C’era una volta una bambina appassionata di storie, che amava passare il tempo leggendo e guardando lo schermo, immaginando di essere trasportata in quei mondi straordinari, così lontani dalla realtà quotidiana (tranquilli però, non era una reclusa senza amici). La ragazzina cresceva assieme ai personaggi Disney, a Kevin McCallister, a Sailor Moon e Goku (e anche ad Ash Ketchum, se solo fosse invecchiato di un giorno dal primo episodio di Pokémon); cresceva gridando All’Arrembaggio e guardando The Rock e Stone Cold Steve Austin che se le davano di santa ragione sul ring. E tra un Expecto Patronum e un Expelliarmus, recitava la profezia della cacciatrice, cantava anche lei come Dustin e Suzie The Neverending Story, e si presentava ogni sera a tavola con un sonoro Bangeraaaang. Una volta adulta (si fa per dire), si è dedicata allo studio delle lingue, della letteratura, del giornalismo e del cinema. Un famoso regista direbbe che l’argomento della sua tesi di laurea magistrale sono i parchi a tema. Oggi, quella bambina sta ancora cercando di essere parte di quelle fantastiche storie, e forse, a modo suo, ci sta anche riuscendo un po’.

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