Il 21 novembre 2008 arrivò nelle sale Twilight, adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Stephenie Meyer e capostipite di un franchise di successo: cinque film in totale, con un incasso globale complessivo di 3,3 miliardi di dollari (668 milioni di media per i singoli lungometraggi). Un fenomeno di massa che, insieme al coevo True Blood, ha ridato popolarità ai vampiri sullo schermo, trasformando in divi i due giovani protagonisti Robert Pattinson e Kristen Stewart (all'epoca avevano rispettivamente 22 e 18 anni). Per festeggiare l'anniversario, oltre a rivedere Twilight, che insieme ad altri film per ragazze è su Netflix, ecco una panoramica di curiosità sulla realizzazione della saga, dai casting alternativi alla difficoltà di portare a termine parte della produzione nel fatidico autunno del 2007.
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1. Dal libro al film, primo tentativo non pervenuto
Prima che il progetto finisse in mano alla Summit Entertainment, che si è fatta un nome proprio grazie a Twilight, i diritti del romanzo erano stati venduti alla Paramount. La sceneggiatura che ne fu ricavata differiva sostanzialmente dal libro di Stephenie Meyer, e alla fine la major decise di non portare avanti l'operazione, lasciando che i diritti scadessero e passassero alla Summit. Quest'ultima non rimase con le mani in mano: dopo aver ottenuto il progetto nell'aprile del 2007, commissionò la sceneggiatura a Melissa Rosenberg nel corso dell'estate. Per lei fu un lavoro difficile, per due motivi: era contemporaneamente impegnata con la seconda stagione di Dexter, di cui era la sceneggiatrice principale, e a causa dello sciopero del Writers Guild of America dovette consegnare il copione di Twilight entro la fine di ottobre.
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2. Un altro Edward Cullen?
Oggi è molto difficile immaginare qualcun altro al posto di Robert Pattinson nel ruolo di Edward Cullen, ma inizialmente la scelta dell'attore fu fortemente contestata dai fan del libro, che immaginavano il personaggio con un aspetto diverso. Persino Catherine Hardwicke, regista del primo film, esitò a scritturarlo poiché la sua ultima esperienza su un set si era conclusa con un licenziamento. L'attore inglese fu costretto a venire in California di tasca sua per il provino, al fianco di Kristen Stewart. Fu quest'ultima a insistere perché la parte andasse a Pattinson, il quale dovette promettere alla regista che non avrebbe corteggiato la giovane collega fuori dal set, poiché all'inizio delle riprese la Stewart era ancora minorenne. Per quanto riguarda altri candidati, Stephenie Meyer ha candidamente ammesso che mentre scriveva i romanzi aveva pensato a un altro attore britannico, Henry Cavill. Una scelta bocciata a priori quando venne il momento di girare il film, poiché il futuro interprete di Superman era palesemente troppo vecchio per risultare convincente nei panni di un eterno sedicenne.
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3. L'onestà prima di tutto
Sebbene adesso ammetta candidamente di non essere particolarmente fiero del suo lavoro nella saga, all'epoca della lavorazione Pattinson affermò di aver firmato il contratto per il franchise principalmente per poter lavorare con la Stewart (di cui aveva ammirato la performance in Into the Wild) e la Hardwicke (la quale rinunciò ai sequel a causa dei tempi di produzione accelerati). Anche altri attori hanno citato la presenza di colleghi o cineasti con cui avevano voglia di collaborare, con un'eccezione notevole: Michael Sheen. Il divo gallese, scelto per interpretare il perfido Aro, leader dei Volturi, non ha mai celato il motivo per cui ha accettato la parte: per fare contenta la figlia, fan sfegatata dei libri. Forse è anche questo il motivo per cui, a differenza dei colleghi che affrontavano i rispettivi ruoli con eccessiva seriosità, lui ha sempre visto la parte per quello che era: un gran divertimento.
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4. Licantropi censurati
Nonostante sia una saga incentrata sui vampiri e, in parte, sul loro conflitto con i lupi mannari, la storia di Edward e Bella è sempre stata calibrata per un pubblico giovane, quello che negli Stati Uniti viene designato con il visto censorio PG-13. Questo ha comportato dei tagli soprattutto per le uccisioni e, nel quarto film, per la vita sessuale dei due protagonisti. Il dettaglio più curioso riguarda però un aspetto che di per sé non ha nulla a che fare né con i contenuti violenti né con quelli erotici: dal secondo episodio in poi fu infatti richiesto alla produzione di rimuovere digitalmente i genitali dei licantropi quando sono senza vestiti e in forma animale.
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5. Registi alternativi
Escludendo Breaking Dawn, che fu diviso in due parti per l'adattamento cinematografico, la saga non ha mai avuto lo stesso regista per più di un film, a causa dei tempi di produzione accelerati tra un episodio e l'altro. E proprio per il capitolo finale furono presi in considerazione dei candidati di un certo livello, tra cui Bill Condon che fu incaricato di portare a termine la storia. Altre due opzioni furono Sofia Coppola, che rifiutò perché non voleva girare due film consecutivi, e Gus Van Sant. Quest'ultimo, suggerito come regista ideale da Robert Pattinson durante un'intervista, ha poi dichiarato che a penalizzarlo è stato il suo modo poco ortodosso di affrontare i colloqui con i produttori.
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