Globale, un aggettivo ricorrente quando abbiamo a che fare con Netflix. Non solo perché tale è la diffusione dei cosiddetti Originals del popolare servizio streaming, ma anche per lo spirito che spinge l'azienda, i suoi contenuti ed i suoi spettatori. È stato evidente nel corso dell'esclusivo evento che abbiamo seguito a Berlino, in una location decorata per l'occasione da installazioni familiari a chi segue il mondo delle serie Netflix, da Stranger Things e le serie Marvel a The Crown e la recente Santa Clarita Diet. Un evento intitolato See What's Next tenutosi proprio nel giorno del ventennale della nascita di Netflix e che dà ancora più fascino alle parole del capo della comunicazione Jonathan Friedland e del CEO e co-fondatore di Netflix Reed Hastings che hanno introdotto una giornata interessantissima, tempestata di panel su tutte le principali novità che vedremo nel corso del 2017, tra le quali figurano anche produzioni europee come Dark, Las chicas del cable e la nostrana, ed attesissima, Suburra.
Non solo fredda tecnologia
Nell'introdurre la giornata nella suggestiva cornice del WECC di Berlino, Hastings ha spiegato come Netflix continui a lavorare per migliorare il servizio, aumentano la qualità video con 4K e HDR, aggiungendo Dolby Digital e lavorando con partner tecnologici per migliorare la fruizione su TV e cellulari di ogni marca, ma non basta. "La tecnologia è fantastica, ma la gente vuole le storie" e quindi continueranno a produrre contenuti originali, proseguendo una strada iniziata diversi anni fa co-producendo Lilyhammer per poi rivoluzionare il mercato da House of Cards in avanti. Un cammino che li ha portati ad investire 1.7 miliardi in produzioni europei e che arriva a totalizzare novanta contenuti originali attualmente in diverse fasi di lavorazione tra film, documentari e serie. Un lavoro capillare, fatto sui diversi territori che ottiene un risultato da non trascurare: film che non avrebbero superato i confini nazionali hanno una distribuzione ed una visibilità globale.
Dal locale al globale
Con l'arrivo in Italia ed altri paesi europei, Netflix vanta infatti una distribuzione in tredici lingue, che diventeranno quindici quando quest'anno si aggiungeranno i mercati di Romania e Grecia, e sta quindi costruendo un suo pubblico europeo. "Ma attenzione" ci avverte Hastings "due terzi degli spettatori di questi contenuti arrivano oltre i confini dell'Europa." Per questo possiamo dire che la globalità cercata da Netflix è ormai una realtà e che supera i limiti di una globalizzazione tanto osteggiata da tanti, perché non rende uniformi e omogenei i diversi paesi, piuttosto rende accessibili stili, culture e approcci di ogni mercato a spettatori di tutto il mondo. È "la libertà della televisione su Internet", uno strumento che solo ora stiamo iniziando a capire in tutte le sue potenzialità e che "può essere usato per reinventare la televisione" spiega infatti il CEO di Netflix, orgoglioso che la sua azienda sia stata tra i pionieri nel settore.
Un anno ricco di autori e star
A Hastings fa eco Ted Sarandos, responsabile dei contenuti di Netflix: "Le grandi storie," ci dice, "sanno viaggiare" e ne è un esempio una serie come Narcos , recitata per lo più in spagnolo ma apprezzata in tutto il mondo, dimostrando come il linguaggio non sia una barriera. Per questo le mille ore di contenuti originali previsti per il 2017 riescono a raggiungere un pubblico più ampio di quello che avrebbero avuto in condizioni, e con produttori, diversi. Una opportunità che unita alla libertà a cui abbiamo accennato prima sta attirando sempre più nomi noti del mondo dell'intrattenimento. Ne citeremo alcuni che nel corso di quest'anno vedremo su Netflix, come Duncan Jones con Mute (previsto all'evento, ma sfortunatamente assente), superstar come Brad Pitt in War Machine (che arriverà il 26 Maggio), Will Smith per Bright, il cui primo trailer è stato diffuso nel corso della Notte degli Oscar, ma anche Naomi Watts, Noomi Rapace, Kathy Bates e Angelina Jolie, oltre a progetti promettenti appena annunciati, come Troy - Fall Of A City, Black Earth Rising e The Spy.
Se Troy è una favola di amore e morte sullo sfondo della guerra di Troia firmata dal David Farr di The Night Manager, Black Earth Rising è un thriller sui crimini di guerra internazionale e i problemi personali, legali e politici che ne derivano, ma entrambe sono co-prodotte insieme a BBC. Con Canal Plus si lavora invece The Spy, storia vera della più importante spia di Israele, Eli Cohen, firmata dal Gideon Raff di Homeland. Progetti che appaiono intriganti e per ogni tipo di pubblico e vanno a completare un'offerta che già nei giorni scorsi aveva stuzzicato la curiosità con il già citato Bright, che ci racconta di due poliziotti appartenenti a mondi molto diversi con venature fantasy più che evidenti, e Okja di Bong Joon-ho, che ci è sembrata affascinante e suggestiva nel modo in cui mette in scena il rapporto uomo/animale, avvalendosi anche della presenza di un cast che comprende Tilda Swinton, Jake Gyllenhaal, Paul Dano, Giancarlo Esposito, Steven Yeun e Lily Collins.
In attesa di Saul
A questo vanno aggiunte collaborazioni importanti come Star Trek: Discovery, distribuito da Netflix in Europa il giorno dopo la messa in onda originale, o Better Call Saul, della quale ci è stata presentata la terza stagione alla presenza di un fantastico Bob Odenkirk sul palco del WECC anche in vista di comedian, visti i progetti in corso proprio in collaborazione con Netflix, come With Bob and David e Girlfriend's Day. Qualche anticipazione sullo spin-off di Breaking Bad non è comunque mancata, perché Odenkirk ha spiegato che "nella stagione 3 vedremo per la prima volta Saul Goodman, ma non nel modo che pensate. E' Saul Goodman, ma non è quello che avete conosciuto in Breaking Bad." Aggiungendo anche che "impareremo qualcosa di Gus Fring e del suo impero, e di come l'ha costruito."
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Dark e Las Chicas del Cable: Netflix riparte dall'Europa
Il 2017 è però l'anno della consacrazione europea e lo dimostrano diversi progetti prodotti nel vecchio continente, tra Germania, Spagna e la nostra Italia. Proprio nei dintorni di Berlino è stata infatti girata Dark, prima serie tedesca di Netflix, che racconta il rapimento di un bambino e le persone coinvolte, spingendosi anche nel passato per aggiungere piani narrativi diversi e comporre, tassello dopo tassello, un puzzle più complesso di quanto sembrerebbe. A Berlino abbiamo visto in anteprima un trailer che ci ha incuriositi e che ha qualche suggestione che può far pensare all'amatissima Stranger Things, ma ci assicurano che si tratta di qualcosa di molto diverso dallo show cult della scorsa estate, del quale vedremo la stagione 2 ad Halloween.
Dalla Spagna arriva invece Las Chicas del Cable, per la quale nutriamo qualche aspettativa in meno. Non per la messa in scena, che dal primo trailer appare vivace e brillante, né per l'ambientazione degli anni '20 o l'essere una serie al femminile, ma perché le parole spese nel panel berlinese ci fanno pensare ad un'attenzione eccessiva per i rapporti interpersonali e le storie d'amore, che renderebbero meno efficace la componente femminista della serie. Un punto essenziale, infatti, dovrebbe essere il sottolineare come i problemi delle donne negli anni '20 non siano ancora del tutto superati, echeggiando ancora ai giorni nostri. Sui personaggi è però Blanca Suárez ad aggiungere qualcosa: "Siamo un gruppo di donne che si sono conosciute per caso, ognuna con la sua valigetta ma tutte diverse sia fisicamente che per ambizioni nella vita. Ci alleiamo contro le difficoltà che ci vengono proposte e man mano che ci conosciamo meglio, aumenta la fiducia reciproca." Della serie è già stata confermata una seconda stagione, ancora prima del debutto previsto per il 28 Aprile.
Suburra e la realtà italiana
See What's Next è stata anche l'occasione per vedere un primo trailer della nostrana Suburra, alla presenza del regista Michele Placido e di due dei protagonisti della serie, Alessandro Borghi che riprende il ruolo di Numero 8, e Filippo Nigro, che va ad occupare la casella che nel film toccava a Favino, trattandosi del politico della situazione. La serie segue lo stesso cammino che aveva fatto Romanzo criminale dal cinema alla TV, in modo inverso in qualche modo, perché in questo caso è Placido a raccogliere l'eredità di Stefano Sollima nell'adattare in un formato più ampio la storia originale. In questo caso si fa un passo indietro in termini cronologici, trattandosi di un prequel che ci porta a sette anni prima degli eventi del Suburra cinematografico, dandoci la possibilità di vedere l'evoluzione del personaggio di Borghi, e non solo dal punto di vista del look, che qui riparte dal biondo platino che avevano già apprezzato al recente Festival di Berlino.
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Anche in questo caso ci si concentra su una corsa contro il tempo, partendo da delle dimissioni che risulteranno effettive nel giro di venti giorni, che ci vengono raccontati in dieci intensi episodi che, anche a giudicare dalle prime immagini viste, non si tirano indietro in termini di una rappresentazione esplicita di sesso e violenza.
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Il lato femminile di Netflix
Uno degli appuntamenti del pomeriggio di See What's Next è stato dedicato ad un aspetto importante della produzione del canale streaming, quello dello sviluppo delle figure femminili nelle produzioni Netflix, alla presenza delle fantastiche Kate Mulgrew e Uzo Aduba di Orange Is the New Black, di Britt Robertson di Girlboss (che vedremo il 21 Aprile) e Chelsea Handler del primo talk show di Netflix, che tornerà il 14 aprile con la stagione 2. Le quattro attrici sono state protagoniste di un panel interessantissimo, intitolato Strong Female Leads, in cui si sono interrogate sul ruolo della donna nell'intrattenimento odierno e su cosa voglia dire, oggi, essere un role model, spiegando come non sia più importante mettere in scena figure femminili forti, ma umane, con tutti i loro pregi e soprattutto difetti, ricercando l'imperfezione piuttosto che la perfezione. L'autenticità, insomma. Una ricerca possibile grazie alla libertà fornita da Netflix e che sentono ancora più importante oggi, in un'America segnata dalla vittoria di Trump con tutto ciò che comporta in termini di integrazione e accettazione delle minoranze.
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Parte da un originale punto di vista femminile anche lo show che vedremo dal 23 Giugno, G.L.O.W., ovvero Gorgeous Ladies of Wrestling, che si concentra sul mondo del wresting al femminile con una abbondante dose di ironia che abbiamo potuto apprezzare in una clip sulle prime selezioni del gruppo di aspiranti lottatrici, assicurata dal protagonista maschile Mark Maron ed una delle controparti femminili, Alison Brie. Di provenienza americana anche uno dei progetti dell'imminente futuro, che ha debuttato a Berlino con il suo primo trailer: la serie young adult Tredici, adattamento a cura di Brian Yorkey del romanzo di Jay Asher, con la interessante regia del Thomas McCarthy de Il caso Spotlight. Ne sono protagonisti Clay e Hannah, ovvero Dylan Minnette e l'australiana Katherine Langford, ed un complesso rapporto sviluppato attraverso dei video che la ragazza lascia a lui dopo il proprio suicidio. Un adattamento che ha permesso agli autori di approfondire ulteriormente i temi del romanzo e gli aspetti della vita di Hannah. "Se siamo stati veramente bravi," ci spiega Yorkey, "guardando la serie ci si concentra sulla sua vita piuttosto che sul suo triste destino."
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Ugualmente misterioso il trailer che ha chiuso l'evento, che ci ha mostrato le primissime immagini del Mindhunter di David Fincher, che sarà interpretato da Jonathan Groff, Holt McCallany e Anna Torv: immagini affascinanti e morbose, suggestive e inquietanti, che hanno un unico grande difetto: la data di aggiunta al catalogo del progetto, ovvero il prossimo Ottobre.