzione targata Paramount di quasi tre ore di durata e con un budget di oltre cento milioni di dollari, con protagonista il trentenne messicano Diego Calva al centro di un cast che vede nomi del calibro di Brad Pitt, Margot Robbie e Jean Smart. L'impressionante rievocazione dei fasti hollywoodiani dell'epoca del muto da parte del regista di La La Land varrà sicuramente a Babylon diverse nomination tecniche, ma il film sarà in grado di competere anche nelle categorie di maggior peso? In America il pubblico potrà farsene un'idea a partire dal giorno di Natale, mentre in Italia dovremo aspettare il 23 gennaio.