La sua prova nei panni di Benito Mussolini nel film Vincere è stata definita dal New York Magazine come una delle migliori dieci performance del 2010 che non hanno ottenuto l'Oscar. Un dato che fornisce un'idea dell'alta considerazione di cui gode Filippo Timi presso una parte della critica. Nato a Perugia il 27 febbraio del 1974 Timi è attore e regista nel campo del cinema e del teatro, ma anche scrittore e compositore. Poco si sa del suo passato. Nato da una famiglia proletaria cresce tra un'infinità di disagi: cieco ad un occhio, balbuziente, ex obeso, tendenzialmente bisessuale e con ambizioni di artista. Elementi che contribuiscono a creargli intorno l'immagine di una persona controversa, tutto "genio e sregolatezza".
Esordisce in campo cinematografico in Filipput e la musica, un cortometraggio datato 1984 e diretto da Lamberto Maggi ed Ivana Mancini. Le sue prime esperienze professionali nell'ambito della recitazione risalgono alle collaborazioni con Dario Marconcini e Cesare Ronconi, dal 1994 fino al 1996. Proprio in quest'anno entra a far parte della Compagnia Teatrale di Giorgio Barberio Corsetti, il regista teatrale con il quale creerà un sodalizio felice e duraturo. L'anno successivo affina le sue capacità in una scuola di Bologna, più precisamente nel laboratorio "Il Risveglio - Appunti per una mitologia contemporanea". Qui approfondisce ogni aspetto legato all'arte della pantomima, dalla scrittura alla dizione, dal canto al lavoro sul corpo. In questi anni prende parte alla realizzazione di alcuni cortometraggi, ma il suo primo ruolo importante sul grande schermo risale al 1999, quando entra nel cast di In principio erano le mutande, per la regia di Anna Negri. Proseguendo la collaborazione con Corsetti riesce ad ottenere il ruolo di primo attore nel 2001 con Woyzeck, tragedia teatrale di Georg Buchner. Sono da ricordare altre due performance che Timi ha eseguito sul palcoscenico per la compagnia del suo regista/mentore. Nel 2004 veste i panni di Satana in Paradiso, rilettura del Paradiso perduto di John Milton, e lo stesso anno recita la parte di un capocomico in tacchi alti nella messa in scena di Metafisico Cabaret.
Nel frattempo la sua carriera cinematografica è proseguita con successo accanto a cineasti come Giada Colagrande e Tonino de Bernardi, con il quale realizzerà ben sei film. Nel 2006 prende parte anche al dramma Transe della portoghese Teresa Villaverde. Ma è in patria che si distingue maggiormente. Forse il primo film di successo grazie al quale ha ottenuto visibilità presso il grande pubblico è Saturno contro (2006) di Ferzan Ozpetek. Qui ha il ruolo secondario di Roberto, poliziotto e marito del personaggio interpretato da Serra Yilmaz, ma l'anno dopo può vantare una parte da co-protagonista nel film di Saverio Costanzo In memoria di me. Nel 2008 è scritturato da Gabriele Salvatores per dare corpo al personaggio di Rino Zena in Come Dio comanda, trasposizione del successo letterario di Niccolò Ammaniti. Ottiene anche una partecipazione ne I demoni di San Pietroburgo di Giuliano Montaldo.
Il plauso della critica internazionale giunge nel 2009, quando Vincere è presentato in competizione al Festival di Cannes. In questo cupo biopic diretto da Marco Bellocchio Timi interpreta la parte di un giovane Benito Mussolini e la sua performance e quella della collega Giovanna Mezzogiorno attirano le lodi di molta critica d'oltreoceano. Nello stesso anno un altro film con Filippo Timi è presentato al Festival di Venezia. Si tratta di La doppia ora, esordio alla regia di Giuseppe Capotondi. Nel 2010, oltre ad un cameo a fianco del divo George Clooney nel film The American, collabora alla sceneggiatura di La solitudine dei numeri primi, diretto da Saverio Costanzo. Timi compare nello stesso film nel ruolo di un clown. Tra le pellicole in cui l'attore ha recitato nel 2011 ricordiamo Vallanzasca - Gli angeli del Male di Michele Placido, Missione di pace di Francesco Lagi e Ruggine di Daniele Gaglianone.
Ad oggi Filippo Timi ha pubblicato tre libri, Tuttalpiù muoio (2005), romanzo parzialmente autobiografico scritto insieme ad Edoardo Albinati, E lasciamole cadere queste stelle (2007) e Peggio che diventare famoso (2009). Dal 2004 ha vinto diversi riconoscimenti: Premio UBU come miglior attore under 30, Premio della critica teatrale dell'ANCT, Premio FICE come miglior interprete d'essai ed il premio Pasinetti. Oltre ad essere considerato un grande attore, negli ultimi anni Filippo Timi ha ottenuto anche una certa fama come sex-symbol.
2009 Premio Premio Francesco Pasinetti (SNGCI) - Miglior protagonista maschile per La doppia ora
2010 Candidatura Miglior attore protagonista per Vincere
2014 Candidatura Attore non protagonista per Un castello in Italia
2009 Candidatura Miglior attore protagonista per Vincere
2007 Candidatura Miglior attore non protagonista per In memoria di me
2009 Candidatura Migliore attore europeo per Vincere
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