Attesi e finalmente arrivati: I Fantastici 4 sono ufficialmente parte del Marvel Cinematic Universe. Ma il nuovo film Marvel è riuscito? Non si poteva sbagliare l'adattamento della Prima Famiglia Marvel e in definitiva non si è sbagliato: I Fantastici 4: Gli inizi va dritto al punto senza strafare e soprattutto vive delle prove del suo cast, da Pedro Pascal a Vanessa Kirby, Ebon Moss-Bachrach e Joseph Quinn, oltre a uno splendido look anni '60. La Fase 6 dell'Universo Marvel ha quindi inizio nel segno dell'immediatezza e di un ritorno alle origini che lascia ben sperare per gli sviluppi futuri... e quell'Avengers: Doomsday in arrivo il prossimo anno.
La recensione di Antonio Cuomo

Il momento è giunto, i personaggi tornati a casa dopo l'acquisizione di Fox iniziano a far capolino nell'Universo Marvel dalla porta principale. E lo fanno in uno dei progetti più complicati dei Marvel Studios: in primo luogo perché I Fantastici 4 erano già stati adattati in passato, almeno una volta in modo disastroso, e non si potevano sbagliare questa nuova incarnazione da inserire nell'MCU; in secondo luogo perché I Fantastici 4 - Gli inizi ha assunto una ulteriore valenza da quando la produzione è iniziata a ora, ovvero sono stati caricati della responsabilità di salvare la saga Marvel, che sta soffrendo nel complesso di incassi inferiori al passato dopo la conclusione della Fase 3 del 2019.[...] Leggi la recensione completa!
Le altre opinioni della redazione
Se il giudizio che trovate poco sopra è positivo, alcuni dei nostri redattori si sono dimostrati ancor più entusiasti, elogiando l'immediatezza e semplicità del film, che non cade nella trappola di voler andare troppo oltre nel costruire strutture narrative complesse. Meno di due ore, ma pulite e dirette. C'è anche chi, però, ha visto in questa essenzialità l'occasione sprecata per approfondire maggiormente personaggi e temi. Insomma se qualcuno lo trova più che buono, per qualcun altro manca qualcosa per finire tra i migliori film Marvel.
Il miglior film sui Fantastici 4

È innegabile: I Fantastici 4: Gli Inizi è il miglior film realizzato fino a ora sui personaggi della Marvel. Certo, visti i risultati precedenti, non è che fosse un'impresa così difficile. In ogni caso, per non sbagliare, Kevin Feige e i suoi hanno deciso di fare le cose semplici: una origin story classica, con una famiglia da conoscere e con cui entrare in empatia, che si ritrova con un dilemma morale e un super villain da combattere. Dopo quasi 20 anni di film e una promessa di Multiverso mai ancora mantenuta, forse ci si sarebbe potuti aspettare qualcosa in più. Invece i Marvel Studios hanno deciso di rimandare ancora, giocandosi (speriamo) tutto con Avengers: Doomsday. Nonostante la regia televisiva di Matt Shakman e una sceneggiatura da cui è stato evidentemente tolto molto (compreso il personaggio di Red Ghost interpretato da John Malkovich), I Fantastici 4: Gli Inizi può contare sulla colonna sonora di Michael Giacchino, sulle splendide scenografie e oggetti di scena di ispirazione anni '60 e sopratutto su un cast di grandissimi attori. Vanessa Kirby ha la meglio, diventando sia il cuore che la leader di questi supereroi. Forse, per riprendere fiato dopo qualche anno di passi falsi, ci voleva esattamente questo: un retrofuturo usato garantito. Valentina Ariete
**Voto: ☆☆☆ **
Ripartire dalle basi

Quando agli inizi degli anni '70 Stan Lee e Steve Ditko pubblicarono per la prima volta il loro Spider-Man, l'esigenza che seguirono fu quella di avvicinare il supereroe all'Uomo, creando un supereroe con superproblemi. Oggi sono i cinecomic a rispondere a una simile esigenza narrativa, che di fatto parte dalla parola scritta e punta a intercettare l'attualità proprio come mezzo secolo fa. I tempi cambiano ma le difficoltà restano, evolvono e anzi peggiorano. E se il Superman di Gunn punta tutto su di una gentilezza punckrock, che si ribella a un presente egoista, I Fantastici 4: Gli Inizi guarda alla solidarietà tra l'umana stirpe davanti all'inconoscibile che si traduce in distruzione assicurata. Il sacrificio del singolo per un bene superiore è ancora accettato, cosi com'era nell'epica greca? Che valora ha la vita di un innocente davanti all'annichilimento? Quanto può essere grande una famiglia?
Queste le domande che si pone il film e a cui risponde con un prodotto cinematograficamente centrato, stilisticamente preciso e ben strutturato sulla maternità come cura della vita, che per un super significa cura di tutti, delle persone, del mondo. In un'estetica retrofuturistica anni '60, I Fantastici 4 tornano all'essenziale muovendosi in un contesto debitore a WandaVision ma anche a Interstellar, in grado di raccontare una grande storia in piccolo, che non vuol dire ridurre qualità ma restringerla per valorizzarla nelle sue componenti principali. Se Ben fatica a pronunciare il suo fatidico motto, "È l'ora della distruzione", è perché il momento richiede sostegno e partecipazione. E il sacrificio deve essere di tutti, non di uno. Perché il mondo è cosa nostra e per salvaguardarlo bisogna ripartire dalla basi. Dalla gentilezza di Superman. Luca Ceccotti
Voto: ☆☆☆ ½
Ricomincio da 4

Ma anche "4 è il numero perfetto", "La Marvel si fa in 4"... sul serio: la quantità di giochi di parole che si potrebbero fare per questo Fantastici 4 è smisurata (e, ok... vagamente cringe). Ma resta il fatto innegabile che l'MCU vuole disperatamente ripartire, tornare alle origini e ritrovare lo slancio perso negli ultimi anni. E lo fa con un'operazione di una semplicità quasi commovente: rinunciando a ogni contatto con i film precedenti, ambientando il tutto in un immaginario passato/futuristico che stupisce non solo per il design (superlativo), quanto per l'aura di nostalgia e utopia fumettistica, tutta buoni sentimenti e spirito di comunità, che grida "possiamo essere di nuovo migliori!" praticamente in ogni scena. Ma soprattutto concentrandosi sul gruppo più elementare e primario di tutti: la famiglia. Non è tutto perfetto, a cominciare da un montaggio visibilmente sofferto per arrivare a personaggi che, purtroppo, restano fuori fuoco (Ben Grimm su tutti), passando per una sceneggiatura un po' troppo didascalica e canonica, per finire con un doppiaggio italiano spesso sotto tono. Ma per tutto il resto, se questo è il primo vero film del nuovo MCU dopo l'esperimento Thunderbolts*, direi che abbiamo (ri)cominciato più che bene. E, per il voto... dai, è Fantastici 4. Che voto vi aspettavate? Massimiliano Ciotola
Voto: ☆☆☆☆
Il film che volevano i fan del fumetto
Il nuovo film Marvel Studios è assai prevedibile per chi conosce a menadito la storia dei Fantastici Quattro a fumetti, e proprio per questo è anche la miglior interpretazione cinematografica della storica super famiglia. Praticamente un albo di Stan Lee e Jack Kirby che prende vita sul grande schermo con una colonna sonora sontuosa e un look retrofuturistico meraviglioso, I Fantastici 4: Gli inizi è un cinecomic sobrio e introspettivo, in cui le scene d'azione si contano sulle dita di una mano ma sono sempre significative, come dovrebbe essere in una storia di personaggi che sono avventurieri e scienziati prima che guerrieri: il regista Matt Shakman ha compreso perfettamente i loro ruoli ed è un peccato che non abbia avuto il tempo per svilupparli a dovere tutti e quattro. Vanessa Kirby è la mattatrice della pellicola: la sua Susan Storm, fedelissima alla controparte di carta, è indimenticabile. Da fan dei Fantastici Quattro sono uscito dalla sala con gli occhi che brillavano - con quella scena dopo i titoli di coda, poi! - ma capisco che per gli spettatori a digiuno di comics il film potrebbe essere un blockbuster modesto, forse persino divisivo. In fondo, che il grande pubblico abbia rinunciato a sognare, lo abbiamo capito già da troppo tempo. Christian Colli
Voto: ☆☆☆☆
Mai far arrabbiare una mamma!

Tutto sommato, funziona. Certo, I Fantastici 4: Gli inizi non è il miglior cinecomic Marvel recente - molto meglio Thunderbolts, per dire - né il film che, nel complesso, si credeva di trovare. Fin troppo bloccato, gira spesso a vuoto e, forse, mancando il bersaglio più alto. Ciononostante, se ricominciare è sempre complicato, il primo capitolo della Fase 6 punta tutto sul senso di maternità* (e di paternità) portato avanti dai protagonisti: una storia intima, che riesce ad esaltare quelle responsabilità (super)eroistiche in chiave famigliare. Un paio di scena, infatti, sono emblematiche: il parto di mamma Sue, e la battaglia finale, risolta proprio dal personaggio interpretato da Vanessa Kirby. Come? Semplice: tirando fuori l'istinto materno. Il reso, tra retro-futurismo e crisi d'identità (come l'identità tragica de La Cosa), funziona ad intermittenza. Quantomeno, gli anni Sessanta hanno sempre il loro fascino.
Damiano Panattoni
Voto: ☆☆☆
I Fantastici 4 possono far ripartire l'MCU?

Un film vintage, sia nel look che nella scrittura. Le vicende, infatti scorrono lisce introducendo Galactus nell'Universo Marvel ma allo stesso tempo trattandolo come un villain "vecchio stile" con poco approfondimento e un obiettivo chiaro fin dai primi minuti: divorare la Terra. In tutto questo la famiglia di supereroi alterna momenti più drammatici ad attimi da commedia, questi di sicuro più riusciti rispetto agli altri, in un contesto che sta molto attento a non diventare troppo politico. Marvel al cinema sceglie quindi la leggerezza per garantire al film il pubblico più ampio possibile, grazie anche ai nomi coinvolti: Pedro Pascal, Vanessa Kirby, Joseph Quinn, Ebon Moss-Bachrach, che tra loro costruiscono quell'alchimia che permette effettivamente al cinecomic di procedere e intrattenere con efficacia lo spettatore. Basterà tutto questo a far ripartire un MCU che negli ultimi anni ha arrancato sotto il peso delle aspettative? Purtroppo è ancora presto per dirlo, ma nel frattempo passare un fresco pomeriggio al cinema potrebbe rivelarsi una buona alternativa per riflettere sul futuro. Erika Sciamanna
Voto: ☆☆☆
Fantasticando

Quanto abbiamo atteso questo momento? Quanto tempo abbiamo passato a chiederci quando avremmo visto la prima famiglia Marvel nel MCU e connessa, in un qualche modo, al più grande universo narrativo che aveva avuto inizio nell'ormai lontano 2008 (e no, non contiamo il breve cameo del Reed Richards di John Krasinski in Doctor Strange nel Multiverso della Follia)? Adesso, il momento è finalmente arrivato: Reed, Sue, Johnny e Ben sono approdati, ma non in pompa magna come avremmo potuto immaginare: I Fantastici Quattro: Gli Inizi è un film inaspettatamente "ridimensionato", più intimistico rispetto alla grande fanfara Marvel a cui siamo abituati, ma non per questo minore. La pellicola diretta con chiara visione da Matt Shakman, oltre a riportarci alla mente le atmosfere di WandaVision, ci offre anche un racconto alternativo a quello che potevamo immaginare, ma non certo meno efficace. I valori cardine che hanno sempre contraddistinto i Fantastici 4 ci sono tutti, le interpretazioni convincono sempre più con il passare dei minuti (che sono solo 115!), e pur partendo dal quarto anniversario del supergruppo, ci viene comunque mostrata una origin story di tutto rispetto. La posta in gioco è alta, anzi, è la più alta, ma non ci si permette di strafare: si cerca la giusta chiave per aprire esattamente la porta che ci conduce verso un nuovo universo di storie. Storie con protagonisti I Fantastici 4. Storie su cui abbiamo passato anni a fantasticare. E storie su cui continueremo ancora a farlo, ma questa volta rincuorati da ciò a cui abbiamo già assistito. Laura Silvestri
Voto: ☆☆☆☆
Tanto Fantastici quanto Asettici
Sono probabilmente l'unico in redazione affezionato ai due film dei primi anni 2000 di Tim Story con protagonisti Ioan Gruffudd, Jessica Alba, Michael Chiklis e Chris Evans prima che diventasse il nostro Cap. Pur rendendomi conto di tutti i loro limiti, figli del resto di una concezione proprio diversa di cinecomic all'epoca, non ancora sdoganati e resi parte della cultura popolare. Eppure avevano tanto cuore, l'elemento che manca ai nuovi Fantastici 4 di Matt Shakman, che hanno la responsabilità di diventare quelli definitivi dell'MCU. L'estetica che rimanda a WandaVision è innegabile e ogni pezzo del puzzle è talmente al proprio posto - anche i dialoghi, i momenti comici, i confronti - di Pedro Pascal, Vanessa Kirby, Joseph Quinn e Ebon Moss-Bachrach - da rimanere lì sullo schermo, nelle loro tute all'avanguardia. All'interno di una storia molto semplice, che senza il dilemma etico messo in campo avrebbe perso (quasi) ogni mordente. Federico Vascotto
Voto: ☆☆☆