In onore di King Arthur: 10 film dedicati ai cavalieri della Tavola Rotonda

In occasione dell'arrivo di King Arthur sulla piattaforma Infinity, ripercorriamo le mitiche gesta cinematografiche di uno dei personaggi più iconici e amati della cultura occidentale. Tra mito e storia, epica e leggende, ecco le pellicole che hanno saputo alimentare un affascinante immaginario cavalleresco.

King Arthur: Legend of the Sword - Charlie Hunnam in una foto del film
King Arthur: Legend of the Sword - Charlie Hunnam in una foto del film

In alto le spade, madame e messeri. Fiato alle trombe, vento ai vessilli, largo all'onore e all'amor cortese. Tranquilli, non abbiamo banchettato con troppo vino, stiamo solo per celebrare una delle più affascinanti ed epiche icone della cultura occidentale. Un uomo che è molto più di un cavaliere divenuto re, perché è anche un regno glorioso, è anche una mitica spada incastonata nel suo stesso mistero, è anche il centro di un tavolo rotondo attorno a cui siedono altri nobiluomini. Qualora non l'aveste ancora capito, stiamo parlando di Re Artù, figura affascinante e carismatica attorno a cui mito e storia, leggenda e realtà si fondono in un inestricabile abbraccio. Questo perché Re Artù è solo il fulcro di una vera e propria materia (chiamata Britannica), il rappresentante più in vista del celebre e vasto ciclo bretone, le cui storie, impregnate di epica e di suggestioni medievali, hanno da sempre solleticato le attenzioni del cinema. Un personaggio così intrigante era facile e gustosa preda di sceneggiatori e registi in cerca della giusta dose di mito, anche perché portava con sé una serie di tematiche assai suggestive. Dall'amore (con tanto di stuzzicanti triangoli) all'onore, dal sacrificio all'amicizia, dall'ostinazione alla lealtà. Per questo la settima arte ha presto saccheggiato tomi, romanzi e libri a lui dedicati, soffermando il suo sguardo su varie zona dell'amata Camelot. A volte si è dedicato agli affari del cuore, altre ha allargato il suo raggio sulle vaste lande britanniche, raccontando di imprese corali e di regni da proteggere. In ogni caso, poter contare su personaggi come Artù, Lancillotto, Ginevra, Merlino, Percival e Morgana ha fornito al cinema una fonte inesauribile di storie e suggestioni.

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King Arthur - Il potere della spada: Charlie Hunnam e Djimon Hounsou in una scena del film
King Arthur - Il potere della spada: Charlie Hunnam e Djimon Hounsou in una scena del film

Basti pensare che, al di là dei film storici e fantasy di cui vi stiamo per parlare, il mito di King Arthur è passato anche da Fantozzi, passando per Shrek, la saga di Transformer e persino da una recente citazione raffinata e nostalgica vista in Jackie. Oggi, in occasione dell'arrivo del King Arthur - Il potere della spada diretto da Guy Ritchie sulla piattaforma Infinity, ripercorreremo i 10 film dedicati ad Artù e ai cavalieri della Tavola Rotonda in rigoroso ordine cronologico. Dunque, madame e messeri, sellate i cavalli, lucidate le spade e preparate le scorte per il viaggio. Si parte.

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1. I cavalieri della Tavola Rotonda (1953)

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In una Camelot dominata da colori sgargianti, il prolifico Richard Thorpe mette al centro del suo film (presentato a Cannes) le vicende amorose che vedono Ginevra contesa tra Artù e Lancillotto. A smuovere la storia sono soprattutto gli intrighi di corte e fetidi complotti, con personaggi malefici come Modred (marito della fata Morgana) intenzionati a seminare dubbi e gelosie nella mente di Artù. Sostenuto da grandi divi come Ava Gardner e Robert Taylor, I Cavalieri della tavola rotonda ha un finale tragico, che sfocia nella morte e nell'esilio.

2. La spada nella roccia (1963)

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Esiste forse nome più umile e significativo di Semola? Esiste forse gufo più irresistibile del mitico Anacleto? Delizioso, pieno di humor sincero e a tratti ingenuo, La spada nella roccia resta uno dei grandi classici d'animazione con i personaggi meglio caratterizzati di sempre. La fragilità di Semola, la stramberia di Merlino e la stravaganza di Maga Magò sono peculiarità difficili da dimenticare, e che non a caso ricorrono nei nostri palinsesti televisivi durante il periodo natalizio. Ultimo lungometraggio Disney (il diciottesimo) arrivato al cinema prima della morte di papà Walt, La spada nella roccia mette in scena la geniale idea (contenuto nell'omonimo romanzo da cui è tratto il film) di stravolgere il punto di vista della storia, facendola coincidere con quella di un bambino alle prese con un mentore capace di indicargli la via verso il suo stesso mito.

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3. Camelot (1967)

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Prima di diventare il tanto amato Silente apprezzato nei primi due capitoli della saga di Harry Potter, il grande Richard Harris aveva indossato la corona di Artù nel poco riuscito Camelot, tratto sia da un romanzo che da un'opera teatrale. Vera e propria commedia musicale, il film di Joshua Logan (il cui cast comprendeva anche Vanessa Redgrave e Franco Nero) si focalizza ancora una volta sul triangolo amoroso composto da Artù, Ginevra e Lancellotto. Il musical, dopo l'insuccesso raccolto in patria, arrivò in Italia in versione ridotta, costringendo a doppiare in italiano alcuni stralci canori poi rimossi nelle edizioni home video. Non vi era molta pace in quella Camelot.

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4. Lancillotto e Ginevra (1974)

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Sin dal titolo è facile capire dove punta l'arco del regista Robert Bresson. L'obiettivo punta dritto verso i cuori straziati del primo cavaliere e della bella moglie di Artù. Totalmente basato sull'amore quasi ossessivo dell'ossessionato di Lancillotto, Lancillotto e Ginevra è un primo, coraggioso tentativo di revisione autoriale del mito arturiano, totalmente svestito del suo alone fiabesco e mitico, e dato in pasto ad una storia cupa, travagliata e profondamente disincantata.

5. Monty Python e il Sacro Graal (1975)

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E ora qualcosa di completamente diverso. Dimenticate tutta l'epica e sotterratela dove vi pare, perché per i mitici Monty Python la spasmodica ricerca del Sacro Graal è solo un futile pretesto per mettere in scena il loro umorismo irresistibile, ricercato eppure accessibile. Le perle di genio che si susseguono lungo il loro secondo lungometraggio non fanno altro che irridere tanti stereotipi delle leggende medievali. Dalla caccia alle streghe alla ridondante presenza di menestrelli pronti a trasformare in ballate qualsiasi cosa, passando per cavalcate assurde e dialoghi sferzanti. Da gustare rigorosamente in lingua originale.

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6.Excalibur (1981)

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Senza dubbio uno dei film che ha colto meglio il fascino del mito arturiano nella sua interezza e nella sua complessità. John Boorman confeziona con estrema cura un'opera corale dove la dimensione terrena e umana incontra sia quella divina che quella magica. Senza privarsi di scene sessuali spinte e di riuscite escursioni nel terreno del fantasy, Excalibur viene ricordato anche per la credibilità della scenografia, dei costumi e per l'ispirata colonna sonora. Senza dimenticare la presenza di attori all'epoca minori come Helen Mirren, Liam Neeson, Patrick Stewart e Gabriel Byrne. Futura gloria sarà loro riservata.

7. Il primo cavaliere (1995)

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Parlare di medioevo, mitiche spade ed eroi romantici nello stesso anno di Braveheart - cuore impavido non darà a Il primo cavaliere la corona del miglior tempismo. Certamente sconfitto sul nascere dal paragone forse improprio con il capolavoro di Mel Gibson, il film di Jerry Zucker sfodera comunque una godibile avventura classica a forti tinte sentimentali, dove il divario d'età tra il più maturo Artù (un grande Sean Connery) e un tenace, giovane Lancillotto (il sempre affascinante Richard Gere) si fa più netto. Al centro de Il primo cavaliere c'è l'eterno dilemma tra i doveri della ragione e le passioni del cuore, risolte da un film dove il romanticismo vince su qualsiasi mito.

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8. King Arthur (2004)

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E se Artù avesse avuto sangue romano? E se il suo vero nome fosse stato Artorius Castus? Il profondo revisionismo applicato da Antoine Fuqua, con solide basi in alcune teorie storiche, non fu premiato da un film piuttosto controverso, ricordato soprattutto per le polemiche scaturite quando il seno di Keira Knightley fu ritoccato per eccesso nella locandina del film. Peccato, perché, a dire il vero, in King Arthur non è proprio tutto da buttare, anzi. Alla base c'è infatti una forte idea di coralità tra i futuri cavalieri, complementari per carattere e per abilità sul campo, sostenuta da una fotografia sporca, una colonna sonora evocativa del solito Hans Zimmer e dal carisma del credibile Clive Owen.

9. L'ultima legione (2007)

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Unico film all'interno della nostra lista a non vedere Artù, Lancillotto o Ginevra tra i suoi protagonisti, L'ultima legione ha in Merlino l'unico rappresentante del ciclo bretone. Ispirato all'omonimo romanzo del celebre scrittore italiano Valerio Massimo Manfredi, il film di Doug Lefler racconta il lungo tramonto dell'Impero Romano e il periodo di transizione che ha poi portato alle leggende arturiane. Purtroppo il film è un disastro totale: nella scrittura piatta, nella messa in scena senza guizzi, nell'approfondimento psicologico dei personaggi mai pervenuto. Dispiace soprattutto per grandi attori come Colin Firth e Ben Kingsley, costretti a questo sacrilegio.

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10. King Arthur - Il potere della spada (2017)

King Arthur - Il potere della spada: Charlie Hunnam e Djimon Hounsou in un momento del film
King Arthur - Il potere della spada: Charlie Hunnam e Djimon Hounsou in un momento del film

Dopo aver stravolto con il suo ritmo forsennato il misterioso Ottocento di Sherlock Holmes, l'adrenalina visiva di Guy Ritchie approda in un Medioevo a forte tinte fantasy. Affidandosi alla fisicità e al carisma di un nerboruto Charlie Hunnam, King Arthur ci racconta la nascita, l'infanzia e la giovinezza di un ragazzo istintivo, destinato a grandi cose. Grazie ad un antagonista mellifluo come il Vortigern di Jude Law, ad un montaggio tachicardico mitigato da qualche ralleny, Ritchie riesce a creare una dicotomia semplice ed efficace tra buoni e cattivi. Al centro, come suggerito dal titolo, c'è davvero una spada il cui potere viene celebrato come fossimo all'interno di una grande storia fantastica.