Con l'uscita di Justice League si concretizza non solo una prima fase del cosiddetto DC Extended Universe, ma anche un sogno di lunga data della Warner Bros., che già dieci anni fa aveva sperato di portare sullo schermo il celebre team di supereroi in un film diretto da George Miller (dove Superman avrebbe avuto il volto di D.J. Cotrona e Batman quello di Armie Hammer). Dalla lavorazione travagliata - il regista Zack Snyder si è tirato fuori dalla post-produzione per motivi personali, affidando le riprese supplementari a Joss Whedon - è nato un blockbuster con la giusta dose di spettacolo, dramma e humour, che porta a compimento il progetto inaugurato nel 2013 con L'uomo d'acciaio e apre le porte per nuove strade narrative. E nel bel mezzo di questa avventura è possibile, come sempre, individuare piccoli momenti che rimandano all'origine fumettistica del progetto, alle precedenti incarnazioni cinematografiche dei personaggi e altro ancora. Ecco la nostra consueta panoramica dei dettagli nascosti più significativi, con la solita avvertenza: questo articolo contiene spoiler.
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1. La data giusta
Negli Stati Uniti il film è arrivato nelle sale il 17 novembre 2017, una data molto significativa per due motivi: in primo luogo, è il venticinquesimo anniversario della pubblicazione del numero di Superman dove l'Uomo d'acciaio morì per mano di Doomsday, storyline adattata in parte proprio dal film di Snyder e dal precedente Batman v Superman: Dawn of Justice; inoltre, il 17 novembre è anche il giorno, nel 2001, in cui debuttò la serie animata Justice League, la cui sigla originale ha ispirato l'attuale logo cinematografico della DC Comics.
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2. Il simbolo della speranza
Come sottolineato da Kal-El nei film precedenti, la "S" del suo costume è in realtà un ideogramma kryptoniano che rappresenta la speranza. Per una parte del pubblico è più probabile che tale concetto sia simboleggiato da un altro oggetto: la camicia a quadri che Clark Kent indossa dopo essere stato resuscitato e portato alla fattoria di famiglia. Lo stesso indumento ha fatto parte del look di Christopher Reeve nel Superman di Richard Donner e quello di Tom Welling in Smallville. In altre parole, dopo l'evoluzione nei due film precedenti, siamo finalmente dinanzi al Superman più classico, guidato da un inscalfibile ottimismo.
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3. Loghi nefasti
All'inizio del film, quando Batman si serve di un malvivente per attirare l'attenzione di un Parademone, è possibile intravedere il logo di una società chiamata Janus. Nei fumetti la Janus Cosmetics appartiene alla famiglia Sionis, il cui rampollo Roman è un noto avversario del vigilante di Gotham, Black Mask. Altrove, nella sequenza in cui viene attivato per la prima volta il Batsegnale, salta invece all'occhio la Ace Chemicals, nel cui stabilimento avvennero le trasformazioni del Joker e di Harley Quinn.
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4. Attenti al gorilla!
Quando Barry Allen incontra per la prima volta Bruce Wayne, il giovane afferma di conoscere la lingua dei segni, precisando poi che si tratta della variante usata dai gorilla. Difficile pensare che non si tratti di un rimando a uno dei più noti avversari di Flash, un enorme primate noto come Grodd e dotato di poteri telepatici. Finora l'abbiamo visto nella serie televisiva The Flash, ma con questa allusione è lecito sperare che i responsabili del DCEU pensino di includerlo in uno dei prossimi film.
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5. Camei divini
Nel flashback che approfondisce la storia di Steppenwolf vediamo il folle alieno (anzi, Nuovo Dio, come si definisce lui stesso) affrontare le Amazzoni, gli Atlantidei e gli uomini. Tra coloro che gli danno del filo da torcere ci sono anche Zeus, Artemide e Ares, ma nella versione cinematografica appaiono solo di sfuggita, in attesa - probabilmente - di un ruolo più sostanzioso in un'edizione extended per il mercato home video. D'altronde è decisamente poco plausibile che abbiano scomodato David Thewlis, interprete di Ares in Wonder Woman e citato nei titoli di coda, qualora l'apparizione del dio della guerra prevedesse solo una presenza fugace che si poteva anche affidare a uno stuntman.
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6. Prima o dopo?
In precedenza abbiamo parlato delle occasionali sviste della Marvel per quanto riguarda la cronologia dei vari film (l'esempio più recente è Spider-Man: Homecoming). Anche la DC ogni tanto casca in queste trappole, e in questo caso l'errore è abbastanza sostanzioso: mentre la squadra discute le modalità per riportare in vita Superman, Victor Stone spiega che le Scatole Madri sono rimaste dormienti fino a dopo la morte dell'Uomo d'acciaio, e solo in quel momento il padre del ragazzo ne ha usata una per cercare di salvargli la vita. Peccato che in Batman v Superman si veda chiaramente la trasformazione di Victor in Cyborg, tra i file di Lex Luthor, prima dello scontro fra Superman e Doomsday. Una svista (forse nata durante i reshoots) o un retcon, forse in vista di ciò che la Warner ha previsto per il film dedicato alle gesta in solitario di Victor?
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7. A volte ritornano
Ogni film del DCEU diretto da Snyder contiene almeno un interprete di Watchmen, il primo lungometraggio supereroistico del regista. Ne L'uomo d'acciaio l'intelligenza artificiale kryptoniana Kelor era doppiata da Carla Gugino (Silk Spectre), apparsa anche in Batman v Superman insieme a Jeffrey Dean Morgan (il Comico) nei panni di Thomas Wayne e Patrick Wilson (Nite Owl) nel ruolo del Presidente degli Stati Uniti (solo voce, ma lo vedremo in Aquaman come interprete del perfido Ocean Master). In Justice League tocca a Billy Crudup (Dr. Manhattan), scritturato per la parte di Henry Allen, il padre di Flash. Nello stesso contesto (le scene ambientate in prigione) fa capolino un altro volto noto della DC cinematografica: Marc McClure, alias Jimmy Olsen nei film di Superman interpretati da Christopher Reeve.
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8. Suoni familiari
Tra le scelte musicali effettuate dal compositore Danny Elfman non sorprende più di tanto l'uso dei temi musicali di Superman e Wonder Woman composti da Hans Zimmer per i film precedenti. È invece più insolito il lavoro d'archivio, poiché il musicista è andato a ripescare il tema scritto da John Williams per il film di Donner nel 1978 e quello che lui stesso ha firmato per il Batman di Tim Burton (il primo nella scena in cui Superman affronta tutta la squadra, il secondo quando i vari membri incontrano Gordon sul tetto del commissariato). Inoltre, per una curiosa coincidenza (nei titoli di coda non viene menzionato il brano originale), parte dei suoni che udiamo nei credits finali ricordano il tema principale di Hulk di Ang Lee, sempre a firma di Elfman.
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9. Resurrezioni varie
Quando Batman propone che Superman venga riportato in vita, Flash sottolinea più volte il rischio di una situazione simile a quella di Cimitero vivente. L'allusione al romanzo di Stephen King e al suo adattamento cinematografico ha anche un parziale legame con le precedenti versioni audiovisive dell'universo DC, poiché nel sequel ha recitato Clancy Brown, storica voce di Lex Luthor in vari prodotti d'animazione. Inoltre, Joss Whedon si è concesso un'autocitazione quando l'Uomo d'acciaio torna dall'oltretomba e afferma di avere una sensazione di prurito. La stessa cosa fu detta da Buffy dopo la sua resurrezione.
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10. Noi siamo Legione
Nella scena post-credits assistiamo al debutto cinematografico di Slade Wilson alias Deathstroke, celebre avversario di Batman e presenza ricorrente sul piccolo schermo in Arrow. Slade, interpretato da Joe Manganiello, è in combutta con Luthor, il quale propone di creare una "lega" di cattivi per contrastare la Justice League. Molto probabilmente si tratterà della Legion of Doom, a giudicare dalla maglietta indossata da Manganiello recentemente dove il nome del team era scritto con lo stesso font del titolo del film. Un altro membro potrebbe essere il Joker, a giudicare da un elemento presente nella sequenza: il prigioniero che sostituisce Luthor in cella ha un sorriso inquietante stampato sulla faccia, forse frutto delle sostanze tossiche usate dal malefico clown...