Kim Ki-Duk nasce il 20 dicembre 1960 a Bonghwa, un piccolo villaggio della Corea del Sud, e all'età di nove anni si trasferisce insieme alla famiglia a Seul, dove frequenta un istituto professionale e successivamente la scuola dell'obbligo fino all'età di diciassette anni, quando viene assunto come operaio presso una fabbrica. All'età di vent'anni si arruola in Marina per rimanere nell'esercito per cinque anni, durante i quali sperimenta un'intensa crisi religiosa, che gli fa abbracciare l'idea di diventare predicatore presso una chiesa per non vedenti. Nel 1990 abbandonerà la Corea per trasferirsi a Parigi, dove si mantiene grazie alla vendita dei propri quadri ed inizia ad interessarsi all'arte cinematografica, pur non dedicandosi ad una formazione di tipo accademico. Nel 1992 comunque, tornato in Corea, la sceneggiatura di A painter and a criminal condemned to death gli vale il premio dell'Educational Institute of Screenwriting. Successivamente l'artista coreano deciderà di dedicarsi anche alla regia, alla quale debutterà nel 1996 con Crocodile (Ag-o), a cui faranno seguito Wild Animals (Yasaeng dongmul bohoguyeog) e Birdcage Inn (Paran daemun), rispettivamente del 1997 e 1998. Già da questi primi lavori è evidente il nucleo emozionale e tematico attorno al quale si svilupperà la poetica dell'autore, ovvero quello dell'amore a cui fanno da contraltare e contemporaneamente da veicolo la violenza e la disperazione.
Nel 2000 realizza L'isola (Seom), il suo primo successo internazionale, presentato sia a Venezia che al Sundance Film Festival. Dello stesso anno è Real Fiction (Shilje sanghwang), realizzato in soli duecento minuti grazie all'impiego contemporaneo di un gran numero di telecamere e forse, proprio per questa originalità tecnica, anche eccessivamente colpito dalla critica. Indirizzo sconosciuto (Suchwiin bulmyeong) e The Coast Guard (Hae anseon), rispettivamente del 2001 e del 2002, ripercorrono la tormentata storia della Corea attraverso la descrizione di due vite diversissime, mentre Bad Guy (Nabbeun namja) rivoluziona in concetto di passato e presente facendoli collimare in un'unica storia.
Nel 2003 presenta al Festival di Locarno Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera (Bom yeoreum gaeul gyeoul geurigo bom), che oltre al plauso della critica ottiene anche un buon successo al botteghino, mentre nell'anno successivo realizza La samaritana (Samaria), nel quale affronta anche temi difficili come quello della prostituzione. Sempre del 2004 è Ferro 3 - La casa vuota (Bin-jip), che riceve il Leone d'Argento - Premio speciale per la regia alla 61esima Mostra del Cinema di Venezia. Del 2005 è L'arco (Hwal), presentato al Festival di Cannes, mentre nel 2006 è la volta di Time, entrambi incentrati sul tema dell'amore e delle sue imprevedibili e ambigue sfaccettature.
Il cinema orientale sta vivendo in questi anni un momento d'oro proprio grazie a registi come Won Kar-Wai, Park Chan-Wook e lo stesso Kim Ki-Duk, che grazie alla loro particolare sensibilità ed estetica riescono a colpire il pubblico europeo proponendo nuove chiavi di lettura ai temi sempre attuali della cinematografia: l'amore, l'odio, la violenza. Nel caso di Ki-Duk poi, la propria attenzione alle arti grafiche, pittura in primis, fa si che i suoi film siano dei piccoli capolavori anche per gli occhi, nei quali le immagini dialogano e si susseguono con grazia e forza insieme. Forte è anche il tema dell'incomunicabilità, veicolato grazie a protagonisti che spesso non vogliono o non sanno far sentire la propria voce, spia di un mondo crudele e violento in cui l'animo umano è lasciato sempre più a se stesso.
2003 Regia, Montaggio, Sceneggiatura, Soggetto, Recitazione
2011 Premio Premio 'Un Certain Regard' per Arirang
2014 Premio Premio Fedeora Giornate Degli Autori - Miglior film per One on One
2012 Premio Leone d'oro per Pietà
2012 Premio Mouse d'oro per Pietà
2012 Premio Premio Nazareno Taddei per Pietà
2012 Premio Premio Leoncino d'oro 2012 per Pietà
2004 Premio Premio speciale per la regia per Ferro 3 - La casa vuota
2005 Candidatura Miglior film straniero per Ferro 3 - La casa vuota
2005 Candidatura Regista del miglior film straniero per Ferro 3 - La casa vuota
2003 Candidatura Film Non Europeo 2003 per Primavera, Estate, Autunno, Inverno... e ancora Primavera
2016 Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Fotografia
2014 Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Produzione, Montaggio, Fotografia
2013 Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Produzione, Montaggio, Fotografia
2012 Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Montaggio, Produzione
FILM 2004
Regia, Montaggio, Produzione, Sceneggiatura, Soggetto
Genere: Drammatico
FILM 2003
Regia, Montaggio, Sceneggiatura, Soggetto, Recitazione
Genere: Drammatico
Il festival, che si terrà a Firenze dal 21 al 28 maggio dal vivo al cinema La Compagnia e on line su Più Compagnia, presenterà una selezione di film di Kim Ki-duk, regista recentemente scomparso.
Stasera su Rai Movie, alle 23:00, omaggio a Kim Ki-duk, scomparso oggi a soli 59 anni, con il film Pietà, premiato con il Leone d'oro a Venezia nel 2012.
Il regista sudcoreano Kim Ki-duk è morto a Riga, in Lettonia, l'11 dicembre 2020 in seguito a complicazioni da COVID-19.
Un potentissimo thriller dell'anima che racconta, senza filtri, il presente: quello della Corea del Nord e del Sud.
L'attrice, rimasta anonima, ha dichiarato di essere stata schiaffeggiata sul set dal regista e di essere stata costretta a prendere parte a una scena di sesso non presente in sceneggiatura.