L'estate cinematografica americana 2013 è iniziata con il grande successo di pubblico de La notte del giudizio, un horror che è appena arrivato nelle nostre sale, e che solo negli States ha incassato più di 60 milioni di dollari (almeno fino al momento in cui pubblichiamo questo articolo) a fronte di un budget di circa 3 milioni di dollari. Un successo, che a paragone, è stato bissato qualche settimana dopo da un altro horror, The Conjuring, che tuttavia contava su un budget superiore. Per il film con Ethan Hawke si parla già di un sequel, ed è ancora troppo presto per dire se è destinato a lasciare il segno o a influenzare i film di prossima realizzazione; di sicuro la storia del cinema è piena di film che hanno avuto un'accoglienza del tutto inaspettata ai botteghini, e in questo modo hanno dato vita ad un vero fenomeno, o qualcosa di più importante, destinato a durare negli anni.
La top-15 che segue è dedicata a quei "mostri del boxoffice" che con un budget irrisorio (o non particolarmente consistente) hanno rivoluzionato in maniera più o meno profonda il corso della storia del cinema. Va specificato tuttavia, che la nostra non vuole essere una semplice classifica dei film che hanno incassato di più rispetto ai rispettivi budget, ma una riflessione su quelle pellicole che, conquistando il pubblico, hanno dato il via ad una nuova era o lanciato un nuovo filone, ma anche su quei film che pur non essendo esattamente "di cassetta" hanno sfondato ai botteghini per motivi particolari.
L'ordine in classifica, dunque, non è legato agli incassi effettivi o al rapporto tra incassi e budget, ma all'impatto e all'importanza che questi imprevedibili box office hit hanno avuto, in molti casi cambiando il corso della storia delle cinematografia in direzioni del tutto inaspettate.
15 - Il discorso del Re (2010, incasso $414,211,549 su $15 milioni di budget) e The Millionaire (2008, incasso $377,910,544 su $15 milioni di budget)
Due pellicole il cui trionfo si deve soprattutto ai premi ricevuti (quattro Oscar per il film di Tom Hooper, otto per il film di Danny Boyle) ma anche ai nomi coinvolti: Colin Firth è considerato uno degli attori più affascinanti e talentuosi degli ultimi decenni, e il ruolo interpretato nel precedente A Single Man aveva consolidato il suo status - Boyle invece non aveva a disposizione un cast hollywoodiano, ma è stato anche il suo nome - che è quello dell'autore di un cult come Trainspotting - a garantire il buon risultato del film, accanto all'incontenibile ottimismo della pellicola.14 - Little Miss Sunshine (2006, incasso $100,523,181 su $8 milioni di budget) Juno (2007, incasso $231,411,584 su $7,5 milioni di budget) e Napoleon Dynamite (2004, incasso $46,118,097 su $400,000 di budget)
Tre pellicole indipendenti che hanno inaugurato (e rafforzato) un filone, quello delle commedie indie che hanno conquistato un'ampia fetta di pubblico e che tuttora suscitano interesse. Personaggi sopra le righe, talmente outsider da essere diversamente cool e assolutamente irresistibili: della ragazzina intenzionata a vincere un concorso di bellezza che sarà aiutata da una famiglia strampalata che alla fine di un viaggio si ritroverà più unita di prima; l'adolescente che si scopre incinta del suo migliore amico (un Michael Cera in pantaloncini e fascia di spugna sulla fronte) e poi Napoleon, uno studente depresso e goffo, anche lui alle prese con una famiglia particolare. Le carriere di Abigail Breslin ed Ellen Page (rispettivamente la piccola Miss Sunshine e Juno) proseguono brillantemente ancora oggi, mentre Jon Heder non sembra aver avuto la stessa fortuna.
13 - Lost in Translation - L'amore tradotto (2003, incasso $119,723,856 su $4 milioni di budget)
Dopo essersi imposta nel panorama cinematografico internazionale con Il giardino delle vergini suicide (presentato a Cannes nella Quinzaine des réalisateurs nel '99), Sofia Coppola era attesa al varco con l'opera seconda, quella che a tutt'oggi resta il suo film più acclamato. L'accoglienza riservata a Lost in Translation si deve alle aspettative sul lavoro della regista, ma non certo ad un cast che a quei tempi garantisse forti incassi: Scarlett Johansson - che aveva già recitato in diversi film per ragazzi - vede decollare in questa occasione la sua carriera con un film che rispetto ai precedenti mette in risalto anche la sua sensualità (qualcuno, a posteriori, ricorderà la prima inquadratura del film...). La carriera dell'ex-Ghostbuster Bill Murray, invece, viene rilanciata proprio dalla Coppola che concepì per lui un ruolo irresistibile, e da allora ogni suo ritorno cinematografico viene accolto con entusiasmo e curiosità, soprattutto da chi ama il cinema indie.12 - Open Water (2004, incasso $54,667,954 su $500,000 di budget)
Pescecani, meduse & lost footage: l'idea lanciata da Blair Witch Project (di cui parleremo più avanti) e le suggestioni create da Lo Squalo di Spielberg, ovvero quel senso di inquietudine che deriva dall'essere in acqua, ignari di ciò che si muove tra i flutti. Due componenti essenziali per il successo del film di Chris Kentis, che non ha avuto un grande seguito, ma che al tempo stesso conferma quanto facciano presa sugli spettatori i thriller a tema acquatico (basti pensare anche al recente boom di Sharknado, uno spassoso mix di predatori acquatici e calamità che ha scatenato un uragano di commenti su Twitter, dopo la messa in onda in TV)
11 - Il mio grosso grasso matrimonio greco (2002, incasso $368,744,044 su $5 milioni di budget)
L'amore e le differenze culturali come pretesto per una storia leggera e senza pretese, tra incontri familiari caotici e imbarazzanti, intoppi e disastri. Non è la prima volta che questi due temi si sposano - passateci il termine - al cinema (basti pensare al classico Il banchetto di nozze di Ang Lee), ma stavolta il pubblico si trova di fronte ad un prodotto che strizza l'occhio al pubblico femminile ma anche a quello maschile, con qualche battuta di grana grossa, e il successo è garantito. Il resto lo fa il passaparola. L'alchimia tra le due star del film, Nia Vardalos e John Corbett è stata poi riproposta in altre commedie romantiche, ma senza lo stesso esito fulminante.10 - Psycho (1960, incasso circa $50,000,000 su $800,000 di budget)
Un film realizzato con una troupe televisiva - quella della serie Alfred Hitchcock presenta - in bianco e nero (quando il cinema era già a colori) che è entrato (e resta tuttora) nella storia del cinema, e ha dato via ad una legacy non fortunata quanto il capostipite, ma solida. Su Psycho si è detto di tutto, soprattutto rilevando quanto fosse imprevedibile la violenta e prematura dipartita della star del caso ad appena un terzo del minutaggio della pellicola, ma a incuriosire gli spettatori e trascinarli in sala - mai a film iniziato, come aveva chiesto Hitch - furono il plot avvincente e il mistero del Bates Motel, e soprattutto una serie di temi fortemente morbosi e fino ad allora poco esplorati. Il rapporto tra Norman e la sua dispotica mammina, il voyeurismo, il travestitismo concepito come disturbo mentale (e non come espressione libera del proprio essere) spiazzarono il pubblico che fino ad allora era stato abituato a figure criminali più lineari, persino un po' "perbene".
9 - Interceptor (1979, incasso $99,750,000 su $250,000 di budget)
Un vero e proprio cult, che per giunta fino alla fine degli anni Novanta ha detenuto un record invidiabile, quello di entrare nel Guinness dei primati come pellicola low budget con l'incasso più alto. A parte gli incassi straordinari, Mad Max ha il merito di aver lanciato la carriera di Mel Gibson, ispirato successive pellicole di tema post-apocalittico e dato il via a due sequel (oltre al reboot attualmente in lavorazione).
8 - Fahrenheit 9/11 (2004, incasso $222,446,882 su $6 milioni di budget), Super Size Me (2004, incasso $29,529,368 su $65.000 di budget) e La marcia dei pinguini (2005, incasso $129,437,223 su $2 milioni di budget)
Tre documentari in vetta al boxoffice? Possibile? Un genere non esattamente popolare, che da sempre fa discutere perché c'è chi ritiene che "il documentario non sia un film", semplicemente perché i film sono quelli di fiction? S, èì possibile, se alla regia c'è Michael Moore, o se davanti alla macchina da presa ci sono migliaia di deliziosi pinguini Imperatore, o se il bersaglio dell'opera è la catena di fast food per eccellenza e il suo preoccupante impatto sulla nostra dieta.Moore ha la capacitò di realizzare documentari non freddi e schematici, ma vivacizzati da sequenze ironiche e inserti d'animazione che riescono a stemperare (solo un po') l'indignazione per le tesi esposte nei suoi film. Nel caso di Fahrenheit 9/11 il regista ha la fortuna di cavalcare un tema di forte interesse e ancora scottante, come quello degli attentati dell'11 settembre.
Se Moore punta l'indice contro l'amministrazione Bush, Morgan Spurlock invece prende di mira McDonald's e nel tentativo di far leva sulla recente ossessione per le calorie e l'adipe, e sulle paranoie relative a ciò che mangiamo, documenta il cambiamento fisico al quale va incontro dopo un periodo di dieta a base di hamburger, patatine e nuggets. Una teoria piuttosto discutibile (qualsiasi regime alimentare "monotematico" risulterebbe nocivo) che tuttavia affascina e inquieta gli spettatori. Peccato che la catena di fast-food non abbia replicato inserendo in menù un sontuoso McSpurlock tutto trigliceridi e colesterolo.
Nel caso di March of the Penguins invece, ci troviamo di fronte ad un documentario un po' particolare, in cui viene dato più spazio alla componente emotiva che quella scientifica dei comportamenti delle comunità di pinguini, le cui vite sono raccontate con la stessa partecipazione riservata ai personaggi dei film. Impossibile non emozionarsi, soprattutto quando i pennuti protagonisti cercano di salvare le loro uova e i piccoli, e non identificarsi nella loro "umanità". Dopo i pinguini, nelle sale sono arrivati altri documentari dedicati a tartarughe, pesci e altri animali, ma il primato del successo al boxoffice appartiene tuttora agli adorabili volatili in frac.
7 - The Blair Witch project - Il mistero della strega di Blair (1999, incasso $248,639,099 su $60,000 di budget)
Una delle due pellicole che ha dato uno scossone al genere horror alla vigilia degli anni Zero (l'altro è Il sesto senso) e che ha rivoluzionato il modo di far parlare di un film prima ancora del suo arrivo nelle sale e creare quindi una forte anticipazione. Blair Witch Project ha lanciato anche il filone degli horror lost footage - tuttora in voga - e reso più tangibile la classica headline da locandina "tratto da una storia vera". Quella alla quale assistono gli spettatori è una storia che viene ritenuta realistica, e sono stati anche i dubbi sul fatto che possa trattarsi di un vero filmato amatoriale e non di un prodotto di fiction, a contribuire a fare del film un vero fenomeno culturale e a riempire i thread sui gruppi di discussione e dei forum on line. Per la prima volta la campagna pubblicitaria viene costruita in rete, ed è proprio il popolo del web a rispondere con interesse alle suggestioni create dagli autori e a discuterne.6 - Paranormal Activity (2009, incasso $193,355,800 su $15,000 di budget
Il film di Oren Peli deve molto a Blair Witch Project: si tratta di un altro lost footage, anche se lo scenario stavolta è un'abitazione non troppo tranquilla e non i boschi del Maryland. In occasione del lancio del film viene lasciato intendere che possa trattarsi di una vicenda realmente accaduta, ma il pubblico, dieci anni dopo, è ormai troppo smaliziato per queste trovate. Il successo però arriva lo stesso, perché la vicenda si svolge in una casa come tante, e questo contribuisce a rendere più solida l'immedesimazione degli spettatori, poi Oren Peli riesce a dare un background alla vicenda del film con pochi stratagemmi (quello della foto nel solaio, ad esempio) e a tratti la tensione è davvero insopportabile, tra luci che si accendono e spengono, ombre e rumori inquietanti. L'aspetto particolare di questo fenomeno è che le prime proiezioni vengono pianificate on demand. Viene chiesto agli spettatori se vogliono vedere Paranormal Activity in una certa località, e se la risposta è compatta e affermativa, il film arriva in sala. Il clamore è tale che al film si interessa anche Steven Spielberg che decide di distribuirlo, non prima di aver chiesto alcune modifiche. Ad oggi il film ha generato un vero e proprio franchise - è uscito anche un remake giapponese - e Oren Peli produce anche progetti altrui, come Le streghe di Salem del collega Rob Zombie.
5 - Gola Profonda (1972, incasso non confermato su $22,500 di budget)
Un titolo che è diventato anche un modo di dire (per "gola profonda" in ambito giornalistico, si intende un testimone di vicende scottanti disponibile a confessare tutto) e un fenomeno cinematografico che ha superato i confini dei circuiti a luci rosse, e lasciato un segno importante nella storia del costume. Linda Lovelace in Italia non è conosciuta come Moana Pozzi, ma sulla sua storia adesso è stato realizzato un film, mentre su Gola Profonda sono stati scritti libri e realizzati documentari. Non è certo il primo film pornografico della storia, ma è come se lo fosse, perché ha spalancato le porte al cinema hard, che in quel periodo vivrà la sua stagione d'oro, almeno fino alla fine degli anni Ottanta e incuriosito tantissimi spettatori (anche "insospettabili" come Jackie Kennedy) Il sesso in video vende ancora tantissimo, ma oggi è solo industria: ai tempi del film di Gerard Damiano era anche voglia di libertà, curiosità, creatività e sfrontatezza. Con il cinema a luci rosse, anche il genere erotico - di riflesso - vive una grande popolarità, destinata poi ad esaurirsi.Sugli incassi veri e propri c'è grande incertezza, c'è chi parla di 30 milioni, chi di 50, chi addirittura dice che la cifra complessiva si aggirerebbe sui 500 milioni!
4 - Saw - L'enigmista (2004, incasso $103,096,345 su $1.2 milioni di budget)
"Facciamo un gioco: indovinate quanti soldi farà questo film ai botteghini?" deve essersi chiesto Billy, il pupazzo di Jigsaw, quando il film era solo un'idea abbozzata, e neanche tanto somigliante a quello che poi abbiamo visto in sala. Di biglietti ne sono stati staccati tanti, e Billy, in sella al suo triciclo, di strada ne ha fatta parecchia, visto che Saw ha lanciato un genere - quello del thriller sadico - che poi è stato ripreso in varianti più o meno splatter da altre pellicole, dato il via ad un lungo franchise e soprattutto lanciato un'icona horror come non se ne vedevano da molti anni.
La qualità dei sequel è andata progressivamente peggiorando, e torture sempre più spettacolari e disgustose hanno lasciato spazio alle avvincenti dinamiche che muovevano il plot del primo capitolo. Ciò non toglie che Saw sia uno dei titoli più rappresentativi dell'horror negli anni Zero.
3 - La notte dei morti viventi (1968, incasso $42.000.000 circa su $114,000 di budget), Halloween - la notte delle streghe (1978, incasso $47.000.000 circa su $325,000 di budget) e Venerdì 13 (1980, incasso $59.000.000 circa su $550,000 di budget)
"They're coming to get you, Barbara!" - si sente dire la giovane protagonista del film di Romero, ignara del fatto che stesse per essere sopraffatta da spettatori paganti ed entusiasti, più che da zombie affamati. Il film di Romero - e le pellicole successive che completano una saga ideale dedicata ai morti viventi - ha sollevato discussioni interessanti sulla sua natura metaforica: ci si è scomodati a fare paragoni con la società attuale e con pagine importanti della storia americana. Da allora Romero viene considerato uno dei maestri più rispettati del panorama horror attuale ed è ricordato soprattutto per i "suoi" zombi, pur avendo trattato i temi più disparati, nel corso della sua carriera.Per quanto riguarda Halloween e Venerdì 13, si tratta di due slasher che hanno molto in comune, oltre ad aver incassato tanto e avviato franchise enciclopedici e longevi come i killer protagonisti - che inizialmente tanto protagonisti non erano, ma hanno conquistato prepotentemente la scena nel giro due capitoli - instaurato il concetto di icona horror (che sarebbe stato fatto proprio da Freddy Krueger, pochi anni dopo) e soprattutto lanciato il concept di saga horror, fino ad allora poco considerato. Ma soprattutto entrambi hanno il titolo che si riferisce ad un giorno notoriamente funesto o sinistro, il giorno in cui Michael e Jason diedero una svolta radicale al genere horror.
2 - Rocky (1976, incasso $225,000,000 circa su $1 milione di budget)
Ormai un classico, Rocky è diventato uno dei due franchise-simbolo di Sylvester Stallone (l'altro ovviamente è Rambo) ma soprattutto ha lanciato un filone, quello del dramma sportivo - tutto sudore, competizione, pathos e soprattutto riscatto - che ancora oggi non accenna a mostrare i segni del tempo. E poi è grazie al film di Avildsen che il protagonista, da prestante Italian Stallion è diventato semplicemente Sly, uno dei personaggi più amati dal pubblico cinematografico, star di film d'azione e muscoli per eccellenza che vede come unico "rivale" l'ipertrofico Schwarzenegger, ex-culturista austriaco diventato poi governatore della California. Avildsen ha poi tentato di bissare il successo di Rocky con Karate Kid, altro franchise di successo ma non così radicato nell'immaginario collettivo e nella cultura popolare.
1 - American Graffiti (1973, incasso $140,000,000 circa su $777,000 di budget)
Cosa sarebbe successo se George Lucas non avesse girato American Graffiti e non avesse ottenuto questo straordinario successo commerciale? Di certo non avrebbe avuto la possibilità di portare avanti il progetto Guerre Stellari con la stessa libertà e lo stesso budget, considerato che fu proprio il successo del film del 1973 a garantirli (oltre che numerosi premi, tra cui cinque nomination agli Oscar) la possibilità di fondare e finanziare Lucasfilm, Skywalker Sound, e Industrial Light & Magic.Sebbene quindi American Graffiti abbia la sua importanza dal punto di vista artistico e commerciale, il film - che questa settimana compie quarant'anni dall'uscita nelle sale - ha un ruolo più importante, se non fondamentale, nella nascita di quello che è doventato un vero e proprio impero oltre che una delle saghe più importanti e proficue della storia del cinema.