Le più belle frasi di Giovanni Falcone, aforismi e citazioni celebri pronunciate da Giovanni Falcone.
Avevo 12 anni. Ero a Paestum, mi avevano già spedito in vacanza. Oppure semplicemente ero lì con tutta la famiglia per il fine settimana. Un fine settimana di maggio. Ricordo solo che stavo in cucina, che la televisione era accesa e che mia zia d'improvviso si mise davanti alla tv. La coprì tutta con la sua schiena. Noi bambini non capivamo perché non volesse vedere, non capivamo perché volesse oscurare tutto. Giocavamo con una palla di gommapiuma in casa, non stavamo nemmeno guardando la tv, eppure le si mise davanti, col suo corpo minuto, a coprire lo schermo quadrato di una piccola e vecchia Sony. Aveva le lacrime agli occhi, ci guardava come se non ci vedesse, agitava la testa e ripeteva "No, no, no".
Nessuno di noi faceva domande. I bambini del Sud cresciuti negli anni '80-'90 con faide di mafia, tensioni continue in strada e in casa, polizia e posti di blocco, sanno contenere le domande. Sarebbe stato naturale puntare il ditino verso lo schermo e chiedere spiegazioni. Noi no. Non chiedevamo, sentivamo che era accaduta la solita cosa, quella che quando accadeva se chiedevi qualcosa ti guardavano storto e chiudevano con "Niente, niente." Ricordo di essermi seduto a terra, gambe incrociate all'indiana, come faccio ancora oggi, e mi guardavo intorno. Fuori sentivo che tutte le case dei vicini avevano la tv accesa. Qualcuno la radio. C'era un silenzio irreale. Solo le voci dei bambini. Il Tg3 confermò l'attentato. C'era una donna con i capelli corti che ne parlava da Palermo e ogni tanto si vedevano immagini incredibili: cemento e terra divelta. Lamiere e tante persone che si aggiravano come in trance tra le macerie. Capii che avevano ucciso un giudice e dei poliziotti. Mi feci coraggio e smisi la regola del bimbo di paese che non deve mai fare domande sul sangue e sui morti ammazzati. Riuscii finalmente ad alzarmi e chiesi: perché?
(Roberto Saviano e il suo ricordo della Strage di Capaci in cui restò ucciso Giovanni Falcone - 2012)
La storia di Giovanni Falcone sullo schermo - La storia di Giovanni Falcone (1939-1992) è stata raccontata in diversi film, soprattutto produzioni televisive. Tra questi, ricordiamo Giovanni Falcone, del 1993 con Michele Placido, quindi Giovanni Falcone, l'uomo che sfidò Cosa Nostra del 2006, con Massimo Dapporto nel ruolo del protagonista, e poi I giudici - vittime eccellenti, con Chazz Palminteri nei panni del giudice. Il documentario In un altro paese, del 2005, è incentrato invece sull'operato di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Il film Vi perdono, ma inginocchiatevi, del 2012, è incentrato invece sui tre agenti di scorta che morirono nell'attentato ed è tratto dal libro di Rosaria Schifani, vedova di uno dei tre ragazzi, Vito.
Falcone fu assassinato dalla mafia il 23 maggio 1992, mentre viaggiava sulla sua auto, insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti di scorta. A commissionare il suo omicidio fu il boss Totò Riina, mentre l'esecutore materiale della strage fu Giovanni Brusca.