
Napoli scorre nel suo sangue così come la passione per l'arte cinematografica. Fin dagli inizi della sua carriera, il regista e sceneggiatore Paolo Sorrentino, si distingue per lo stile rigoroso e per la capacità di raccontare storie attraverso personaggi forti, originali, eccentrici. Proveniente dal mondo della sceneggiatura (il suo primo lavoro è il copione di Polvere di Napoli, scritto in collaborazione con il regista Antonio Capuano), Sorrentino esordisce dietro la macchina da presa con L'uomo in più. Nel film Toni Servillo e il collega Andrea Renzi danno vita a due personaggi indimenticabili, un ex cantante cocainomane e un calciatore fallito.
Con Le conseguenze dell'amore prosegue il sodalizio con Servillo e pubblico e critica iniziano ad accorgersi di questo giovane e talentuoso regista. Presentato a Cannes, il film ottiene infatti numerosi riconoscimenti, tra cui cinque David di Donatello (miglior film, miglior regia, migliore sceneggiatura, migliore attore protagonista e miglior direttore della fotografia) e tre Nastri d'Argento (migliore attore protagonista, migliore attore non protagonista e miglior direttore della fotografia). Sorrentino passa davanti alla macchina da presa per Moretti ne Il caimano[FILM], ma torna a Cannes da regista con [FILM]L'amico di famiglia, con il quale regala all'acerba Laura Chiatti il primo ruolo di prestigio di una carriera puramente televisiva (nel film è l'oggetto del desiderio di uno sgraziato usuraio dell'Agro Pontino).
Nel 2008, torna a lavorare con il "suo" Toni Servillo che accetta di sottoporsi a estenuanti sedute di trucco per entrare nei panni del senatore Giulio Andreotti ne Il Divo, gran premio della giuria al Festival di Cannes, che viene accolto positivamente dalla critica, ma con stizza dall'onorevole Andreotti che lo definisce "una mascalzonata", per poi aggiustare il tiro qualche giorno dopo in una successiva intervista.
Subito dopo Il Divo, Sorrentino gira il corto La partita lenta per il progetto perFiducia, e il reportage L'assegnazione delle tende, commissionatogli dal quotidiano La Repubblica nei giorni immediatamente successivi al sisma che ha colpito L'Aquila nella primavera del 2009. Si dedica ad un cortometraggio anche l'anno seguente, firmando l'episodio Staffetta del film collettivo Napoli 24, ma anche alla letteratura pubblicando il suo primo romanzo Hanno tutti ragione, che ottiene prestigiosi riconoscimenti in ambito letterario, tra cui una candidatura al Premio Strega.
Fa ritorno sul set cinematografico per This Must Be The Place, il suo primo film americano che vede nel cast un irriconoscibile Sean Penn nei panni di una star del rock.
Dopo l'esperienza con Penn, Sorrentino ha raggiunto il culmine della sua carriera con La Grande Bellezza (2013). Ha vinto l'Oscar come Miglior Film Straniero.
Successivamente, ha continuato a esplorare temi simili con Youth - La giovinezza (2015), con un cast internazionale di alto livello, e ha realizzato la serie televisiva Sky The Young Pope (2016) e il suo seguito The New Pope (2020).
Nel 2021, Sorrentino è tornato alle sue radici con È stata la mano di Dio, un film più intimo e autobiografico che gli è valso il Leone d'Argento alla Mostra del Cinema di Venezia. A Cannes ha poi presentato Parthenope. Nel 2025 torna a Venezia con La Grazia.
2008 Premio Prix du Jury per Il Divo
2014 Premio Miglior regista per La grande bellezza
2014 Candidatura David giovani per La grande bellezza
2014 Candidatura Miglior sceneggiatura per La grande bellezza
2014 Candidatura Miglior film per La grande bellezza
2012 Premio Miglior sceneggiatura per This Must Be the Place
2012 Candidatura Miglior regista per This Must Be the Place
2012 Candidatura Miglior film per This Must Be the Place
2009 Candidatura Miglior regista per Il Divo
2009 Candidatura Miglior sceneggiatura per Il Divo
2025 Sceneggiatura
2024 Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Produzione
2021 Sceneggiatura, Soggetto, Regia, Produzione
2018 Regia, Sceneggiatura, Soggetto
"Sorrentino si avvicina molto alle mie intuizioni. Lui ha fatto dei film e io anche ne ho fatto uno. Abbiamo delle visioni in comune. Come lui, inquadro certi paesaggi e in Youth ho visto cose che avrei fatto anche io, …
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