A due giorni dall'inaugurazione della 63esima edizione del Festival di Cannes, le prospettive di un'annata memorabile, sebbene al negativo, ci sono già tutte: la scorsa settimana una vera e propria tempesta, con tanto di onde alte fino a sei metri, ha spazzato via le spiagge della costa causando ingenti danni ai lavori del Festival e delle strutture presenti sulla Croisette costringendo gli organizzatori e l'intera cittadina a fare gli straordinari per salvare in extremis l'inaugurazione prevista per mercoledì 12 maggio. Come se non bastasse il vulcano islandese Eyjafjallajokul ha ripreso la piena attività eruttiva proprio in questi giorni causando nuove nubi di polvere e cenere che si sono dirette proprio verso il Mediterraneo portando nuovamente alla chiusura di alcuni aereoporti e ovviamente mettendo in pre-allarme il Festival che attende nei prossimi giorni non solo un gran numero di star e ospiti ma anche decine di migliaia di addetti ai lavori provenienti da ogni parte del mondo.
Prima ancora che la natura facesse la sua parte, questo 63° Festival di Cannes comunque non era partito sotto i migliori auspici: non sono pochi gli esperti del settore che avevano previsto un'edizione ben più glamorous e ricca di star, così come un programma con un maggior numero di pellicole tra le più attese della stagione cinematografica. I ritardi alla lavorazione hanno invece impedito la presenza di pellicole quali The Tree of Life di Terrence Malick o l'attesissima nuova opera di Christopher Nolan, Inception, che in precedenza erano state erroneamente date quasi per certe, creando così un senso di aspettative tradite che è esattamente l'opposto di quanto ci aveva (fin troppo bene) abituato il Festival, soprattutto nelle ultime edizioni.
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Tanti i rappresentanti del cinema europeo, tra cui spiccano nomi eccellenti come quelli di Mike Leigh (Another Year), Bertrand Tavernier (La princesse de Montpensier) e soprattutto Nikita Mikhalkov, che a distanza di 16 anni da Sole ingannatore, che nel 1994 vinse un Gran Premio della Giuria proprio a Cannes nonché un Oscar per il miglior film straniero, torna proprio con il sequel Burnt By The Sun 2: Exodus, che con un budget di 55 milioni di dollari è il film più costoso mai prodotto in Russia dai tempi dell'Unione Sovietica.
Un discorso a parte merita il messicano Biutiful di Alejandro González Iñárritu (al suo ritorno dopo il successo internazionale di Babel) girato però in Spagna (Barcellona) e che vede come protagonista la star Javier Bardem.
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Dando invece un veloce sguardo alle altre sezioni del Festival risalta - oltre che la presenza di un altro film italiano, Le quattro volte di Michelangelo Frammartino nella Quinzaine des Réalisateurs - la forte presenza del cinema rumeno da anni ormai protagonista dei festival internazionali e soprattutto di quello francese, ma anche tanti autori di prestigio nella sezione Un Certain Regard quali Manoel De Oliveira (che aprirà la sezione), Jean-Luc Godard, Jia Zhang-Ke, Hideo Nakata e Pablo Trapero, così come Olivier Assayas, Stephen Frears, Diego Luna e Gregg Araki per le proiezioni speciali e non competitive.
Con buona pace dei disfattisti insomma, anche il programma di questa edizione si preannuncia ricco ed affascinante, e non da meno sarà il Mercato che parte già con numeri da record: 5% in più di registrazioni rispetto all'anno precedente e ben 65 proiezioni in 3D già programmate. Il futuro del Cinema come sempre passa da Cannes e siamo certi che nessuna calamità naturale potrà fermarlo.