Il fatto che il Festival del Cinema di Venezia stia crescendo di anno in anno è evidente a tutti. Non c'è bisogno di statistiche o confronti, basta semplicemente elencare alcuni dei film che sono stati presentati al Lido negli ultimi cinque anni: La forma dell'acqua, La La Land, Il caso Spotlight, Birdman e Gravity. L'importanza e l'attenzione internazionale nei confronti del più antico festival del mondo è una cosa che, da cinefili italiani, non può regalarci grandi soddisfazioni, soprattutto perché ci garantisce, anno dopo anno, programmi sempre più ricchi di grandi titoli e star. Come per questo Venezia 2018.
Abbiamo più volte detto, e ci teniamo a ribadirlo, che non sono i grandi nomi a fare un grande festival e che spesso, anzi, sono soprattutto i titoli sconosciuti a rappresentare le sorprese più piacevoli e memorabili di un'edizione. Ciò non toglie che mai come quest'anno a leggere i nomi presenti sul programma c'è davvero da fregarsi le mani, tanto che, invece della solita e tradizionale lista di quindici titoli, quest'anno non abbiamo potuto fare a meno di selezionare venti di titoli. Ecco a voi quindi i nostri 20 film più attesi della Mostra di Venezia 2018.
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20. The Tree of Life (Extended Cut)
Non possiamo che cominciare dal capolavoro di Terrence Malick, già Palma d'oro a Cannes nel 2011, ma presente al Lido, nella sezione Sconfini, in una versione estesa di ben 189 minuti. Ovvero ben 50 minuti in più che saranno pubblicati in Blu-Ray per la Criterion a partire da settembre. Ma al momento non è prevista alcuna altra release cinematografica, quindi questa venezia potrebbe forse essere l'unica occasione per vederla sul grande schermo. Malick ultilmamente è stato presente a Venezia - più in spirito che in carne a dire il vero - per ben due volte negli ultimi anni con To the Wonder e Voyage of Time: Life's Journey, due film molto discussi, ma siamo certi che con questo The Tree of Life Extendend tornerà a mettere d'accordo tutti.
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19. The Other Side Of The Wind
Anche in questo caso non si tratta di un film esattamente recente, anche se comunque inedito. The Other Side of the Wind è stato per molti anni il film incompiuto di Orson Welles, poi soltanto negli ultimi anni, dopo mille vicissitudini legali, il montaggio è stato terminato grazie al supporto economico di Netflix che lo distribuirà a partire dal prossimo 2 novembre. Il film avrebbe dovuto debuttare a Cannes ma la ben nota polemica tra il festival francese e il colosso dello streaming ha fatto sì che la premiere mondiale sia stata rimandata e che il film sia approdato a Venezia. Secondo noi il buon Orson Welles, grande estimatore della Serenissima, avrebbe apprezzato.
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18. Sulla mia pelle
Sempre su Netflix, ma questa volta in contemporanea anche in alcune sale selezionate, il 12 settembre arriverà questo Sulla mia pelle, film di Alessio Cremonini che racconta gli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi. I protagonisti del film sono Alessandro Borghi e Jasmine Trinca, rispettivamente nei panni di Stefano e di sua sorella Ilaria, e siamo certi che sia il film che le loro performance faranno molto discutere. D'altronde sono quasi nove anni che questo terribile caso continua ad occupare le pagine dei quotidiani italiani e questa prima opera cinematografica non farà altro che gettare nuova benzina sul fuoco. Sulla qualità del film non possiamo garantire, ma che sia già da adesso uno dei film scandalo della Mostra di Venezia ci sono pochi dubbi.
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17. Non Fiction
Il regista francese Olivier Assayas torna a Venezia a distanza di sei anni da Qualcosa nell'aria (premio per la migliore sceneggiatura) e lo fa con una commedia sui generis che vuole raccontare i cambiamenti del mondo contemporaneo attraverso gli sconvolgimenti personali di coppie di amici legati al mondo dell'editoria. Nel cast del film Guillaume Canet, Vincent Macaigne e soprattutto Juliette Binoche, già protagonista del bellissimo Sils Maria. Olivier Assayas, con questo Non Fiction, a dimostrarsi ancora una volta come uno dei migliori registi francesi contemporanei? E riuscirà finalmente a vincere il premio più ambito di un festival?
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16. A Star is Born
Dopo Janet Gaynor, Judy Garland e Barbra Streisand, adesso è il momento di Lady Gaga. Se ne sarà o meno all'altezza lo scopriremo, ma di certo non possiamo dire che la cantautrice statunitense non sia coraggiosa. A guidarla in questo rischioso progetto c'è la star Bradley Cooper che per il suo esordio alla regia sceglie un remake musicale che la Warner inizialmente aveva affidato a Clint Eastwood e Beyoncé. A Star Is Born è a Venezia come evento speciale Fuori concorso, ma siamo sicuri che sarà un film di cui si tornerà a parlare molto nei anche prossimi mesi. Magari anche per gli Oscar?
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15. Capri-Revolution
Mario Martone - già autore de L'amore molesto, Noi credevamo e Il giovane favoloso - torna a Venezia con Capri-Revolution, un film molto ambizioso che racconta l'incontro tra i ragazzi (stranieri) di una comune e una capraia italiana nella Capri del 1914. La bellezza dell'isola, il contesto storico e l'arte del pittore Karl Diefenbach si fondono in un'opera molto diversa da quanto siamo abituati a vedere a Venezia, soprattutto quando si tratta di film italiani. Ma è proprio questa voglia di rischiare che cerchiamo dai nostri registi, no?
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14. 22 July
Da una delle isole più belle e amate al mondo passiamo invece a quella che nel 2011, in Norvegia, ha visto la morte di quasi 70 persone. Ricorderete tutti gli eventi tragici degli attacchi del terrorista norvegese Anders Behring Breivik che il giorno 22 luglio del 2011 - appunto il 22 July del titolo- prima fece esplodere una bomba nel centro di Oslo e poi sterminò e ferì centinaia di ragazza sull'isola di Utøya. A dirigere questo intenso dramma c'è Paul Greengrass, ovvero colui che, forse meglio di chiunque altro, con United 93 ci ha già raccontato la tragedia dell'11 settembre.
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13. La profezia dell'armadillo
Cambiamo completamente genere e passiamo a La profezia dell'armadillo, una commedia italiana presentata nella sezione Orizzonti, che non è altri che l'adattamento cinematografico dell'omonimo e bellissimo romanzo d'esordo del fumettista Zerocalcare. Prodotto da Valerio Mastandrea e lo stesso Michele Rech, il film è diretto dall'esordiente Emanuele Scaringi e intepretato dai giovani Simone Liberati e Pietro Castellitto (figlio d'arte di Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini). Riusciranno a rendere giustizia all'inventiva e all'ironia di Zerocalcare? Non vediamo l'ora di scoprirlo, anche perché solo l'armadillo "interpretato" da Valerio Aprea potrebbe valere il prezzo del biglietto!
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12. Dragged Across Concrete
Con soli due film all'attivo, Bone Tomahawk e Cell Block 99 - Nessuno può fermarmi, il regista S. Craig Zahler è riuscito a ritagliarsi uno spazio di rilievo nel cuore dei cinefili dell'ultimo decennio. Il suo cinema è spesso brutale e all'insegna dell'iper-violenza, e qualcosa ci dice che anche quest'ultimo Dragged Across Concrete non sarà da meno. D'altronde si tratta della storia di due poliziotti sospesi a causa della brutalità dei loro arresti che iniziano la loro discesa nel mondo della criminalità. Molto interessante anche l'inedita coppia di protagonisti formata da Mel Gibson e Vince Vaughn, non esattamente due "bravi ragazzi" di Hollywood. Ne vedremo delle belle!
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11. Vox Lux
Sempre parlando di registi giovani e coraggiosi, eccoci arrivati all'opera seconda di Brady Corbet, già vera e propria rivelazione tre anni fa a Venezia con L'infanzia di un capo. Vox Lux, per definzione dello stesso regista è "un melodramma storico ambientato in America tra il 1999 e il 2017, che narra eventi cruciali e modelli culturali che ad oggi hanno plasmato la prima parte del XXI secolo, visti attraverso gli occhi della protagonista, una popstar di nome Celeste". Si sa che le opere seconde sono le più difficili e spaventose, ma a quanto pare Corbet non teme nessuno. D'altronde avere nel cast una Natalie Portman in versione popstar non è cosa di tutti i giorni, soprattutto per un regista appena trentenne.
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10. Sunset
L'ungherese László Nemes di anni ne ha invece 40, e a casa ha già un Oscar vinto grazie al suo primo film, lo splendido e struggente Il figlio di Saul. Anche Sunset è quindi un'opera seconda, ma di tutt'altro genere visto che racconta la storia di un giovane donna che arriva nella Budapest del 1913 con il sogno di lavorare nel campo della moda. Troverà invece una città messa in ginocchio dalla prima guerra mondiale. Inutile dire che dopo le meraviglie del primo film ci aspettiamo grandi cose da Nemes, riuscirà a confermarsi come uno dei migliori nuovi talenti europei?
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9. At Eternity's Gate
Il pittore e regista Julian Schnabel decide di omaggiare uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, Vincent Van Gogh, con questo intenso ma atipico biopic in cui realtà e fantasia, arte e mito, sembrano fondersi.
Il cuore di questo At Eternity's Gate sono innanzitutto i dipinti del pittore olandese ma siamo assolutamente certi che l'interpretazione di Willem Dafoe sarà difficile da dimenticare. E magari, chissà, lo porterà più vicino a quell'Oscar che insegue da oltre trent'anni.
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8. The Nightingale
Di certo non si potrà rinfacciare ai selezionatori di Venezia di aver dato poco spazio ai giovani autori. La regista e attrice australiana Jennifer Kent ha conquistato la critica di tutto il mondo 2014 con l'horror Babadook e ora si propone di fare altrettanto con questa seconda opera The Nightingale, un thriller gotico ambientato nello stato della Tasmania nel 1825. Si tratta di una storia di vendetta al femminile che si preannuncia violenta e brutale tanto quanto la colonizzazione inglese dell'Australia e che assume ancora più valore considerato che è la Kent è l'unica regista donna in concorso.
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7. Peterloo
Dopo tanti giovanissimi passiamo invece ad un grande vecchio del cinema europeo. Con Peterloo il regista inglese Mike Leigh, già Leone d'oro nel 2004 con Il segreto di Vera Drake, sceglie di raccontare uno dei fatti più sanguinolenti della storia del Regno Unito: il massacro del 1819 ai danni della gente di Manchester che si era radunata per un comizio pacifico. L'evento fu di tale portata da costringere il governo a ratificare degli storici atti che furono fondamentali per la democrazia britannica e portarono anche alla fondazione del quotidiano The Guardian.
6. The Sisters Brothers
Primo film in lingua inglese del cineasta francese Jacques Audiard, questo The Sisters Brothers promette di essere uno dei film più divertenti dell'intera Mostra. Ispirato all'omonimo romanzo di Patrick deWitt, questa dark comedy western può contare su un cast di rilievo in cui spiccano John C. Reilly e Joaquin Phoenix nei ruoli dei due fratelli protagonisti, ma, visto il trailer, è probabile che sia Jake Gyllenhaal che Riz Ahmed proveranno a rubare loro la scena in più occasioni. Il risultato sembrerebbe essere un mix davvero esplosivo a cui è difficile resistere.
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5. Roma
La Roma del titolo non si riferisce alla nostra capitale ma ad un quartiere di Città del Messico in cui vive una famiglia borghese a metà degli anni '70. Il regista premio Oscar Alfonso Cuarón torna alla regia a cinque anni di distanza da Gravity e lo fa con un progetto molto personale e diversissimo dal precedente: fotografia in bianco e nero, recitato in spagnolo e senza star, questo nuovo film segna il ritorno al cinema di inizio cariera dopo la fortunata parentesi americana. Da notare che il Presidente di Giuria quest'anno è il collega e amico Guillermo del Toro, per Cuaron potrebbe volere dire una chance in più per un eventuale Leone d'oro? Nel caso, prepariamoci tutti ad un polemica infinita.
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4. La favorita
Che piaccia o no, negli ultimi anni il regista Yorgos Lanthimos ha confermato in più di un'occasione di essere uno degli autori più originali, nonché provocatori, del panorama internazionale. Se finora però aveva raccontato, seppur in modo grottesco e al limite del distopico, la società contemporanea, con questo La favorita si sposta nel 18esimo secolo con due cugine, interpretate dai premi Oscar Emma Stone e Rachel Weisz che fanno a gara per diventare la nuova favorita della Regina Anna (Olivia Colman). Conoscendo il regista e stando al trailer, da questa rivalità possiamo aspettarci davvero di tutto.
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3. Il primo uomo
Dopo averci fatto ballare ed innamorare con La La Land, l'accoppiata Damien Chazelle-Ryan Gosling torna con un film molto più intimista che racconta la storia di Neil Armstrong, l'astronauta americano che per primo mise piede sulla Luna. Il primo uomo è anche il film di apertura di questa 75esima edizione della Mostra di Venezia, un vero e proprio omaggio al regista americano (il più giovane di sempre a vincere un Oscar) che qui in laguna aveva scelto di portare il suo splendido musical. Cosa aspettarsi da questa nuova opera? Sicuramente un film molto diverso e meno spettacolare ed entusiasmante, ma sul talento di Chazelle non abbiamo dubbi.
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2. The Ballad of Buster Scruggs
Il nuovo film dei fratelli Coen era stato inizialmente pensato come una serie TV antologica in sei episodi, poi ripensato e rimontato come un unico film, sempre ad episodi, che verrà distribuito da Netflix il prossimo 16 novembre. The Ballad of Buster Scruggs sarà quindi composto da sei segmenti, tutti caratterizzati dal tema western tanto caro ai due fratelli registi e dal cast ricchissimo e particolarmente variegato: Tim Blake Nelson, James Franco, Liam Neeson, Tom Waits, Zoe Kazan e Brendan Gleeson. Da notare il commento dei Coen presente sul catalogo ufficiale della Mostra: "Ci sono sempre piaciuti i film antologici [...] abbiamo tentato di fare la stessa cosa, sperando di ingaggiare i migliori registi attualmente in circolazione. È stata una grande fortuna che entrambi abbiano accettato di partecipare". È superfluo spiegarvi perché li amiamo, vero?
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1. Suspiria
E veniamo al film che più di tutti attendiamo, o meglio, temiamo. Temiamo perché ci è stato detto, più volte, che il film farà davvero paura e conterrà scene molto forti, ma soprattutto perché il film di Dario Argento è giustamente considerato uno dei grandi classici del cinema horror all'italiana. Questo Suspiria di Luca Guadagnino sarà all'altezza? Il regista italiano confermerà quanto di buono fatto con Chiamami col tuo nome o tornerà a dividere critica e pubblico come nei suoi film precedenti? Le risposte le avremo solo durante il festival, e dopo questa tanto temuta proiezione. Intanto per la prima volta da quando seguiamo Venezia un film italiano è al primo posto della classifica dei più attesi. Già questo è di per sé un traguardo.
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