Gabriella Pescucci nasce a Rosignano Solvay, nel 1941. Studia a Firenze all'Istituto d'Arte di Porta Romana e successivamente all'Accademia di Belle Arti.
Nel 1966 si trasferisce a Roma per proporsi come assistente-costumista, così cominciano le sue prime collaborazioni nel mondo del teatro e del cinema, prima con lo scenografo Pier Luigi Pizzi e poi con Umberto Tirelli, Ezio Frigerio e Piero Tosi. In particolare, con quest'ultimo collabora per capolavori quali Medea (1969) di Pier Paolo Pasolini e per Morte a Venezia (1971) di Luchino Visconti.
In ambito teatrale, partecipa a numerosi allestimenti di opere liriche e di prosa, collaborando con registi quali Giuseppe Patroni Griffi, Mauro Bolognini, Luchino Visconti, Piero Faggioni, Luca Ronconi e Liliana Cavani.
Ma la sua carriera prosegue al cinema e il suo primo film, per cui realizza i costumi, è I sette fratelli Cervi (1968) per la regia di Gianni Puccini, anche se il primo successo lo trova con Divina creatura (1975 - nastro d'argento) di Giuseppe Patroni Griffi.
Dopodiché lavora con Mauro Bolognini per Fatti di gente per bene (1974 - nastro d'argento) e L'eredità Ferramenti (1979), con Marco Belloccio per Il gabbiano (1977), con Francesco Rosi per Uomini contro (1970) e Tre fratelli (1981), con Federico Fellini per Prova d'orchestra (1978) e La città delle donne (1979 - nastro d'rgento), con Ettore Scola per Passione d'amore (1981), Il mondo nuovo (1982), La famiglia (1986), Splendor (1988), Che ora è (1989) e con Sergio Leone per C'era una volta in America (1984).
Il suo talento la fa approdare anche a produzioni d'oltralpe con Il nome della rosa (1986) di Jean-Jaques Annaud, per cui riceve il nastro d'argento e il David di Donatello, Le avventure del barone di Münchausen (1989 - nastro d'argento) di Terry Gilliam e L'età dell'innocenza di Martin Scorsese (1993), grazie al quale conquista il premio Oscar.
Nel 2005 la giuria degli Italian Online Movie Awards le assegna il Premio alla Carriera.
Tra i suoi lavori più recenti ricordiamo Van Helsing (2004) di Stephen Sommers, La fabbrica di cioccolato (2005) di Tim Burton, I fratelli Grimm e l'incantevole strega (2005) di Terry Gilliam e La leggenda di Beowulf (2007) di Robert Zemeckis.
2006 Candidatura Migliori costumi per La fabbrica di cioccolato
1994 Premio Migliori costumi per L'età dell'innocenza
1990 Candidatura Migliori costumi per Le avventure del barone di Munchausen
2006 Candidatura Migliori costumi per La fabbrica di cioccolato
2010 Candidatura Miglior costumista per La prima cosa bella
1994 Candidatura Miglior costumista per Per amore solo per amore
1987 Premio Miglior costumista per Il nome della rosa
1983 Premio Miglior costumista per Il mondo nuovo
2010 Premio Migliori costumi per Agora
2006 Premio Nastro d'argento speciale per La fabbrica di cioccolato
2022 Costumi
2010 Costumi
2009 Costumi
2009 Costumi
Otto riconoscimenti per il film di Daniel Monzon, mentre la pellicola di Amenabar ne ottiene sette, uno dei quali è andato alla costumista Gabriella Pescucci.
Dieci candidature per 'Romanzo Criminale' di Michele Placido, per la sessantesima edizione del premio della stampa cinematografica italiana.