I 10 migliori titoli di testa nei film di supereroi, da Batman a Deadpool

Quali film di supereroi hanno i migliori titoli di testa? Ecco la nostra personale Top 10.

Billy Crudup interpreta Jon Osterman nel film Watchmen
Billy Crudup interpreta Jon Osterman nel film Watchmen

Tra le diverse trasformazioni del cinema contemporaneo, soprattutto quello americano, c'è la progressiva scomparsa, per lo meno in titoli di richiamo appartenenti a franchise vari, dei tradizionali titoli di testa dei film, spesso omettendo anche il titolo stesso del film all'inizio. Alcuni, come Christopher Nolan, si limitano ad elencare i credits alla fine, senza particolari fronzoli, mentre quasi tutti i film di supereroi, che siano Marvel o DC, realizzano quella che sarebbe una sequenza d'apertura, collocata però tra l'ultima scena del film vero e proprio e la prima sequenza bonus (nei casi in cui ce ne sono due). Con questa classifica sui migliori titoli di testa nei film di supereroi abbiamo voluto rendere omaggio a quei film del genere supereroistico che hanno saputo sfruttare al meglio l'arte dei titoli di testa, dal 1978 ad oggi.

10. X-Men - Le origini: Wolverine (2009)

Il quarto lungometraggio del franchise mutante, X-Men - Le origini: Wolverine, primo della trilogia spin-off dedicato all'irsuto e irascibile canadese, è generalmente considerato il peggior film della saga, a causa di effetti speciali raffazzonati, una sceneggiatura che sembra scissa in due (a metà film diventa praticamente "tutto quello che avremmo voluto fare nei film precedenti ma non potemmo fare all'epoca") e l'uso a dir poco criminoso di Ryan Reynolds nei panni di Deadpool (uno dei motivi per cui l'attore lottò per ottenere una seconda chance). C'è però una conturbante bellezza nella sequenza dei credits, un montaggio di vari conflitti, dalla Guerra di Secessione a quella in Vietnam, a cui partecipano Logan (Hugh Jackman) e il fratellastro Victor Creed (Liev Schreiber). Un lavoro semplice ed elegante, con un unico difetto: col senno di poi, avremmo preferito una versione lunga di quella sequenza come racconto delle origini di Wolverine.

Leggi anche: X-Men: i 10 momenti migliori della saga cinematografica

9. Hulk (2003)

Hulk nel film diretto da Ang Lee
Hulk nel film diretto da Ang Lee

Ingiustamente bistrattato ai tempi, il cervellotico film di Ang Lee merita di essere riscoperto per vari motivi, non ultimo il modo in cui ci catapulta nell'universo schizofrenico e scientifico del Golia Verde. I credits iniziali di Hulk alternano immagini reali (il padre di Bruce Banner alle prese con un esperimento) e ricostruzioni digitali di ciò che accade nel corpo e nella mente del brillante biochimico trasformato in rabbia pura da un incidente di laboratorio. Ad impreziosire il tutto c'è l'apporto musicale di Danny Elfman, che rende perfettamente l'idea del mondo caotico e frenetico in cui ci troveremo per le prossime due ore.

Leggi anche: In difesa del primo Hulk: perché dovremmo apprezzare il film di Ang Lee

8. Guardiani della Galassia Vol. 2 (2017)

Guardiani della Galassia Vol. 2: Baby Groot nel film
Guardiani della Galassia Vol. 2: Baby Groot nel film

Da grande appassionato di musica vintage, James Gunn ha saputo trasformare i suoi due lungometraggi dedicati ai Guardiani in veri e propri jukebox mascherati da blockbuster estivi, e i titoli di testa in video musicali sotto mentite spoglie. Questo è particolarmente evidente in Guardiani della Galassia Vol. 2, dove quella che in altre circostanze sarebbe una sequenza spettacolare per tenere il pubblico incollato alla sedia (la squadra affronta una creatura mostruosa) si ritrova sullo sfondo, mentre noi assistiamo principalmente a un'esibizione di Baby Groot, che balla e saluta gli amici mentre loro rischiano la vita. Un dettaglio curioso: i movimenti del personaggio in quella scena sono basati sui talenti da ballerino del regista. Va sottolineato inoltre, che anche Guardiani della Galassia 2 è uno dei film Marvel che si chiudono con una scena post-credits.

Leggi anche: Marvel Cinematic Universe: i 10 migliori film della saga

7. X-Men: Giorni di un futuro passato (2014)

X-Men: Giorni di un futuro passato - Hugh Jackman, Nicholas Hoult e James McAvoy in azione
X-Men: Giorni di un futuro passato - Hugh Jackman, Nicholas Hoult e James McAvoy in azione

Come rendere in un minuto scarso l'idea di un futuro post-apocalittico dove macchine assassine braccano i mutanti? Con l'elemento classico dei credits del franchise, il DNA, che in questo caso viene contaminato da elementi esterni (allusione sottile a ciò che scopriremo più avanti, cioè che le Sentinelle sono in grado di adattarsi ai poteri delle vittime). Ma la proverbiale ciliegina sulla torta nei credits di X-Men: Giorni di un futuro passato è la musica, affidata a John Ottman che per l'occasione, a undici anni di distanza dalla sua ultima partecipazione alla saga, ripesca il tema musicale di X-Men 2, dando al tutto un'aria di familiarità ma con la giusta rielaborazione.

Leggi anche: X-Men: i 10 personaggi più memorabili del franchise mutante

6. Batman: La maschera del Fantasma (1993)

Batman: il protagonista in un'immagine della serie
Batman: il protagonista in un'immagine della serie

Inizialmente previsto per il solo mercato home video, questo spin-off della serie animata Batman finì per arrivare nelle sale, dando al pubblico l'occasione di godersi sul grande schermo i frutti di un lavoro che ancora oggi è sbalorditivo, dall'impianto grafico (i disegni venivano fatti su carta nera, per facilitare l'atmosfera dark dello show e del film) all'apparato sonoro, che in questa sede è anche un ostentamento della bravura della compositrice Shirley Walker, il cui lavoro sulla serie televisiva fu parzialmente oscurato dall'uso del celebre tema di Danny Elfman per la sigla. Anche nel caso di Batman: La maschera del Fantasma si tratta di sequenza breve, sotto i due minuti, e senza l'ombra di un personaggio: il viaggio tra gli edifici di Gotham City, però, basta e avanza per farci capire che questo non sarà il "solito" film d'animazione.

Leggi anche: Batman e Superman al cinema: 10 cose che (forse) non sapete sui due più grandi supereroi dei fumetti

5. Deadpool (2016)

Deadpool: Ed Skrein con Ryan Reynolds
Deadpool: Ed Skrein con Ryan Reynolds

Come far iniziare un film che è spudoratamente consapevole della propria natura e non farà che scherzarci sopra per quasi due ore? Con una sequenza che prende in giro i titoli di testa classici, attribuendo ai vari membri del cast e della troupe soprannomi non sempre lusinghieri (il modello, per ammissione di Ryan Reynolds, fu quello degli Honest Trailers): l'attore principale? "Un perfetto idiota"; Morena Baccarin? "Una gnocca": Ed Skrein? "Un cattivo inglese"; Il regista Tim Miller? "Un cretino pagato troppo". L'incipit di Deadpool apre le danze con lo spirito giusto, ribelle come il film stesso, forse fino all'eccesso. Stando a Miller infatti, ci fu il rischio di non poter fare i credits in quel modo, a causa del regolamento del Directors Guild of America.

Leggi anche: Deadpool: il cinecomic che non ti aspetti

4. Batman (1989)

Michael Keaton e Jack Nicholson in Batman
Michael Keaton e Jack Nicholson in Batman

Una sequenza nera come la pece, dove la macchina da presa si muove dentro una struttura non meglio identificata, che solo alla fine si scopre essere il logo del vigilante di Gotham. Unico accompagnamento, oltre alla lista di nomi (con Jack Nicholson che precede Michael Keaton), è la suggestiva colonna sonora di Danny Elfman, epica e dark allo stesso tempo, talmente associata alla figura di Batman che fu usata per la sigla della serie animata e lo stesso compositore la riciclò, non senza lamentele da parte dei fan, per una scena di Justice League .

Leggi anche: Danny Elfman: le 10 migliori colonne sonore di un artista eclettico e originale

3. Spider-Man 2 (2004)

Una scena del film Spider-Man 2
Una scena del film Spider-Man 2

Già col primo episodio, sempre diretto da Sam Raimi e musicato dal solito Elfman, l'arte dei credits iniziali aveva dato ottimi risultati, ma per Spider-Man 2 la sequenza introduttiva fu trasformata in qualcosa di sopraffino: dopo l'apparente "copia-incolla" dei primi secondi del capostipite, si passa al riassunto dello stesso, realizzato tramite una serie di ritratti e dipinti che, a conferma dello spirito filologico dei film di Raimi, sono realizzati da Alex Ross, uno dei più noti e stimati disegnatori di fumetti degli ultimi due decenni. Un lavoro di semplice magnificenza (la morte di Norman Osborn è resa con un bellissimo gioco di prospettiva), fino alla splendida chiusa con Peter Parker che, rassegnato, lascia l'amata Mary Jane al cimitero, prima di aprire le danze nel secondo capitolo con un'esilarante disavventura a base di pizza.

Leggi anche: Spider-Man: 10 cose che (forse) non sapete sulla trilogia di Sam Raimi

2. Superman (1978)

Christopher Reeve vola in una scena di SUPERMAN
Christopher Reeve vola in una scena di SUPERMAN

Il primo superhero movie con un'ambizione e un budget di certe dimensioni, arrivando persino a reclutare due attori insospettabili per un progetto del genere all'epoca come Marlon Brando e Gene Hackman. Un'ambizione che si riflette anche nella sequenza introduttiva, un viaggio cosmico che non ha nulla da invidiare al coevo Guerre stellari, con tanto di accompagnamento musicale a cura dell'inscalfibile John Williams, divenuto il brano che tutti associano a Superman, al punto che per il suo ritorno al cinema nel 2006 il regista Bryan Singer ha voluto omaggiare i primi due film del franchise, a partire dai credits.

Leggi anche: John Williams: da Star Wars e Harry Potter a Jurassic Park, le 10 colonne sonore più memorabili

1. Watchmen (2009)

Jeffrey Dean Morgan, Malin Akerman, Billy Crudup, Matthew Goode, Patrick Wilson e Jackie Earle Haley sono i vendicatori mascherati del film Watchmen
Jeffrey Dean Morgan, Malin Akerman, Billy Crudup, Matthew Goode, Patrick Wilson e Jackie Earle Haley sono i vendicatori mascherati del film Watchmen

A dieci anni dall'uscita, Watchmen, terzo lungometraggio di Zack Snyder e adattamento del fumetto di culto scritto da Alan Moore, rimane un oggetto affascinante e strambo, che trasuda ambizione dalla prima all'ultima inquadratura. E nulla, forse, ne riassume meglio lo spirito che la sequenza dei titoli di testa, un montaggio di Storia alternativa americana all'insegna della distopia e della disperazione (la fine del Sogno Americano, l'omicidio di JFK, è commesso da uno dei protagonisti), accompagnata dalle note dolenti di The Times They Are a-Changing di Bob Dylan. I tempi stanno cambiando nella storia raccontata da Moore, e con l'arrivo del film di Snyder stavano cambiando anche al cinema.