La storia cinematografica di Batman comprende, considerando anche il più recente capitolo firmato da Matt Reeves, ben dodici lungometraggi, dei quali nove con il Giustiziere di Gotham assoluto protagonista. È infatti particolare il caso del cosiddetto DC Extended Universe, nel quale il Pipistrello deve condividere la scena non solo con i villain, ma anche con altri eroi di casa Warner, con i quali formerà la Justice League nel rimaneggiato film del 2017 e, più ampiamente, nella versione integrale riproposta dal regista Zack Snyder nel 2021.
La presenza scenica di Batman è imponente, solenne, assolutamente ineguagliabile rispetto agli altri supereroi dei fumetti e del grande schermo: per questo, le musiche dei film con il Vigilante Mascherato devono accompagnare con altrettanta rilevanza il racconto delle sue avventure, e Warner Bros. e DC Comics hanno da sempre posto particolare attenzione su tale aspetto all'interno delle loro pellicole.
Compositori quali Danny Elfman, Hans Zimmer, James Newton Howard e, da ultimo, Michael Giacchino, hanno realizzato partiture indimenticabili, entrate nell'immaginario collettivo e associate indissolubilmente ai migliori film dedicati al Cavaliere Oscuro. Di seguito vogliamo riscoprire le colonne sonore più importanti dei film di Batman, sottolineando in particolare i temi musicali principali. Buona lettura e... buon ascolto.
1. Batman (1989)
L'approccio di Tim Burton nei confronti dell'Uomo Pipistrello è ancora oggi oggetto di intenso dibattito tra gli appassionati. Del resto, già nel 1989 le critiche a proposito di Batman furono contrastanti: chi lo trovava troppo dark e cupo, chi eccessivamente attento all'approfondimento psicologico dei personaggi piuttosto che all'azione, chi troppo fumettistico nelle intenzioni e troppo gotico nella realizzazione, in perfetto stile burtoniano (ovvero con scenografie e luci che richiamano l'arte dell'Europa occidentale tra il XII e il XIV secolo).
In realtà, il primo Batman ebbe un ottimo equilibrio narrativo e si avvalse della straordinaria prova di Jack Nicholson nel ruolo di Jack Napier/Joker, sebbene questa identità non sarà mai più riproposta successivamente. Istrionico e diabolico, esso finì quasi per rubare la scena al tormentato Bruce/Batman di Michael Keaton, alle prese con la consapevolezza del proprio ruolo, con il retaggio del passato e la paura di aprirsi con l'affascinante Vicki Vale (Kim Basinger) a causa della doppia vita da condurre. A sottolineare i vari cambiamenti di tono dell'opera contribuì in maniera determinante la colonna sonora di Danny Elfman, qui alla terza collaborazione con Burton (dopo Pee Wee's Big Adventure e Beetlejuice - Spiritello Porcello): il regista dovette imporsi sulla produzione per ottenere una soundtrack orchestrale. Infatti, Warner aveva affidato le composizioni al cantautore Prince (che scrisse nove brani, e molti di essi riecheggiano nel film, in particolare nelle sequenze più singolari con Joker in scena), ma Burton volle fortemente la firma di Elfman, il quale realizzò un album che avrebbe fatto epoca nella storia cinematografica di Batman.
Il The Batman Theme è, infatti, semplicemente iconico: fiati prima profondi, poi solenni, percussioni crescenti e archi che fungono da trait d'union, con il sapiente utilizzo finale dell'arpa. Ad esso vanno aggiunti i brani dedicati alla follia omicida del Joker, che spesso sfocia in una stridente ironia: si passa da composizioni frenetiche e arrangiamenti variegati fino al valzer, sulle cui note il cattivo chiede alle sue prossime vittime se abbiano mai danzato con il diavolo nel pallido plenilunio. Da non dimenticare infine il Love Theme per Bruce e Vicki, che precede il finale con la ripresa di tutti i passaggi musicali principali.
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2. Batman - Il ritorno (1992)
Il grandissimo successo commerciale di Batman, che aveva riacceso in tutto il mondo la leggenda dell'Uomo Pipistrello e dato avvio a un clamoroso merchandising, convinse Warner Bros. Pictures a puntare su un sequel. Tim Burton volle però riflettere profondamente sull'approccio da utilizzare, e solo successivamente alla conclusione della prima stesura trovò la strada giusta da seguire. Non convinto dalle idee di Sam Hamm, sceneggiatore del primo film, Burton chiamò infatti Daniel Waters, il quale rivoluzionò ancora una volta l'universo del Giustiziere sullo schermo.
La visione del regista di Burbank e la scrittura di Waters diedero forma a Batman Returns, che avrebbe avuto come protagonisti, oltre Bruce Wayne/Keaton, anche la splendida (e forse insuperabile) Selina Kyle/Catwoman di Michelle Pfeiffer e l'indimenticabile Oswald Cobblepot/Pinguino di Danny DeVito, attraverso i quali Burton esplorò, come in un gioco di specchi, la personalità del suo Batman: pervaso dalla solitudine, dall'impossibilità di amare qualcuno a causa della sua maschera, dai traumi del passato che perseguitano tanto lui quanto i suoi nuovi avversari. Se Bruce vide uccidere la sua famiglia, Pinguino venne abbandonato su una culla e gettato nel fiume, per essere poi ritrovato e cresciuto dagli animali che diverranno i suoi più stretti collaboratori: straordinaria, a questo proposito, la sequenza d'apertura del film. Selina, invece, è sfruttata dalla società cinica cui appartiene e a essa si ribella, urlando la propria indipendenza e sfogandola indossando anch'ella un costume nero, così come il Pipistrello del quale si innamorerà, ricambiata. Sullo sfondo vi sono poi le trame del cattivo più subdolo, il magnate Max Shreck (interpretato da Christopher Walken).
Batman - Il ritorno venne così contraddistinto da tinte ancora più cupe: il secondo capitolo resta ancora oggi unico sotto moltissimi aspetti. Determinante, ancora una volta, la firma di Danny Elfman, che riprese il The Batman Theme accentuando stavolta gli archi e rendendo il tono del brano ancora più fosco, così come risultava questo sequel rispetto alla pellicola del 1989. L'incontro tra il tema di Batman e quello dedicato a Cobblepot si ritrova in Birth of a Penguin (diviso in due parti nell'album originale, che comprende in tutto ventuno tracce), nel quale vi è anche un richiamo natalizio (simile a quello che ritroveremo successivamente nella colonna sonora di Nightmare Before Christmas, ndr).
La partitura di Batman - Il ritorno viene completata da un arrangiamento prevalentemente sinfonico, che fa risaltare l'ispirata scrittura di Elfman come se fosse stata ideata per un horror in stile anni Trenta (la prima inquadratura del film, peraltro, è una chiara citazione all'apertura di Quarto potere di Welles, a sua volta estremamente tetra). Il finale, accompagnato anche dalle voci del coro, lascia percepire ancora una volta l'oscurità del quale la pellicola è profondamente pervasa.
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3. Batman Begins (2005)
Dopo i deludenti Batman Forever (1995) e soprattutto Batman & Robin (1997) di Joel Schumacher, Warner Bros. e DC si concessero un periodo di riflessione: improvvisamente, il credito accumulato dai film di Burton e dalla serie animata di metà anni Novanta era svanito.
Così, nel 2003, la major assunse l'emergente regista britannico Christopher Nolan, reduce dai successi di critica con Memento e Insomnia, per rilanciare il franchise. Avvalendosi della collaborazione alla scrittura di David S. Goyer, Nolan rifondò totalmente la storia cinematografica di Batman, regalando al personaggio e al racconto un'impronta estremamente realistica e contemporanea, attraverso una cifra tecnica e stilistica semplicemente straordinaria. Batman Begins sarebbe divenuto il prototipo moderno dei reboot sul grande schermo, e il suo modello produttivo e narrativo sarebbe stato replicato da altri cinecomic (e non solo) negli anni seguenti.
Nolan partì dalle origini di Bruce Wayne e proseguì sul percorso che lo ha avrebbe fatto diventare Batman, e portato a scontrarsi con Ra's Al Ghul, prima suo maestro ma poi acerrimo nemico nella difesa di Gotham. Il Pipistrello di Christian Bale è probabilmente il più apprezzato di sempre, se è vero che il più amato resta ancora quello di Keaton. Accanto a lui indimenticabili l'Alfred di Michael Caine, il Lucius Fox di Morgan Freeman e il Jim Gordon di Gary Oldman, oltre al Ducard/Ra's di Liam Neeson. Ma, come da tradizione per il regista britannico, non v'è film di Nolan senza una colonna sonora di prim'ordine.
La soundtrack di Batman Begins venne composta da Hans Zimmer e James Newton Howard, due musicisti Premio Oscar che condivisero le proprie idee e dato ciascuno la loro impronta alla partitura. Composto da dodici brani, la particolarità dell'album è quella che contraddistingue ciascuna traccia, intitolata con il nome di una specie di pipistrello: Vespertilio, Eptesicus, Myotis, Barbastella, Artibeus, Tadarida, Macrotus, Antrozous, Nycteris, Molussus, Corynorhinus, Lasiurus. Leggendo dal numero quattro al nove, le iniziali restituiscono la parola BATMAN... e non potrebbe essere altrimenti. La firma di Zimmer è senza dubbio prevalente: vi è infatti un ampio utilizzo di musica elettronica (del quale il compositore tedesco è stato un precursore ed è probabilmente il massimo esponente internazionale) ma è fondamentale anche l'apporto della musica orchestrale e in particolare degli archi, che scandiscono il delicato tema di Bruce Wayne. Quando quest'ultimo indossa la maschera e diventa Batman, però, il tono cambia e vira decisamente su un ritmo più sostenuto e incalzante, con il tema del Cavaliere Oscuro che viene utilizzato da Nolan ad ogni entrata in scena del Vigilante sia nel primo capitolo che, soprattutto, nei due successivi.
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4. Il Cavaliere Oscuro (2008)
Se Batman Begins aveva rappresentato la ripartenza ideale, Il Cavaliere Oscuro riuscì a portare il cinecomic a un livello superiore, andando ben oltre questa definizione. Il film fonde straordinariamente azione, dramma, elementi fantastici e una profonda riflessione sociopolitica sull'America post 11 settembre 2001, pervasa dalla paura e da un profondo senso di insicurezza, dentro il quale il terrore eversivo può infilarsi demolendo dalle fondamenta le istituzioni. Dal prologo girato in IMAX alle altre sequenze in _Panavision (tra riprese in studio ed esterni a Chicago), ogni scena del film racconta del lavoro certosino condotto da Nolan sia in fase di scrittura (che qui si è avvalso della collaborazione di David S. Goyer nel soggetto ma soprattutto di quella di Jonathan Nolan nella sceneggiatura) che di regia, tra inseguimenti, scontri fisici, esplosioni, inquadrature fortemente simboliche, la scena storica dell'interrogatorio di Batman al Joker (interpretato magistralmente dal compianto Heath Ledger) e una sequenza finale scolpita nell'immaginario collettivo.
La colonna sonora di The Dark Knight rappresenta semplicemente il non plus ultra delle composizioni cinematografiche dedicate a Batman. Hans Zimmer e James Newton Howard collaborarono insieme per la seconda volta: l'album principale contiene quattordici brani, ai quali va affiancata un'edizione digitale che ne contiene altrettanti, e include altre tracce utilizzate per il film e quattro remix.
Soffermandoci sul disco fondamentale, ogni pezzo racconta un aspetto fondamentale della pellicola. Why So Serious? è lo stridente tema dedicato al Joker, nel quale delle lame toccano degli strumenti a corda rendendo l'idea dell'anarchia che il folle criminale intende instaurare a Gotham; I'm Not a Hero accompagna la prima entrata in scena di Batman, con il tema epico del Cavaliere Oscuro in chiusura del brano; Harvey Two-Face è dedicato al procuratore distrettuale Harvey Dent, e gli ampi fiati richiamano, infatti, le composizioni da legal drama; Like a Dog Chasing Cars riprende una delle battute del Joker ed è il tema action per eccellenza del film; Watch The World Burn accompagna la drammatica sequenza del confronto finale tra Batman, Gordon e Due Facce; A Dark Knight, dalla durata di oltre sedici minuti, racchiude l'essenza stessa del film.
Perché Batman è l'eroe che Gotham merita, ma non quello di cui ha bisogno adesso. E quindi gli daremo la caccia. Perché lui può sopportarlo. Perché lui non è un eroe. È un guardiano silenzioso che vigila su Gotham. Un cavaliere oscuro.
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5. Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno (2012)
Se Batman Returns aveva rappresentato la discesa verso l'oscurità del Pipistrello di Burton, Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno è stata quella verso l'inferno del Batman di Nolan, prima della riemersione alla luce e la consacrazione a simbolo immortale. Il regista britannico si dedicò al terzo capitolo solo successivamente a Inception (2010), e si avvalse nuovamente della collaborazione del fratello Jonathan per la sceneggiatura, introducendo accanto ai pilastri Bale/Oldman/Caine il micidiale Bane di Tom Hardy, la splendida Selina Kyle/Catwoman di Anne Hathaway, la perfida Miranda Tate/Talia di Marion Cotillard e l'integerrimo detective John Blake di Joseph Gordon-Levitt.
Hans Zimmer, stavolta in solitaria, scrisse un'enorme quantità di composizioni per The Dark Knight Rises, raccogliendo i brani principali nell'album originale da quindici tracce. Il tono drammatico del film diventa sempre più cupo e quasi rassegnato prima che Batman risorga dal buio nel quale era precipitato, stanco e provato da anni di sofferenze e combattimenti e inizialmente spezzato da un nemico fisicamente più potente e determinato a mettere fine all'esistenza di Gotham. La prima parte viene accompagnata da temi quali A Storm Is Coming, Gotham's Reckoning, Underground Army e Born In Darkness, che scandiscono l'avanzata inarrestabile di Bane e dei suoi mercenari. Mind If I Cut In? è invece il tema di Selina Kyle, brillante e inafferrabile esattamente come il personaggio. The Fire Rises anticipa lo scontro tra Batman e il combattente mascherato, prima che quest'ultimo concluda la sua provvisoria ascesa al potere: qui Zimmer utilizza sonorità elettroniche dal tono grave e dal ritmo travolgente. Ad esse, nella seconda parte dell'album, si affiancheranno progressivamente insistite percussioni e qualche acuto di fiati, oltre ai cori che sospingono Bruce dalla prigione cui Bane lo ha costretto. Il tema di Batman viene ripreso in Fear Will Find You; Imagine The Fire, Necessary Evil e Rise chiudono potentemente l'album, in un trionfo di epicità nella quale la firma di Zimmer è assolutamente inconfondibile.
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6. The Batman (2022)
Servirà un decennio prima che Batman torni al cinema come protagonista unico. Il regista statunitense Matt Reeves ha ottenuto da Warner Bros. Pictures piena libertà creativa e, insieme al co-sceneggiatore Peter Craig, ha disegnato un Pipistrello alle prese con una profonda crisi personale e alla ricerca di una vera identità. A distanza di due anni dall'avvio della sua missione in maschera e costume per le strade di Gotham, Bruce Wayne non ha ancora pienamente compreso quale sia il suo ruolo, dove si trovi il limite tra vendetta e giustizia, e come uscire dal retaggio del proprio passato, che continua a tormentarlo e che non è stato ancora del tutto svelato. Sulla sua strada incontrerà la misteriosa e affascinante Selina Kyle, il boss del crimine Carmine Falcone, lo spregevole Pinguino e il folle e spietato Enigmista, il quale tesserà un piano diabolico che costringerà Batman a indagare insieme all'unico suo alleato, il tenente di polizia Gordon, e a rispondere alla violenza dilagante con la stessa ferocia, mentre appare incontrollabile una profonda crisi sociale ed economica, del tutto riscontrabile nell'epoca contemporanea (e già affrontata dal Joker di Todd Phillips).
Un cast artistico eccezionale, composto da Robert Pattinson, Zoë Kravitz, Jeffrey Wright, Paul Dano, Colin Farrell, John Turturro, Peter Sarsgaard e Andy Serkis; e un cast creativo altrettanto magnifico, dal quale spiccano il diretto della fotografia Greig Fraser e lo scenografo James Chinlund (che ha creato una Gotham mai vista, anche grazie agli esterni europei e non solo nordamericani). La perfetta caratterizzazione dei personaggi e uno sviluppo che unisce azione, thriller, noir e dramma non potevano non essere accompagnati da una colonna sonora straordinaria, a cui Reeves ha affiancato, a più riprese, Something In The Way dei Nirvana.
Per The Batman, il musicista Michael Giacchino ha tratto ispirazione dall'oscurità dei temi di Elfman per il secondo capitolo di Burton e dalla forza prorompente delle partiture di Zimmer, ma anche dai classici dell'horror anni Trenta, Quaranta e Cinquanta. Non sfuggirà infatti come questo Batman molto dark (accentuato dalla fotografia di Fraser) ricordi i signori della notte di antica memoria, quasi fosse un novello Dracula; del resto, cos'altro sono i pipistrelli, se non i volatili più notturni?
Quattro note suonate al pianoforte aprono il tema portante della soundtrack, ovvero The Batman. Successivamente si aggiungono passaggi di archi, corde e fiati, che rendono solenne il brano ed esaltano la figura del Giustiziere di Gotham. Dopo di che, le note diventano placide, ma è solo l'anticipazione di un crescendo assolutamente strepitoso e vibrante, che ricorda come le tenebre che Batman deve affrontare siano sempre lì, ad attenderlo senza che egli le possa ignorare.
Il tema principale viene accennato più volte, fin da Can't Fight City Halloween, traccia che accompagna la sequenza iniziale del film, ma anche in It's Raining Vengeance, brano dal ritmo decisamente più incalzante. Don't Be Voyeur With Me introduce il tema dedicato a Selina, che verrà sviluppato completamente in Catwoman, con passaggi al pianoforte e una svolta con magnifici archi dall'ampissimo respiro. Funeral and Far Between riprende ancora una volta The Batman con un soave arrangiamento per archi; altri brani significativi sono certamente Penguin of Guilt, For All Your Pennyworth e A Flood of Terrors, mentre The Riddler è, naturalmente, il tema dedicato all'Enigmista. Voci misteriose e intriganti aprono il brano; segue però una svolta decisamente forte, che sottolinea l'imprevedibile pazzia e la furia che l'inafferrabile criminale è capace di mostrare nelle sue azioni. Qui è chiara l'impronta che più si avvicina al repertorio di Elfman, così come lo si può rilevare anche in A Bat In The Rafters, tanto la prima quanto la seconda parte in cui questo pezzo è stato proposto. Splendidi poi i due brani che chiudono il film e l'album, ovvero The Bat's True Calling (che sottolinea la nuova consapevolezza di Bruce/Batman nel ruolo che deve assumere per la salvaguardia della propria città) e All's Well That Ends Farewell, con il saluto tra il Giustiziere e Catwoman.
Ma una menzione particolare merita l'ultimo brano del disco, presentato sui titoli di coda di The Batman: la Sonata in Darkness, esecuzione al pianoforte del tema principale per una durata di oltre dodici minuti, un vero e proprio capolavoro che conclude un film che non ha paura di avvicinarsi alla perfezione assoluta.