Figlia di un barone trentino e di una pianista istriana, Alida Valli, dopo essersi diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia, esordisce sul grande schermo nel 1934 con l'adattamento della commedia Il cappello a tre punte, accanto ad Eduardo De Filippo, diretta da Mario Camerini.
In quegli anni Alida diventa presto una popolare attrice del cosiddetto cinema dei telefoni bianchi, lavorando sia in commedie leggere come Il feroce Saladino, L'ha fatto una signora, Assenza ingiustificata, Mille lire al mese, Ore 9 lezione di chimica; sia in drammi strappalacrime come Stasera niente di nuovo di Mario Mattoli (nel quale lancia la canzone Ma l'amore no, divenuta un incredibile successo), Le due orfanelle e Sono stato io! di Raffaello Matarazzo; nonché gli adattamenti dei classici Manon Lescaut, I pagliacci ed Eugenia Grandet, per il quale viene premiata con un Nastro d'Argento.
Successivamente rivela un grande talento drammatico grazie al ruolo di Luisa in Piccolo mondo antico di Mario Soldati, che le vale la Coppa Volpi al Festival di Venezia e - dopo un prestigioso intermezzo all'estero con Alfred Hitchcock che la volle ne Il caso Paradine e con Carol Reed ne Il terzo uomo - tornò in Italia e interpretò il grande ruolo della sua carriera, quello di una splendida e tormentata Contessa Livia Serpieri nel capolavoro Senso di Luchino Visconti.
Tra le interpretazioni successive degne di nota negli anni Sessanta, Il grido di Michelangelo Antonioni, La grande strada azzurra di Gillo Pontecorvo, Il disordine di Franco Brusati, Ofelia di Claude Chabrol, Edipo re di Pier Paolo Pasolini.
Anche nei decenni successivi la Valli continua a distinguersi per il suo straordinario talento, che mette a servizio di produzioni molto diversificate, come le opere di Bernardo Bertolucci La strategia del ragno, Novecento e La luna; il crepuscolare La prima notte di quiete di Valerio Zurlini, al fianco di Alain Delon; La caduta degli angeli ribelli di Marco Tullio Giordana, che le vale il David di Donatello; passando per le produzioni di genere come La casa dell'esorcismo di Mario Bava e Suspiria e Inferno di Dario Argento, e persino alcune partecipazioni nei film comici Sogni mostruosamente proibiti e Zitti e Mosca.
Tra le ultime performance memorabili quella, decisamente coraggiosa e autoironica, accanto a Roberto Benigni in Berlinguer ti voglio bene di Giuseppe Bertolucci, autore per il quale ha recitato amichevolmente anche in alcuni film successivi, come Il dolce rumore della vita e L'amore probabilmente.
Dal 1956 ha affiancato alla sua intensa attività cinematografica, anche frequenti lavori teatrali che le hanno dato modo di affinare le sue capacità espressive. Nel 1989 ha ricevuto il premio Duse, nel 1991 il David alla carriera e nel 1997, al festival del cinema di Venezia, è stata premiata con il Leone d'Oro per aver contribuito attivamente alla crescita del cinema italiano.
1964 Candidatura Miglior attrice protagonista (dramma) per The paper man
1991 Premio David alla carriera
1991 Candidatura Miglior attrice non protagonista per La Bocca
1982 Premio Miglior attrice non protagonista per La caduta degli angeli ribelli
1947 Premio Miglior attrice protagonista per Eugenia Grandet
2002 Recitazione
1999 Recitazione
1993 Recitazione
1991 Recitazione
La retrospettiva dedicata alla diva illumina la quinta edizione della rassegna lombarda che si aprirà il 7 dicembre. Tra i film in concorso il russo Innocent Saturday e l'italiano La strada verso casa.
A pochi giorni dalla presentazione del programma completo del nuovo Festival del Film di Roma, Mario Sesti e Gaia Morrioni illustrano le due sezioni 'alternative', tra film che guardano al mercato e attesi incontri tra il pubblico romano e i grandi nomi del cinema mondiale.
Il festival elvetico, in partenza il giorno 1 agosto, lancia un programma speciale dedicato alle dive del cinema italiano.
L'attrice si è spenta questa mattina a Roma. Aveva lavorato con Visconti, Antonioni, Pasolini, Bertolucci ed Hitchcock.