Ritorno al futuro: 10 cose che (forse) non sapete sulla trilogia

In occasione del trentesimo anniversario del primo film, vi proponiamo qualche curiosità sulla trilogia diretta da Robert Zemeckis .

Ritorno al futuro: Michael J. Fox con Christopher Lloyd
Ritorno al futuro: Michael J. Fox con Christopher Lloyd

Sono passati esattamente trent'anni da quando Ritorno al futuro debuttò nei cinema americani, inaugurando una trilogia che segnò in positivo le carriere del regista Robert Zemeckis e degli attori Michael J. Fox e Christopher Lloyd. Un trittico che fa parte dei più degni rappresentanti del meglio del cinema popolare degli anni Ottanta, nonché una delle punte di diamante della filmografia da produttore di Steven Spielberg. Per festeggiare come si deve questo anniversario, ecco alcune curiosità sui tre film.

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Ritorno al futuro: Michael J. Fox in una scena del film
Ritorno al futuro: Michael J. Fox in una scena del film

1. Un viaggio (freddo) nel tempo

Oggi la trilogia è ricordata anche per la mitica DeLorean, la macchina usata da Marty McFly e Doc Brown per viaggiare nel tempo. Inizialmente, però, Bob Gale e Zemeckis esplorarono diverse opzioni, tra cui un frigorifero. Questa idea fu poi scartata all'unanimità dal regista e da Spielberg perché non volevano che gli spettatori più giovani si facessero del male cercando di imitare i protagonisti. Fu eliminata anche la necessità di sperimentare la macchina del tempo nel deserto del Nevada, per motivi legati al budget.

2. Niente incesto, per favore

Ritorno al futuro: Michael J. Fox con Crispin Glover e Lea Thompson in una scena del film
Ritorno al futuro: Michael J. Fox con Crispin Glover e Lea Thompson in una scena del film

Prima di approdare alla Universal, il progetto fu inizialmente proposto alla Disney. La major, che all'epoca non aveva ancora iniziato a produrre film per un pubblico più adulto, rifiutò poiché considerava troppo scabrosa la sottotrama semi-edipica in cui Marty McFly viene corteggiato dalla propria madre. Altri studios dissero di no per il motivo opposto: ritenevano il film troppo poco adulto rispetto ad altre commedie in voga in quel periodo.

3. L'uomo che venne da Plutone

Un giorno, durante la lavorazione, Spielberg ricevette un messaggio da parte di Sid Sheinberg, l'allora presidente della Universal (celebre per la sua lite con Terry Gilliam a proposito di Brazil). Sheinberg, convinto che un film con la parola "futuro" nel titolo non avrebbe fatto soldi, propose di chiamarlo Spaceman from Pluto. Spielberg rispose ringraziando Sheinberg per lo scherzo, e il titolo originale rimase intatto. Il dirigente riuscì comunque ad apportare alcune modifiche, di cui una in particolare: lo scimpanzé domestico di Doc Brown venne sostituito dal cane Einstein.

Ritorno al futuro: Michale J. Fox e Crispin Glover in una scena dle film
Ritorno al futuro: Michale J. Fox e Crispin Glover in una scena dle film

4. Cercasi Marty McFly

Ritorno al futuro: Eric Stoltz prima di essere sostituito
Ritorno al futuro: Eric Stoltz prima di essere sostituito

Sebbene Michael J. Fox fosse fin dall'inizio il candidato ideale per il ruolo di Marty, questi dovette rinunciare per via dei suoi impegni televisivi (all'epoca era protagonista della sitcom Casa Keaton). Scartate altre opzioni, tra cui un giovanissimo Johnny Depp, Zemeckis ripiegò su Eric Stoltz, ma dopo quattro settimane di riprese entrambi si resero conto dell'incompatibilità fra attore e progetto. A questo punto Fox fu messo a disposizione, a patto che riuscisse a lavorare sia alla serie che al film contemporaneamente. L'attore canadese si ritrovò quindi a lavorare sette giorni su sette, dormendo in media tre ore al giorno, e dovette rinunciare al tour promozionale del film.

Ritorno al futuro: Michael J. Fox si esibisce in Johnny B Goode
Ritorno al futuro: Michael J. Fox si esibisce in Johnny B Goode

5. Tre volti per Jennifer

Ritorno al futuro: Michael J. Fox nella piazza di Hill Valley
Ritorno al futuro: Michael J. Fox nella piazza di Hill Valley

Anche il ruolo di Jennifer, la ragazza di Marty, subì delle modifiche: la prima scelta fu Melora Hardin, ma dopo l'abbandono di Stoltz fu scartata per via della disparità fisica fra lei e Fox (il quale è notoriamente basso). Per il primo film la sostituì Claudia Wells, che però rinunciò ai due seguiti per motivi personali - abbandonò la carriera da attrice quando la madre si ammalò di cancro - e fu rimpiazzata da Elisabeth Shue.

6. Ronald Reagan

La sceneggiatura dovette essere approvata dalla Casa Bianca per via delle numerose allusioni a Ronald Reagan, allora presidente degli Stati Uniti. In particolare, si temeva che obiettasse ad una scena in cui il Doc Brown del 1955 reagisce con incredulità e scherno alla scoperta che Reagan, un attore, fosse presidente nel 1985. Il diretto interessato non protestò, anzi, amava talmente tanto il film che gli fu offerto il ruolo del sindaco nel terzo episodio, al quale dovette rinunciare a malincuore. Inoltre, citò una delle battute finali in uno dei suoi discorsi: "Dove andremo noi, non servono strade."

7. Questioni di doppiaggio

Ritorno al futuro: Michael J. Fox e Christopher Lloyd in una scena del film
Ritorno al futuro: Michael J. Fox e Christopher Lloyd in una scena del film

Ritornando alla scena in cui Doc schernisce Reagan, esiste una differenza notevole tra la versione originale e il doppiaggio italiano. In inglese, dopo aver chiesto se il vicepresidente nel 1985 è Jerry Lewis (nome mantenuto anche nella versione doppiata), lo scienziato afferma scherzosamente "Scommetto che Jane Wyman (ex-moglie di Reagan, N.d.R.) è la First Lady, e Jack Benny il Segretario al Tesoro." In italiano, invece, fa i nomi di Marilyn Monroe e John Wayne ("Ministro della Guerra"). Un cambiamento simile ha luogo anche per la scena in cui Lorraine McFly è convinta che il nome scritto sulla biancheria di Marty sia quello del giovane: Calvin Klein in inglese, Levi's Strauss in italiano.

8. Continua...?

Ritorno al futuro Parte II: Michael J. Fox con Elisabeth Shue e Christopher Lloyd in una scena
Ritorno al futuro Parte II: Michael J. Fox con Elisabeth Shue e Christopher Lloyd in una scena

Quando il primo film uscì nel 1985, la scritta finale To be continued non era un cliffhanger, ma semplicemente una gag conclusiva, almeno nelle intenzioni di Gale e Zemeckis. Quando la Universal decise di realizzare un seguito, i due accettarono di tornare per assicurarsi che il risultato fosse all'altezza dell'originale. In seguito hanno affermato che, se avessero saputo allora che ci sarebbe stato un secondo episodio, non avrebbero chiuso il primo film con Jennifer che accompagnava Marty e Doc (e per questo motivo la ragazza esce di scena quasi subito in Ritorno al futuro parte II). Un altro problema legato al secondo film fu il contratto di Crispin Glover, interprete di George McFly: questi chiese un aumento e l'approvazione della sceneggiatura, e gli furono negate entrambe le cose. Perciò la presenza di George - interpretato da un altro attore (Jeffrey Weissman) fortemente truccato per assomigliare a Glover e/o mostrato in sequenze prese dal primo episodio - venne ridotta drasticamente.

Ritorno al futuro 2: una scena dal 2015
Ritorno al futuro 2: una scena dal 2015

9. Questioni di trucco

Nel primo episodio, Christopher Lloyd fu costretto a sottoporsi a lunghe sedute di trucco per sembrare più vecchio nelle scene ambientate nel 1985. Dato che nei seguiti avrebbe interpretato per lo più quella versione di Doc Brown, fu escogitato uno stratagemma per risparmiargli le ore di trucco. Per questo, quando Doc ritorna dal futuro, afferma di essere stato in una clinica di ringiovanimento.

10. Futuro animato

Ritorno al futuro, la serie animata
Ritorno al futuro, la serie animata

Dopo l'uscita di Ritorno al futuro parte III venne realizzato uno spin-off animato, Ritorno al Futuro - la serie, trasmesso da CBS dal 1991 al 1993, per un totale di due stagioni e ventisei episodi. Mary Steenburgen, che nel terzo film interpreta Clara Clayton, la futura moglie di Doc Brown, prestò la voce al proprio personaggio, così come Thomas F. Wilson nel ruolo di Biff Tannen, mentre Doc fu doppiato da Dan Castellaneta, la voce inglese di Homer Simpson. Ciononostante anche Christopher Lloyd partecipò alla serie, apparendo in carne ed ossa nel ruolo di Doc al termine di ogni puntata, in uno sketch didattico a sfondo scientifico.