Quando è stato presentato a Cannes 2013 - dove poi avrebbe vinto una Palma d'Oro "speciale", perchè attribuita virtualmente sia al regista che alle due protagoniste Léa Seydoux e Adèle Exarchopoulos - buona parte della critica ha sottolineato la naturalezza con la quale Abdellatif Kechiche ha raccontato La vita di Adele la storia di una ragazza che ha la sua prima, vera storia d'amore con Emma, una giovane dagli occhi e capelli azzurri. Una naturalezza, nel raccontare la storia di un amore lesbico, che solo adesso viene fuori in un'opera realizzata per il cinema, perché se è vero che nel film di Kechiche la storia di Emma e Adéle viene trattata come una qualunque storia d'amore - dando il giusto spazio sia alla sensualità che alle emozioni, ma anche allo sviluppo dei personaggi nel loro percorso attraverso una particolare fase della loro esistenza - va detto infatti, che fino ad ora, le relazioni saffiche sono quasi sempre state raccontate attraverso punti di vista fortemente condizionati dal fatto che si trattasse di rapporti non-ordinari, almeno per il grande pubblico.

E nel percorso a tappe che abbiamo voluto intreprendere con questo articolo, ci siamo guardati indietro per vedere in che modo il cinema mainstream e il piccolo schermo hanno raccontato storie di donne in amore fino ad oggi, e abbiamo constatato, che anche in opere di qualità, difficilmente si è tentato di uscire fuori da certi tracciati, evidentemente considerati meno accidentati e più sicuri da percorrere. Ovviamente, torniamo a sottolinearlo, il nostro percorso riguarda quasi esclusivamente prodotti mainstream, e non i cosiddetti film "a tematica lesbica" dei quali nessuno vuole mettere in dubbio le qualità, ma che restano pellicole di nicchia, e quindi rivolte ad un pubblico sicuramente più aperto, ma ristretto.
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1 - Amori da ridere
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Curiosamente, ad invertire drasticamente questa tendenza, nel 2010, ci penserà Lisa Cholodenko con il suo I ragazzi stanno bene, una commedia nella quale la storia d'amore tra due lesbiche ha un ruolo centrale, e l'incontro tra la rossa Jules (Julianne Moore) e il prestante Paul (Mark Ruffalo) e la successiva relazione "clandestina" diventa il pretesto per sottolineare gli aspetti più spigolosi del carattere dell'insopportabile compagna di lei, Nic (Annette Bening) eccessivamente rigida, severa e maniaca del controllo.
2 - Amori proibiti
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E all'interno di queste società, spesso troviamo donne coraggiose, che vivono la loro storia in circostanze impossibili, come le due cognate di Fire, di Deepa Mehta - che tra l'altro fu osteggiato da integralisti induisti - o che si ritrovano a subire le pesanti conseguenze dei loro sentimenti, come Teena Brandon in Boys Don't Cry, interpretata in maniera convincente da Hilary Swank, o le due protagoniste di Creature del cielo, anche questo ispirato ad una vicenda realmente accaduta (quella della scrittrice Anne Perry, che in seguito è diventata una delle "signore del giallo" inglese). In altri casi invece, le donne che amano di nascosto sono tratteggiate in modo negativo - o comunque carico di ombre - come la dottoressa Kerry Weaver di E.R. - Medici in prima linea, che solo successivamente sarà protagonista di storyline di grande importanza sociale e relative all'affidamento del figlio avuto dalla compagna scomparsa.
In alcuni casi - paradossalmente - è proprio il cinema a soffocare queste storie: durante la presentazione del suo Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, nei primi anni Novanta, il regista Jon Avnet giustificò in maniera poco convincente la scelta di rendere meno esplicita (rispetto al romanzo dal quale il film era tratto) la storia d'amore tra le due protagoniste.
Più positivo, in generale, il messaggio conclusivo di Fucking Åmål - il coraggio di amare, di Lukas Moodysson, con un amore nascosto che esce coraggiosamente allo scoperto per scelta delle protagoniste.
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3 - Storie in nero
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Una versione esasperata degli amori proibiti, in cui le conseguenze di un sentimento vissuto senza consapevolezza, di nascosto oppure in maniera malsana, si spingono a conseguenze davvero estreme e sono al centro di storie allucinate, nere, di forte tensione. In Diario di uno scandalo, ad esempio, il rapporto tra due insegnanti, Sheba e Barbara, la seconda più anziana di decadi - interpretate rispettivamente da Cate Blanchett e Judi Dench - degenera fino a trasformarsi in un incubo proprio a causa della folle ossessione maturata da Barbara nei confronti della nuova collega.
In Mulholland Drive invece, la relazione tra Betty e Rita - una Naomi Watts ancora sconosciuta al grande pubblico e la sensuale Laura Harring - è al centro di uno dei noir più cupi di David Lynch, una pellicola di non facile interpretazione ambientata in una Los Angeles torbida e onirica al tempo stesso. Ancora più cupo è il rapporto che lega Nina e Lily ne Il cigno nero di Darren Aronofsky, interpretate da Natalie Portman e Mila Kunis, in bilico tra erotismo, paranoia e competizione.
4 - Saffo e Soft Core
A proposito di erotismo, non si possono non citare quelle passioni saffiche costruite per stuzzicare il pubblico maschile, più che per raccontare le effettive dinamiche di una relazione omosessuale tra donne. In alcuni casi non è facile decidere se una particolare sequenza (o un rapporto) sono stati raccontati senza alcuna intenzione di coinvolgere sul piano sessuale gli spettatori - lo stesso film di Kechiche ha ricevuto alcune critiche, in merito - ma spesso le intenzioni sono chiare. Non è necessario snocciolare titoli su titoli - il genere soft-core è pieno di donne o fanciulle impegnate in performance bollenti - basta pensare solo a qualche titolo mainstream, come Femme Fatale di De Palma - ricordate la sequenza iniziale con Rebecca Romijn e Ria Rasmussen? - o a Basic Instinct, col rapporto tra Sharon Stone e Leilani Sarelle, per citarne solo un paio. In alcuni casi la relazione tra due donne viene costruita per inserire l'elemento della trasgressione in un film che altrimenti sarebbe ordinario e "venderlo" meglio. Una tattica che funzionava negli anni Novanta, con pellicole come Bound - torbido inganno, pericolosa love story tra un'idraulica butch e la pupa di un gangster. Sesso, pallottole e stereotipi.
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5 - Amori televisivi
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