Finalmente anche l'Italia ha sciolto il nodo legato al candidato che la rappresenterà di fronte all'Academy Awards. Come abbiamo annunciato ieri, sarà il commovente La prima cosa bella del livornese Paolo Virzì a rappresentare il nostro cinema nella corsa all'Oscar per il miglior film in lingua non inglese. In una rapida carrellata scopriamo quali saranno gli avversari da battere per entrare nella cinquina finale. Come l'Italia anche la Spagna ha sciolto ieri gli indugi e dalla magica terzina che andava a comporre la shortlist di papabili emerge Even the Rain (Tambien la lluvia) di Iciar Bollain che ha battuto Cella 211 di Daniel Monzon e l'avventuroso Lope di Andrucha Waddington. Il film, interpretato da Gael Garcia Bernal, è firmato dallo sceneggiatore di Ken Loach Paul Laverty. La Francia propone, invece, il dramma Uomini di Dio, film di Xavier Beauvois che racconta gli ultimi tre anni di vita di un gruppo di monaci cistercensi nel monastero di Tibhirine, nell'Atlante algerino, prima di essere rapiti e uccisi. Dopo aver conquistato il Gran Premio della giuria a Cannes, la pellicola sta avendo un enorme successo al box office nazionale. Il Portogallo candida, invece, il vincitore del Buenos Aires Independent Film Festival, To Die Like a Man (Morrer como um homem) di Joao Pedro Rodrigues che ricostruisce la vera storia del travestito di Lisbona Ruth Bryden, morto nel 1999.
Il Messico, come da copione, sul bel dramma Biutiful di Alejandro Gonzalez Inarritu che ha visto il protagonista Javier Bardem trionfare come miglior attore a Cannes a pari merito col nostro Elio Germano. Inaurritu, tra l'altro, è l'unico messicano ad aver ricevuto una nomination all'Oscar come miglior regista nel 2007 con Babel, mentre il suo Amores perros era entrato nella cinquina dei migliori film in lingua non inglese nel 2001, dove è stato sconfitto dal bellissimo La tigre e il dragone di Ang Lee. Scommette sul presidente Lula il Brasile che candida il biopic di Fabio Barreto Lula, the Son of Brazil. Il film, prodotto da L.C. Barreto, Equador Films e Intervideo Digital, è basato sull'omonimo libro di Denise Parana e ricostruisce la storia d personale dell'attuale presidente Luiz Inacio "Lula" da Silva, dall'infanzia trascorsa in assoluta povertà all'ascesa politica a partire dagli anni '80. La Colombia punta, invece su Crab Trap (El vuelco del cangrejo) dell'esordiente Oscar Ruiz Navia. Il film, ambientato nella comunità afro-colombiana di La Barra, sulla costa del Pacifico, racconta la storia di un giovane uomo (Rodrigo Velez) in fuga dal suo paese e dal suo passato mentre la gente del suo villaggio è costretta a scontrarsi con l'arrivo della modernità impersonata da due curiosi stranieri.
L'Iran tormentato dalla censura governativa sceglie come candidato Farewell Baghdad dell'esordiente Mehdi Nader, pellicola pacifista ambientata durante l'invasione di Teheran del 2003 dove si intrecciano le vicende di soldati americani e iracheni. Il film, prodotto dall'Iranian Center for Promotion of Documentary and Experimental Cinema, vede nel cast Mostafa Zamani, Pantea Bahram e Mazdak Mirabedini. Cinema al femminile per l'Afghanistan che candida Black Tulip di Sonia Nassery Cole. Basato su una storia vera, il lungometraggio ricostruisce la storia di una famiglia di Kabul che decide di aprire un ristorante. Il luogo ben presto diventa un rinomato centro culturale dove molti si recano per assistere a reading poetici o per raccontarsi aneddoti, ma questa libertà culturale presto attirerà le ire dei Talebani. Riguardo alla genesi del film, la regista ha dichiarato: "Mi è stato detto che The Black Tulip era un flm impossibile da realizzare. Nonostante la guerra, le bombe, le sparatorie, i decessi e le trappole noi abbiamo rischiato le nostre vite, ma alla fine siamo riusciti a trovare i fondi per girare il nostro lungometraggio". Meno avventurosa la lavorazione del romantico Messages From the Sea di Daoud Abdel Sayed, candidato prescelto da una commissione dipendente dal Ministero della Cultura egiziano. La nostalgica storia ambientata ad Alessandria, firmata da Abdel Sayed, vede Asser Yasin nei panni di un giovane dottore che abbandona la città per dedicarsi a un'esistenza semplice e praticando la pesca per vivere.
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