Subito dopo gli Oscar, i premi più ambiti a Hollywood sono i Golden Globe, ovvero le sfere dorate assegnate annualmente dai novantatré membri della Hollywood Foreign Press Association. Oltre a godere di un prestigio derivante dalla loro importanza storica (un totale di settantadue edizioni), i Golden Globe rivestono anche una notevole influenza in vista delle votazioni per gli Oscar, dato che spesso i membri dell'Academy tendono ad accordarsi alle preferenze espresse dalla HFPA.
E come già l'anno scorso, anche quest'anno abbiamo deciso di proporvi i nostri pronostici sui potenziali vincitori della 72° edizione dei Golden Globe, la cui cerimonia avrà luogo l'11 gennaio e sarà presentata per la terza volta da Tina Fey ed Amy Poehler. Ecco dunque un'analisi dettagliata sulla sfida per ciascuna delle categorie dedicate al cinema, con la relativa indicazione dei frontrunner e dei concorrenti più temibili...
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Miglior film drammatico
In lizza per il Golden Globe al miglior film drammatico figurano ben quattro biopic, un genere per tradizione molto Academy-friendly; eppure, il netto favorito per portarsi a casa il trofeo principale è l'unico lungometraggio non ispirato ad una vicenda reale. A dominare in tutti i pronostici, infatti, è l'acclamatissimo Boyhood di Richard Linklater, forte di cinque nomination, del consenso entusiastico della critica e di un ampio numero di precursors conquistati finora. I rivali più accreditati dietro a Boyhood sono The Imitation Game e Selma - La strada per la libertà, ma la pellicola di Linklater sembra già aver ipotecato la vittoria.
Pronostico: Boyhood (Runner-up: The Imitation Game)
Miglior commedia / musical
Ben pochi dubbi anche nella categoria per la miglior commedia dell'anno, dove nel duello fra Birdman (o Le imprevedibili virtù dell'ignoranza) di Alejandro González Iñárritu e Grand Budapest Hotel di Wes Anderson a prevalere, e senza troppe difficoltà, dovrebbe essere il film di ambientazione teatrale firmato da Iñárritu, che si è aggiudicato un totale di ben sette nomination. Non è del tutto da escludere una vittoria a sorpresa di Grand Budapest Hotel, che sta dimostrando di avere molti ardenti sostenitori, ma il vantaggio accumulato da Birdman pare davvero incolmabile.
Pronostico: Birdman (Runner-up: Grand Budapest Hotel)
Miglior regista
Con Boyhood e Birdman favoritissimi nelle rispettive cinquine come miglior film, la sfida per il Golden Globe alla miglior regia sembra ridursi a un testa a testa fra Richard Linklater, con il suo impegno ultradecennale ad un progetto assolutamente unico, e Alejandro González Iñárritu, che ha costruito un intero film sull'illusione di un unico, magistrale piano sequenza. Ma benché una vittoria di Iñárritu non sia del tutto da escludere, il nostro pronostico va senza esitazione in favore di Linklater, che grazie a Boyhood sembra pronto ad essere incoronato regista dell'anno.
Pronostico: Richard Linklater, Boyhood (Runner-up: Alejandro González Iñárritu, Birdman)
Miglior attore in un film drammatico
È il giovane Eddie Redmayne il grande favorito per il Golden Globe come miglior attore di dramma grazie alla sua magnifica interpretazione dello scienziato Stephen Hawking nel film biografico La teoria del tutto. Redmayne, favorito dalla grande intensità del suo ruolo e dal fatto di dover mettere in scena un grave handicap fisico (da sempre un elemento di bonus per i membri delle giurie), dovrebbe sbaragliare senza problemi la concorrenza, costituita in particolare dal connazionale Benedict Cumberbatch, l'Alan Turing di The Imitation Game, e da David Oyelowo, il Martin Luther King di Selma.
Pronostico: Eddie Redmayne, La teoria del tutto (Runner-up: Benedict Cumberbatch, The Imitation Game)
Miglior attrice in un film drammatico
Una delle First Lady del cinema americano, Julianne Moore, si prepara a conquistare finalmente il suo primo Golden Globe in ambito cinematografico grazie alla sua meravigliosa performance di una donna malata di Alzheimer nel commovente Still Alice. La Moore, indiscussa frontrunner per il premio alla miglior attrice di dramma, non dovrebbe temere più di tanto la concorrenza della Reese Witherspoon di Wild, né tantomeno quella di Rosamund Pike, la femme fatale de L'amore bugiardo - Gone Girl.
Pronostico: Julianne Moore, Still Alice (Runner-up: Reese Witherspoon, Wild)
Miglior attore in una commedia / musical
Pressoché scontata la vittoria di Michael Keaton, in procinto di portarsi a casa il Golden Globe come miglior attore di commedia grazie al suo vivace ritratto (con malinconici echi autobiografici) di un ex divo del cinema impegnato in un faticoso esordio sul palcoscenico in Birdman. Keaton, vincitore annunciato in questa categoria, non sembra di doversi minimamente preoccupare degli altri candidati, fra cui il serafico Ralph Fiennes di Grand Budapest Hotel e Bill Murray, mattatore della commedia St. Vincent.
Pronostico: Michael Keaton, Birdman (Runner-up: Ralph Fiennes, Grand Budapest Hotel)
Miglior attrice in una commedia / musical
E arriviamo così alla prima sfida davvero apertissima e combattuta dei Golden Globe di quest'anno: in una cinquina meno brillante del solito, infatti, le due attrici con maggiori chance di portarsi a casa la statuetta sono Amy Adams, già premiata l'anno scorso e ora di nuovo in lizza per il suo ruolo in Big Eyes, ed Emily Blunt, fra le star del musical Into the Woods. La Adams, considerata la favorita fino a qualche settimana fa, ora sembra penalizzata dallo scarso entusiasmo per il suo film e dal flop commerciale negli USA, mentre la Blunt può contare sullo strepitoso successo che Into the Woods sta riportando al box office; il nostro pronostico, pertanto, va in favore di Emily Blunt, ma il duello fra lei e la Adams dovrebbe risolversi per una manciata di voti. Poche speranze, invece, per la "vincitrice morale" della categoria: la magnifica Julianne Moore di Maps to the Stars, già premiata come miglior attrice al Festival di Cannes, nonché la candidata più meritevole della cinquina. Non è comunque da escludere che, in uno scenario sorprendente ma non impossibile, la Moore possa concludere la cerimonia portandosi a casa entrambi i Golden Globe per i quali è nominata.
Pronostico: Emily Blunt, Into the Woods (Runner-up: Amy Adams, Big Eyes)
Miglior attore supporter
Un'altra sfida estremamente combattuta, quella che vede contrapposti Edward Norton, istrionico collega di Michael Keaton in Birdman, e J.K. Simmons, inflessibile insegnante di musica nell'apprezzato dramma indie Whiplash. In un contesto in cui Birdman dovrebbe fare la parte del leone in numerose categorie di peso, è possibile tuttavia che, per il trofeo al miglior attore supporter, la Hollywood Foreign Press Association scelga di ricompensare proprio Simmons, un veterano molto meno famoso di Norton, ma che ha lasciato a bocca aperta la critica. Chance quasi nulle, invece, per gli altri tre candidati, fra cui il Mark Ruffalo di Foxcatcher - Una storia americana.
Pronostico: J.K. Simmons, Whiplash (Runner-up: Edward Norton, Birdman)
Miglior attrice supporter
Quasi tutti i pronostici in questa categoria danno vincente Patricia Arquette, la madre di famiglia di Boyhood, ma noi azzardiamo una previsione più coraggiosa: secondo il nostro intuito, infatti, a prevalere potrebbe essere una delle star più stimate di Hollywood, Jessica Chastain, magnetica comprimaria di Oscar Isaac nel dramma A Most Violent Year. Benché il film della Chastain sia uscito soltanto a fine anno e non abbia goduto della stessa visibilità di Boyhood, tuttavia il consenso della critica e il fascino del suo ruolo di moglie fiera e determinata potrebbero permettere ad una Jessica in versione blondo platino di compiere il sorpasso sulla Arquette; pure in questo caso, comunque, l'esito della votazione si deciderà probabilmente per un soffio. Terza incomoda, con minori chance ma da non sottovalutare, la Emma Stone di Birdman.
Pronostico: Jessica Chastain, A Most Violent Year (Runner-up: Patricia Arquette, Boyhood)
Miglior sceneggiatura
Se per Birdman si prospetta un trionfo o quasi, con due premi (miglior film e attore) già ipotecati e Norton con ottime possibilità di conquistare il trofeo come attore supporter, un'altra statuetta per la commedia di Iñárritu potrebbe arrivare nella categoria per la miglior sceneggiatura. La sfida, però, è ancora apertissima, con Wes Anderson che in questa categoria potrebbe mettere a segno l'unico Golden Globe per il suo pluricandidato Grand Budapest Hotel, senza escludere una potenziale vittoria di Gillian Flynn per l'adattamento del suo romanzo L'amore bugiardo.
Pronostico: Alejandro González Iñárritu, Nicolás Giacobone, Armando Bo, Alexander Dinelaris Jr, Birdman (Runner-up: Wes Anderson, Grand Budapest Hotel)
Miglior film straniero
Reduce dal plebiscito riscosso agli European Film Award, dell'entusiasmo della critica e del notevole successo negli Stati Uniti (3,7 milioni di dollari), Ida, sofisticato dramma in bianco e nero del regista polacco Pawel Pawlikowski, parte come il grande favorito nella corsa al Golden Globe per il miglior film straniero, dove il suo principale rivale dovrebbe essere Leviathan, del regista russo Andrei Zvyagintsev; occhio però anche a Force Majeure, la corrosiva black comedy dello svedese Ruben Östlund.
Pronostico: Ida (Runner-up: Leviathan)
Miglior film d'animazione
Pochissimi dubbi nella categoria per il miglior film d'animazione, con l'apprezzatissimo The Lego Movie in netto vantaggio sul nuovo prodotto di casa Disney, Big Hero 6, che nonostante il grande successo al box office non sembra godere dello stesso sostegno del film della Warner Bros, in vantaggio anche sul sequel Dragon Trainer 2, il candidato della DreamWorks.
Pronostico: The Lego Movie (Runner-up: Big Hero 6)
Miglior colonna sonora
Forse l'unica categoria dei Golden Globe di quest'anno in cui ciascuno dei cinque candidati potrebbe tranquillamente prevalere, senza che ci sia alcun vero favorito. Dovendo tentare un pronostico, noi proviamo a puntare su Alexandre Desplat, il prolifico compositore francese artefice dell'intensa ed elegante colonna sonora di The Imitation Game (e si tratta, fra l'altro, dell'unico premio che il film di Morten Tyldum può sperare di aggiudicarsi). Hanno ottime quotazioni, però, anche il compositore islandese Jóhann Jóhannsson per le raffinate musiche de La teoria del tutto e il musicista messicano Antonio Sánchez per la vivace partitura jazz che accompagna Birdman, escluso però dall'analoga categoria agli Oscar.
Pronostico: Alexandre Desplat, The Imitation Game (Runner-up: Jóhann Jóhannsson, La teoria del tutto)
Miglior canzone
In una categoria in cui spesso non mancano sorprese, l'apparente favorita, nonché la soluzione più prevedibile e 'scontata', è la canzone Glory, composta e interpretata dalla star dell'R&B John Legend e dal rapper Common per la colonna sonora di Selma. Brano enfatico e con un testo edificante che si richiama direttamente al messaggio civile del film, Glory appare in vantaggio sull'altra canzone di punta della cinquina: Big Eyes, fascinosa ed ipnotica ballad realizzata dalla popstar Lana Del Rey per il film onomino. Con Glory e Big Eyes impegnate in un serrato testa a testa, attenzione tuttavia al potenziale spoiler: in una categoria che in passato ha incoronato più volte canzoni scritte e/o interpretate da superstar del pop (solo negli ultimi quattro anni Cher, Madonna, Adele e gli U2), non è da escludere infatti un'autentica leggenda del rock quale Patti Smith, in lizza con il brano Mercy Is, dal kolossal biblico Noah.
Pronostico: Glory, da Selma (Runner-up: Big Eyes, da Big Eyes)