A due giorni dall'inaugurazione della 63esima edizione del Festival di Cannes, le prospettive di un'annata memorabile, sebbene al negativo, ci sono già tutte: la scorsa settimana una vera e propria tempesta, con tanto di onde alte fino a sei metri, ha spazzato via le spiagge della costa causando ingenti danni ai lavori del Festival e delle strutture presenti sulla Croisette costringendo gli organizzatori e l'intera cittadina a fare gli straordinari per salvare in extremis l'inaugurazione prevista per mercoledì 12 maggio. Come se non bastasse il vulcano islandese Eyjafjallajokul ha ripreso la piena attività eruttiva proprio in questi giorni causando nuove nubi di polvere e cenere che si sono dirette proprio verso il Mediterraneo portando nuovamente alla chiusura di alcuni aereoporti e ovviamente mettendo in pre-allarme il Festival che attende nei prossimi giorni non solo un gran numero di star e ospiti ma anche decine di migliaia di addetti ai lavori provenienti da ogni parte del mondo.
Prima ancora che la natura facesse la sua parte, questo 63° Festival di Cannes comunque non era partito sotto i migliori auspici: non sono pochi gli esperti del settore che avevano previsto un'edizione ben più glamorous e ricca di star, così come un programma con un maggior numero di pellicole tra le più attese della stagione cinematografica. I ritardi alla lavorazione hanno invece impedito la presenza di pellicole quali The Tree of Life di Terrence Malick o l'attesissima nuova opera di Christopher Nolan, Inception, che in precedenza erano state erroneamente date quasi per certe, creando così un senso di aspettative tradite che è esattamente l'opposto di quanto ci aveva (fin troppo bene) abituato il Festival, soprattutto nelle ultime edizioni.
Pessimismi a parte, il programma è ricco come mai, a partire dai film più "ad effetto" come quelli fuori concorso che vedono per esempio tanti celebri ritorni come quello di Woody Allen e il suo You Will Meet a Tall Dark Stranger, quello del Gordon Gekko di Wall Street ventitré anni dopo il primo capitolo sempre firmato da Oliver Stone e ovviamente il ritorno di Sir Ridley Scott che a trentatré anni di distanza da quel premio per la migliore opera prima (I duellanti) che lo fece scoprire al mondo intero e a quasi venti da Thelma & Louise torna sulla Croisette ed ha l'onore di aprire il festival con il nuovo kolossal, Robin Hood, che lo riunisce con la star de Il gladiatore e ormai suo attore feticcio, Russell Crowe. Se il cinema USA è ampiamente rappresentato per quanto riguarda gli eventi speciali, nel concorso si limita a un solo film - la spy story Fair Game di Doug Liman con Naomi Watts e Sean Penn - lasciando così molto spazio al cinema proveniente dall'Europa e dell'estremo oriente: sono ben cinque infatti i rappresentanti del cinema orientale con la star nipponica Takeshi Kitano a falra da padrone con il suo Outrage, un vero e proprio ritorno alle tematiche che l'hanno reso celebre, ma anche due celebrati filmaker coreani quali Im Sang-soo (The Housemaid) e Lee Chang-dong (Poetry), e altri habitué dei festival internazionali quale il cinese Wang Xiaoshuai (Chongqing Blues) e il thailandese Apichatpong Weerasethakul (Uncle Boonmee Who Can Recall His Past Lives).Tanti i rappresentanti del cinema europeo, tra cui spiccano nomi eccellenti come quelli di Mike Leigh (Another Year), Bertrand Tavernier (La princesse de Montpensier) e soprattutto Nikita Mikhalkov, che a distanza di 16 anni da Sole ingannatore, che nel 1994 vinse un Gran Premio della Giuria proprio a Cannes nonché un Oscar per il miglior film straniero, torna proprio con il sequel Burnt By The Sun 2: Exodus, che con un budget di 55 milioni di dollari è il film più costoso mai prodotto in Russia dai tempi dell'Unione Sovietica.
Un discorso a parte merita il messicano Biutiful di Alejandro González Iñárritu (al suo ritorno dopo il successo internazionale di Babel) girato però in Spagna (Barcellona) e che vede come protagonista la star Javier Bardem. Non mancherà ovviamente l'Italia che con La nostra vita di Daniele Luchetti proverà a portare a casa una Palma d'oro che nel nostro paese manca da quasi dieci anni (La stanza del figlio di Nanni Moretti, era il 2001): Luchetti era già stato in concorso nel 1991 con Il portaborse ma soltanto tre anni fa aveva riscosso grande successo nella sezione Un Certain Regard con il bel Mio fratello è figlio unico. Oltre al film di Luchetti, sarà presentato come Special Screening anche il documentario Draquila - l'Italia che trema di Sabina Guzzanti, una decisione che ha fatto non poco discutere dopo che il Ministro della Cultura Sandro Bondi ha dichiarato che per protesta non sarà al Festival di Cannes. Ci saranno certamente invece Marco Bellocchio per una speciale Lezione di cinema e Giovanna Mezzogiorno come membro della giuria, entrambi di ritorno a Cannes che dopo essere stati l'anno scorso in concorso con Vincere.
Dando invece un veloce sguardo alle altre sezioni del Festival risalta - oltre che la presenza di un altro film italiano, Le quattro volte di Michelangelo Frammartino nella Quinzaine des Réalisateurs - la forte presenza del cinema rumeno da anni ormai protagonista dei festival internazionali e soprattutto di quello francese, ma anche tanti autori di prestigio nella sezione Un Certain Regard quali Manoel De Oliveira (che aprirà la sezione), Jean-Luc Godard, Jia Zhang-Ke, Hideo Nakata e Pablo Trapero, così come Olivier Assayas, Stephen Frears, Diego Luna e Gregg Araki per le proiezioni speciali e non competitive.
Con buona pace dei disfattisti insomma, anche il programma di questa edizione si preannuncia ricco ed affascinante, e non da meno sarà il Mercato che parte già con numeri da record: 5% in più di registrazioni rispetto all'anno precedente e ben 65 proiezioni in 3D già programmate. Il futuro del Cinema come sempre passa da Cannes e siamo certi che nessuna calamità naturale potrà fermarlo.