Vacanze in Grecia per gli Immaturi di Paolo Genovese

Dopo il grande successo del film in cui sette ex-compagni di scuola ultratrentenni si rincontravano per ripetere gli esami di maturità, Paolo Genovese torna sul grande schermo con i suoi Immaturi alle prese con la vacanza al mare che ai tempi della scuola non avevano potuto fare.

Ad un anno esatto dall'uscita di Immaturi (che uscirà presto anche nelle sale spagnole) arriva in sala Immaturi - Il viaggio, impropriamente definito sequel della commedia sentimentale uscita il 21 gennaio 2011 ma che in realtà segue un altro percorso riunendo nuovamente Raoul Bova, Ambra Angiolini, Luca Bizzarri, Ricky Memphis, Barbora Bobulova, Paolo Kessisoglu e Anita Caprioli per un'altra avventura in nome dei vecchi tempi di gioventù. Accompagnati, chi volontariamente e chi meno, da mogli, fidanzate, genitori e figli i sette protagonisti partiranno per una lunga e calda estate sulle coste della Grecia alla ricerca di conferme e a dimostrazione che per ogni maturità raggiunta ce n'è sempre un'altra da conquistare. Tradimenti, gelosie, responsabilità, paure e una grande voglia di divertimento renderanno il viaggio a Paros, splendida isola delle Cicladi, un'esperienza indimenticabile e rivelatrice in cui tutti scopriranno qualcosa dei compagni e di loro stessi. Se è vero che a diciotto anni contano soprattutto gli amici, a quaranta il gruppo non può reggere e deve lasciar posto alle individualità: ognuno ha i suoi problemi personali da risolvere e le occasioni di gruppo passano sempre in secondo piano.

I sette immaturi cronici si immergono così in un mondo di divertimento in cui si sforzano di non sembrare dei pesci fuor d'acqua, un universo che solitamente è riservato ai giovanissimi: vanno in discoteca, cercano a tutti i costi di divertirsi e di trascorrere al meglio le nottate di vacanza ma in realtà sono dei quarantenni che vogliono fare ad ogni costo i ventenni senza riuscirci. Finché si trattava di studiare insieme e ripetere la maturità era tutto facile ma con la vacanza e una convivenza quasi forzata tutto si complica, soprattutto quando ci si rivede dopo tanti anni e l'intimità e la confidenza non sono più quelle di una volta.
Presenti alla conferenza stampa di presentazione del film all'hotel Visconti Palace di Roma il regista Paolo Genovese, i protagonisti Ambra Angiolini, Luca Bizzarri, Barbora Bobulova, Raoul Bova, Anita Caprioli, Paolo Kessisoglu accompagnati da Luisa Ranieri, Maurizio Mattioli, Lucia Ocone e da Daniele Silvestri, autore della title track del film. Grande assente Ricky Memphis, colpito da un improvviso attacco influenzale che lo ha costretto a riposo. Prodotto da Medusa e da Marco Belardi per Lotus Production, Immaturi - Il viaggio arriverà nelle sale a partire da mercoledì 4 gennaio in settecento copie.

Una bella sfida per Paolo Genovese questo seguito, com'è stato rimettere mano a questa storia? Che scelte che avete fatto in fase di scrittura? Paolo Genovese: Immaginate la confusione che c'è qui cercate di immaginare cos'è stato avere tutti su un'isola per due mesi. Il successo inaspettato al botteghino del primo film e i due milioni di spettatori che hanno amato il film ci hanno spinto a decidere in fretta e furia di andare avanti, di seguire le storie di questi personaggi che sembravano concluse ma in verità non lo erano. Sull'onda dell'entusiasmo si rischia spesso di deludere e di non essere all'altezza del primo film ma la vera sfida è stata quella di fare un film diverso, un film che avesse una sua autonomia. La maturità come tema si prestava anche molto perchè penso che essa non si raggiunga mai veramente nella vita. Ed ecco che abbiamo approfittato di questa seconda occasione per approfondire personaggi che nel primo film erano stati un po' snobbati.

Il tema della malattia arriva in maniera lieve, come hanno lavorato Anita Caprioli e Paolo Genovese su questo tema? Anita Caprioli: Era un argomento molto delicato, ne abbiamo parlato molto, all'interno di una struttura classica da commedia abbiamo parlato insieme di felicità e infelicità, di voglia di stare in gruppo ma anche di malattia, una cosa che ci riguarda nel quotidiano come tutti gli altri argomenti. Ho affrontato questo ruolo come tanti altri prima, la cosa importante a mio avviso era raccordarsi ai toni e ai colori che avevano le altre storie che componevano il mosaico.
Paolo Genovese: Su questo argomento non è semplice andare a scavare, la commedia ha la capacità eccezionale di saper raccontare la realtà per astrazione, dona la giusta leggerezza per raccontare temi profondi come la malattia di una ragazza che ha un tumore al seno. Sono molto soddisfatto del risultato, leggero ma non superficiale. L'ispirazione mi è venuta perchè in quel periodo una mia amica ha sofferto di questa malattia ed ero rimasto molto sorpreso dalla leggerezza con cui stava affrontato la situazione e dalla sua voglia di non far mai pesare sugli altri il suo problema.

E Paolo Kessisoglu, come si è avvicinato al cambiamento del suo personaggio e alla vicinanza con la malattia della sua amica? Paolo Kessisoglu: Del mio personaggio nel primo film non si parla molto, per fortuna che qui vengo un po' più fuori (ride) è stato bello provare a raccontare un uomo che fugge dalle responsabilità ma che davanti all'inizio di un nuovo rapporto non fugge ma prova a buttarsi in un amore in maniera spensierata e senza dubbi, neanche di fronte alla prospettiva di un problema grave come il cancro.

Nella vita Raoul Bova confesserebbe un tradimento? Raoul Bova: Prima di iniziare il film abbiamo molto parlato della questione, non mi piaceva molto il comportamento del mio personaggio Giorgio, né le evoluzioni che egli subiva nella storia. Piano piano poi sono riuscito ad entrarci dentro, pian piano si capisce anche quanto questa storia sia solida e importante per lui e per la sua compagna. Penso che se sei veramente fedele piuttosto che fuggire sempre cerchi di affrontare il problema e a superarlo. Cosa fare se si è ceduto ad una tentazione? Confessare o no il tradimento? Non confessare può sembrare sleale, tattico ma poi analizzando il personaggio a volte si capisce che non confessare significa per lui assumersi la responsabilità di quel che ha fatto, un modo di evitare di passare il peso sulle spalle della sua donna. Credo che quella di confessare o meno debba sempre essere una scelta che deve fare chi ha commesso l'errore. Mi ritrovo molto in questo concetto di fedeltà, se si fa uno sbaglio lo si deve risolvere da soli e capire se è un sintomo che segna la fine di un rapporto o solo un errore come tanti altri.

Sia nel primo che in questo secondo film la musica ha un ruolo importantissimo, da dove ha preso ispirazione Daniele Silvestri per la canzone del film intitolata Il Viaggio tratta dal suo ultimo album S.C.O.T.C.H.? Daniele Silvestri: Mancavano pochissimi giorni all'inizio delle riprese e mi sono fatto ispirare da alcune foto scattate durante le riprese della scena della sedia tra Luca Bizzarri e Francesca Valtorta, una delle più belle e significative di tutto il film. Ero stato a Paros un anno prima del film per scrivere altre canzoni e quindi mi sentivo quasi a casa. In pochissimo tempo così ho scritto la canzone del film e ne sono molto contento.

Come hanno vissuto i loro sue personaggi Barbora Bobulova e Luisa Ranieri? Barbora Bobulova: Mi è molto piaciuta la complicità femminile che si crea tra me e Luisa Ranieri, dal momento in cui percepiscono che qualcosa non va nei loro compagni entrambe cercano di scoprire la verità. E' stato piacevole e facile con Luisa affrontare queste dinamiche, ho dovuto contenermi molto con Ricky Memphis, che mi diceva sempre "meno entusiasmo!" nel momento in cui gli saltavo addosso con affetto.
Luisa Ranieri: Questo film per me è stato molto importante perchè arrivava dopo un momento di pausa in cui ho affrontato il momento più importante della mia vita in cui sono diventata mamma. Dopo la gravidanza, durante la promozione dell'altro film è stato molto importante per me ritrovare tutti loro per tornare sullo schermo dopo questa avventura personale. Riguardo all'accettazione di un tradimento voglio solo dire che non è facile, forse lo è di più nei film ma nella vita reale a volte è davvero molto difficile farlo. Paolo ha dato una bellissima prospettiva immaginaria a tutto questo.

Tu e Luca Miniero con i vostri primi film eravate usciti in sala con un po' di distacco, quest'anno invece uscite ravvicinati e anche con lo stesso distributore quindi sarete anche rivali al botteghino. Vi siete sentiti? Ne avete parlato? Vi dispiace un po'? Paolo Genovese: Ognuno di noi vorrebbe uscire a Natale e da solo, ma purtroppo non si può (ride). Ci siamo sentiti proprio ieri, non so cosa pensare, forse mettere due commedie vicine può essere anche un modo per avvicinare il pubblico al cinema in questo periodo.

Hai già pensato ad un terzo capitolo o ti fermerai a due? Paolo Genovese: Penso che non ci sarà un terzo episodio di Immaturi, già è stato complicato pensare e realizzare il sequel figuriamoci un terzo...

Teatro, cinema e tv sempre insieme ora andrete di nuovo a San Remo, ce lo confermate? Progetti futuri in cantiere? Luca Bizzarri: Sì, torneremo in tv a San Remo, speriamo che la prossima estate esca qualcosa perchè non abbiamo impegni e siamo liberi. Magari facciamo un altro film dopo la conduzione di Scherzi a parte in primavera.

Anche stavolta le donne in amore sono più mature dei loro innamorati come nel primo film secondo il regista? Paolo Genovese: In generale sì, tendenzialmente e geneticamente le donne sono più predisposte all'amore, il pancione non a caso viene a loro e non a noi (ride).