Nell'industria cinematografica, la scena post-credits, nota anche come stinger, è stata tradizionalmente impiegata a scopo comico, un regalo buffo e irriverente per quella fetta di pubblico rimasta in sala a vedere tutto il film, titoli di coda compresi. Tra gli esempi più celebri possiamo citare L'aereo più pazzo del mondo, Gremlins 2 - La nuova stirpe, Fusi di testa e, in tempi più recenti, tutti i film della saga di Pirati dei Caraibi.
Nel genere supereroistico, invece, l'after credits ha una funzione narrativa ben precisa, quella di creare un legame tra il film appena visto e quelli che verranno. In questo articolo, costantemente aggiornato, parleremo esclusivamente delle scene post-credits nei film della Marvel Studios, la vera innovatrice nell'uso di queste sequenze che, come sappiamo, catalizzano l'attenzione dei fan, in trepidante attesa ogni qual volta finisce un capitolo della saga. Va da sé, che la lista seguente contiene spoiler di tutti i film dell'MCU e, per ovvie ragioni, a meno che non volete rovinarvi la sorpresa, vi consigliamo di leggerlo solo dopo aver visto il titolo in questione.
Fase Uno
La celebre Fase Uno dell'MCU segnata dagli Avengers originali: Iron Man, Thor, Steve Rogers, Bruce Banner, Natasha e Clint Barton. Il germoglio di una saga che avrebbe cambiato le regole del cinema.
Iron Man
Il primo film del Marvel Cinematic Universe, diretto da Jon Favreau, inaugura la tradizione della scena post-credits come ponte tra un film e l'altro, attraverso una sequenza scritta da Brian Michael Bendis, celebre autore di svariati fumetti Marvel. E' soprattutto ricordata come la sequenza che segna il debutto cinematografico del direttore dello S.H.I.E.L.D., Nick Fury, interpretato da Samuel L. Jackson, il quale dice a Tony Stark (Robert Downey Jr.): "Fai parte di un universo più grande, ma non lo sai ancora."

Battuta ovviamente autoreferenziale, seguita da: "Sono qui per parlarti della Avenger Initiative." Si allude dunque fin dall'inizio sia alla struttura generale dell'intera saga, quella che i fan chiamano MCU, ma anche, nello specifico, a The Avengers, annunciato ufficialmente dopo il successo al botteghino di Iron Man ma che arriverà sul grande schermo soltanto quattro anni dopo. D'altronde, prima ci sono tanti altri supereroi da presentare. Da notare che l'adattamento a fumetti del film contiene una versione estesa di questa scena.
L'incredibile Hulk
Non è un post-credits di per sé, ma dato che è preceduto da uno stacco al nero ci permettiamo di considerarlo tale. Abbiamo lasciato Bruce Banner (Edward Norton) al suo destino, mentre il generale Ross (William Hurt) cerca di consolarsi con l'alcool. Ad un tratto appare al suo fianco Tony Stark, sempre con il volto di Downey Jr., con una proposta: "E se le dicessi che stiamo mettendo su una squadra?".
Rispetto a quanto visto in Iron Man, questa sequenza ha l'aria un po' raffazzonata, come se fosse stata messa in piedi all'ultimo minuto per esplicitare il legame tra i due film. Difatti la Marvel ha aggiustato il tiro con Iron Man 2 e un cortometraggio allegato al Blu-ray di Thor, dove tutta la scena viene ripresa con un'ottica diversa.
Iron Man 2
Altra tradizione dei post-credits della Marvel: nella maggior parte dei casi, li dirige chi si occupa del film successivo. Perciò, quando l'agente dello S.H.I.E.L.D. Phil Coulson (Clark Gregg) si reca in Nuovo Messico per indagare su un fenomeno paranormale e trova un martello conficcato nel terreno, dietro la macchina da presa non c'era Jon Favreau, bensì Kenneth Branagh, il regista del successivo Thor.
Da un punto di vista narrativo, la presenza di Mjolnir annuncia quindi l'arrivo del dio del tuono.
Thor
Mentre girava The Avengers, Joss Whedon ha anche scritto e diretto lo stinger di Thor, che vede protagonista ancora una volta Samuel L. Jackson ed il suo Nick Fury.
La sequenza funge da preludio a due film: da un lato, l'introduzione del Tesseract (o cubo cosmico che dir si voglia) si ricollega alla trama di Captain America: il primo vendicatore; dall'altro, la rivelazione che Loki (Tom Hiddleston) è ancora vivo e capace di influenzare Erik Selvig (Stellan Skarsgård) porta direttamente al prologo di The Avengers.
Captain America: il primo vendicatore
Ancora Joss Whedon, ma questa volta non ha girato una sequenza aggiuntiva: il post-credits è semplicemente il primo teaser ufficiale di The Avengers, con l'incontro-scontro fra Iron Man, Thor (Chris Hemsworth), Captain America (Chris Evans) e Hulk (Mark Ruffalo). Può trarre in inganno la prima parte del teaser, con Cap che si allena e Nick Fury che gli propone una missione, ma anche questa è solo un frammento di quanto si vedrà in The Avengers.
The Avengers
Questo film inaugura una nuova tradizione, quella di due sequenze bonus: una mid-credits, l'altra post-credits. Entrambe sono dirette da Joss Whedon. Nel mid-credits assistiamo a una conversazione tra l'Altro (Alexis Denisof) e il suo misterioso padrone. Quando questi si gira verso la macchina da presa, scopriamo che si tratta di Thanos, uno dei villains più temibili dell'universo Marvel. Il personaggio, che in questa scena non parla ed è interpretato dallo stuntman Damon Poitier, riappare in Guardiani della Galassia, con le fattezze e la voce di Josh Brolin. Non sappiamo ancora quando darà del filo da torcere ad Iron Man e compagnia bella.
Il post-credits, invece, non è legato a nessun capitolo futuro del Marvel Cinematic Universe: serve solo a far ridere. Vediamo, infatti, gli Avengers che si abbuffano in un ristorante di Shawarma, dopo la battaglia di New York ma prima degli addii provvisori a Central Park. La sequenza, girata dopo la première ufficiale del film, è disponibile solo nelle copie proiettate in America. Da notare che Captain America non mangia: Chris Evans si era fatto crescere la barba per le riprese di Snowpiercer, e la protesi facciale gli impediva di nutrirsi come gli altri.
Fase Due
La fase che ha rafforzato il franchise: secondi e terzi capitoli, ma anche stand-alone come Ant-Man e I Guardiani della Galassia, culminando nel risolutivo Age of Ultron.
Iron Man 3
Solo una scena post-credits per il terzo lungometraggio dedicato ad Iron Man, e anche in questo caso il suo scopo è puramente comico: in puro stile Shane Black (regista e co-sceneggiatore del film), veniamo a sapere che la voce narrante di Tony Stark presente nell'intero film faceva in realtà parte di una conversazione tra lo stesso Stark e il suo, improvvisato, psichiatra: Bruce Banner (Mark Ruffalo).
Peccato che questi si sia addormentato dopo i primi cinque minuti e che non abbia quindi ascoltato assolutamente nulla della sua storia...
Thor: The Dark World
Questo è il mid-credits che ha creato molta confusione negli spettatori che conoscono la Marvel solo tramite i film. Ma considerato la piega che prenderà l'intera saga nel prossimo futuro, è forse anche il più importante.
Volstagg (Ray Stevenson) e Lady Sif (Jaimie Alexander) si recano sul pianeta Knowhere, sede della dimora di Taneleer Tivan, alias il Collezionista (Benicio Del Toro). Gli consegnano l'Etere, l'arma utilizzata da Malekith, spiegando che sarebbe troppo pericoloso custodire due Pietre dell'Infinito nello stesso posto (dato che il Tesseract si trova su Asgard). Quello che loro non sanno è che lo stesso Collezionista sta cercando di radunare tutte e sei le Pietre, presumibilmente per conto di Thanos. La sequenza funge dunque da preludio a Guardiani della Galassia, e difatti è stata girata da James Gunn.
Decisamente più comprensibile, per non dire banale, il post-credits: Thor ritorna sulla Terra per stare con Jane Foster, e mentre i due si baciano vediamo un mostro asgardiano che scorrazza in giro per Londra. Una piccola curiosità: per via di altri impegni, Natalie Portman non era disponibile per girare il momento del bacio (aggiunto dopo il termine delle riprese ufficiali), ragion per cui Jane - interpretata per l'occasione da Elsa Pataky, moglie di Chris Hemsworth - appare solo di spalle.
Captain America: The Winter Soldier
Ritorna Joss Whedon per una scena mid-credits che funge da apripista ad Avengers: Age of Ultron. Protagonista indiscusso di questa sequenza è Thomas Kretschmann nei panni del Barone von Strucker, leader di una fazione dell'organizzazione terroristica HYDRA, parzialmente smantellata da Captain America. Egli parla dell'avvento dell'age of miracles, l'era "dei miracoli", riferendosi a due gemelli dotati di poteri sovrumani, presumibilmente in seguito ad esperimenti vari: lui è Quicksilver, dotato di supervelocità e interpretato da Aaron Taylor-Johnson; lei è Scarlet Witch, capace di alterare la realtà, e ha le fattezze di Elizabeth Olsen.

Il post-credits è invece diretto dai fratelli Russo, e suggerisce una delle possibili strade narrative per il terzo capitolo delle avventure in solitario di Captain America. Winter Soldier (Sebastian Stan), recatosi al museo dedicato alle gesta del Super-soldato, scopre che Cap gli ha detto la verità: egli è davvero Bucky Barnes, amico d'infanzia di Steve Rogers, dato per morto da quasi settant'anni.
Guardiani della Galassia
Dato che si tratta di un film che rompe con la precedente tradizione Marvel (ambientato nello spazio, niente apparizioni degli Avengers, apertura al lato più esplicitamente cosmico del Marvel Cinematic Universe), era lecito aspettarsi che il regista James Gunn facesse di testa sua con gli stingers, entrambi autoconclusivi e per nulla legati alla continuità più vasta del franchise.
Il mid-credits appare subito dopo la scritta "i Guardiani della Galassia ritorneranno", e mostra il piccolo Groot, rinato e in fase di crescita, che balla sulle note di I Want You Back dei Jackson 5. Un piccolo intermezzo comico avente per protagonista il personaggio più amato del film, con in più la partecipazione di Dave Bautista nei panni di Drax. Questa scena è stata girata senza Vin Diesel: i movimenti di Groot, per esplicita ammissione del diretto interessato, sono basati su quelli del regista, il quale balla così nella vita di tutti i giorni.
Nel post-credits ritroviamo invece il Collezionista, sconsolato dopo la distruzione del suo museo. Mentre il cane Cosmo cerca di tirargli su il morale, sentiamo una voce: "Perché gli permetti di leccarti in quel modo? Che schifo!". A pronunciare questa battuta, seduto in una teca distrutta e con un drink in mano (e la voce di Seth Green), è Howard il Papero, personaggio tristemente noto al pubblico cinematografico come protagonista del film Howard e il destino del mondo, un fallimento al botteghino e dal punto di vista della critica. Lo rivedremo in Guardiani della Galassia 2?
Avengers: Age of Ultron
Il secondo lungometraggio dedicato agli Avengers non ha una sequenza al termine dei titoli di coda, solo una scena mid-credits, talmente breve che viene quasi da pensare che Joss Whedon si stia prendendo gioco di chi si lamenta dell'esistenza di scene supplementari dopo la fine del film, dicendogli "Ecco, adesso potete uscire dal cinema."
In questo frammento bonus, di pochi secondi, vediamo Thanos (Josh Brolin) infilarsi un guanto (quello che nei fumetti è noto come Infinity Gauntlet), dicendo: "Bene, mi toccherà fare da solo." Si riferisce al recupero delle cosiddette Infinity Stones, le pietre dell'infinito, anticipando così gli eventi di Thor: Ragnarok (dove il folle titano dovrebbe apparire, stando a quanto visto in questo film) e Avengers: Infinity War.
Ant-Man
Dopo Age of Ultron, che aveva solo un mid-credits, torniamo alla tradizione del doppio bonus con il film più "piccolo" della Marvel. Nella prima sequenza mid-credits, Hank Pym (Michael Douglas) mostra alla figlia Hope (Evangeline Lilly) una versione aggiornata del costume di Wasp, indossato ai tempi da Janet Van Dyne. Possiamo quindi aspettarci, o alla fine della Fase Tre o nella Fase Quattro, che Hope erediti l'identità mascherata della madre.

Il post-credits è invece, come già nel caso di Iron Man 2, una scena tratta dal prossimo film del Marvel Cinematic Universe, ossia Captain America: Civil War. Ritroviamo Steve Rogers e Sam Wilson (alias Falcon), i quali hanno finalmente ritrovato, dopo due anni di ricerche, Bucky Barnes, ossia Winter Soldier. Possiamo intuire dai dialoghi che la sequenza si collochi all'incirca a metà film, poiché si parla degli Accordi - presumibilmente legati ai tentativi del governo di controllare i supereroi - e viene suggerito che tra Rogers e Tony Stark non corra più buon sangue.
Fase Tre
La fase forse più pop: Captain Marvel, Black Panther e Spider-Man fanno capolinea nella saga, finendo per esplodere nei capisaldi: Avengers: Infinity War e _Avengers: Endgame.
Captain America: Civil War

Civil War si serve della propria sequenza mid-credits per chiudere una trama rimasta in sospeso, ossia il destino di Bucky, il quale accetta di sua sponte di farsi nuovamente ibernare in attesa di una cura per rimuovere gli innesti mentali somministratigli dall'HYDRA. La sequenza anticipa anche a livello visivo il contenuto del prossimo Black Panther, poiché ci viene offerto un primo assaggio del regno di T'Calla (Chadwick Boseman) nella giunga di Wakanda, con tanto di statua della Pantera Nera.

Il post-credits, invece, è più autoconclusivo e leggero, e ci mostra Peter Parker, tornato a casa dopo la trasferta in Germania, che racconta quanto accaduto a Zia May fingendo di essere stato picchiato a scuola ("Un ragazzo di nome Steve, viene da Brooklyn... E il suo amico era enorme, davvero enorme"). Dopodiché scopre di avere un Spider-segnale inserito nel nuovo lanciaragnatele fornitogli da Tony Stark, e ci viene ricordato, tramite didascalia ("Spider-Man will return"), un altro dei prossimi appuntamenti del Marvel Cinematic Universe: Spider-Man Homecoming.
Doctor Strange

Anche in Doctor Strange ci sono due sequenze: la prima sembra suggerire che il protagonista farà capolino in Thor: Ragnarok, poiché Strange si offre volontario per aiutare il dio del tuono a ritrovare Odino; la seconda invece pone le basi per un eventuale sequel, con Karl Mordo che decide di eliminare gli altri stregoni e inizia sottraendo i poteri magici di Jonathan Pangborn, rendendolo nuovamente paraplegico.
Guardiani della Galassia Vol. 2
Il secondo capitolo delle avventure dei Guardiani vanta ben cinque sequenze bonus, collocate strategicamente in vari punti dei credits, presumibilmente per rendere più piacevole l'esperienza della lettura dei vari nomi legati al film tra una scena e l'altra. Due dei quattro mid-credits sono abbastanza autoconclusivi: nel primo vediamo Kraglin, erede della freccia di Yondu, cercare di usare l'arma con risultati non proprio eccelsi (a farne le spese è Drax); nel quarto invece Star-Lord fa la ramanzina a Groot, ora nella fase della ribellione adolescenziale. Anche il post-credits è autoconclusivo, ed espande una gag vista nel film vero e proprio, con Stan Lee in compagnia degli Osservatori. Il secondo e il terzo mid-credits contengono invece degli indizi sul futuro dei Guardiani e della componente cosmica del Marvel Cinematic Universe in generale: da un lato, Stakar Ogord (Sylvester Stallone) decide di rendere omaggio alla memoria di Yondu ricostituendo una vecchia formazione dei Ravagers; dall'altro, la vendicativa Ayesha svela di aver avviato la creazione di un'entità con cui intende distruggere i Guardiani, e il suo nome sarà Adam (ossia Adam Warlock).
Spider-Man: Homecoming
Per il ritorno dell'Arrampicamuri in casa Marvel sono state realizzate due scene extra: nel mid-credits Adrian Toomes viene avvicinato in carcere da Mac Gargan con la proposta di allearsi per eliminare Spider-Man, offerta che viene rifiutata da Toomes.

Il post-credits è invece un altro video educativo con protagonista Steve Rogers, che in questa occasione parla dell'importanza della pazienza e poi, "fuori onda", chiede quanti di questi filmati gli restino da girare (frecciatina evidente nei confronti dei piani a lungo termine del Marvel Cinematic Universe).
Thor: Ragnarok
Come da tradizione, anche il terzo episodio delle avventure in solitario del figlio di Odino contiene due sequenze aggiuntive. Il mid-credits si colloca subito dopo la fine del film, con Thor e Loki che dibattono sulla saggezza della decisione di portare il popolo di Asgard sulla Terra. Il dio del tuono sostiene che andrà tutto bene, e proprio in quel momento fa capolino un'astronave gigantesca che molto probabilmente appartiene a Thanos, ponendo le basi per Avengers: Infinity War. Il post-credits è invece puramente comico, e mette in scena il Gran Maestro (Jeff Goldblum) dopo la ribellione che ha consentito a Thor e Hulk di fuggire, con uno spassoso monologo del despota che cerca di sopravvivere all'ira della folla.
Black Panther
Anche il film di Ryan Coogler ha due sequenze aggiuntive. La prima, collocata a metà dei titoli di coda, è ambientata - presumibilmente - qualche settimana dopo l'ascesa al trono di T'Challa, il quale tiene un discorso alle Nazioni Unite sottolineando la fine della politica isolazionista del Wakanda e l'apertura a scambi culturali e tecnologici con altri paesi. Uno dei partecipanti esprime il proprio scetticismo al riguardo, convinto che la patria di T'Challa sia una nazione "di agricoltori" e il neo-sovrano sorride, pronto a svelare la verità. La seconda sequenza è invece situata alla fine dei credits, e dovrebbe svolgersi poco prima degli eventi di Avengers: Infinity War. Qui ritroviamo Bucky Barnes, svegliatosi dall'ibernazione a cui si era sottoposto volontariamente in Captain America: Civil War, e viene avvicinato da Shuri, la quale si è occupata della sua riabilitazione.
Avengers: Infinity War
Per il film che racconta la battaglia cosmica tra gli Avengers e Thanos si è optato per una sola sequenza bonus, al termine dei titoli di coda, dove assistiamo alle conseguenze dello schiocco delle dita di Thanos nelle strade di New York. Tra le vittime c'è anche Maria Hill, che poco prima stava discutendo con Nick Fury sul da farsi per affrontare la nuova crisi, e anche l'ex-direttore dello S.H.I.E.L.D. inizia a smaterializzarsi mentre sta mandando una richiesta d'aiuto con un cercapersone. Il dispositivo cade a terra e vediamo il logo del destinatario del messaggio: Captain Marvel!
Captain Marvel
Due sequenze aggiuntive anche per l'esordio cinematografico di Carol Danvers. La prima, diretta dai fratelli Russo e presumibilmente tratta da Avengers: Endgame, mostra gli eroi terrestri sopravvissuti alla Decimazione (Steve Rogers, Bruce Banner, Natasha Romanoff e James Rhodes) che monitorano il cercapersone di Nick Fury. Quando questi smette di funzionare, Natasha si ritrova davanti Carol, sbucata dal nulla, che chiede "Dov'è Fury?". La seconda sequenza è invece più leggera, e ambientata nel 1995 come il resto del film: Goose, seduto sulla scrivania di Fury, comincia a dare di stomaco e rigurgita il Tesseract, che rimarrà così in mano allo S.H.I.E.L.D. fino al 2012.
Avengers: Endgame

Il penultimo film della Fase 3 non ha alcuna scena vera e propria dopo i titoli di coda, per rendere l'idea che si tratti di una conclusione per la formazione originale degli Avengers. Ci sono, però, due elementi nostalgici nei credits: l'elenco del cast è un lungo montaggio di tutti gli attori presenti nel film che sono apparsi in più capitoli del Marvel Cinematic Universe, accompagnato da una versione leggermente diversa del brano Portals di Alan Silvestri (la musica della battaglia finale, per intenderci), e la sequenza si conclude con i sei Avengers originali e gli autografi degli attori, sulla falsariga dell'operazione simile in Star Trek VI - Rotta verso l'ignoto. Al termine dei titoli di coda, invece, si sente il rumore di un martello contro un'incudine, ossia l'audio dal primo Iron Man quando Tony Stark costruisce la sua prima armatura. Un bell'omaggio all'eroe inaugurale del franchise, che in questo episodio ci lascia per sempre.
Spider-Man: Far From Home
Due sequenze aggiuntive per la seconda avventura in solitario del Tessiragnatele: la prima parte da dove finiva il film vero e proprio, con Peter Parker e MJ in giro per Manhattan. Il loro idillio viene interrotto da una notizia scioccante: un video postumo di Quentin Beck che darebbe a Spider-Man la colpa di tutto ciò che è accaduto con gli Elementali. Il video, diffuso dal Daily Bugle e da J. Jonah Jameson (interpretato, a sorpresa, da J.K. Simmons), si chiude con la rivelazione pubblica dell'identità segreta di Spidey, e questi esclama "Oh, c..." prima di essere interrotto dal resto dei credits. La seconda sequenza è invece più leggera: scopriamo che Nick Fury e Maria Hill erano in realtà Talos, il leader degli Skrull, e sua moglie Soren sotto mentite spoglie, mentre il vero Fury è in "vacanza" nello spazio dopo gli eventi di Avengers: Endgame.
Fase Quattro
Una fase di transizione, dove torna Doctor Strange e Thor, facendo la prima comparsa anche Shang-Chi. Nella Fase Quattro anche Spider Man: No Way Home, campione d'incassi. Iniziano, complice la pandemia, le serie Marvel Studios prodotte per Disney+.
WandaVision

La prima serie Marvel Studios realizzata per Disney+, arrivata nel 2021 in piena pandemia per tenere compagnia ai fan in attesa di Black Widow, ha aperto le danze anche a livello di post-credits legate a quanto succedeva sul grande schermo. Alla fine di WandaVision il capo della S.W.O.R.D. Tyler Hayward viene arrestato mentre Monica Rambeau viene informata da uno Skrull sotto mentite spoglie di un agente dell'FBI che la madre Maria vuole incontrarla nello spazio. Pensavamo che Wanda avesse imparato dai propri errori invece la ritroviamo in una remota baita di montagna mentre studia il Darkhold sul piano astrale e sente i gemelli piangere. La ritroveremo lì all'inizio di Doctor Strange 2.
The Falcon and the Winter Soldier

Protagonista della scena post di The Falcon and the Winter Soldier è il (nuovo) Agente Carter, pronipote di Peggy. Dopo aver ricevuto totale amnistia, Sharon Carter torna alla CIA e fa una telefonata ad un personaggio misterioso, affermando che utilizzerà questo accesso per vendere al governo segreti e risorse. Da vera doppiogiochista qual è sempre stata.
Loki

La fine di una delle più apprezzate serie Marvel Studios, Loki, che vede protagonista il Dio dell'Inganno di Tom Hiddleston, propone la scoperta delle altre Varianti di Colui Che Rimane da parte del protagonista, che avvisa il suo buddy Mobius e B-15 della loro esistenza, ma loro non lo riconoscono perché si è ritrovato in un'altra linea temporale. Una statua di una delle varianti di Kang campeggia infatti al posto di quella dei Custodi del Tempo.
Black Widow

Nella scena post-credit siamo molto dopo gli eventi di Avengers: Endgame. Yelena Belova si trova sulla tomba di Natasha Romanoff, in un cimitero. La lapide recita "Figlia, Sorella, Avenger". Yelena, commossa, fischietta una vecchia melodia che lei e Natasha usavano da bambine. All'improvviso entra in scena la Contessa Valentina Allegra de Fontaine (che poi vedremo in Thunderbolts), che le offre un nuovo "incarico": uccidere Clint Barton, in quanto responsabile della morte di sua sorella. Una scena che prepara direttamente la trama della serie Disney+ Hawkeye, in cui Yelena Belova fa la sua comparsa ufficiale.
What If...?

La prima serie animata dei Marvel Studios per Disney+ gioca col Multiverso in modo ancora più ampio rispetto al corrispettivo live action, riportando attraverso il doppiaggio alcuni interpreti che i fan hanno salutato lungo la strada. Alla fine della prima stagione, in una delle tante linee temporali alternative, Captain Carter e Natasha Romanoff hanno unito le forze e scoprono l'armatura dell'Hydra Stomper con qualcuno all'interno. Chi sarà? La risposta arriverà nella stagione seguente.
Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli

Destin Daniel Cretton dirige due scene post credit. Nella prima scena, Shang-Chi e Katy sono con il mitico Wong, mentre compare uno dei personaggi più amati, Bruce Banner insieme a Captain Marvel. Li vediamo tramite ologramma, intenti capire cosa siano i Dieci Anelli. Scoprono che gli oggetti sono costruiti di un materiale sconosciuto, e hanno la capacità di inviare un segnale. Nella seconda scena post titoli Xialing, la sorella di Shang-Chi, la vediamo diventare il nuovo capo dell'organizzazione dei Dieci Anelli.
Eternals
Una delle scene post credit più discusse di tutto il MCU, per un film non propriamente memorabile. Nella prima scena ecco Thena, Druig e Makkari cercano di recuperare i contatti con la Terra, quando irrompe Eros, principe di Titano nonché fratello di Thanos e del suo servo Pip il Troll (Patton Oswalt). Eros li informa che i loro amici sono in pericolo.
Una scena significativa che però sembra non aver avuto più sbocchi, almeno fin ora. Anche perché ad interpretare Eros c'è Harry Styles. Nella scena dopo i titoli di coda, invece, Whitman trova in un baule una spada mistica appartenuta ai suoi antenati.
Hawkeye

La scena post-credits di Hawkeye il serial natalizia che ha introdotto il personaggio di Kate Bishop, è più divertente che utile al prosieguo della storia. Al massimo fa da gancio a cosa è accaduto nella realtà, in seguito al successo tra i fan del musical fittizio introdotto dagli autori sugli Avengers originari. Ovvero che è arrivato a Broadway e all'Avengers Campus. La canzone della performance? "Save the City".
Spider-Man: No Way Home

Il film più chiacchierato sull'Uomo Ragno ha due scene. La mid-sequence è un diretto collegamento alla scena post-credit di Venom: La furia di Carnage. Ecco Eddie Brock e Venom in un bar, poco prima di essere riportati nel loro universo a causa dell'incantesimo di Doctor Strange. Ma un piccolo frammento del simbionte Venom rimane incastrato in questo suddetto universo. Alla fine dei titoli invece c'è una sorta di gancio a Doctor Strange nel Multiverso della Follia di Sam Raimi, con una speciale di trailer introduttivo.
Moon Knight

Nella post di Moon Knight Oscar Isaac mostra ancora una volta la propria bravura attoriale mentre impersona, anche se per poco, tutte le personalità del protagonista. Esiste infatti un terzo alter ego: Arthur Harrow posseduto da Ammid viene preso da un ospedale psichiatrico e messo su una limousine dove viene ucciso da Jake Lockley, il Marc Spector n. 3, che sta ancora lavorando con Khonshu. Non si sa ancora quando e dove vedremo il prosieguo di questa storyline visto che si è deciso di non rinnovare lo show.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Altra scena post-credit dal forte impatto, ma non ancora portata avanti nella sua linea narrativa. Due sequenze, la prima la più importante: Doctor Strange incontra Clea, interpretata da Charlize Theron. Clea è una strega, e avvisa lo stregone Strange che le sue azioni - giocare con il multiverso - hanno innescato un cortocircuito. Di conseguenza lo invita a prendere parte alla Dimensione Oscura. La scena finale la butta sullo scherzo. Riecco Bruce Campbell in un cameo: interpreta un venditore di pizza, finalmente libero da un incantesimo lanciato da Strange.
Ms. Marvel

La post-credits della frizzante Ms. Marvel è una scena tagliata di The Marvels. Il potere di Kamala Khan ha una sorta di glitch emettendo uno strano bagliore che la fa scambiare di posto con Captain Marvel. Un preludio a ciò che accadrà nel film-reunion con Carol Danvers e Monica Rambeau.
Thor: Love and Thunder

Anche qui, nel film di Taika Waititi, ci sono due scene post-credit: la prima? Ci troviamo nella Città dell'Onnipotenza, dove incontriamo nientemeno che Zeus (interpretato da Russell Crowe), sopravvissuto all'attacco di Thor. Accanto a lui entra in scena pure il figlio Ercole, con il volto di Brett Goldstein. Zeus gli ordina di dare la caccia Thor. La scena introduce Ercole nell'MCU, essendo un personaggio influente nei fumetti, almeno nel contesto legato a Thor. La scena post-credit ci porta nel Valhalla: Jane Foster aka Natalie Portman viene accolta da Heimdall (Idris Elba). Una chiusura che conclude l'arco narrativo di Jane Foster, che ha sacrificato la sua vita come Mighty Thor. Due tra le migliori scene post-credit di tutto l'universo Marvel.
I Am Groot

Serie animata che fa da intramezzo tra il primo e il secondo Guardiani della Galassia e vede come protagonista la crescita di Groot dopo essere tornato bambino in seguito al "sacrificio" alla fine del primo film. Un siparietto comico quello di I am Groot in cui i disegni dell'alberello del resto della squadra vengono visti vagare alla deriva nello spazio profondo. Una sorta di omaggio alle pellicole di James Gunn.
She-Hulk: Attorney at Law

I Marvel Studios hanno anche la loro legal super-comedy con Tatiana Maslany. Dopo il finale di She-Hulk: Attorney at Law, già rivelatore del figlio di Hulk (Mark Ruffalo), passiamo ad un altro colpo di scena: Emil Blonsky, dopo essere tornato in prigione per aver violato la propria libertà condizionata ottenuta dalla protagonista, divenendo di nuovo Abominio, riesce ad evadere nuovamente grazie alla complicità di... Wong!
Licantropus

Nel primo speciale streaming dei Marvel Studios diretto da Michael Giacchino, celebre compositore, non c'è nessuna post-credits perché l'obiettivo - come spiegato dal produttore Brian Gray - era superare quella maledetta e fatidica notte. Il finale funge da post-finale, insomma, nella loro idea.
Black Panther: Wakanda Forever
Una delle scene più commoventi: a metà dei titoli di coda di Black Panther: Wakanda Forever, ecco Shuri e Nakia ad Haiti. Quest'ultima le presente un bambino, suo figlio, avuto con il compianto T'Challa. Si chiama Toussaint, ma il suo nome wakandiano è proprio T'Challa. È cresciuto lontano dal regno, ma rappresenta un tramite con il personaggio interpretato da Chadwick Boseman. Alla fine della scena, che arriva a metà dei titoli, Shuri e Toussaint si abbracciano sulle note di Lift Me Up di Rihanna.
Guardiani della Galassia: Holiday Special

Il film TV natalizio come sulla televisione generalista di un tempo, Guardiani della Galassia: Holiday Special propone una post-credits nello spirito scanzonato del racconto e dei suoi protagonisti. Al centro un siparietto comico: Rocket e Cosmo stanno decorando Groot come un albero di Natale ma l'arbusto fa cadere le proprie braccia e quindi le decorazioni. Per Cosmo le festività sono rovinate mentre per Rocket - rompendo la quarta parete c'è la necessità di fare un altro speciale natalizio.
Fase Cinque
Una fase dai tratti altalenanti, in cui il Multiverso ha preso sempre più piede. A chiudere, l'arrivo dei New Avengers prima dei Fantastici 4. Una delle caratteristiche dei corrispettivi seriali streaming realizzati per Disney+? Nessuna scena post-credits, salvo qualche eccezione.
Ant-Man and the Wasp: Quantumania

La fase 5 si apre con una mid-sequence destinata a rimanere estemporanea. Il motivo? Ritroviamo Kang alias Jonathan Majors (allontanato dalla Marvel dopo le accuse di violenza) sotto forma di diverse varianti. Viene fuori che il multiverso è minacciato, e che le varianti del villain devono trovare il modo per far fuori gli eroi. Più avanti ancora, alla fine dei titoli, riecco Kang nel 1893, alle prese con l'esposizione di una sua invenzione. Tra il pubblico spuntano anche Loki e l'agente Mobius, così da collegarsi con la serie Disney+ interpretata da Tom Hiddleston e Owen Wilson.
Guardiani della Galassia Vol. 3

Le scene che chiudono l'ultimo capitolo della saga galattica firmata da James Gunn sono la perfetta conclusione (?) del ciclo. La mid-sequence mostra la nuova formazione dei Guardiani, composta da Groot, Cosmo, Kraglin, Adma, i nuovi membri Phyla e Blurp. A guidarli il mitico Rocket. A chiudere il film, in uno slancio umano e decisamente esplicativo, ecco Peter Quill, tornato sulla terra con l'obbiettivo di recuperare la sua vita originale. Lo troviamo a far colazione con suo nonno.
Secret Invasion

Non ci sono scene post-credits nelle serie tv della Fase Cinque del Marvel Cinematic Universe, come regola di base. In Secret Invasion perché, come ha spiegato il regista Ali Selim, l'obiettivo della produzione era far salire Nick Fury su quell'aereo per dare il via agli eventi di The Marvels. Lo stesso discorso vale per le stagioni successive delle animate I Am Groot (2) e What If...? (2 e 3) e per la prima de Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere.
Loki 2

Nel finale di Loki 2 (che vale quindi da post-finale) il protagonista interpretato da Tom Hiddleston si sacrifica per distruggere il Telaio, sostituendolo con Yggdrasil, l'Albero del Mondo della mitologia norrena e prendendo il posto di Colui che Rimane alla fine del Tempo. Ora è il Dio delle Storie e finalmente ottiene il suo glorioso scopo: proteggere il Tempo per sempre, liberando il Multiverso (e provando così a risolvere gli inghippi narrativi precedenti).
The Marvels

Uno dei titoli più discussi e meno apprezzati di tutta la saga ha, però, una delle scena post-credit più importanti. Di fatto vengono introdotti gli X-Men. Troviamo Monica Rambeau che incontra una versione parallela di sua madre, Maria (Lashana Lynch), già vista in Captain Marvel e in puntata Wandavision. Pensavamo, come lei, fosse morta. Effettivamente è così, e la versione che incontra si chiama Binary e ha un costume da supereroina. Mentre le due parlano, nella stanza entra nientemeno che Hank McCoy alias La Bestia.
Echo

Il merito principale di Echo è aver fatto tornare Wilson Fisk per dar via al revival Daredevil: Born Again. Nella scena post il boss del crimine, in volo di rientro a New York, organizza un incontro con tutti i capi degli affiliati criminali della città, per poi guardare una notizia che indica come i cittadini della Grande Mela potrebbero sostenere un candidato fuori dal coro che è "un combattente a mani nude" alle imminenti elezioni per il ruolo di sindaco.
X-Men '97
Incredibile la scena post-credits dell'animata X-Men '97 che riporta in vita un brand in stile retrò, tra alti e bassi. Vediamo una mano intenta a raccogliere una carta consunta della Regina di Cuori tra le rovine di Genosha, mentre una minaccia arriva in sottofondo attraverso una voce sinistra. È Apocalisse, ammiccando alla possibile resurrezione di Gambit come uno dei suoi quattro cavalieri. Non a caso subito dopo abbiamo Deadpool & Wolverine?
Deadpool & Wolverine

Il film campione d'incassi chiude il cerchio sulle note di Time of your life dei Green Day, mentre scorrono immagini backstage dei vecchi film degli X-Men targati Fox. Dopo i titoli di coda, invece, assistiamo a Deadpool che si trova all'interno della Time Variance Authority (TVA). Utilizzando la tecnologia dell'organizzazione, Wade mostra una registrazione per "scagionarsi" da una colpa che Wolverine gli aveva attribuito in precedenza, e che coinvolgeva anche Johnny Storm, re-interpretato da Chris Evans (che si sfoga dando vita ad un irripetibile turpiloquio).
Agatha All Along

Ci sono abbastanza plot twist nel finale di Agatha All Along, senza il bisogno di aggiungere altro dopo i titoli di coda_. Anche la Agatha Harkness di Kathryn Hahn, come il Dio dell'Inganno, si sacrifica con un bacio alla Morte (Rio Vidal), dopo aver aiutato Billy Maximoff a ritrovare suo fratello Tommy. A questo punto torna sottoforma di fantasma, scegliendo di non riunirsi con suo figlio Nicky nell'Aldilà. Billy ora è Wiccan e aiuta Agatha ad assorbire parte dei suoi poteri: i due possono a questo punto collaborare per ritrovare dal vivo Tommy come nuova congrega.
Captain America: Brave New World
Un'unica scena a chiudere il film con Anthony Mackie ed Harrison Ford. Una post-credit abbastanza criptica, in cui Sam Wilson fa visita a Samuel Sterns (interpretato da Tim Blake Nelson), detenuto nella prigione di massima sicurezza per individui potenziati. Durante il loro incontro, Sterns lancia un oscuro e inquietante avvertimento a Sam, avvisandolo di nuove potenziali minacce in arrivo dal multiverso. Una connessione con Avengers: Doomsday? Probabilmente.
Daredevil: Rinascita

Dopo i titoli di coda, Frank Castle, nell'aiutare (più o meno) il protagonista Matt Murdoch a salvare la città nella prima stagione di Daredevil: Rinascita, viene imprigionato da Fisk in una gabbia sotterranea insieme ad altri vigilanti mascherati e nemici del neo-sindaco. Col proprio carisma riesce però a fregare una delle guardie, togliendole la vita in modo cruento. Lo lasciamo quindi di nuovo in fuga.
Thunderbolts*
Thunderbolts o New Avengers, chiamateli come volete. Due scene, una a metà, l'altra alla fine come di consueto. La prima, più scherzosa: ottenuta una certa popolarità, Alexei (David Harbour) cerca di farsi riconoscere in un supermercato. La seconda molto più seria, e apre direttamente ai Fantastici 4: più di un anno dopo gli eventi del film, eccoli riuniti a discutere il perché Sam Wilson non li voglia ancora ufficializzare come nuovi Avengers. Intanto, la discussione viene interrotta da un segnale che capta l'arrivo di un'astronave con inciso un inconfondibile numero 4.