Gli è bastato uno scatto fotografico in bianco e nero (del grande Herb Ritts) per entrare nell'immaginario collettivo femminile: canottiera candida, bicipiti tonici e sguardo di studiata virile noncuranza, Richard Gere ci ha messo pochissimo tempo a conquistare le donne americane.
All'epoca era solo un modello, ma presto sarebbe 'inciampato' nel primo vero ruolo di spicco della sua carriera: l'amante appassionato, griffato Armani, di American gigolo.
A molti anni di distanza le sue chiome brizzolate e i suoi occhialini radical chic sono diventati una garanzia per le più prevedibili commedie romantiche (vedi alla voce Shall We Dance?, e Autumn in New York) e per i thriller d'atmosfera (L'angolo rosso e The Mothman Prophecies - voci dall'ombra).
Appassionato di musica sin dai tempi del liceo, Gere si iscrive alla facoltà di filosofia all'Università del Massachussets e inizia a calcare le tavole del palcoscenico fino ad arrivare a Broadway grazie al musical Grease.
L'esordio sul grande schermo arriva nel 1974 con il film Rapporto al capo della polizia; tre anni dopo è la volta di In cerca di Mr. Goodbar e nel 1980 di American gigolo di Paul Schrader. Nella finzione fa innamorare la sofisticata Lauren Hutton, nella realtà le platee femminili di mezzo mondo.
Ammiratissimo anche in Ufficiale e gentiluomo, il giovane passa attraverso dieci anni di appannamento professionale. Fino al 1990, quando Pretty Woman gli riconsegna la popolarità perduta.
Seguono gli ottimi Cotton Club e Affari sporchi, Mr. Jones, Il primo cavaliere. Fresco di divorzio dalla top model Cindy Crawford, Gere si risposa (con la collega Carey Lowell) e di lì a poco, sul set, torna a far coppia con la sua partner più congeniale Julia Roberts nel poco ispirato Se scappi, ti sposo.
Avvicinatosi progressivamente al buddismo, Gere continua a dedicarsi alla settima arte e a dare il meglio di sè nei ruoli più complessi e sfaccettati (dall'avvocato rampante di Schegge di paura al marito tradito di L'amore infedele - Unfaithful).
Sono lontani i tempi d'oro di Pretty Woman, eppure Gere sembra aver trovato il giusto equilibrio. Merito della pratica buddista, della paternità, e degli unanimi consensi per la sua adorabile sequenza di tip tap nel musical Chicago, per il quale si è aggiudicato un Golden Globe come miglior attore di commedia. Ci riprova quest'anno con Parole d'amore, al suo fianco la splendida Juliette Binoche.
2013 Candidatura Migliore attore protagonista (dramma) per La frode
2003 Premio Migliore attore protagonista (commedia o musical) per Chicago
1991 Candidatura Miglior attore protagonista (commedia o musical) per Pretty Woman
1983 Candidatura Miglior attore protagonista (dramma) per Ufficiale e gentiluomo
1979 Premio Miglior attore straniero per I giorni del cielo
2003 Premio Miglior performance dell'intero cast per Chicago
2003 Candidatura Migliore attore protagonista per Chicago
2011 Premio Premio Marc'Aurelio all'attore
2007 Candidatura Migliore attore protagonista (commedia o musical) per L'imbroglio - The hoax
2009 Premio Joel Siegel Award
2017 Recitazione
2017 Recitazione
2014 Recitazione, Produzione
2015 Recitazione
Tutti mentono: i governi stranieri fra di loro, chi governa a chi viene governato, i cittadini fra cittadini e le persone a loro stesse. La menzogna fa parte della nostra società.
Al cinema con Lucky Red Era mio figlio, in cui Savi Gabizon prova a rileggere la propria opera in chiave occidentale con l'aiuto di Richard Gere e di una Diane Kruger palesemente a disagio.
Richard Gere, Michael Fassbender, Jeffrey Wright. un trio di assi della recitazione per una serie di spionaggio girata a Londra che rilegge in chiave britannica il thriller di spionaggio francese Le Bureau.
La recensione de I tradimenti (Oh, Canada): a tratti confuso, e probabilmente anticlimatico, il film di Paul Schrader trova però la sua logica nell'affrontare la morte come metafora dello stato artistico occidentale. Protagonisti Richard Gere, Jacob Elordi, Uma Thurman.
I film della nostra memoria hanno ancora tanto da dire, nel bene e nel male. Come Pretty Woman, arrivato su Netflix, facendoci domandare: ma con i soldi, si può comprare anche l'amore?
Richard Gere stava per denunciare un talk show per averlo etichettato come sex symbol ai tempi del film American Gigolo.