L'ultimo esempio è la trasformazione di Johnny Depp in Black Mass - L'ultimo gangster: pelle di diversa carnagione e consistenza, occhi azzurri, capelli di un colore diverso e attaccatura decisamente indietreggiata. Sono le trasformazioni che hanno reso i divi di Hollywood molto meno affascinanti di quanto non siano, grazie a un sapiente utilizzo del make-up.
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Non stiamo parlando delle storiche taglie in più o in meno di Robert De Niro (oggi diremmo di Christian Bale), né di quanto ingrasserà nuovamente Renée Zellweger per tornare nei panni di Bridget Jones. Qui vogliamo davvero rendere omaggio al comparto make-up, quello che ha una sua candidatura a parte agli Oscar, quello che a volte salva o condanna il look di un'intera pellicola, quello che conta autentici artisti, spesso italiani, tra le sue fila. E ci limiteremo solo agli anni 2000, tanto per evidenziare quali eccellenze esistano a Hollywood, ma non solo... Non una classifica, ma una carrellata di come il comparto make-up sia riuscito, negli ultimi quindici anni, a rendere brutti i divi più belli del cinema.
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1. Jude Law/Maguire in Era mio padre (2002)
Quando le foto di Jude Law nei panni dello spietato fotografo di crime scene Maguire iniziarono a circolare, si fece un gran parlare già prima della presentazione della pellicola di Sam Mendes alla Mostra di Venezia. Macchie della pelle (anche sulle mani), pallore, occhi acquosi e capelli fortemente diradati. E a un certo punto anche ferite. Uno dei primi esempi di questo millennio davvero sorprendente.
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2. Nicole Kidman/Virginia Woolf in The Hours (2002)
Tre attrici fantastiche (Meryl Streep, Nicole Kidman e Julianne Moore) per la prima volta insieme, per la regia di Stephen Daldry. E la splendida Nicole che vince la statuetta più ambita, con l'opinione pubblica che comincia a chiedersi se una donna bella non sia costretta, oggi, a imbruttirsi per poter dimostrare di essere anche brava. La somiglianza con Virginia Woolf si ottiene grazie a una parrucca e a un naso posticcio, il make-up completa l'opera. L'Oscar è assicurato.
3. Charlize Theron/Aileen Wuornos in Monster (2003)
L'esordio nel lungometraggio di Patty Jenkins fruttò a Charlize Theron un premio Oscar. Inutile sottolineare quanto il titolo speculasse sul doppio senso della mostruosità interiore del personaggio, una prostituta serial killer, e dell'aspetto al quale una delle più belle creature al mondo era stata ridotta. Il fisico appesantito da molti chili in più, un tono di biondo da due soldi oltre a un sapiente make-up e ciglia rasate.
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4. Penélope Cruz/Italia in Non ti muovere (2004)
Pedro Almodóvar sostiene che Penelope Cruz non ha bisogno di aiuto per interpretare una donna vera: ha già tutto quel che le serve dentro di lei. Ma Sergio Castellitto volle aiutarla nella trasposizione del romanzo di sua moglie Margaret Mazzantini. Denti neri e rovinati, degli colpi di sole dozzinali e occhiaie pronunciate. Poi un trucco e abiti da povera donna di periferia. Penélope recitò per la prima volta in italiano e vinse un David di Donatello.
5. Natalie Portman/Inés ne L'ultimo inquisitore (2006)
La bellissima Natalie ridotta a uno straccio dei bassifondi nel film di Milos Forman: nel corso del film viene accusata ingiustamente dall'inquisizione, incarcerata e torturata. Il suo aspetto peggiora sempre di più. Capelli rovinati, dentatura posticcia, trucco ben studiato. La bravura di Natalie Portman fa il resto.
6. Brad Pitt/Benjamin Button ne Il curioso caso di Benjamin Button (2008)
Uno degli attori più belli del mondo ridotto ad anziano ed essere umano con la peculiarità di ringiovanire anziché invecchiare. Nella prima parte del film di David Fincher, Brad Pitt ha tutto il repertorio: rughe, pelle macchiata, choma canuta e diradata. Il film vinse l'Oscar per il Miglior make-up - oltre a quelli per la Scenografia e per gli Effetti Visivi.
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7. Tom Cruise/Les Grossman in Tropic Thunder (2008)
Grasso, peloso, volgare, disgustoso... Quanto di più lontano ci sia da Tom Cruise, in un indimenticabile ruolo marginale nel film di Ben Stiller. Testa pelata, guance paffute, peli sul petto, sulle braccia e persino sulle mani. Oltre a una bella pancia gonfia. L'autoironia di Cruise ai massimi livelli. Indelebile il balletto alla fine del film, ripetuto anche con Jennifer Lopez agli MTV Movie Awards nel 2010. Con una Katie Holmes in delirio.
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8. Daniel Day-Lewis/Abraham Lincoln in Lincoln (2012)
L'interprete maschile con maggior numero di Oscar se ne portò a casa un altro con il film di Steven Spielberg che racconta la vita del Presidente che liberò gli USA dalla schiavitù. Un'interpretazione magistrale, commovente e solida, certo supportata con un make-up perfetto, attraverso tutti gli anni del grande uomo politico. Progressivamente Lincoln invecchia, e il trucco si fa sempre più complesso.
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9. Christian Bale/Irving Rosenfeld in American Hustle (2013)
Christian Bale non è nuovo al trasformismo. Il suo drastico dimagrimento per L'uomo senza sonno fa parte di una performance iniziata molto prima di essere di fronte alla macchina da presa. Ma qui omaggiamo il trucco, e in questo caso c'è e si mostra anche. La sequenza iniziale, in cui Rosenfeld viene mostrato compiere una complessa routine per applicare il suo toupet è parte di ciò a cui l'attore si è sottoposto per il film di David O. Russell. Nomination all'Oscar assicurata.
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10. Matthew McConaughey/Ron Woodroof in Dallas Buyer Club (2013)
Per prendere il suo primo Oscar (gli auguriamo che ne seguano altri), il ragazzone del Texas Matthew McConaughey utilizza la combinazione vincente del dimagrimento estremo insieme al make-up che lo trasforma in uno dei primi uomini ad ammalarsi di AIDS. Baffi da texano e incarnato ingrigito dalla malattia, insieme alla drastica perdita di peso e a una interpretazione che non si dimentica facilmente. Matthew ripeterà l'operazione "imbruttimento" nel prossimo film, Gold, diretto da Stephen Gaghan.
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