Nomination Golden Globe 2016: sorprese, conferme e delusioni

Con un totale di cinque nomination, è Carol di Todd Haynes ad aggiudicarsi la pole position per la prossima edizione dei Golden Globe, che ha confermato in sostanza i grandi favoriti della vigilia, fra cui Il caso Spotlight, Revenant e The Martian: la nostra analisi delle candidature della Hollywood Foreign Press Association, fra piacevoli conferme ed esclusioni eccellenti.

Cannes 2015 - Cate Blanchett e Rooney Mara durante il photocall di Carol
Cannes 2015 - Cate Blanchett e Rooney Mara durante il photocall di Carol

A un giorno di distanza dal cataclisma degli Screen Actors Guild Award, che ieri ci hanno riservato diverse clamorose sorprese (ne riparleremo a breve), ecco arrivare le candidature dell'associazione della stampa estera di Hollywood per la 73° edizione dei Golden Globe, i premi di maggior importanza del cinema anglofono dopo gli Oscar, capaci di influenzare notevolmente le tendenze dell'Academy. Nomination che sembrano confermare più o meno tutti i favoriti della vigilia, ma che ci aiutano a capire quali potrebbero risultare più forti del previsto nel corso della Awards Season e quali, invece, vedono allontanarsi la speranza di ritrovarsi in gara agli imminenti Academy Award.

Spotlight: un'immagine promozionale del cast
Spotlight: un'immagine promozionale del cast

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Dunque, andiamo ora ad analizzare nel dettaglio le nomination ai Golden Globe, per individuare quali sono state le poche (ma importanti) sorprese della giornata e soprattutto quali indicazioni si potrebbero ricavare da questa valanga di candidature (i Golden Globe, ma anche i SAG Award) a proposito della corsa all'Oscar, di cui continueremo a parlare nelle settimane a venire. Ricordando, a margine, che a ricevere il Cecil B. De Mille Award alla carriera nella cerimonia in programma per il 10 gennaio sarà uno dei beniamini di Hollywood, l'attore Denzel Washington.

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In alto i calici per Carol (ma anche per Revenant e Mad Max)

Senz'altro, dopo gli ottimi risultati riscossi ai premi della critica, le ultime quarantotto ore hanno confermato l'enorme popolarità dello stupendo Carol fra critici e addetti ai lavori: con cinque nomination, tra cui miglior film e regia, il melodramma a tinte saffiche diretto da Todd Haynes è la pellicola più candidata di questi Golden Globe, con tanto di doppia nomination per le sue splendide protagoniste, Cate Blanchett e Rooney Mara (quest'ultima, però, sarà proposta dalla Weinstein Company come attrice supporter agli Oscar).

Carol: Cate Blanchett danza con un uomo
Carol: Cate Blanchett danza con un uomo
The Revenant: un primo piano di Leonardo DiCaprio intento a sparare
The Revenant: un primo piano di Leonardo DiCaprio intento a sparare

Ottimo risultato, dopo le recensioni positive (ma non eccellenti), per Revenant - Redivivo: il crudo survival movie di Alejandro González Iñárritu totalizza quattro nomination, tra cui miglior film, regia e attore per un Leonardo DiCaprio mai così lanciato, e finalmente assoluto frontrunner nella corsa all'Oscar. Completano la cinquina per il miglior film drammatico Il caso Spotlight di Thomas McCarthy, tre nomination in tutto (comprese miglior regia e sceneggiatura), Room di Leonard Abrahamson, che vede candidata la protagonista Brie Larson, e (a sorpresa, ma non troppo) Mad Max: Fury Road.

Mad Max: Fury Road, una scena del film d'azione diretto da George Miller
Mad Max: Fury Road, una scena del film d'azione diretto da George Miller

Che Mad Max viaggiasse con il vento in poppa (il vento del deserto, ovviamente) non è una novità: il trionfo ai National Board of Review Award e i tre premi ai Los Angeles Film Critics Award ci avevano già fatto intuire che l'opera di George Miller potesse abbattere i pregiudizi contro il genere dei blockbuster in termini di premi e candidature, ma le due nomination ai Golden Globe - miglior film e miglior regia - sono la testimonianza più importante che il kolossal post-apocalittico di Miller potrebbe ritrovarsi a concorrere perfino agli Oscar (una piacevole novità, accanto ai tradizionali awards baits a cui siamo abituati).

Sopravvissuto - The Martian: Matt Damon accasciato alla sua navetta spaziale
Sopravvissuto - The Martian: Matt Damon accasciato alla sua navetta spaziale

Discorso analogo può essere fatto per Sopravvissuto - The Martian: dopo la doccia gelida di ieri ai SAG Award, il film di fantascienza di Ridley Scott ha ricevuto tre nomination ai Golden Globe come miglior commedia, per la regia di Ridley Scott (presunto favorito?) e per il suo mattatore Matt Damon. Escluso al contrario dalle due categorie principali il superlativo Steve Jobs di Danny Boyle, che tuttavia può festeggiare un lauto totale di quattro nomination (fra cui quelle per Michael Fassbender e Kate Winslet).

Steve Jobs: Kate Winslet e Michael Fassbender in una scena del film
Steve Jobs: Kate Winslet e Michael Fassbender in una scena del film

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Quotazioni in salita per La grande scommessa e L'ultima parola

La grande scommessa: Christian Bale in una scena del film
La grande scommessa: Christian Bale in una scena del film

Ma ci sono due titoli che, in questi due giorni, hanno visto le proprie quotazioni schizzare alle stelle grazie alle candidature ai SAG Award e ai Golden Globe, pur essendo stati pressoché ignorati finora nei vari pronostici sulla Awards Season. Il primo è La grande scommessa di Adam McKay, opera corale ambientata nel mondo dell'alta finanza ai tempi della crisi di Wall Street del 2008. Forte di un ritmo brillante e di un cast di star, il film, in uscita domani negli USA, ha raccolto ben quattro nomination ai Golden Globe: miglior commedia, sceneggiatura e miglior attore per due co-protagonisti, Christian Bale (già in lizza per il SAG Award come attore supporter) e Steve Carell. Che possa essere una delle sorprese anche per le candidature agli Oscar?

L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo: Bryan Cranston in un'immagine promozionale del film
L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo: Bryan Cranston in un'immagine promozionale del film

L'altro film con quotazioni in netto rialzo è L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo, biopic sullo sceneggiatore Dalton Trumbo nella Hollywood del Maccartismo, con Bryan Cranston (protagonista) ed Helen Mirren (supporter) in corsa nelle rispettive categorie sia ai Golden Globe che ai SAG Award, e dunque con solide chance di ritrovarsi catapultati anche nelle analoghe cinquine degli Oscar.

Joy: Jennifer Lawrence in una scena del film, in compagnia con una giovane attrice
Joy: Jennifer Lawrence in una scena del film, in compagnia con una giovane attrice

Due nomination, come previsto, per Joy di David O. Russell, in lizza come miglior commedia e per la protagonista Jennifer Lawrence, la quale se la vedrà in particolare con due veterane del calibro di Maggie Smith e Lily Tomlin per il Golden Globe come miglior attrice di commedia. Ma l'accoglienza della critica per Joy è stata complessivamente tiepida, e a questo punto l'unica speranza per il film di Russell agli Oscar consiste in una solitaria nomination per la Lawrence (sarebbe la quarta in sei anni!).

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Doccia fredda per Il ponte delle spie, Creed, Johnny Depp e il cast di Spotlight

Il ponte delle spie: Tom Hanks e Mark Rylance in una scena del film
Il ponte delle spie: Tom Hanks e Mark Rylance in una scena del film

Se titoli come Carol, Revenant, The Martian, Il caso Spotlight e Room si vedono confermati fra i principali concorrenti della Awards Season, né i giurati dei Golden Globe né quelli dei SAG Award sembrano essere stati conquistati dall'ultimo cimento di Steven Spielberg: a dispetto del successo al box office, delle recensioni positive e della risonanza del tema storico (la diplomazia come strumento di risoluzione dei conflitti), Il ponte delle spie ha dovuto accontentarsi della nomination come miglior attore supporter per il bravissimo Mark Rylance. Parziale delusione anche per Creed - Nato per combattere, che nei giorni scorsi la stampa aveva indicato come il possibile outsider di questa Awards Season: l'ennesimo sequel della saga di Rocky Balboa, invece, è stato snobbato del tutto ai SAG Award, mentre ai Golden Globe ha ottenuto solo una candidatura per l'attore supporter Sylvester Stallone (ignorato invece il protagonista Michael B. Jordan).

Black Mass - L'ultimo gangster: un inquietante espressione di Johnny Depp
Black Mass - L'ultimo gangster: un inquietante espressione di Johnny Depp

Nella cinquina per il miglior attore di dramma, l'inclusione (fra gli altri) di Bryan Cranston e Will Smith ha tagliato fuori il sopravvalutatissimo Johnny Depp di Black Mass - L'ultimo gangster, candidato invece ieri al SAG Award (e con un'auspicata nomination all'Oscar ora in serissimo rischio). Fra le attrici di dramma, come temevamo, non ha trovato spazio l'ottima Charlotte Rampling di 45 anni (ma la situazione sul versante femminile è piuttosto complessa, e per la nomination all'Oscar ci sono ancora buone speranze), mentre la (prevedibile) fumata nera potrebbe aver definitivamente chiuso i giochi per Carey Mulligan ed Emily Blunt.

Il caso Spotlight: Mark Ruffalo, Rachel McAdams e Michael Keaton in un momento del film
Il caso Spotlight: Mark Ruffalo, Rachel McAdams e Michael Keaton in un momento del film

Le omissioni più sorprendenti, però, si sono verificate nella cinquina per il miglior attore supporter, dove ieri e oggi l'improvvisa pioggia di consensi per l'Idris Elba di Beasts of No Nation e il Michael Shannon di 99 Homes (due film pressoché invisibili al box office) ha tagliato fuori dalla gara i due interpreti de Il caso Spotlight, Michael Keaton e Mark Ruffalo; e i Golden Globe hanno escluso pure la loro comprimaria Rachel McAdams, candidata ieri ai SAG ma oggi ignorata a favore, fra le altre, della leggendaria Jane Fonda, l'eccentrica diva che ruba la scena a tutto il cast nella più memorabile sequenza di Youth - La giovinezza (il film di Paolo Sorrentino, a proposito, è candidato pure per la canzone Simple Song #3).

Il curioso caso di Alicia Vikander

Venezia 2015: Un primo piano di Alicia Vikander al photocall di The Danish Girl
Venezia 2015: Un primo piano di Alicia Vikander al photocall di The Danish Girl

Un paragrafo a parte vale la pena spenderlo per la star in ascesa del 2015, l'attrice svedese Alicia Vikander, che ai Golden Globe ha collezionato ben due nomination: come miglior attrice protagonista per The Danish Girl, in cui divide lo schermo con Eddie Redmayne (in lizza come miglior attore), e come miglior attrice supporter per il meraviglioso e sottovalutato thriller di fantascienza Ex Machina. Ma cosa accadrà il mese prossimo per gli Oscar? Perché la Vikander, così come Rooney Mara, è stata proposta dai produttori di The Danish Girl come attrice supporter (un palese caso di category fraud), e infatti ieri è stata candidata per il film di Tom Hooper in questa categoria, mentre i giurati dei Golden Globe l'hanno 'promossa' fra le protagoniste. L'Academy avrà libertà di scelta, e a questo punto gli scenari sono molteplici: una candidatura come protagonista; una candidatura come supporter; una confusione che porterà la Vikander a essere ignorata del tutto; o al contrario (ipotesi difficile ma non impossibile) una doppia candidatura all'Oscar, sia per The Danish Girl che per Ex Machina. Staremo a vedere...

Ex Machina: Alicia Vikander nei panni del robot Ava in un'immagine del film
Ex Machina: Alicia Vikander nei panni del robot Ava in un'immagine del film

Per l'animazione è Inside Out vs Anomalisa, tra i film stranieri in lizza El Club e Il figlio di Saul

Inside Out: l'irresistibile Bing Bong
Inside Out: l'irresistibile Bing Bong

Tutta americana la cinquina per il miglior film d'animazione, con Inside Out giustamente favoritissimo e l'originale Anomalisa all'inseguimento; un duello destinato a ripetersi anche agli Oscar, dove però la cinquina potrebbe includere pure qualche pellicola non anglofona (ad esempio Quando c'era Marnie dello Studio Ghibli). Nella categoria per il miglior film straniero, invece, i cinque titoli in corsa per il Golden Globe sono tutti e cinque potenziali candidati anche all'analogo Oscar: il frontrunner ungherese Il figlio di Saul e i quotatissimi Mustang dalla Francia ed El Club dal Cile, ai quali si aggiungono la sorpresa belga Dio esiste e vive a Bruxelles e il dramma finlandese The Fencer (snobbato invece l'acclamato wuxiapan The Assassin ).

The Club: una del film di Pablo Larraín
The Club: una del film di Pablo Larraín
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Infine, da segnalare con piacere la nomination per l'infaticabile ottantasettenne Ennio Morricone, che tenterà di conquistare il Golden Globe grazie alla colonna sonora composta per The Hateful Eight di Quentin Tarantino (altre due nomination per la sceneggiatura e Jennifer Jason Leigh), mentre fra le canzoni, oltre a Simple Song #3, da rilevare la presenza del grande Brian Wilson con One Kind of Love e di Sam Smith con Writing's on the Wall. A breve i nuovi aggiornamenti sulla corsa all'Oscar con le classifiche rinnovate per tutte le categorie principali.