L'immagine della spia radicata nel nostro immaginario coincide con personaggi affascinanti e carismatici, la cui vera identità è avvolta nel mistero, che si muovono in location esotiche portando a termine missioni pericolose con coraggio e spavalderia. Figure dedite al lavoro, senza famiglia né affetti, ma dal fascino assassino come James Bond, agente segreto british con licenza di uccidere che trasuda virilità tanto che le donne gli cadono ai piedi a grappoli, o come Ethan Hunt, atletico agente della CIA esperto di legge, matematica e ingegneria in grado di usare qualsiasi arma e pilotare ogni tipo di mezzo.
A invertire questa tendenza ci ha pensato dapprima John Le Carré creando George Smiley, ufficiale dei servizi segreti inglesi descritto come un grigio burocrate dall'aspetto fisico poco attraente, dalla prestanza atletica pressoché nulla e dall'incapacità di intessere relazione sociali soddisfacenti. Il volto umano della spia è anche l'approccio scelto dal regista israeliano Yuval Adler nel suo The Operative - Sotto copertura, che dal 27 marzo è disponibile on demand su Chili, Rakuten, Google Play, Infinity e Sky Primafila, distribuito da Cloud 9 Film. La prima novità del thriller basato sul romanzo di Yiftach Reicher The English Teacher è il focus su una donna. Diane Kruger interpreta Rachel, agente del Mossad dal passato incerto trapiantata a Teheran dove finge di mantenersi insegnando inglese e francese. In The Operative Yuval Adler spazza via tutta la retorica sulla figura della spia per fornirne una visione realistica, puntando a esaminare gli aspetti più difficili e castranti del mestiere.
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Privo di spettacolarizzazione, il film descrive esattamente cosa significhi essere una spia del Mossad, quanto si deve essere pronti a sacrificare in termini di affetti e libertà personale e cosa comporti realmente il lavoro della spia. Lontano dalle mirabilanti imprese bondiane su sci o motoscafi, The Operative fotografa la realtà di un lavoro rischioso, ma ben poco emozionante. Un mestiere che richiede abnegazione e precisione e sacrificio impedendo di coltivare affetti e libertà. Uno sguardo originale su un mondo che ha invaso una notevole fetta di storia del cinema, ma attraverso rappresentazioni che spesso non danno giustizia alla realtà dei fatti. Diamo allora uno sguardo, in rapida carrellata, ai 17 migliori film di spionaggio da vedere per conoscere a fondo tutti gli aspetti di questo universo rischioso ed emozionante.
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17. La spia - A Most Wanted Man (2014)
Per incarnare l'aspetto meno accattivante delle spie, La spia - A Most Wanted Man coinvolge il grande Philip Seymour Hoffman, qui alla sua ultima interpretazione. Con l'ombra dell'11 settembre 2011 che aleggia sulla storia, John Le Carré confeziona una spy story intricata e affascinante che mescola tortura, terrorismo e diritti umani, sollevando più di un problema morale. Nella versione cinematografica, diretta con maestria da Anton Corbjin, Hoffman incarna un agente segreto tedesco a capo di un team governativo che controlla e manipola una fitta rete di informatori. Il suo obiettivo è "rendere il mondo un posto più sicuro" e per farlo non esisterà a ricattare, mentire e manovrare. Cinico e disincantato, il suo Günther Bachmann non si ferma di fronte a niente pur di combattere il terrorismo islamico con ogni arma a disposizione. Il canto del cigno del talentuoso attore corrisponde a quello della spia affascinante, carismatica e viveur.
16. Il ponte delle spie (2015)
Un film solido e rigoroso, classico nel senso più puro del termine, per raccontare un fatto realmente accaduto: la trattativa che, in piena Guerra Fredda, portò a un celebre scambio di prigionieri tra URSS e USA avvenuto a Berlino nel febbraio 1962. Il titolo del film di Steven Spielberg si rifà al nome con cui divenne noto il Ponte di Glienicke, nei pressi di Potsdam, location appartata in cui avvenne il celebre scambio. La vicenda alla base de Il ponte delle spie viene raccontata dal punto dell'avvocato americano James Donovan, interpretato da Tom Hanks, che riceve l'incarico di difendere la spia russa Rudolf Abel (uno strepitoso Mark Rylance) e nonostante le pressioni ricevute applica la massima professionalità nei confronti del suo assistito. Ancora una volta Tom Hanks si trova a dar vita a un uomo comune coinvolto in una situazione più grande di lui che agisce secondo coscienza portando a termine un'impresa delicata grazie all'abilità con cui riesce a condurre la trattativa con la controparte sovietica. Emozioni trattenute in un accurato spaccato storico che a tratti trasuda l'ottimismo spielberghiano.
15. Kingsman: Secret Service (2014)
Chi ha detto che delle spie non si può ridere? Una chiave di lettura fuori dal comune ce la dà il divertente e stiloso Kingsman: Secret Service dell'inglese Matthew Vaughn che ha adattato la serie a fumetti di Mark Millar. A cavallo tra parodia e omaggio, i Kingsman sono i membri di un'agenzia di servizi segreti indipendente che portano, ciascuno, il nome di uno dei membri della Tavola Rotonda. Abili, elegantissimi, dotati di un equipaggiamento ipertecnologico da far invidia a James Bond, i Kingsman accolgono in seno all'organizzazione Eggsy (Taron Egerton), adolescente orfano di un membro caduto in missione che viene addestrato dall'imperturbabile Harry Hart (Colin Firth). Tra sofisticati piani da sventare e spettacolari combattimenti, la pellicola di Matthew Vaughn trabocca di citazioni e humor british non lesinando in spettacolarità tanto da dar vita a un nuovo franchise.
14. Burn After Reading - A prova di spia (2008)
La follia regna suprema nell'universo dei fratelli Coen che in Burn After Reading - A prova di spia rileggono in chiave ironica il mondo delle spie infondendovi i loro inetti in grande quantità. Brad Pitt, qui in uno dei ruoli più divertenti della sua carriera, interpreta un personal trainer con tanti muscoli, ma poco cervello che sogna di fare i soldi facili per investire sul proprio aspetto. L'occasione gli si presenta quando rinviene gli appunti di un ex agente della CIA, Osbourne Cox (John Malkovich), licenziato dall'agenzia per motivi politici. Pitt e la collega (Frances McDormand) decidono di ricattarlo per estorcergli del denaro da investire nella chirurgia plastico. Nell'affare finisce involontariamente anche l'idiota di George Clooney, che ha una relazione sia con la moglie di Osbourne Cox che con Frances McDormand. Tra scambi di persona, improbabili ricatti e coincidenze imprevedibili, il film è scoppiettante e le situazioni grottesche si susseguono fino a portare a un finale altrettanto assurdo.
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13. Casino Royale (2006)
Dopo l'inossidabile Sean Connery, è probabilmente Daniel Craig l'interprete di James Bond più amato dal grande pubblico nonostante alcune deviazioni rispetto al canon. Biondissimo, occhi di ghiaccio, Craig ha incarnato una versione più sanguigna e terrena dell'Agente Segreto al Servizio di sua Maestà. Meno sensuale di Connery, meno elegante di Roger Moore o della sua controparte irlandese Pierce Brosnan, Craig ha saputo conquistarsi il cuore del pubblico grazie a performance coinvolgenti, aiutato dal talento dei registi con cui si è trovato a collaborare. Casino Royale, diretto da Martin Campbell, rappresenta un rilancio della saga con Bond intento a combattere un nemico abilissimo nel gioco d'azzardo e a saltare da location esotiche come Bahamas e Madagascar alla romantica Venezia, dove l'agente medita di abbandonare il lavoro per amore della bella Vesper Lynd (Eva Green). Già si intravedono le fragilità e le imperfezioni del nuovo corso di Bond, più moderno e problematico, senza però tradire l'essenza dei romanzi di Ian Fleming.
12. Nikita (1990)
Finalmente sul nostro cammino incontriamo una spia al femminile. Non che la storia del cinema ne sia priva, ma quello che resta il miglior film di Luc Besson infonde spessore e problematicità in uno dei più bei personaggi femminili. Anne Parillaud è Nikita, una sbandata tossicomane condannata all'ergastolo per l'omicidio di un poliziotto che viene reclutata dai servizi segreti francesi per diventare un'assassina. Dopo un durissimo addestramento, che comprende anche un'educazione alla femminilità impartita da una ex maîtresse che ha il volto di Jeanne Moreau, Nikita diventa il braccio armato dei servizi segreti, guidata dal mentore Bob. La donna, lacerata dalla sua doppia identità, tra una missione omicida e l'altra si finge infermiera e intreccia una relazione con il cassiere Marco. Ma la sua vita corre sul filo del dramma e anche una vacanza romantica a Venezia col compagno si trasforma in un delitto da portare a termine finché Marco non scopre la verità. Alla brutalità della messa in scena corrisponde una profondità nell'indagine dell'animo di Nikita, ottimamente incarnata dalla duttile Parillaud, che rende il film una pietra miliare del cinema europeo. Una curiosità, il personaggio di Nikita è ispirato all'omonimo brano di Elton John.
11. Munich (2005)
Ancora la grande Storia, quella con la s maiuscola per Steven Spielberg, che ricostruisce la tragica vicenda degli atleti israeliani presi in ostaggio e uccisi da terroristi palestinesi di Settembre Nero nel corso delle Olimpiadi di Monaco del 1972. Mentre il mondo segue col fiato sospeso la tragica vicenda, Israele affida al Mossad il compito di vendicarsi con un'operazione, denominata 'Ira di Dio', volta a eliminare i vertici del terrorismo palestinese. A capo dell'operazione, un riluttante ufficiale del Mossad interpretato da Eric Bana il quale, man mano che procede l'operazione, matura sempre più dubbi su ciò che sta facendo. La presa di coscienza di un singolo agente segreto è alla base della pellicola di Spielberg che torna a mettere in discussione la cieca obbedienza agli ordini suggerendo un approccio critico nella ricerca della verità. Una pellicola potente e coraggiosa, Munich, che affronta una questione delicata tanto da sollevare dubbi e polemiche.
10. Notorious (1946)
Maestro di suspence, Alfred Hitchcock ci ha regalato alcuni dei thriller più belli di sempre. In Notorious amore e spionaggio si intrecciano. Complice una delle coppie più affascinanti di Hollywood, quella composta dai divi Cary Grant e Ingrid Bergman. L'attrice, nei panni della figlia di una spia tedesca, si invaghisce dell'agente segreto americano Devlin, ma lui antepone il dovere al sentimento spingendola tra le braccia di un nazista nascosto in Brasile che deve tener d'occhio. Nonostante tutto i due continuano ad amarsi, ma solo quando la vita dell'amata sarà in pericolo Devlin si dedicherà a confessare i suoi veri sentimenti. Lo splendore della regia di Hitchcock lo si apprezza in alcune sequenze davvero epiche come nel bacio passionale che le due spie si scambiano, all'epoca uno dei baci più lunghi della storia del cinema, che serve in realtà a coprire la loro incursione in cantina o l'introduzione nella sala del ricevimento ripresa dall'alto di una gru per poi culminare in una rapida carrellata che va a stringere sul dettaglio della mano di Ingrid Bergman che stringe la fatidica chiave della cantina.
9. Mission: Impossible (1996)
Adrenalinica e ipercinetica, la saga di Ethan Hunt affonda le radici nell'omonima serie tv americana degli anni '60 discostandosene, però, per l'abbondanza di congegni tecnologici a disposizione del team di spie capitanato dall'atletico Tom Cruise. A inaugurare la saga di Mission: Impossible, dietro la macchina da presa, troviamo Brian De Palma che confeziona un'operazione nostalgia con una regia volutamente retrò, con tanto di inquadrature sghembe e dark ladies che sembrano prese di peso dagli anni '60. Al tempo stesso la prima avventura di Ethan Hunt ospita un'atmosfera high-tech e sequenze mozzafiato come l'elicottero che si infila in un tunnel. Quanto alla storia, ruota attorno a una trappola costruita ad hoc per scovare l'identità della spia che si nasconde nella squadra della CIA di cui fa parte anche Ethan Hunt. Naturalmente la colpa ricade su di lui e l'agente sarà costretto a fare di tutto per discolparsi dalle accuse. Ne seguirà un'intricata indagine costellata di voltafaccia, tradimenti, menzogne e colpi di scena. D'altronde nel mondo delle spie trovare qualcuno di cui fidarsi è quasi "impossibile".
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8. Agente 007, Missione Goldfinger (1964)
Come se non bastasse il fascino maschio di Sean Connery, sono numerosi gli ingredienti che contribuiscono a rendere indimenticabile il terzo capitolo della saga di Bond: l'iconica theme song cantata da Shirley Bassey, una sensuale Bond Girl il cui nome, Pussy Galore, è tutto un programma, un profluvio di gadget che andranno a caratterizzare le avventure di James Bond e una storia che va a costituire il canone bondiano. In questo caso il nemico è un miliardario - Goldfinger, per l'appunto - che vuole distruggere la riserva aurea americana di Fort Knox con una bomba radioattiva per far aumentare il valore dell'oro. Plot futuristico ricco di colpi di scena e belle donne che l'Agente Segreto al Servizio di Sua Maestà si troverà a salvare (o almeno ci proverà) fino alla spettacolare resa dei conti finale col nemico.
7. La conversazione (1974)
Cupo e claustrofobico, La conversazione è un incubo ante-litteram sull'ossessione della privacy. L'ottimo Gene Hackman interpreta Harry Caul, esperto di sorveglianza che passa il tempo a origliare e controllare rivali e dipendenti e, al tempo stesso, è ossessionato dalla propria privacy. Quando inizia a sospettare che la coppia che sta spiando sta per essere uccisa, Caul entra in crisi a causa del senso di colpa. Un incubo parossistico e teso confezionato da Francis Ford Coppola con grande maestria che conquista la Palma d'oro a Cannes e tre meritate nomination agli Oscar.
6. Argo (2012)
L'exploit di Ben Affleck davanti e dietro la macchina da presa è rappresentato da un film che è un omaggio al cinema nel ricostruire la vicenda, realmente accaduta, nota come Operazione Argo. Nel 1979, durante la Rivoluzione Islamica, l'ambasciata americana diviene bersaglio dei militanti. Solo un gruppo di funzionari riesce a salvarsi rifugiandosi nella residenza dell'ambasciatore del Canada. Per trarli in salvo, Tony Mendez (Ben Affleck), agente della CIA esperto in operazioni sotto copertura, idea un piano che coinvolge alcuni mestieranti di Hollywood facendo passare i funzionari per membri della troupe di un film di fantascienza canadese intitolato Argo. Mendez raggiunge gli americani con documenti falsi per aiutarli a fuggire, ma l'appassionante ricostruzione fornisce spazio per momenti marcatamente ironici e per omaggi cinematografici, compresa la presenza del truccatore de Il pianeta delle scimmie John Chambers, che fu realmente coinvolto nell'Operazione Argo. Risultato? Tre Oscar conquistati come miglior film, miglior sceneggiatura non originale e miglior montaggio.
5. Il terzo uomo (1949)
Non per nulla l'American Film Institute ha inserito Il terzo uomo nella classifica dei 100 film di tutti i tempi. Siamo dalle parti del capolavoro col film diretto da Carol Reed e sceneggiato da Graham Green che vede Orson Welles nei panni del mefistofelico Harry Lime, criminale che turba i sonni dell'amico romanziere americano di bassa lega (Joseph Cotten). Girato in un maestoso bianco e nero, lo spy movie è ambientato a Vienna nel dopoguerra. Harry si finge morto finché l'amico Holly, dopo aver scoperto i suoi loschi traffici ed essersi invaghito della fidanzata, vede l'amico in una strada buia e scopre così che non è morto. Spy story fuori dai canoni, il film è costellato da episodi legati al carattere capriccioso di Orson Welles che, per avere un cachet più ricco, si è negato a lungo andandosene in giro per mezza Europa inseguito dai produttori. Tanti gli ingredienti indimenticabili del film, tra cui la celebre frase pronunciata dal personaggio di Welles - "In Italia, sotto i Borgia, per trent'anni hanno avuto guerra, terrore, omicidio, strage ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera, con cinquecento anni di amore fraterno, democrazia e pace cos'hanno prodotto? L'orologio a cucù."
4. I tre giorni del Condor (1975)
Spionaggio a sfondo politico per Sidney Pollack, che adatta il romanzo di James Grady I sei giorni del condor. I tre giorni del Condor, uscito nel 1975, rappresenta in pieno il fermento cinematografico dell'epoca raccontando la storia di un impiegato della CIA che sfugge a un'esecuzione per aver lasciato l'ufficio per andare a compare la colazione. Joseph Turner detto Condor (Robert Redford) è il vero obiettivo dei terroristi - in realtà una sezione deviata della CIA - perché ha denunciato ai suoi superiori un collega che progettava di far scoppiare una guerra in Medio Oriente per assicurarsi il controllo del petrolio. Sidney Pollack punta il dito contro i servizi segreti mettendo in dubbio scopi e finalità e sfrutta il talento di Redford che l'anno successivo consacrerà il suo ruolo di icona del cinema politico americano con l'impegnato Tutti gli uomini del Presidente.
3. Le vite degli altri (2006)
Dramma gelido come il clima invernale della Berlino Est in cui è ambientato, Le vite degli altri offre uno sguardo sulla vita nella DDR sotto il controllo capillare della STASI, organo di sicurezza governativo. Al centro del film la storia di un agente chiamato a spiare un celebre drammaturgo e intellettuale nel tentativo di scoprire qualcosa di compromettente. L'ufficiale della STASI entrerà, invece, a contatto con il suo universo e quello della sua compagna, un'attrice, rimanendo affascinato dal mondo della cultura tanto da intervenire per aiutare il drammaturgo occultando le prove della sua attività contro il regime. Il lavoro di spia qui diventa un obbligo imposto dai burocrati per tenere la popolazione sotto il giogo di un potere centrale totalitario che soffoca ogni libertà, ma i risvolti psicologici toccati dalla pellicola tedesca lo rendono un prodotto prezioso, un grido contro la censura e un proclama della necessità della libertà per la creazione artistica.
2. Intrigo internazionale (1959)
Cary Grant che corre nel deserto con un aereo della disinfestazione alle calcagna o resta intrappolato sul Monte Rushmore con una bionda sensuale vi dice niente? Intrigo internazionale è forse la spy story più celebrata della storia. Ancora una volta c'è lo zampino di Hitchcock che costruisce un notevole divertissement, nonché un'avventura mozziafiato partendo da un semplice scambio di persona. Cary Grant interpreta, infatti, un pubblicitario che, in un hotel di New York, viene avvicinato da due loschi figuri i quali si rivolgono a lui chiamandolo con un altro nome. Dopo essere stato rapito, l'uomo si ritroverà in un turbine di incredibili avventure mentre proverà a scrollarsi di dosso l'accusa di omicidio. Meccanismo a orologeria per un film che spazia da News York a Chicago per poi approdare in South Dakota, dove è ambientato l'emozionante atto finale che coinvolge proprio l'iconica location del Monte Rushmore.
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1. La talpa (2011)
Un cast eccezionale porta sullo schermo il romanzo di John Le Carré La talpa. A incarnare il malinconico dirigente del servizi segreti inglesi George Smiley, al centro di una saga di romanzi spy, è l'impeccabile Gary Oldman qui in versione crepuscolare. L'immagine di Smiley che nuota in solitudine nelle gelide polle d'acqua inglesi è di quelle che rimangono impresse così come le incredibili performance degli altri interpreti, Colin Firth, Benedict Cumberbatch, Mark Strong, Tom Hardy. Il meglio del panorama attoriale inglese contemporaneo è riunito a dar vita al Circus, organizzazione spionistica infetta al suo interno da una talpa. Toccherà a George Smiley scoprire di chi si tratti in una lunga e complessa indagine che costerà enormi sacrifici a tutti gli agenti. Ed è proprio attorno al senso del dovere e al rigore che ruota la vicenda dipanata in una spy story elegante, sofisticata e intensamente drammatica che penetra nei meandri dell'universo spy senza sconti.