Stagione cinematografica 2002/2003

Visto che questa stagione ha rappresentato per Movieplayer.it anche la prima "uscita" ufficiale, abbiamo deciso di analizzare insieme successi e insuccessi, sorprese e delusioni di questo nostro primo anno insieme, offrendo a tutti voi anche una top ten redazionale dei film assolutamente da non perdere.

Con l'attuale esperimento di dare maggiore importanza cinematografica anche ai mesi estivi, uno speciale del genere sembrerebbe non avere alcun senso. La divisione stessa tra una stagione cinematografica e l'altra non sembrerebbe avere senso: eppure, basta guardarsi attorno per notare che i film che ci vengono presentati in queste afosissime giornate (nelle poche sale aperte, tra l'altro, o nei piacevoli ma poco attrezzati cinema all'aperto) non sono altro che dei "contentini" per chi proprio non riesce ad attendere la fine di agosto e la ripresa della programmazione "normale".
E visto che questa stagione ha rappresentato per Moviepalyer.it anche la prima "uscita" ufficiale, abbiamo deciso di analizzare insieme successi e insuccessi, sorprese e delusioni di questo nostro primo anno insieme, offrendo a tutti voi anche una top ten redazionale dei film assolutamente da non perdere.

Ma diamo un primo sguardo a quanto è avvenuto quest'anno: se osserviamo la classifica degli incassi italiani tra il 1° luglio 2002 al 30 giugno 2003 possiamo notare come, pur non essendo stata una stagione particolarmente brillante sotto alcun punto di vista, le presenze ai vertici di Natale sul nilo, Pinocchio e La leggenda di Al, John e Jack abbiano assicurato al cinema italiano un posto di riguardo; questo è ancora più evidente se consideriamo tre film che, pur essendo stati meno fortunati al botteghino, hanno fatto molto discutere e sono stati protagonisti assoluti di tutte le manifestazioni e premiazioni di quest'anno. Stiamo parlando, ovviamente, di Ricordati di me, La finestra di fronte e Io non ho paura.
Un cinema italiano, quindi, per una volta non in sordina ma che riesce a tenere il passo, sia come qualità che come quantità, dell'invasore straniero. Ma non è stato certo tutto rose e fiori, visto che scotta ancora la delusione del nostro Roberto Benigni, umiliato negli USA con il suo Pinocchio, sgradito sia dal pubblico che dalla critica d'oltreoceano. E persino in Italia l'accoglienza è stata piuttosto tiepida, se non al botteghino dove, ancora una volta, il richiamo del ragazzaccio nazionale ha funzionato.

E se il cinema italiano ha poco da lamentarsi, a maggior ragione devono essere soddisfatti coloro che hanno creduto nell'ascesa dell' "outsider" di sempre, ovvero il cinema orientale. Un filone di nicchia che quest'anno, soprattutto grazie a The Eye e al remake americano (ma di origine nipponica) The Ring, ha vissuto una nuova giovinezza, arrivando a regalare altrettante soddisfazioni ad un altro genere spesso poco considerato, quello horror. Sempre in ambito orientale, meno fortunati al botteghino, ma comunque degni di menzione sono il capolavoro di Takeshi Kitano, Dolls, il film d'animazione premio Oscar La città incantata - Spirited Away del grande autore Hayao Miyazaki, e infine il divertente Shaolin Soccer, rovinato da una scandalosa edizione italiana che paradossalmente doveva, con scelte a dir poco discutibili, avvicinare maggiormente il pubblico nostrano. Peccato non aver avuto modo di vedere ancora Hero, il film candidato all'Oscar di Zhang Yimou, un gioiello che avrebbe potuto trovare, grazie alla strada aperta qualche anno prima da La tigre e il dragone, diversi apprezzamenti anche in Italia. Rimandato a settembre o bocciato senza possibilità di recupero?
Con uno sguardo sempre alla classifica d'incassi notiamo la usuale e massiccia presenza di seguiti (si va da Harry Potter e la Camera dei Segreti a Il signore degli anelli - Le due torri, da Matrix Reloaded a X-Men 2, senza dimenticare Men in Black 2, Un Boss Sotto Stress e 2 Fast 2 Furious), ahinoi, questa volta coadiuvata da un'altrettanto massiccia presenza di remake, ovvero figli dell'infausta abitudine, ormai di moda ad Hollywood, di rifare film (nemmeno troppo) lontani nel tempo. The Ring, Red Dragon, Insomnia, Solaris e il più recente The Italian Job guidano il sempre più incombente esercito di rifacimenti, chiaro sintomo di un cinema d'oltreoceano ormai senza idee.
Fortuna che c'è ancora il cinema d'autore a salvare una stagione un pò avara di emozioni: è così che arriviamo alla nostra top redazionale che potete trovare qui di seguito.

Gangs of New York di Martin Scorsese
La 25a ora di Spike Lee
Dolls di Takeshi Kitano
Il signore degli anelli - Le due torri di Peter Jackson
La città incantata - Spirited Away di Hayao Miyazaki
Signs di M. Night Shyamalan
Ubriaco d'amore di Paul Thomas Anderson
Il pianista di Roman Polanski
Era mio padre di Sam Mendes
Spider di David Cronenberg

Questi dieci sono i film che hanno messo d'accordo tutta (o quasi) la redazione. Film molto diversi da loro, ma tutti dalle forti emozioni, da contenuti importanti, tutti film molto discutibili. Tutti film d'autore dicevamo, sia che si tratti di registi con alle spalle carriere decennali (Scorsese e Polanski per esempio) sia giovani autori (quali Anderson e Mendes) che, se pure con pochi film, hanno già dimostrato di sapere realizzare opere dalla forte personalità.
Senza dimenticare altre gemme quali il già citato Hero (che probabilmente sarebbe stata la prima scelta di molti di noi, se fosse solo uscito nelle nostre sale e ci fosse stato possibile considerarlo "votabile"), Sweet Sixteen di Ken Loach, il Chicago di Rob Marshall o Dogma di Kevin Smith, questi sono i dieci film che, più di tutti, per noi dovrebbero rappresentare la stagione 2002/2003. Una stagione forse troppo dettata da scelte commerciali e spesso appiattita da una distribuzione non sempre efficiente, ma anche una stagione che ci ha saputo regalare molti capolavori che, forse proprio grazie a questi difetti, risaltano ancora di più.