È il film che, negli ultimi giorni, ha monopolizzato l'attenzione di appassionati di cinema e di semplici spettatori, e attorno al quale si è scatenato un dibattito quanto mai acceso fra ammiratori e detrattori: si tratta di Interstellar, opera che sta spaccando in due critica e pubblico, in maniera estrema come forse non era mai capitato in passato al regista Christopher Nolan. Ma quali sono le reali chance di Interstellar in vista dell'imminante awards season?
Nel nostro nuovo aggiornamento dedicato alla Oscar race, tuttavia, non parleremo soltanto di Interstellar, ma anche degli ottimi risultati registrati al box office da altri due probabili titoli da Oscar, ovvero Birdman (o Le imprevedibili virtù dell'ignoranza) e La teoria del tutto, della consegna dei premi alla carriera nel corso della cerimonia dei Governors Award e, passando all'altra sponda dell'Atlantico, delle nomination per la 27a edizione degli European Film Award.
Il debutto di Interstellar e A Most Violent Year: la "doppietta" di Jessica
Christopher Nolan è un regista che, in più di un'occasione, ha polarizzato le reazioni ai propri film fra sostenitori accaniti e chi, al contrario, gli contesta presunti difetti di sceneggiatura o si dichiara refrattario nei confronti del suo cinema; e nel caso di Interstellar, la spaccatura tra "favorevoli" e "contrari" non avrebbe potuto essere più netta. Sta di fatto che questa ambiziosa epopea fantascientifica che racconta un viaggio fra le galassie allo scopo di trovare un nuovo habitat per l'umanità, come era facile prevedere, ha riportato un notevole esordio al box office, con cinquanta milioni di dollari d'incasso nel week-end d'apertura negli Stati Uniti. Sempre in America, l'accoglienza della critica si è dimostrata nel complesso piuttosto positiva, benché con un consenso non proprio unanime, e come già rilevato il film di Nolan ha molti fervidi sostenitori. Cosa significa questo in termini di prospettive per la awards race? Ora come ora Interstellar, oltre a fare incetta di nomination nelle categorie tecniche, potrebbe rientrare nella rosa per il miglior film (dove sono previsti un massimo di ben dieci candidati), benché le sue chance di vittoria siano pressoché nulle. Da non escludere del tutto la possibilità (comunque abbastanza esile) di una nomination come miglior attore per Matthew McConaughey, anche in virtù del suo "momento d'oro", mentre è assai più complessa la situazione riguardo alla sua comprimaria Jessica Chastain...
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La Chastain, difatti, quest'anno appare quotatissima per aggiudicarsi una terza candidatura all'Oscar: non per Interstellar, però, ma per un'altra pellicola da lei interpretata e in uscita a fine anno negli USA, ovvero A Most Violent Year. Terzo cimento del talentuoso regista e sceneggiatore J.C. Chandor, A Most Violent Year, una tenebrosa crime story ambientata nella New York del 1981, è stato proiettato come titolo d'apertura dell'AFI Film Festival, raccogliendo le lodi della critica e confermandosi come uno dei più quotati concorrenti per i prossimi Oscar. Se anche il protagonista Oscar Isaac ha raccolto la sua buona dose di applausi, a conquistare l'attenzione della stampa e degli addetti ai lavori, ancora una volta, è stata soprattutto la magnetica performance di Jessica, che dovrebbe concorrere non come protagonista, bensì come miglior attrice supporter (ed ha molte più chance di essere candidata per la pellicola di Chandor che non per quella di Nolan); al momento, le sue principali rivali per la statuetta sembrerebbero essere la Patricia Arquette di Boyhood e la Laura Dern di Wild, senza sottovalutare Keira Knightley per The Imitation Game ed Emma Stone o Naomi Watts per Birdman (o Le imprevedibili virtù dell'ignoranza). Fra la Chastain e la frontrunner Julianne Moore, che gli Oscar 2015 si stiano preparando a celebrare "l'anno delle rosse"?
Film da Oscar al box office: La teoria del tutto e Birdman
Se a conquistare la ribalta mediatica, nella settimana appena trascorsa, è stato il succitato Interstellar, vale la pena ricordare che venerdì 7 novembre, negli Stati Uniti, è uscito anche La teoria del tutto, il film biografico di James Marsh dedicato alla vita dello scienziato Stephen Hawking. Forte dei consensi raccolti al Festival di Toronto, La teoria del tutto ha esordito in limited release in appena cinque sale, raccogliendo un ottimo incasso di 200.000 dollari, in procinto di aumentare esponenzialmente da qui alle prossime settimane. Tipica pellicola perfettamente in linea con i gusti della maggioranza dei membri dell'Academy, La teoria del tutto sembra già aver ipotecato le candidature per miglior film, miglior attrice per Felicity Jones e miglior attore per l'elogiatissimo Eddie Redmayne, sul quale siamo pronti a scommettere come frontrunner per l'Oscar: un premio che il giovane Redmayne dovrebbe contendersi con il più maturo Michael Keaton, star della commedia di Alejandro González Iñárritu Birdman. Come vi avevamo già illustrato nel precedente articolo della nostra rubrica, Birdman aveva segnato un eccezionale debutto al botteghino americano, debutto che la Fox ha saputo capitalizzare trasformandolo in uno dei grandi successi della stagione: distribuito in poco meno di cinquecento sale, Birdman ha incassato finora otto milioni di dollari, cifra destinata a crescere ulteriormente nel corso della awards season.
Gli Oscar alla carriera: Maureen O'Hara, Hayao Miyazaki e Jean-Claude Carrière
E parlando di Oscar, è doveroso dedicare il giusto spazio anche ai destinatari dei premi alla carriera di quest'anno. Consegnati nel corso di un'apposita cerimonia chiamata Governors Award, che si è svolta sabato scorso a Los Angeles, gli Oscar alla carriera di questa 87a edizione degli Academy Award hanno reso omaggio a tre storiche personalità della settima arte: l'attrice irlandese Maureen O'Hara, oggi 94enne e star di classici quali Com'era verde la mia valle e Un uomo tranquillo di John Ford; il maestro dell'animazione giapponese Hayao Miyazaki, 73 anni, già vincitore di un Oscar nel 2002 per La città incantata e autore di opere come Il castello errante di Howl e Si alza il vento; e il geniale sceneggiatore francese Jean-Claude Carrière, 83 anni, premiato con un Oscar nel 1962 per il cortometraggio Heureux anniversaire e storico collaboratore del regista Luis Buñuel, per il quale ha firmato capolavori imprescindibili del calibro di Bella di giorno, Il fascino discreto della borghesia e Quell'oscuro oggetto del desiderio, ma autore anche di prestigiose trasposizioni dalla letteratura quali Il tamburo di latta di Volker Schlöndorff, Il ritorno di Martin Guerre di Daniel Vigne, Danton di Andrzej Wajda, L'insostenibile leggerezza dell'essere di Philip Kaufman, Valmont di Milos Forman e Cyrano de Bergerac di Jean-Paul Rappeneau. Durante la serata è stato consegnato anche il Jean Hersholt Humanitarian Award, il premio per i meriti in campo umanitario, al cantante, musicista ed attore americano Harry Belafonte, 87 anni.
European Film Award: in lizza Ida, Leviathan e Nymphomaniac
E in una rubrica dedicata alla awards race, non potevamo concludere il nostro nuovo articolo senza passare sull'altra sponda dell'Oceano Atlantico per parlare dell'equivalente europeo degli Oscar, ovvero gli European Film Award. Sabato scorso sono stati annunciati infatti i vincitori dei premi tecnici e le nomination per la 27a edizione degli ambiti trofei riservati al cinema europeo, che vedono in lizza anche diversi titoli chiamati a rappresentare le rispettive nazioni nella corsa all'Oscar per il miglior film straniero. Ad ottenere il maggior numero di candidature, ben cinque, oltre al premio per la miglior fotografia, è stato il dramma Ida di Pawel Pawlikowski, rappresentante della Polonia agli Oscar, che si ritrova in competizione per il premio al miglior film insieme a Force Majeure di Ruben Östlund (selezionato dalla Svezia), Leviathan di Andrei Zvyagintsev (selezionato dalla Russia), Il regno d'inverno - Winter Sleep di Nuri Bilge Ceylan (selezionato dalla Turchia) e il dittico Nymphomaniac, del regista danese Lars von Trier. Ceylan, Östlund, Pawlikowski e Zvyagintsev sono candidati anche al premio per la miglior regia, insieme all'inglese Steven Knight per Locke e a Paolo Virzì per Il capitale umano.
Per lo European Film Award come miglior attore sono candidati Brendan Gleeson per Calvario, Tom Hardy per Locke, Aleksei Serebryakov per Leviathan, Stellan Skarsgård per Nymphomaniac e Timothy Spall per Mr. Turner, il film di Mike Leigh che gli è già valso il trofeo al Festival di Cannes (e che potrebbe portarlo in lizza pure agli Oscar). Lo European Film Award come miglior attrice vede invece in competizione le due co-protagoniste di Ida, ovvero Agata Kulesza e Agata Trzebuchowska, con Marián Álvarez per La herida, Valeria Bruni Tedeschi per Il capitale umano e le due potenziali favorite, ovvero Marion Cotillard per Due giorni, una notte dei fratelli Dardenne e Charlotte Gainsbourg per Nymphomaniac. Il regista Steve McQueen, autore di 12 anni schiavo, riceverà un riconoscimento speciale per i risultati conseguiti a livello internazionale, mentre lo European Film Award alla carriera sarà consegnato alla cineasta francese 86enne Agnès Varda, autrice di film come Cléo dalle 5 alle 7 e Senza tetto né legge. La cerimonia di premiazione avrà luogo il 13 dicembre a Riga, in Lettonia.