Dopo il colpo di scena dell'ultima notte degli Oscar, con Moonlight che ha strappato di mano (letteralmente!) a La La Land la statuetta come miglior film, a dispetto di tutti i pronostici, anche quest'anno vogliamo lanciarci nell'impresa semi-impossibile di anticipare le tendenze dell'Academy e i possibili twist che potrebbero caratterizzare pure la prossima "stagione dei premi".
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Pertanto, a conclusione dei Festival di Venezia, Telluride e Toronto e con l'inizio dell'autunno (per tradizione il periodo più 'caldo' per i titoli con ambizioni da Oscar), è giunto il momento di inaugurare le nostre classifiche dei potenziali contendenti per le categorie più prestigiose degli Academy Award: classifiche che saranno modificate con cadenza mensile o quasi, in modo da tenervi aggiornati sugli sviluppi e le novità della awards season e sull'esito dei numerosi precursors, ovvero gli altri premi cinematografici assegnati a partire da dicembre (mentre la cerimonia per la novantesima edizione degli Oscar è fissata per il 4 marzo).
Di seguito, ecco dunque le previsioni commentate su film, registi ed interpreti con maggiori chance di aggiudicarsi una candidatura ai prossimi Academy Award; e a differenza dell'anno scorso, questa volta vi proponiamo da subito anche le classifiche dedicate agli attori e alle attrici supporter, quasi sempre le categorie su cui è più difficile esprimersi con tanto anticipo. Buona lettura, dunque, e ovviamente in bocca al lupo ai vostri (e ai nostri) beniamini...
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Miglior Film
17 ottobre: Cinque titoli, al momento, hanno messo sotto pesante ipoteca un posto nella corsa all'Oscar per il miglior film, che potrà includere fra i cinque e i dieci candidati: si tratta del fenomeno Dunkirk (a nostro avviso, l'attuale frontrunner) e di quattro titoli apprezzatissimi in ambito festivaliero, ovvero la storia d'amore a tinte fantasy The Shape of Water (Leone d'Oro a Venezia), il biopic storico L'ora più buia, la love story omosessuale Chiamami col tuo nome e la black comedy Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Premio del Pubblico a Toronto). Il kolossal di fantascienza Blade Runner 2049 ha entusiasmato la critica ma si è rivelato una delusione a livello commerciale, mentre rimangono alcune grandi incognite, fra cui il dramma giornalistico The Post, che almeno sulla carta è comunque uno dei titoli più forti dell'annata, e il musical The Greatest Showman. Da non sottovalutare, inoltre, alcune pellicole già uscite da diversi mesi negli USA e forti di una vasta popolarità, come la commedia sentimentale The Big Sick e l'horror campione d'incassi Scappa - Get Out.
17 novembre: Con Dunkirk e The Shape of Water tuttora nella parte dei frontrunner come miglior film, a guadagnare quota questo mese sono stati soprattutto Chiamami col tuo nome, in uscita il 24 novembre e forte del consenso unanime della critica, Tre manifesti a Ebbing, Missouri, spinto da un eccellente esordio in limited release, e il coming of age adolescenziale Lady Bird, che vede rafforzate le proprie chance dopo gli strepitosi risultati al box office americano nelle prime due settimane di programmazione. La new-entry più importante della nostra classifica è invece l'ottimo I, Tonya, dramma sportivo in veste di black comedy che ha galvanizzato i critici sia a Toronto, sia al Festival di Roma, mentre scompare dalla classifica Blade Runner 2049, penalizzato da un deludente riscontro commerciale.
17 dicembre: La recente valanga di nomination ai Golden Globe, agli Screen Actors Guild Award e ai Critics' Choice Award ha visto schizzare alle stelle le quotazioni de La forma dell'acqua, che questo mese strappa a Dunkirk la pole position della nostra classifica, e di Tre manifesti a Ebbing, Missouri. Anche The Post di Steven Spielberg, applauditissimo dalla critica, si conferma un contendente temibile, mentre il successo ai precursors continua a sostenere Chiamami col tuo nome, Lady Bird e Get Out. Se questi sette titoli sembrano ormai aver ipotecato la nomination all'Oscar come miglior film, la situazione appare più incerta per altre pellicole che potrebbero o meno figurare nel novero dei candidati, come L'ora più buia e The Florida Project.
17 gennaio: A meno di una settimana dall'annuncio delle candidature agli Oscar, ci sono sette titoli che possono contare con sicurezza assoluta o quasi su un'imminente nomination come miglior film: La forma dell'acqua, Tre manifesti a Ebbing, Missouri, Dunkirk, Lady Bird, The Post, Get Out e Chiamami col tuo nome. Candidatura non scontata, ma a questo punto abbastanza probabile anche per I, Tonya e The Big Sick, molto apprezzati dalle varie guilds; impresa più difficile, invece, per L'ora più buia, che ha conservato comunque un ampio sostegno e sta godendo di un vasto successo di pubblico, mentre appaiono davvero flebili le chance per gli altri aspiranti candidati.
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1) La forma dell'acqua (Guillermo del Toro) [=]
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2) Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Martin McDonagh) [=]
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3) Dunkirk (Christopher Nolan) [=]
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4) Lady Bird (Greta Gerwig) [=]
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5) Get Out (Jordan Peele) [+1]
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6) Il filo nascosto (Paul Thomas Anderson) [+6]
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7) Chiamami col tuo nome (Luca Guadagnino) [=]
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8) L'ora più buia (Joe Wright) [+2]
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9) The Post (Steven Spielberg) [-4]
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Miglior Regista
17 ottobre: E grazie alla stupefacente messa in scena di Dunkirk, l'inglese Christopher Nolan si prepara finalmente a ricevere la sua prima nomination all'Oscar come miglior regista. Una prima candidatura in questa categoria sembra essere a portata di mano anche per Guillermo del Toro con The Shape of Water e Joe Wright con L'ora più buia, mentre il posto del 'veterano' potrebbe essere occupato dal grande Steven Spielberg. E se l'Academy si lascerà conquistare da Chiamami col tuo nome, aspettiamoci di trovare nella cinquina dei migliori registi pure l'italiano Luca Guadagnino.
17 novembre: Con Chiamami col tuo nome sempre più lanciato in vista dell'imminente awards season, è ormai lecito pensare che l'italiano Luca Guadagnino abbia buone possibilità di figurare nella cinquina dei candidati all'Oscar per la miglior regia, in compagnia quasi certamente di Christopher Nolan e Guillermo del Toro e (forse) del veterano Steven Spielberg. Fra gli altri potenziali contendenti, Denis Villeneuve cede il posto in classifica a Craig Gillespie, che potrebbe beneficiare dell'ondata di consensi per il suo I, Tonya, mentre una riscossa per le registe donne potrebbe arrivare con l'afroamericana Dee Rees.
17 dicembre: Fino ad ora, quattro registi hanno ricevuto le relative nomination ai principali precursors di dicembre: Christopher Nolan, Guillermo del Toro, Steven Spielberg e Martin McDonagh, quest'ultimo lanciato dal grande successo di Tre manifesti a Ebbing, Missouri. Se questi quattro nomi dovessero essere confermati anche dall'Academy, il quinto posto della cinquina sarà il risultato di una lotta durissima fra Luca Guadagnino e due cineasti esordienti o quasi: Jordan Peele per Get Out e Greta Gerwig per Lady Bird (e nella controversa annata degli scandali hollywoodiani, i membri dell'Academy potrebbero voler offrire il loro sostegno a una regista donna).
17 gennaio: Le recenti candidature al Directors Guild Award hanno definito con maggiore chiarezza la situazione che si profila per la cinquina per il miglior regista, con il favorito Guillermo del Toro pronto a guadagnarsi la sua prima nomination all'Oscar in questa categoria, così come i britannici Christopher Nolan e Martin McDonagh. Vento in poppa pure per Greta Gerwig, favorita dal successo inarrestabile di Lady Bird e dal sentimento di simpatia nei confronti delle registe donne (spesso ignorate dai membri delle giurie dei premi), mentre per l'ipotetico quinto posto a disposizione prevediamo una lotta all'ultimo voto fra il più importante regista di Hollywood, Steven Spielberg, e l'esordiente Jordan Peele, che gli ha già 'soffiato' un posto ai DGA Award grazie all'horror Get Out. Da non escludere, comunque, una possibile sorpresa, ad esempio una nomination per l'italiano Luca Guadagnino, candidato in questa stessa categoria ai BAFTA Award.
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1) Guillermo del Toro, La forma dell'acqua [=]
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2) Christopher Nolan, Dunkirk [=]
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3) Greta Gerwig, Lady Bird [+1]
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4) Paul Thomas Anderson, Il filo nascosto [+4]
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5) Jordan Peele, Get Out [+1]
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Miglior Attore
17 ottobre: Ad essere emerso dai festival autunnali come l'indiscusso frontrunner nella competizione come miglior attore è il britannico Gary Oldman, mimetico interprete di Winston Churchill ne L'ora più buia. Le ottime recensioni ricevute giocano inoltre in favore del Jake Gyllenhaal di Stronger e del giovanissimo Timothée Chalamet di Chiamami col tuo nome, che dovranno confrontarsi con due giganti della recitazione quali Daniel Day-Lewis e Tom Hanks (i cui film, però, non sono stati ancora presentati alla stampa). Andrew Garfield, invece, dovrà fare molta fatica per tornare in competizione per l'Oscar dopo appena un anno, data la gelida accoglienza di critica e pubblico per il suo film Ogni tuo respiro.
17 novembre: Con Chiamami col tuo nome che guadagna posizioni in tutte le categorie, sembra ormai sempre più vicino a una candidatura come miglior attore anche Timothée Chalamet, la rivelazione dell'anno a Hollywood (e presente anche nel cast del successo indie Lady Bird). Per il resto situazione pressoché invariata rispetto a un mese fa, con Gary Oldman saldamente in cima ai pronostici e l'attesa per i film di Daniel Day-Lewis, Tom Hanks e Hugh Jackman, tutti potenziali contendenti. Escono definitivamente di scena al contrario Andrew Garfield, dopo la pessima accoglienza per il suo Ogni tuo respiro, e quasi certamente pure Denzel Washington.
17 dicembre: Rispetto a un mese fa, le scelte dei vari precursors hanno rappresentato una doccia gelida per Jake Gyllenhaal: totalmente ignorato fino a questo momento, Gyllenhaal appare sempre più lontano dall'agognata seconda nomination. Vento in poppa, al contrario, per il ventunenne Timothée Chalamet, incoronato miglior attore dai critici di New York e di Los Angeles, così come per il Daniel Day-Lewis de Il filo nascosto e, salvo sorprese, per James Franco, mattatore in chiave comica dell'apprezzato The Disaster Artist. L'ultimo posto a disposizione dovrebbero contenderselo il giovane Daniel Kaluuya, star di Get Out, e il veterano Tom Hanks di The Post, ma occhio pure a un altro beniamino dell'Academy, Denzel Washington: a dispetto del flop al box office per il suo Roman J. Israel, Esq., finora Washington ha già fatto il pieno di candidature.
17 gennaio: Tre attori hanno già messo sotto ipoteca la nomination all'Oscar: i veterani Gary Oldman, di recente premiato con il Golden Globe, e Daniel Day-Lewis e la star emergente Timothée Chalamet. Candidatura quasi scontata, dopo la vittoria del Golden Globe come miglior attore di commedia, anche per il James Franco di The Disaster Artist, mentre per il quinto posto disponibile rimane in primissima fila il giovane Daniel Kaluuya per Get Out. A sparigliare i pronostici potrebbe essere Tom Hanks, co-protagonista di The Post, mentre il flop commerciale di Roman J. Israel, Esq. dovrebbe aver penalizzato definitivamente le chance di Denzel Washington.
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1) Gary Oldman, L'ora più buia [=]
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2) Timothée Chalamet, Chiamami col tuo nome [=]
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3) Daniel Day-Lewis, Il filo nascosto [=]
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4) Daniel Kaluuya, Get Out [+1]
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5) Denzel Washington, Roman J. Israel, Esq. [+2]
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Miglior Attrice
17 ottobre: Il successo raccolto ai festival delle scorse settimane dovrebbe garantire una sicura nomination come miglior attrice almeno per la Sally Hawkins di The Shape of Water e per l'inarrestabile Frances McDormand di Tre manifesti a Ebbing, Missouri, ma a partire lanciatissime grazie al consenso festivaliero sono anche Annette Bening per il biopic Film Stars Don't Die in Liverpool, la "campionessa in carica" Emma Stone per il film sportivo La battaglia dei sessi e Saoirse Ronan per la commedia indie Lady Bird. Abbiamo imparato inoltre che scommettere contro Meryl Streep è sempre un grave errore, mentre un altro "mostro sacro", Glenn Close, dovrà aspettare l'anno prossimo: la sua prova in The Wife ha entusiasmato i critici a Toronto, ma arriverà nelle sale nel 2018.
17 novembre: Con Sally Hawkins e Frances McDormand saldamente in cima ai pronostici e l'attesa per Meryl Streep e il suo The Post, la competizione per la cinquina per la miglior attrice appare quanto mai serrata. La giovane Saoirse Ronan guadagna terreno nel novero delle papabili candidate di quest'anno in virtù del vasto interesse dimostrato dal pubblico per la commedia Lady Bird, così come pure una sorprendente Margot Robbie, mattatrice di I, Tonya. Battuta d'arresto, al contrario, per Emma Stone, dopo i risultati non esaltanti raccolti da La battaglia dei sessi, e per Kate Winslet, penalizzata dalla tiepida accoglienza della critica per La ruota delle meraviglie.
17 dicembre: In questa categoria, piena zeppa di contendenti di altissimo livello, le scelte dei precursors e il responso per i film già in sala negli USA hanno messo in risalto cinque nomi che, con buone probabilità, ritroveremo in lizza per l'Oscar alla miglior attrice: la frontrunner Sally Hawkins, le veterane Frances McDormand e Meryl Streep e le giovani star in ascesa Saoirse Ronan e Margot Robbie. L'unica sorpresa potrebbe arrivare da Jessica Chastain, mattatrice di Molly's Game e candidata al Golden Globe: che il quinto posto nella cinquina si risolva in un duello fra lei e la Robbie?
17 gennaio: Sembra ormai blindata la probabile cinquina che sarà annunciata martedì prossimo nella categoria per la miglior attrice: cinque nomi, infatti, hanno 'brillato' più di tutti gli altri in questa competizione, e sempre grazie a film che dovrebbero raccogliere un copiscuo numero di candidature. Le cinque imminenti nominate all'Oscar saranno dunque Sally Hawkins, le vincitrici del Golden Globe Frances McDormand e Saoirse Ronan, Meryl Streep e Margot Robbie. A questo punto, l'unico, possibile upset (magari addirittura ai danni dell'intoccabile Meryl?) potrebbe arrivare dalla Jessica Chastain di Molly's Game, ma si tratta comunque di un'ipotesi assai improbabile.
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1) Frances McDormand, Tre manifesti a Ebbing, Missouri [+1]
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2) Sally Hawkins, La forma dell'acqua [-1]
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3) Saoirse Ronan, Lady Bird [=]
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4) Meryl Streep, The Post [=]
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5) Margot Robbie, I, Tonya [=]
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Miglior Attore Supporter
17 ottobre: Difficile elaborare previsioni attendibili con tanto anticipo in questa categoria, ma i festival di Venezia e Toronto ci hanno consegnato tre interpreti con tutte le carte in regola per strappare una nomination: il sopraffino Richard Jenkins di The Shape of Water, l'esilarante poliziotto Sam Rockwell di Tre manifesti a Ebbing, Missouri e Ben Mendelsohn, sovrano d'Inghilterra ne L'ora più buia. Fra gli altri potenziali contendenti figurano veterani come Michael Stuhlbarg e Willem Dafoe, mentre l'attore rivelazione potrebbe essere il giovane Jason Mitchell, uno dei co-protagonisti del dramma Mudbound.
17 novembre: Uno dei volti noti del cinema americano degli ultimi quarant'anni, Willem Dafoe, si conferma uno dei potenziali candidati all'Oscar di quest'anno grazie al discreto successo riscosso nelle sale da The Florida Project, piccolo gioiello indie amatissimo dalla critica, in cui il veterano ruba in più occasioni la scena. Richard Jenkins, Sam Rockwell e Michael Stuhlbarg rimangono gli altri nomi di punta di una sfida apertissima e ancora senza un vero favorito, ma con tanti aspiranti contendenti (e qualcun altro che probabilmente potrebbe emergere a sorpresa a fine anno).
17 dicembre: Mentre Willem Dafoe ha fatto piazza pulita ai precursors con The Florida Project, guadagnandosi per ora il primo posto della nostra classifica, la nomination all'Oscar sembra ormai assicurata anche per Sam Rockwell e Richard Jenkins. Molto più incerta la situazione per gli altri due posti della cinquina: il veterano Woody Harrelson, dopo la nomination al SAG Award, potrebbe fare compagnia al collega Sam Rockwell grazie a Tre manifesti a Ebbing, Missouri, mentre dal cast di Chiamami col tuo nome puntano alla candidatura sia Armie Hammer che Michael Stuhlbarg (ma almeno uno dei due rischia di rimanere fuori da giochi). Altra opzione da non sottovalutare: Steve Carell per La battaglia dei sessi.
17 gennaio: In questa categoria, quattro attori si sono dimostrati particolarmente 'forti', tanto da lasciar presumere con sufficiente fiducia che li ritroveremo in lizza per l'Oscar: Sam Rockwell, Willem Dafoe, Richard Jenkins e Woody Harrelson. Il quinto posto, a nostro avviso, sarà invece destinato a un interprete del film Chiamami col tuo nome: resta da capire se a spuntarla sarà il co-protagonista Armie Hammer o il veterano Michael Stuhlbarg (e nel dubbio, noi puntiamo su quest'ultimo). Opzioni non molto probabili, ma comunque da non sottovalutare: il popolarissimo Steve Carell o perfino l'infaticabile Christopher Plummer per il discusso Tutti i soldi del mondo.
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1) Sam Rockwell, Tre manifesti a Ebbing, Missouri [=]
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2) Willem Dafoe, The Florida Project [=]
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3) Richard Jenkins, La forma dell'acqua [=]
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4) Woody Harrelson, Tre manifesti a Ebbing, Missouri [=]
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5) Christopher Plummer, Tutti i soldi del mondo [+3]
Leggi anche: Tre manifesti a Ebbing, Missouri: una scatenata Frances McDorman in cerca di giustizia
Miglior Attrice Supporter
17 ottobre: Tre eccentrici ruoli 'materni' in tre commedie saranno i capofila della corsa all'Oscar come miglior attrice supporter? Per ora è questa l'impressione, in virtù delle lodi raccolte da Allison Janney per I, Tonya, da Laurie Metcalf per Lady Bird e da Holly Hunter per The Big Sick. E in una categoria in cui al momento si stanno distinguendo soprattutto delle veterane, a puntare a una candidatura potrebbero essere pure Kristin Scott Thomas nei panni della signora Churchill ne L'ora più buia, la beniamina dell'Academy Octavia Spencer e Melissa Leo, madre superiora ultraconservatrice nel dramma religioso Novitiate.
17 novembre: Pochissime variazioni pure nella classifica delle aspiranti candidate come miglior attrice supporter, sempre capitanata dall'istrionica Allison Janney, in grado di rubare puntualmente la scena in I, Tonya, e dalla carismatica Laurie Metcalf, mamma di Saoirse Ronan in Lady Bird. Fra le possibili sorprese di fine anno occhio a Vicky Krieps, comprimaria e oggetto del desiderio di Daniel Day-Lewis ne Il filo nascosto, mentre un ritorno di interesse per l'horror Get Out potrebbe riportare nell'agone degli Oscar la pluricandidata Catherine Keener, qui nei panni di un'inquietante madre di famiglia.
17 dicembre: Con Laurie Metcalf e Allison Janney nettamente in testa rispetto a tutte le altre contendenti, a vedere consolidate le proprie speranze di una nomination dopo la prima ondata di precursors sono anche la cantante Mary J. Blige per Mudbound e Holly Hunter per The Big Sick. Nonostante il tiepido responso della critica per la commedia Downsizing - Vivere alla grande, l'attrice di origine vietnamita Hong Chau ha già raccolto varie candidature importanti, e potrebbe ritrovarsi in lizza anche per l'Oscar. In discesa le quotazioni per Kristin Scott Thomas, mentre fra le potenziali sorprese è da tenere d'occhio un'altra veterana inglese, Lesley Manville, molto elogiata ne Il filo nascosto.
17 gennaio: A pochi giorni dalle nomination agli Oscar, quella per la miglior attrice supporter appare essere la categoria con le maggiori possibilità di colpi di scena fra le cinquine riservate agli interpreti. Laurie Metcalf ed Allison Janney rimangono le capofila del gruppo, seguite dalla cantante Mary J. Blige, ma per il resto le potenziali candidate sono numerose: da vincitrici del passato come Holly Hunter e Octavia Spencer, entrambe beniamine dell'Academy, alla vietnamita Hong Chau, gravata però dal sostanziale flop di Downsizing (una delle delusioni dell'annata), fino ad arrivare a grandi attrici britanniche quali Kristin Scott Thomas e soprattutto Lesley Manville, che hanno appena incassato la nomination al BAFTA Award.
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1) Allison Janney, I, Tonya [+1]
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2) Laurie Metcalf, Lady Bird [-1]
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3) Mary J. Blige, Mudbound [=]
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4) Lesley Manville, Il filo nascosto [+3]
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5) Octavia Spencer, La forma dell'acqua [=]
Leggi anche: Il meglio di Toronto 2017: The Death of Stalin, Lady Bird e... Wonder Woman!
Miglior Film d'Animazione
17 ottobre: Annata apparentemente piuttosto fiacca, quest'anno, per l'Oscar al miglior film d'animazione, fra l'altro con un nuovo sistema di voto (analogo a quello per l'Oscar al miglior film) che rischia di favorire i titoli più mainstream a scapito di pellicole straniere e di opere più sofisticate. La Pixar è ancora in attesa di dar fuoco alle polveri con Coco, sulla carta il potenziale favorito, mentre la Fox risponderà con Ferdinand e la Warner Animation proverà a prendersi una rivincita con Lego Batman - Il film (tre anni fa il precedente The Lego Movie era stato clamorosamente snobbato). Fra i possibili outsider occhi puntati su The Breadwinner, duro racconto di formazione nell'Afghanistan dei nostri giorni.
17 novembre: Dopo il beneplacito della critica americana, Coco si conferma come il titolo da battere nella corsa per l'Oscar al miglior film d'animazione, sempre che la guerra aperta fra la Walt Disney e la stampa negli Stati Uniti a causa del veto contro il Los Angeles Times non porti a qualche conseguenza pure in vista degli Academy Award. Per il resto, fra le ventisei pellicole selezionate dalla commissione dell'Academy per competere in questa categoria (incluso l'italiano Gatta Cenerentola), le più temibili rimangono gli stranieri The Breadwinner e Loving Vincent, quest'ultimo già un piccolo fenomeno arthouse negli Stati Uniti con quattro milioni di dollari d'incasso in poche settimane.
17 dicembre: Con Coco ormai inarrestabile in questa categoria e il film di ambientazione afghana The Breadwinner che continua a raccogliere consensi, nella corsa per l'Oscar al miglior film d'animazione potremmo ritrovare pure Ferdinand, che tuttavia è stato penalizzato dal modesto esordio al box office americano, e con tutta probabilità il sofisticato Loving Vincent, ben accolto finora ai precursors e premiato anche agli European Film Award. Molto numerose le opzioni per l'altro posto della cinquina: le preferenze dell'Academy andranno a un colosso hollywoodiano o al contrario a un film straniero?
17 gennaio: Situazione invariata rispetto a un mese fa, con Coco che si è confermato l'asso pigliatutto fra le pellicole d'animazione. I nostri pronostici per questa categoria dunque, accanto al nuovo gioiello della Pixar, vanno a favore di The Breadwinner, Ferdinand, Loving Vincent e Lego Batman.
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1) Coco [=]
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2) The Breadwinner [=]
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3) Ferdinand [=]
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4) Loving Vincent [=]
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5) Baby Boss [+1]
Leggi anche: Coco: tra teschi e fantasmi, vi sveliamo alcune scene del nuovo film Pixar
Miglior Film Straniero
17 ottobre: Nonostante i cinque mesi d'anticipo, quest'anno per l'Oscar al miglior film straniero siamo pronti a scommettere su una riscossa della Francia con 120 battiti al minuto di Robin Campillo, ritratto della comunità omosessuale ai tempi della crisi dell'AIDS, accolto con entusiasmo al Festival di Cannes e vincitore del Gran Premio della Giuria. Il regista russo Andrei Zvyagintsev dovrebbe tornare in competizione agli Oscar con il dramma familiare Loveless, mentre il Cile schiera Una donna fantastica di Sebastian Lelio, ritratto di una donna transessuale impegnata a difendere i propri diritti. Fra i potenziali concorrenti segnaliamo anche lo svedese The Square, Palma d'Oro a Cannes 2017, e Per primo hanno ucciso mio padre, film Netflix selezionato come rappresentante della Cambogia e diretto da Angelina Jolie; l'Italia ha appena scelto A Ciambra del giovane Jonas Carpignano, ma per ora la strada è tutta in salita...
17 novembre: Se un mese fa 120 battiti al minuto era in pole position nella corsa all'Oscar, ora come ora il dramma francese sulla lotta all'AIDS diretto da Robin Campillo sembra penalizzato dalla scarsa attenzione riscossa purtroppo fra il pubblico americano. A beneficiarne potrebbe essere il rappresentante della Russia, l'intenso Loveless di Andrei Zvyagintsev, anch'esso pluricandidato ai prossimi European Film Award; per il resto, lo svedese The Square ha registrato in questi giorni un discreto esordio al box office, così come l'horror Thelma, candidato per la Norvegia.
17 dicembre: Ed eccoci alla categoria in cui, con la definizione di nove semifinalisti fra tutti i titoli proposti all'Academy, abbiamo ora una panoramica molto più chiara di ciò che si profila per la corsa all'Oscar. Con la clamorosa esclusione di 120 battiti al minuto, i due concorrenti più quotati in questa categoria sembrano essere il russo Loveless e lo svedese The Square, con il cileno Una donna fantastica e il tedesco Oltre la notte da tenere in considerazione fra i rivali più temibili. Attenzione comunque alle possibili sorprese, con ben due pellicole africane ancora in gara e già molto applaudite a vari festival mondiali.
17 gennaio: In una categoria che resta per tradizione molto difficile da definire in anticipo, e caratterizzata nei giorni scorsi dai premi importanti ottenuti dal tedesco Oltre la notte di Fatih Akin, gli altri titoli in quota nomination rimangono Loveless, The Square e Una donna fantastica. Incertezza molto maggiore per l'ultimo posto di questa ideale cinquina, e stavolta ci lanciamo in una previsione azzardata: una nomination a sorpresa per The Wound, dramma sudafricano a tema omosessuale. Altra opzione, qualora l'Academy dovesse operare invece una scelta più convenzionale: il libanese L'insulto.
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1) Loveless (Russia) [=]
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2) The Square (Svezia) [=]
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3) Una donna fantastica (Cile) [=]
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4) L'insulto (Libano) [+2]
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5) Corpo e anima (Ungheria) [+4]
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