I primi, sicuri Oscar contender dell'anno li abbiamo visti all'inizio di settembre alla Mostra del Cinema di Venezia, che ormai da diverse edizioni è diventata una vetrina importantissima per l'awards season americana. Altri, più o meno contemporaneamente, sono stati proiettati con successo a Toronto e Telluride, mentre a ottobre diversi titoli di grande interesse sono stati applauditi ai Festival di New York e di Londra; e nel frattempo, noi abbiamo avuto modo di apprezzare almeno un paio di "pesi massimi" da Oscar alla Festa del Cinema di Roma.
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In meno di due mesi, insomma, le nebbie che circondavano l'awards season si sono in gran parte diradate, delineando una situazione decisamente più chiara, e su cui torneremo ad informarvi a breve anche nelle nostre previsioni aggiornate sulle categorie principali degli Oscar. Sappiamo con maggior certezza quali dovrebbero essere i principali contendenti per la 89° edizione degli Academy Award (e per gli altri trofei cinematografici), ma anche quali favoriti della prima ora hanno 'deragliato' dai binari: The Birth of a Nation, ad esempio, è stato gambizzato dalle polemiche contro Nate Parker e dal tiepido risultato al box office, mentre Billy Lynn's Long Halftime Walk, il nuovo, ambizioso progetto di Ang Lee, ha ricevuto un responso piuttosto freddo dalla critica al Festival di New York, tale da azzerare tutte o quasi le sue chance.
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Di seguito, invece, vogliamo parlarvi più nello specifico dei "magnifici dieci" della awards season 2016/2017: la maggior parte di questi titoli hanno già ricevuto il "bacio accademico" dei critici, un paio rappresentano ancora delle incognite, ma tutti quanti dovrebbero ritagliarsi un posto importante nella corsa agli Oscar e, soprattutto, dovrebbero riuscire ad entusiasmare le platee e a ricordarci perché amiamo così tanto il cinema. Ecco dunque, in ordine di uscita nelle sale americane, dieci pellicole di cui sentiremo parlare tantissimo da qui ai prossimi mesi.
1. Moonlight
Uscito il 21 ottobre nei cinema USA, ora come ora Moonlight, trasposizione della pièce teatrale In Moonlight Black Boys Look Blue, è l'incontrastato beniamino dei critici americani, con punteggi da record nei siti aggregatori di recensioni. Opera seconda del regista e sceneggiatore Barry Jenkins, prodotta a basso budget e patrocinata dall'astro nascente della distribuzione indie, la A24, Moonlight è il toccante racconto di formazione in tre atti di Chiron, afroamericano appartenente alla durissima realtà sociale dei sobborghi di Miami, prigioniero di un senso di solitudine e di inadeguatezza generato sia da una precaria condizione familiare, sia da un'omosessualità costretta a cimentarsi con lo squallido machismo imperante nel microcosmo a cui appartiene. Forte di una messa in scena di estrema suggestione e delle eccellenti prove del cast, con tre diversi interpreti nel ruolo del protagonista nelle tre fasi della sua vita, Moonlight ha ottime quotazioni per le nomination per miglior film, regia, sceneggiatura adattata e per almeno due attori supporter, Mahershala Ali e Naomie Harris (ma occhio pure al prodigioso Ashton Sanders, il Chiron adolescente).
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2. Loving
L'unico tra i "magnifici dieci" ad aver partecipato al Festival di Cannes, Loving, al cinema negli USA dal 4 novembre, è un altro titolo, dopo Moonlight, che potrà contare sul vento favorevole sorto in seguito alle polemiche per gli #OscarsSoWhite: il dramma scritto e diretto da Jeff Nichols e distribuito dalla Focus Features racconta infatti la vera storia di un amore interrazziale, quello fra i coniugi Richard e Mildred Loving, banditi dalla Virginia degli anni Cinquanta in quanto le leggi dello Stato proibivano unioni fra bianchi e neri. Accolto molto positivamente a Cannes, Loving si prefigura come un tipico Oscar bait e può contare su un vigoroso messaggio antirazzista: oltre alle probabili candidature per miglior film e sceneggiatura originale, la pellicola di Nichols vede Joel Edgerton tra i potenziali candidati come miglior attore, mentre la sua comprimaria Ruth Negga dovrà affrontare una concorrenza spietata per entrare nella cinquina.
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3. Arrival
La fantascienza, è noto, è uno dei generi meno frequentati dall'Academy, ma in passato non sono mancati comunque drammi sci-fi capaci di far breccia nel cuore delle giurie: e chissà che quest'anno non capiti al magnifico Arrival, già molto apprezzato al Festival di Venezia. Storia dai risvolti profondamenti umanisti sugli "incontri ravvicinati" fra la studiosa di linguistica Louise Banks e creature aliene appena approdate sulla Terra, Arrival è una pellicola che adopera i canoni della fantascienza per esplorare temi quali l'elaborazione del lutto, la memoria e le sfumature della comunicazione. Il film, diretto da Denis Villeneuve, sarà nei cinema americani a partire dall'11 novembre, e qualora il successo di pubblico dovesse soddisfare le aspettative della Paramount aspettiamoci un'aggressiva campagna per gli Oscar, con ottime chance come miglior film, in diverse categorie tenciche e per la protagonista Amy Adams (mentre Villeneuve potrebbe finalmente conquistare la sua prima nomination per la regia).
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4. Manchester by the Sea
Il ritorno dietro la macchina da presa del regista e sceneggiatore Kenneth Lonergan, dopo un lungo periodo di pausa, è stato accolto dalle ovazioni della critica fin dalla sua presentazione al Sundance Film Festival, e la popolarità di Manchester by the Sea è stata ribadita con forza in vari festival autunnali, incluso quello di Roma. Toccante descrizione del rapporto fra Lee Chandler, giovane uomo segnato da una terribile tragedia, e suo nipote, l'adolescente Patrick, appena rimasto orfano, Manchester by the Sea sarà distribuito negli Stati Uniti dal 18 novembre da Roadside Attractions, e si prepara a giocare un ruolo di primissimo piano nell'imminente awards season: aspettiamoci pure di vederlo in lizza per miglior film, regia, sceneggiatura originale, per il protagonista Casey Affleck, per l'attrice supporter Michelle Williams e forse anche per il giovanissimo attore supporter Lucas Hedges.
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5. Lion
A differenza della maggior parte dei titoli citati finora, la pellicola di Garth Davis ha ottenuto un responso tutt'altro che unanime da parte della critica, che nei suoi confronti non ha mostrato particolare entusiasmo; eppure Lion può contare sulla propria natura di cosiddetto crowdpleaser, uno di quei film edificanti in grado di far presa sul grande pubblico. La parabola di Saroo, un bambino indiano che all'età di cinque anni sale a bordo di un treno, viene separato dalla sua famiglia per poi essere adottato da una famiglia australiana, è stata raccontata in un libro autobiografico dallo stesso protagonista, e rappresenta l'unico, vero "colpo in canna" per la Weinstein Company, che distribuirà il film negli Stati Uniti a partire dal 25 novembre. La maggiore chance di Lion in termini di candidature risiede in Nicole Kidman come miglior attrice supporter, ma nel caso di un grosso successo al botteghino non è da escludere la possibilità di strappare addirittura una nomination come miglior film.
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6. Jackie
Il supporto della critica è enorme e solidissimo, invece, nei confronti di Jackie, il film su cui la Fox Searchlight concentrerà tutte le proprie energie per la corsa all'Oscar dopo la clamorosa battuta d'arresto per The Birth of a Nation. Ritratto intimo e contraddittorio della First Lady Jacqueline Kennedy subito dopo l'omicidio di JFK, Jackie è la prima pellicola in inglese del regista cileno Pablo Larraín (quest'anno in concorso anche tra i film stranieri con lo stupendo Neruda) e sarà nei cinema americani dal 2 dicembre. Pressoché scontate fin da ora le nomination per miglior film, sceneggiatura originale e per la protagonista, una superba Natalie Portman; ottime possibilità pure per una candidatura a Larraín come miglior regista, mentre Peter Sarsgaard potrebbe assicurarsi la sua prima nomination come miglior attore supporter per la parte di Bobby Kennedy, il fratello del Presidente assassinato.
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7. La La Land
Tornando a parlare di crowdpleaser, in questa stagione nessun film si adatta meglio a tale termine di La La Land, trascinante musical di ambientazione hollywoodiana diretto dal giovanissimo e talentuoso regista Damien Chazelle. La romanticissima storia d'amore fra il testardo pianista Sebastian Wilder, con una grande passione per il jazz, e la cameriera Mia Dolan, che sogna di sfondare come attrice, rappresenta un delizioso omaggio ai musical (e al cinema americano) degli anni Cinquanta, ma con una colonna sonora completamente originale. Dopo la calorosa apertura alla Mostra di Venezia e il premio del pubblico al Festival di Toronto, il 9 dicembre La La Land esordirà nelle sale americane, e la Summit Entertainment sa di avere fra le mani il frontrunner di questa awards season: la pellicola di Chazelle ha già prenotato infatti le nomination per miglior film, regia e attrice per Emma Stone, oltre ad almeno una mezza dozzina di candidature tecniche, e con un po' di fortuna potrebbe portare in cinquina anche il co-protagonista maschile Ryan Gosling.
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8. Barriere
È una delle due grandi 'incognite' rimaste in questa awards season: Barriere, terza regia di Denzel Washington, è l'adattamento per lo schermo della celebre pièce teatrale di August Wilson Fences, già portata in scena a Broadway da Washington e dalla sua comprimaria nella pellicola, Viola Davis. Dramma familiare ambientato nell'America degli anni Cinquanta e incentrata sulla figura di Troy Maxson, padre di famiglia di mezza età ed ex campione di football che sbarca il lunario lavorando come netturbino, Barriere non è ancora stato mostrato ai critici, ma si preannuncia ugualmente come un contendente temibile, con la Paramount Pictures pronta a farlo uscite il 16 dicembre nelle sale e a farne il proprio titolo di punta per la awards season. Pressoché scontate le nomination per Washington come miglior attore, per la Davis come miglior attrice supporter e per la sceneggiatura adattata, ma occhio anche a una possibile candidatura come miglior film.
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9. Silence
Ed ecco l'altro punto interrogativo della stagione: un film di cui si parla ormai da due anni, frutto di una post-produzione lunghissima e finalmente in procinto di approdare negli USA dal 23 dicembre, anche in questo caso con la Paramount Pictures come distributore. Ritorno alla regia di uno dei giganti del cinema americano, Martin Scorsese, Silence è un'opera a sfondo storico sul viaggio di due giovani monaci gesuiti portoghesi che, nel Giappone del diciassettesimo secolo, tentano di adempiere la loro missione di evangelizzazione nonostante le persecuzioni a cui vanno incontro. A livello di premi la situazione è quanto mai incerta, ma Scorsese è uno dei cineasti più amati del pianeta e questo significa che, sulla scia di quasi tutti i suoi titoli degli ultimi tre lustri, potremmo ritrovare Silence in lizza per miglior film, regia, sceneggiatura adattata e forse anche per qualcuno degli interpreti, dal protagonista Andrew Garfield ai comprimari Liam Neeson e Adam Driver.
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10. 20th Century Women
Sarà l'ultimo film in ordine di tempo ad approdare nelle sale americane, il giorno di Natale, ma la critica ha già avuto modo di vederlo al New York Film Festival e la reazione è stata entusiastica. Scritto e diretto da Mike Mills, 20th Century Women è uno dei nuovi gioielli del cinema indipendente e la seconda freccia nell'arco del distributore A24: una commedia di ispirazione autobiografica ambientata nella California del 1979 e costruita sul rapporto fra l'adolescente Jamie Fields, sua madre Dorothea e due giovani donne che contribuiranno alla formazione culturale e sentimentale del ragazzo. Molto amato per la tenerezza, la profondità e l'ironia di cui è pervaso il racconto, 20th Century Women ha già prenotato le nomination per la sua protagonista, una lodatissima Annette Bening, e per la sceneggiatura originale, ma agli Oscar potrebbe puntare anche a una candidatura per l'attrice supporter Greta Gerwig e a un posto nella rosa dei nominati per il miglior film.
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