Come diceva uno dei personaggi di Corrado Guzzanti di qualche anno fa "c'è grossa crisi". E i film che faranno parte della settantesima Mostra di Venezia ce la raccontano senza indugi. Il direttore Alberto Barbera è andato dritto al punto sin dall'inizio durante la conferenza stampa di presentazione della 70ª Mostra di Venezia raccontandoci di un festival che, quest'anno più dei precedenti, abbraccia le opere di grandi maestri del cinema come di giovani autori, opere di genere e film d'autore classici ma poche commedie, perché "o la commedia la si fa bene o rischia sempre di diventare macchietta e di esprimere una realtà slegata da quella che viviamo". I temi ricorrenti di tutti o quasi tutti i film che vedremo a Venezia 2013 sono incentrati inevitabilmente sulla crisi morale e sociale della società ed in particolare sulla crisi dei valori e della famiglia, l'assenza di fiducia nei genitori da parte dei figli, la mancanza di una guida e di un futuro per intere generazioni senza trascurare i lati più violenti e disturbanti di questo sfacelo esistenziale. "Siamo rimasti sconvolti da alcuni dei film che abbiamo visionato per arrivare alla selezione ufficiale" - ha dichiarato il direttore - "ma se il mondo intorno ci offre quotidianamente bassezze come la pedofilia, la violenza sulle donne, la necrofilia e l'omofobia, poi non possiamo lamentarci se i film ci rimandano un'immagine molto poco consolante della nostra contemporaneità".
Ma la crisi è anche finanziaria e a testimoniarne la gravità nel nostro Paese sono state le parole di protesta di Nicola Lusuardi, rappresentante dei 100 Autori che in una breve dichiarazione concessagli dal presidente Baratta ha accusato il Ministro dei beni Culturali Massimo Bray di aver tradito le aspettative e le speranze di tutte le associazioni di categoria con la dichiarazione di ieri sul mancato reintegro della totalità dei fondi per il Tax Credit: "Abbiamo ascoltato le solite promesse e per protesta non parteciperemo ai tavoli dell'assise degli Stati Generali del cinema italiano a Venezia riservandoci di valutare ogni forma di protesta politica fino al momento in cui le promesse non diverranno fatti". Invitato a replicare, il Presidente della Biennale Paolo Baratta ha detto la sua sull'argomento cercando di abbassare i toni: "Il Ministro Bray ha ritenuto di accelerare a maggio i primi 43 milioni del tax credit che venivano solitamente approvati in coda d'anno in autunno e quando ci si trova di fronte a cifre di questo genere è normale che il Ministro del Tesoro abbia frenato dimezzando lo stanziamento in attesa di vedere quale sarà la domanda del mercato. In un certo senso il ministro Bray era soddisfatto di quello che ha ottenuto visto che l'anno scorso non c'è stato nessun finanziamento. Credo ci siano tutte le condizioni per una conclusione positiva e per il rilascio della seconda parte dei finanziamenti in autunno". Tornando ai film saranno tre gli italiani in concorso: un documentario, un esordio e un grande ritorno. Parliamo nell'ordine di Sacro GRA di Gianfranco Rosi, un film che nello scherzoso titolo racchiude tre anni di lavoro consecutivi passati dal regista sul Grande Raccordo Anulare di Roma e che Barbera ha definito "un'opera che rappresenta il punto d'approdo dell'intera carriera di un autore poco prolifico e che travalica i confini del documentario sconfinando in qualcosa di diverso e di sorprendente", l'esordio alla regia di Emma Dante intitolato Via Castellana Bandiera, regista di opere teatrali che a detta di Barbera "si confronta con il cinema mettendo in scena un film provocatorio di grande originalità ed impatto" e il grande ritorno in concorso di Gianni Amelio con il suo atteso L'intrepido, interpretato da Antonio Albanese. Assente il nuovo di Daniele Luchetti che con certezza sarà a Toronto sul quale Barbera ha tenuto a precisare: "Con Luchetti ho avuto un amichevole ma confronto e mi ha detto subito, già prima di Cannes, che non avrebbe voluto portare il suo film a Venezia perché rimasto scottato dall'ultima esperienza veneziana e preferiva andare lontano". Si dice che gli autori italiani abbiano paura di Venezia ed è successo che siano stati massacrati dalla critica, ma non si tratta di un pregiudizio come spiega Barbera, bensì di "una leggenda che esisterà sempre, l'importante è che vi ricordiate che quando sono passati film italiani di buon livello la critica non li ha mai stroncati". Una Mostra, la numero settanta, che rispecchia la poca omogeneità dell'attuale cinema italiano, pieno di novità e di suggestioni nonostante la crisi come mostra anche la sezione Orizzonti che ci propone due opere prime, quella di Enrico Maria Artale intitolata Il terzo tempo e quella di Alessandro Rossetto intitolata Piccola patria, con l'aggiunta de La prima neve, l'opera seconda di Andrea Segre con Anita Caprioli e Giuseppe Battiston. "E' il segnale che il cinema italiano è capace di rinnovarsi anche in un momento difficile come quello che stiamo vivendo" - ha dichiarato Barbera - "ne è la prova anche il film di Ettore Scola su Fellini che, badate bene, non un documentario ma un vero film con attori e immagini di repertorio". Ci saranno film d'autore come il nuovo di Amos Gitai intitolato Ana Arabia e il nuovo di Stephen Frears intitolato Philomena e interpretato da Judi Dench e Steve Coogan, ma anche molte sorprese per il grande pubblico in The Zero Theorem, il nuovo di Terry Gilliam con Matt Damon, Tilda Swinton e Christoph Waltz nei panni di un genio del computer ma anche film di grande appeal per il grande pubblico come Under the skin di Jonathan Glazer che vede Scarlett Johansson nei panni di un'affascinante aliena. Ma oltre alla fantascienza c'è anche l'animazione con il nuovo del maestro Hayao Miyazaki (in concorso) e con Captain Harlock (in 3D), il film che resuscita uno dei miti dell'animazione giapponese, c'è l'horror con il sequel Wolf Creek 2 che verrà proiettato a mezzanotte e il western fuori concorso Unforgiven, la versione giapponese del capolavoro di Clint Eastwood Gli Spietati con la partecipazione straordinaria di Ken Watanabe. A sorpresa e per la prima volta in assoluto troviamo, non uno, ma ben due documentari in concorso alla Mostra di Venezia, perché oltre al film di Rosi nella selezione ufficiale in concorso c'è anche The Unknown Known: the Life and Times of Donald Rumsfeld di Errol Morris, definito da Barbera "un'opera di straordinaria valenza ed insieme un documento di fondamentale importanza su anni che hanno segnato non solo la nostra storia contemporanea ma anche la vita sociale di tutti noi". Trentacinque ore di intervista condensate in un'ora e mezza di film in cui Morris ha racchiuso il personaggio di Donald Rumsfeld, il Segretario alla Difesa americano dei due governi Bush. Una citazione meritano anche il nuovo e ultimo film del maestro Tsai Ming-liang definito da Barbera "un film testamentario che è la summa di tutto il suo cinema, un'opera che ha a che fare con l'arte e con la contemplazione, un oggetto strano, misterioso e poco omogeneo che non potevamo non mettere in concorso", e il nuovo discusso lavoro di Kim Ki-duk intitolato Moebius, film bandito dai cinema sud coreani per le scene di eccessiva violenza sessuale. Una selezione, insomma, che farà la gioia di chi accusa i festival di essere troppo poco attenti nei confronti del mercato perché come ha sottolineato il direttore "è giusto che un grande festival come Venezia offra una fotografia del cinema mondiale con tutte le sue contraddittorie componenti, un festival che si prende anche dei rischi in parte rischi calcolati e che tiene conto del fatto che il cinema non è fatto solo di film per il grande pubblico ma che bisogna sempre dare spazio a tutti quegli autori che altrimenti avrebbero difficoltà ad arrivare sul mercato. Quello di quest'anno è un sostegno al cinema più radicale". Per quel che riguarda il lato glamour della Mostra quest'anno sarà l'attrice ex-fotomodella Eva Riccobono la madrina delle serate di apertura e chiusura della 70ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Sarà lei, nella serate del 28 agosto e del 7 settembre sul palco della Sala Grande a condurre le cerimonie di inaugurazione e chiusura, la prima delle quali sarà seguita dalla proiezione in 3D del fantascientifico film di apertura Gravity, proiettato in 3D, diretto da Alfonso Cuarón e interpretato da George Clooney e Sandra Bullock, alla sua prima volta a Venezia contro le innumerevoli partecipazioni del suo compagno di set. A chiudere il festival sarà un altro film in 3D e cioè Amazonia di Thierry Ragobert, film che Barbera ha definito "non un documentario a tutti gli effetti ma sicuramente uno spettacolo che riserverà tante sorprese". Sarà invece la splendida Claudia Cardinale la testimonial di Venezia Classici della settantesima Mostra, la sezione inaugurata lo scorso anno dedicata ai restauri e ai documentari sul cinema. La pre-apertura della sezione Venezia Classici sarà Le mani sulla città di Francesco Rosi, mentre l'apertura ufficiale toccherà a Il salario della paura, capolavoro del regista americano che William Friedkin, che quest'anno riceverà il Leone d'oro alla Carriera, appositamente restaurato dalla Warner Bros. Pictures. La Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, primo festival al mondo a raggiungere il traguardo delle settanta edizioni, celebrerà l'importante compleanno con un progetto speciale voluto dalla Biennale che si chiamerà Venezia 70 - Future Reloaded in cui settanta registi di tutto il mondo che in comune hanno almeno una partecipazione alla Mostra di Venezia negli ultimi vent'anni, sono stati invitati a realizzare un cortometraggio di durata compresa fra 60 e 90 secondi, in totale libertà creativa. Un omaggio d'autore collettivo offerto in assoluta anteprima mondiale alla Mostra da grandi maestri, registi affermati e giovani cineasti ed allo stesso tempo una riflessione sul futuro del cinema, filtrato dalla sensibilità personale e dallo sguardo di ogni autore come ha sottolineato Barbera: "Non abbiamo annunciato la lista di tutti i registi che hanno accettato ma per mantenere viva la suspense pubblicheremo giorno per giorno nuovi nomi rispetto a quelli già resi noti ma non abbiamo ancora deciso le modalità e le tempistiche con cui vi faremo vedere queste opere, se in un'unica proiezione cumulativa o se a spezzoni prima di ogni film presentato". L'unica sicurezza è che potremo vederli in rete dopo la chiusura del festival e che alcuni di essi, come ha più volte ripetuto il direttore, non mancheranno di stupire ed incuriosire il pubblico. A questo link è disponibile la lista completa degli autori aggiornata quotidianamente. Chiudiamo la nostra panoramica con importanti dettagli tecnici che vedranno a breve un ampliamento della Sala Darsena, dedicata soprattutto alle proiezioni della stampa, ed un miglioramento sostanziale delle qualità acustiche della sala. Il tutto però è condizionato al finanziamento di sei milioni di euro da parte del Comune di Venezia. I rinnovamenti già apportati riguardano invece la sala stampa, gli ascensori del palazzo del Casino e l'aggiunta di una sala supplementare per le proiezioni allestita a fianco alla sala Perla con 150 posti in più a disposizione di pubblico e stampa. Il mercato della Mostra quest'anno sarà prolungato di un giorno e 'agevolato' con proiezioni di film 'in vendita' in sala Pasinetti e in alcune piccole sale private allestite presso l'Hotel Excelsior. L'appuntamento è al Lido per la fine di agosto, noi ci saremo e vi racconteremo tutto, ma proprio tutto, quello che accadrà alla Mostra.Venezia 2013: la Mostra festeggia settant'anni e ci racconta la crisi
Quella che si terrà al Lido di Venezia dal 28 agosto al 7 settembre 2013 sarà l'edizione numero settanta della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, la seconda diretta da Alberto Barbera che ha presentato il cartellone insieme al Presidente della Biennale Paolo Baratta. Ecco la nostra panoramica sulla kermesse veneziana, sui film che vedremo e sui protagonisti che li accompagneranno.