Elizabeth che si libera sensualmente degli abiti sulle note di Joe Cocker e John che la osserva sornione accovacciato ai suoi piedi. È probabilmente questa una delle scene culto di Nove settimane e mezzo, il film di Adryan Lyne che ha catapultato nell'Olimpo di Hollywood la coppia bollente Kim Basinger-Mickey Rourke. Era il 1986 e il fascino stropicciato del bel Rourke incantò le donne di mezzo mondo. In realtà era già da un po' di tempo che il giovane attore originario di Schenectady, New York, provava a lasciare il segno sul grande schermo.
Classe 1956, Rourke cresce nei sobborghi di Miami, dove frequenta la Miami Beach Senior High School. Nel frattempo coltiva la sua passione per il pugilato iscrivendosi alla palestra della Quinta Strada di Miami Beach. In seguito si iscrive ai corsi di recitazione del prestigioso Lee Strasberg Institute ed esordisce sul grande schermo nel 1979, con il dissacrante 1941 - Allarme a Hollywood di Steven Spielberg. Seguono l'intenso ma sfortunato I cancelli del cielo, di Michael Cimino, e nel 1981 la partecipazione nel film ad alto tasso di erotismo Brivido caldo. Nel 1983 Francis Ford Coppola lo arruola nel cast di Rusty il selvaggio e nel 1985 Cimino lo sceglie per il ruolo del protagonista (un detective in lotta con la pericolosa Triade, la mafia cinese a New York) ne L'anno del dragone.
Un anno dopo si presenta la grande occasione con Nove settimane e mezzo, con il quale la splendida Kim Basinger rilancia la sottoveste e Rourke il fascino maledetto del bello e dannato. Atmosfere torbide nel thriller Angel Heart - Ascensore per l'inferno e mistiche nell'italiano Francesco, nel quale interpreta con misura il giovane Santo di Assisi. Nel 1990 ritorna decisamente ad atmosfere più "calde" con Orchidea selvaggia, nel quale si innamora della coprotagonista Carré Otis. Il matrimonio con la splendida ex modella attraverserà in poco più di cinque anni di durata fasi alterne durante le quali Rourke sarà più volte denunciato per percosse. Ben presto alle difficoltà in campo sentimentale si affiancano quelle sul lavoro. Stravolto nella fisionomia del volto (per la boxe, che negli anni 90 pratica da professionista, dirà lui, per dei pessimi interventi di chirurgia estetica dirà la stampa), Rourke ricompare sul grande schermo con un piccolo ma significativo ruolo nel legal thriller L'uomo della pioggia, accanto al giovane Matt Damon.
Un anno dopo accetta di tornare a interpretare l'agente di borsa John Gray in Nove settimane e mezzo - la conclusione: al posto della ben più saggia Kim Bansiger, la rossa ex top model Angie Everhart. Il film è un flop clamoroso e da quel momento Rourke legherà il suo nome a piccoli ruoli (La vendetta di Carter; La promessa; Man on fire - Il fuoco della vendetta) fino all'incontro con il giovane Robert Rodriguez che gli affida il ruolo del pericoloso Marv in Sin City e nel sequel Sin City 2. In Domino divide la scena con una disinibita Keira Knightley e in Stormbreaker con il giovanissimo Alex Pettyfer.
Ma il riscatto definitivo da un punto di vista professionale e umano arriva soltanto con il film-simbolo The Wrestler di Darren Aronofsky, in cui si realizza uno sbalorditivo corto-circuito tra finzione e vita reale. Il personaggio di Randy "The Ram" Robinson, ex campione di lotta libera negli anni Ottanta e da lungo tempo in declino, che ottiene però un'ultima occasione per riscattare la sua carriera, pare infatti costruito interamente sul vissuto di Rourke, il quale ha il coraggio di esibirsi sulla scena senza remore né pudori, offrendo il suo corpo ormai invecchiato in bella mostra alla cinepresa. Un'interpretazione così intensa e autentica che permetterà ad Aronofsky di ottenere il Leone d'Oro come miglior film a Venezia 2008 (visto che quell'anno La coppa volpi come miglior interpretazione viene consegnata a Silvio Orlando per Il papà di Giovanna). Il presidente della giuria Wim Wenders si impunta, tuttavia, perché il Leone d'Oro venga consegnato direttamente nelle mani di Rourke. È la prima di una lunga serie di riconoscimenti per l'interpretazione, che annovera tra gli altri lo Spirit Awards e il Golden Globe (che Rourke riceve in una commossa premiazione), ma che purtroppo non culminerà con l'auspicato premio Oscar. D'altronde il rifiuto della consacrazione ufficiale dell'Academy si addice alla perfezione alla sua figura di scontroso ribelle.
Il fenomeno The Wrestler mette comunque di nuovo in moto la stella di Rourke, che ritorna a calcare i set del cinema d'azione hollywoodiano. Compare, infatti, in Iron Man 2, impersonando il malvagio Ivan Vanko, e nell'action "amarcord" I mercenari - The Expendables, dove sotto la regia di Sylvester Stallone ritrova gli altri colleghi iper-steroidei degli anni Ottanta. Il futuro potrebbe vederlo impersonare un altro ruolo "larger-than-life" come quello del killer mafioso Richard Kuklinski, ma non è escluso che Mickey Rourke, tutt'altro che sul viale del tramonto, spiazzi ancora una volta tutti decidendo di intraprendere le orme del suo alter-ego "The Ram" e dandosi al wrestling WWE.
2009 Candidatura Migliore attore protagonista per The Wrestler
2009 Premio Migliore attore protagonista (dramma) per The Wrestler
2009 Premio Migliore attore protagonista per The Wrestler
2011 Candidatura Miglior cattivo per Iron Man 2
2010 Premio Migliore Attore Protagonista per The Wrestler
2009 Premio Miglior attore protagonista per The Wrestler
2009 Candidatura Migliore attore protagonista per The Wrestler
2006 Premio Miglior attore non protagonista per Sin City
2008 Candidatura Migliore attore protagonista (dramma) per The Wrestler
2009 Candidatura Miglior attore protagonista per The Wrestler
2014 Recitazione
2013 Recitazione
2011 Recitazione
2010 Recitazione
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