Oscar 2015, il commento alle nomination: due commedie per fermare Boyhood?

Abbastanza prevedibile il buon raccolto di nomination per Grand Budapest Hotel e Birdman, due film dai toni decisamente "leggeri" per i gusti dell'AMPAS, che non sembrano, al momento, destinati ad agguantare la statuetta più ambita; American Sniper manca la nomination alla regia, altrimenti sarebbe stato legittimo pensare al suo sorpasso ai danni di Boyhood...

Il palco si svuota, i flash si placano, i battiti del cuore rallentano: anche quest'anno, le nomination sono state annunciate, e a noi sta il compito di sviscerarle e commentarle, cercando un po' di lucidità dopo quei pochi minuti emozionanti in cui tante carriere vivono un momento delicatissimo. Ed era forse prevedibile che due film come Birdman (o Le imprevedibili virtù dell'ignoranza) e Grand Budapest Hotel, forti di notevoli consensi e di una certa prestanza nei reparti tecnici, potessero ottenere il maggior numero di nomination rispetto al film che è stato il favorito dell'intera Awards Season fino ad ora, Boyhood.

Oscar 2015 - tutte le nomination agli Academy Awards!

Ellar Coltrane e Patricia Arquette in Boyhood
Ellar Coltrane e Patricia Arquette in Boyhood

Nove contro sei, tutto considerato, non è poi questo abisso: fa specie però il fatto che in questo momento così pesante e drammatico nella parabola dell'umanità l'Academy of Motion Picture Arts and Science spalleggi due film dai toni così lievi: certo, Birdman è una "commedia" atipica, e Grand Budapest Hotel, nella migliore tradizione del cinema di Wes Anderson, è un film imponente e toccante, ma erano pur sempre insieme nella categoria comedy/ musical dei Golden Globe. Saranno davvero loro a contendere a Boyhood le luci della ribalta?

Le bizzarrie dell'AMPAS

Selma: una scena con David Oyelowo e Carmen Ejogo
Selma: una scena con David Oyelowo e Carmen Ejogo

Saltano agli occhi anche un paio di elementi piuttosto ambigui di questa lista di candidature: pensiamo a Selma - La strada per la libertà, ad esempio, film senza dubbio importante a cui però l'AMPAS concede solo una candidatura per la canzone, oltre a quella, molto più prestigiosa, a miglior film: un fatto che farà pensare a una forzatura ai danni di altre pellicole che hanno ottenuto diverse menzioni restando escluse da quella più importante. Foxcatcher - Una storia americana, in particolare, centra due nomination attoriali con Steve Carell e Mark Ruffalo, e paradossalmente la nomination alla regia con l'eccellente Bennett Miller, ma resta fuori dalla corsa all'Oscar per il miglior film.

The Imitation Game: una scena del film
The Imitation Game: una scena del film

Accanto a Miller nella cinquina dedicata ai registi c'è quell'oscuro Morten Tyldum che ha portato, assieme ai muscoli della Weinstein Company, The Imitation Game a vincere la "battaglia dei biopic inglesi/ emuli de Il discorso del re" contro La Teoria del Tutto; ci sono, come nelle previsioni, Linklater, Iñárritu e Anderson, e non c'è Clint Eastwood: se il californiano dagli occhi di ghiaccio avesse trovato spazio in questa elite, a questo punto staremmo parlando di un sorpasso ai danni di Boyhood (in termini di consensi e non solo di candidature) per American Sniper: non è andata così, ma questo ci fa pensare a una Oscar Race in cui c'è spazio ancora per qualche sorpresa. Argo, è storia nota, vinse senza che l'AMPAS concedesse a Ben Affleck la nomination per la regia. E The Imitation Game la candidatura per la regia l'ha ottenuta, così come quella, spesso cruciale, per il montaggio.

I delusi e gli(le) esclusi(e)

E a proposito di Ben Affleck: il grande sconfitto di questo Nomination Day è proprio il suo film, L'amore bugiardo - Gone Girl, che pareva avere buone chance per la categoria principale, per la regia con David Fincher, e soprattutto per la sceneggiatura non originale con Gillian Flynn, che era forte anche della popolarità del romanzo da cui è tratto il film (oltre che l'unica donna, insieme alla regista di Selma Ava DuVernay, ad avere una concreta chance nelle categorie creative); ma per Gone Girl è arrivata solo una menzione, quella alla sua algida, affascinante protagonista Rosamund Pike.

Due giorni, una notte: Marion Cotillard nel ruolo di Sandra in una scena del film
Due giorni, una notte: Marion Cotillard nel ruolo di Sandra in una scena del film

La Pike, peraltro, è attesa da una sfida impossibile contro la favoritissima Julianne Moore, in una categoria in cui le "papabili" Amy Adams (Big Eyes) e Jennifer Aniston (Cake) si sono viste superare da Madame Marion Cotillard, per una delle sorprese più piacevoli di questa tornata di nomination. La candidatura alla diva francese fa pensare a un notevole supporto da parte dell'Academy più per lei personalmente che per il suo film, Due giorni, una notte dei fratelli Dardenne, che non è arrivato nemmeno vicino alla candidatura come miglior film straniero. Al contrario, Turner di Mike Leigh ottiene diverse menzioni inattese nelle categorie tecniche, ma non riesce a trascinare il suo formidabile protagonista Timothy Spall fino a un posto nella cinquina dei migliori attori protagonisti - nella quale invece c'è un attore chiaramente non protagonista - è bravissimo, Steve Carell, ma il protagonista di Foxcatcher è Channing Tatum. Misteri degli Oscar.

Whiplash: Miles Teller con J.K. Simmons in una scena del film
Whiplash: Miles Teller con J.K. Simmons in una scena del film

Altre sorprese gradite sono il bottino oltre le attese per un ottimo film che sembrava tagliato fuori, Vizio di forma di Paul Thomas Anderson, e quello dello straordinario film musicale Whiplash, che era sì in odore di candidature ma che con cinque menzioni è entrato meritatamente nel novero dei film protagonisti di questi 87esimi Academy Awards. Facciamo un po' più fatica a digerire, invece, l'oblio in cui è caduto un film duro e potente come Lo Sciacallo - Nightcrawler, e l'esclusione del bellissimo The Lego Movie dalla cinquina dei film d'animazione, anche se a prendere il suo posto è il gioiellino Song Of The Sea: anche tra i film stranieri c'è un'esclusione eccellente, quella dell'acclamato film svedese Force Majeure di Ruben Östlund, ma qui, diversamente dalla categoria dedicata all'animazione, c'è a questo punto un favorito difficile da battere, il sobrio Ida di Pawel Pawlikowski, candidato anche per la bellissima fotografia in bianco e nero di Lukasz Zal.

Ida: Agata Trzebuchowska in una scena
Ida: Agata Trzebuchowska in una scena

Insomma, come è nella natura delle cose, soprattutto quando è coinvolta l'Academy of Motion Picture Arts and Science, abbiamo i nostri dispiaceri da lamentare; ma abbiamo anche davanti, da qui al 22 febbraio, le settimane più intense dell'anno per tanti cineasti e interpreti che vedono il loro lavoro meritatamente celebrato. Pronti a fare il tifo per loro?