C'è il Paolo Villaggio nazional-popolare, quello dei Fracchia e dei Fantozzi, e il Paolo Villaggio impegnato, quello dei monologhi colti a teatro. Una doppia anima, quella dell'attore e scrittore genovese, che in oltre trenta anni di onorata carriera ha caratterizzato una vasta produzione cinematografica, teatrale e televisiva, conquistando l'affetto del pubblico grazie ad una inesauribile vena comica satirico-grottesca.
Classe 1932, Paolo Villaggio nasce e cresce a Genova con il fratello gemello. Dopo la maturità conseguita al liceo classico Andrea Doria, inizia a lavorare come cameriere e come speaker della BBC. Dopo un periodo come cabarettista sulle navi da crociera, negli anni Sessanta, Villaggio entra a far parte della compagnia goliardica Baistrocchi ed inizia a sperimentare la sua dissacrante vis comica esibendosi in numerosi locali. Al Teatrino di Piazza Marsala, nella sua Genova, presenta al pubblico il primo personaggio: il professor Kranz. Nel frattempo continua a lavorare come impiegato, dapprima alla Cosider e poi all'Italsider e sul finire degli anni Sessanta si trasferisce a Roma, dove prende parte allo spettacolo di cabaret Sette per otto. Notato da Maurizio Costanzo, il giovane Villaggio diventa uno dei protagonisti del programma radiofonico Il sabato del villaggio e del programma televisivo Quelli della domenica e Senza rete. Programmi all'interno dei quali l'attore genovese ha modo di proporre ad un pubblico più vasto un nuovo personaggio, il dimesso Giandomenico Fracchia.
In quegli anni arriva anche il debutto sul grande schermo grazie a Francesco Casaretti e al film Mangiala e a Mario Monicelli e al cult Brancaleone alle crociate, nel quale affianca Vittorio Gassman. Impostosi da subito come nuovo astro nascente della comicità, Villaggio affianca l'icona di Francia Catherine Deneuve in Non toccare la donna bianca di Marco Ferreri e si lascia dirigere da Nanni Loy in Sistemo l'America e torno. E' però grazie al suo personaggio più famoso, il ragionier Ugo Fantozzi, che Villaggio cattura l'affetto del pubblico. Tutto parte dalla pubblicazione di alcuni suoi racconti brevi incentrati sulla figura di un dimesso ragioniere, Ugo Fantozzi, vessato dai superiori, sposato con una donna dai capelli color topo e padre di una figlia dall'aspetto scimmiesco. Il personaggio diventa così popolare da spingere la casa editrice Rizzoli a pubblicare i racconti in un libro dal titolo "Fantozzi". Il successo si trasferisce dalla pagina scritta al grande schermo nel 1975 con il film Fantozzi di Luciano Salce nel quale lo stesso Villaggio accetta di vestire i panni della sua creatura. Con il film diretto da Salce ha inizio una delle saghe cinematografiche più lunghe del cinema italiano (composta da altre nove pellicole, l'ultima delle quali è Fantozzi 2000 - La clonazione del 1999) e in tutte o quasi compaiono personaggi entrati ormai nell'immaginario collettivo degli italiani: dalla sexy ossessione erotica di Fantozzi, la signorina Silvani (Anna Mazzamauro), alla consorte Pina (interpretata negli anni da due diverse attrici, Liù Bosisio e Milena Vukotic); dalla figlia Mariangela (Plinio Fernando) al miope ragionier Filini (l'indimenticato Gigi Reder).
Nella filmografia di questo apprezzato interprete italiano trovano poi spazio la partecipazione a film come Quelle strane occasioni, Signore e signori, buonanotte, Fracchia la belva umana, Fracchia contro Dracula, Il turno, sempre con Gassman e Roba da ricchi con Renato Pozzetto, altra icona comica degli anni Ottanta. Dalla seconda metà degli anni Ottanta, Villaggio partecipa a diverse trasmissioni televisive, da Un fantastico tragico venerdì a Grand Hotel, si dedica al doppiaggio prestando la sua inconfondibile voce al poppante di Senti chi parla e Senti chi parla 2. Grazie al ruolo del Gonnella in La voce della luna di Fellini vince il David di Donatello, al quale segue nel 1992 il Leone d'Oro alla carriera. Protagonista de Il segreto del bosco vecchio di Olmi, grazie al quale vince il Nastro d'argento come migliore attore, Villaggio si dedica anche al teatro portando in scena con successo L'Avaro di Moliére e il monologo autobiografico Delirio di un povero vecchio.
Nel 2000 si ritaglia il ruolo del dentista sadico in Denti di Salvatores e nel 2006 quello di Don Eugenio, un anziano boss del Sud Italia, in Hermano. Seguono nel 2008 la partecipazione a Generazione mille euro e a Torno a vivere da solo al fianco di Jerry Calà.
2009 Premio David speciale
1990 Premio Miglior attore protagonista per La voce della luna
1994 Premio Miglior attore protagonista per Il segreto del bosco vecchio
2009 Recitazione
2009 Recitazione
2008 Recitazione
2006 Recitazione
Non dico ben venga la morte, l'unico vero bene è aver vissuto felice, ma adesso il funerale è il problema. Dopo quelli di Sordi, a Roma non si può più. Anche a Genova, dopo quelli di De André, non c'è …
Sto pensando seriamente al suicidio, so già la data della mia morte. Me l'ha detta una maga russa.
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