Emmy 2020, il commento ai premi: Watchmen, Succession e l’en plein di Schitt’s Creek

Emmy Award 2020, il commento ai premi in un altro anno d'oro per la HBO: dai trionfi di Watchmen, Succession e Schitt's Creek alle 'sorprese' per Mark Ruffalo e Zendaya.

Succession
Succession: Jeremy Strong e Brian Cox

Al momento delle nomination a festeggiare era stata Netflix, con un totale di centosessanta candidature, che ieri notte si sono trasformate in un bottino complessivo di ventuno statuette. Ma per quanto si tratti di un risultato di tutto rispetto, l'induscusso trionfo degli Emmy Award 2020 appartiene comunque alla HBO, che dalle sue centosette nomination è riuscita a trarre ben trenta trofei, inclusi quasi tutti i premi più prestigiosi. Le due serie-evento del 2019, Watchmen e Succession, si sono imposte infatti come i titoli più amati dai giurati degli Emmy, in un'edizione che tuttavia è stata segnata anche da un en plein da record per la 'piccola' sitcom canadese Schitt's Creek. Ecco dunque la nostra consueta panoramica su tendenze, conferme e sorprese dei massimi premi della TV americana...

Chi vota i Guardiani? Undici Emmy per Watchmen

Watchmen Regina King Angela Abar
Watchmen: un'immagine di Regina King

Come anticipato, e com'era ampiamente prevedibile, gli Emmy 2020 hanno sancito la consacrazione di quello che la critica aveva già accolto, lo scorso autunno, come uno dei capolavori televisivi degli ultimi anni. Watchmen, libera rivisitazione della graphic novel di Alan Moore e Dave Gibbons da parte di Damon Lindelof, si è aggiudicato undici Emmy Award su ventisei nomination: miglior miniserie, miglior attrice per Regina King, l'interprete di Sister Night (è il suo quarto Emmy in sei anni), miglior attore supporter per Yahya Abdul-Mateen II, miglior sceneggiatura per lo splendido episodio Questo essere straordinario e sette premi tecnici per miglior casting, colonna sonora, fotografia, montaggio, sonoro ed effetti sonori. Ignorato del tutto ai Golden Globe, Watchmen si è pienamente riscattato agli Emmy, che hanno riconosciuto la natura innovativa e densissima di questo racconto sci-fi in nove episodi.

Watchmen Hooded Justice
Watchmen: un'immagine di Jovan Adepo
Un Volto Due Destini 1
I Know this Much is True: una foto di scena

Cosa non ha vinto Watchmen, tuttavia? La candidatura per tre diversi registi della miniserie HBO ha probabilmente disperso i loro voti, favorendo il sorpasso da parte della tedesca Maria Schrader per la regia di Unorthodox (unico premio su otto nomination). Il trofeo come miglior attore è stato assegnato a sorpresa a Mark Ruffalo per il suo duplice ruolo in Un volto, due destini - I Know This Much Is True, sempre per la HBO: la vittoria di Ruffalo per l'unica candidatura della sua miniserie è arrivata a scapito del Jeremy Irons di Watchmen, ma soprattutto del favorito della vigilia, lo Hugh Jackman di Bad Education, premiato con l'Emmy come miglior film TV. Fra le attrici supporter, invece, la sopraffina Jean Smart ha dovuto cedere il passo a Uzo Aduba, che ha segnato il "punto della bandiera" per Mrs. America della FX (dieci nomination in tutto) grazie al suo ritratto della deputata afroamericana Shirley Chisholm.

Watchmen: i personaggi e gli interpreti della serie-evento degli Emmy 2020

Il successo di Succession: sette Emmy per la famiglia Roy

Succession Jeremy Strong
Succession: un'immagine di Jeremy Strong

Fra le serie drammatiche, a ereditare la 'corona' de Il trono di spade è stato un altro show di punta della scuderia della HBO: Succession di Jesse Armstrong, affresco nerissimo di una famiglia di "parenti serpenti" a capo di un impero mediatico. Dopo i due premi per la stagione d'esordio, la seconda stagione di Succession ha portato all'incasso sette Emmy Award su diciotto nomination, fra cui miglior serie drammatica, miglior regia per l'episodio La caccia, miglior attore per l'intenso Jeremy Strong (candidato in coppia con il 'patriarca' Brian Cox), miglior sceneggiatura per il finale Non è il caso di piangere, miglior attrice guest star per Cherry Jones, miglior casting e miglior montaggio.

Succession 2, la recensione: il cinico ritratto di una famiglia in lotta per il potere

The Mandalorian, la 'sorpresa' Zendaya e la maledizione di Better Call Saul

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The Morning Show: Billy Crudup e Jennifer Aniston in una scena

Lodatissimo dalla critica, Succession ha surclassato il 'rivale' di casa Netflix, Ozark: a dispetto delle diciotto candidature, la terza stagione del crime drama con Jason Bateman e Laura Linney ha dovuto accontentarsi infatti del bis per la miglior attrice supporter, la giovanissima Julia Garner (già premiata l'anno scorso, e in grado di superare nomi del calibro di Helena Bonham Carter, Laura Dern e Meryl Streep). Billy Crudup si porta a casa l'Emmy come miglior attore supporter per The Morning Show (otto nomination), ma la vera sorpresa si è verificata nella categoria per la miglior attrice, dove la neo-ventiquattrenne Zendaya è stata premiata per il suo ritratto di una teenager alle prese con la tossicodipendenza in Euphoria: si tratta della più giovane vincitrice nella storia della categoria e dell'ennesimo successo per la HBO, che per Euphoria può festeggiare ben tre statuette (miglior attrice, canzone e trucco).

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Euphoria: Zendaya in una immagine della serie
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La squadra entra in azione

The Mandalorian, la serie spin-off di Guerre stellari, non aveva reali chance nelle categorie principali, ma si è confermato comunque il fiore all'occhiello per una delle nuove realtà del mondo dello streaming, Disney+: quattordici nomination e sette premi tecnici. Con tredici nomination a testa, raccolgono invece solo qualche statuetta le terze stagioni di The Crown (miglior scenografia e costumi) e di The Handmaid's Tale (miglior scenografia), mentre non accenna a terminare la 'maledizione' di Better Call Saul: le cinque stagioni del crime drama della AMC hanno accumulato un totale di trentanove candidature, ma ancora senza una singola vittoria. Che la squadra di Saul Goodman possa finalmente riscattarsi con la sua stagione conclusiva?

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Fra le serie comiche, è Schitt's Creek l'asso pigliatutto

Schitts Creek
Schitt's Creek: un'immagine della serie

Fino a qualche anno fa i giurati degli Emmy Award avevano l'abitudine, nelle categorie destinate alle serie comiche, di continuare a votare per i "soliti noti", con vincitori che replicavano i propri successi di anno in anno, in maniera spesso ripetitiva. Una tendenza infranta in parte l'anno scorso, con il trionfo di Fleabag, e scomparsa del tutto quest'anno, quando in compenso si è verificata una circostanza assolutamente inedita: un en plein, nelle sette categorie principali, per una singola serie che ha conquistato tutti i trofei di maggior peso. E la serie in questione è la sitcom familiare Schitt's Creek, che per la sua sesta e ultima stagione si è vista ricompensata con nove Emmy Award su diciannove nomination: un plebiscito di proporzioni inaspettate per il piccolo network via cavo Pop TV, ritrovatosi nei panni di Davide contro Golia al cospetto di colossi quali la HBO, Netflix e Amazon Video.

Schitts Creek
Schitt's Creek: i protagonisti della serie in un'immagine della stagione 6
Maisel
La fantastica signora Maisel: un'immagine dell'episodio O il cabaret o il cavolo

Miglior serie comica, miglior regia, miglior attore per Eugene Levy, miglior attrice per Catherine O'Hara (due veterani della commedia americana, al loro primo Emmy in qualità di interpreti), miglior attore supporter per Daniel Levy, miglior attrice supporter per Annie Murphy, miglior sceneggiatura, e poi ancora miglior casting e migliori costumi: una valanga di statuette che non ha lasciato quasi nulla per la concorrenza. L'improvvisa passione dei giurati degli Emmy nei confronti di Schitt's Creek non ha impedito però alla terza stagione de La fantastica signora Maisel, forte di venti nomination, di guadagnarsi altri quattro trofei, sebbene tutti in categorie tecniche: miglior supervisione musicale, fotografia, trucco e sonoro (da sommare ai sedici Emmy vinti per le prime due stagioni). E per l'anno prossimo, con Schitt's Creek ormai fuori dai giochi, già si preannuncia una sfida apertissima...

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