Al via quest'anno il Torino Film Festival, giunto quest'anno alla sua 23esima edizione: un appuntamento imperdibile sia per il pubblico che per i cinefili e gli operatori del settore provenienti da tutte le regioni d'Italia e dall'estero.
A dar corpo a quest'edizione, che avrà luogo dall'11 al 19 novembre, il Concorso Internazionale Lungometraggi, la sezione principale, dedicata alla ricerca e alla scoperta dei nuovi autori del cinema contemporaneo; Il Concorso Spazio Italia (cui si affianca il Concorso Spazio Torino), dedicato alla produzione italiana indipendente e punto d'osservazione privilegiato per seguire l'evoluzione dei giovani filmmakers; il Concorso Doc 2005 dedicato al documentario italiano in pellicola o in video. Tra i titoli che presenterà: C'è un posto in Italia di Corso Salani girato durante la campagna elettorale di Nichi Vendola per le elezioni regionali in Puglia, e Ciro e Priscilla in cui Fabiana Sargentini, più volte ospite del Festival torinese, racconta la vita a Roma di un ambulante e di una pittrice irlandese.
Fuori Concorso è la sezione in cui il Festival offre il proprio punto di vista critico sullo stato del cinema contemporaneo, sia di fiction che documentario, portando a Torino i momenti più intensi e significativi della produzione dell'anno. Fra i titoli di quest'anno, L'Avion di Cédric Kahn con Vincent Lindon, in cui il regista de La noia si cimenta in una fiaba dai risvolti magici, dove il protagonista è un bambino; Princess Raccoon un musical in stile 'operetta viennese' per il primo film girato in Giappone dalla giovane star cinese Zhang Ziyi diretta dal maestro Seijun Suzuki; sketch musicali anche ne Il gusto del cocomero di Tsai Ming-Liang; Il Sole di Aleksandr Sokurov capitolo finale della trilogia sul potere iniziata nel 1999 con Moloch; e My Dad Is 100 Years Old di Guy Maddin, l'intenso omaggio che Isabella Rossellini ha voluto dedicare al suo illustre padre per celebrarne il centenario della nascita.
In Americana IX, sezione nata per offrire una sorta di lettura parallela, eccentrica, meno omologata, di quello che succede nel cinema USA, segnaliamo, evento tra i più attesi del festival, Masters of Horror un'antologia di tredici film di un'ora ciascuno in cui sono riuniti alcuni tra i più importanti registi dell'horror contemporaneo che hanno lavorato in assoluta libertà creativa, senza nessuna interferenza a livello produttivo, sotto la supervisione di Mick Garris, ideatore e anche regista di uno degli episodi. A Torino vedremo, in anteprima mondiale, sei episodi della serie, realizzati da amici di lunga data del Festival: Jenifer diretto da Dario Argento, Cigarette Burns di John Carpenter, Death & Suffrage di Joe Dante, Chocolate di Mick Garris, Dance of the Dead di Tobe Hooper, Deer Woman di John Landis (nella foto, una scena). Gli autori saranno presenti al festival in un incontro pubblico sotto il segno dell'horror. La serie è co-prodotta da Andrea De Liberato per Sharada che ne è anche il distributore per l'Italia. E ancora: Dominion: A Prequel to the Exorcist nella versione firmata da Paul Schrader, Grizzly Man l'intenso e forte documentario di Werner Herzog sulla tragica vicenda del naturalista americano Timothy Treadwell ucciso assieme alla sua compagna, in Alaska, proprio da uno degli orsi che da anni stava studiando e proteggendo. Inoltre: l'omaggio all'emergente Lodge Kerrigan di cui, oltre ai due primi lavori, verrà presentato anche l'ultimo Keane, ritratto potente e claustrofobico di un uomo sull'orlo della follia, alla disperata ricerca della figlioletta scomparsa. Produce Steven Soderbergh. E la proiezione straordinaria e in alta definizione dell'ultimo lavoro di Martin Scorsese, No Direction Home: Bob Dylan ritratto, ricco di materiali inediti, del 'menestrello' del rock negli anni cruciali della sua carriera sullo sfondo di un'America agitata da lotte sociali e politiche.
In Detours, la sezione che intende esplorare i nuovi percorsi del cinema contemporaneo, le onde imminenti e le deviazioni estetiche più feconde che ne stanno trasformando la geografia e le forme di produzione - anche sotto la spinta delle nuove tecnologie e delle nuove forme di diffusione - segnaliamo il Focus sulle Filippine (in collaborazione con Roger Garcia), con due omaggi ad autori emblematici di quel paese. Il primo è dedicato a un cineasta da scoprire, Lav Diaz, il cui ultimo film, lo straordinario e lunghissimo Evolution of a Filipino Family sta diventando il caso cinematografico dell'anno, il secondo al maestro Lino Brocka, da troppo tempo assente dagli schermi dei festival e che pensiamo vada rivisto oggi come una delle esperienze capitali del cinema moderno.
Particolarmente ricco anche il cartellone delle retrospettive: l'opera integrale di Walter Hill, 23 titoli cui si aggiungono il film sceneggiato per Peckinpah, e il primo e insuperato Alien di Ridley Scott di cui fu uno dei produttori. Farà parte della retrospettiva anche un omaggio a Claude Chabrol.
A partire da quest'anno, e a seguito di un'intesa raggiunta fra i due enti che ne regolerà i rapporti, Torino Film Festival è organizzato dal Museo Nazionale del Cinema in una logica di rafforzamento istituzionale della manifestazione e di una sempre più stretta collaborazione fra le due maggiori realtà cinematografiche cittadine.