La dea lucente e la folle antieroina, la speranza e l'oblio, l'equilibrio e il caos, la luce e l'oscurità. Wonder Woman e Harley Quinn non potrebbero essere più agli antipodi di così. Due personaggi appartenenti allo stesso universo ma provenienti da due mondi diversi. Da una parte una figura eterea, granitica e idealizzata, dall'altra una persona problematica, con un carattere complesso e seri disturbi psichici. Distanti anni luce e vicine nel destino, Wonder Woman e Harley Quinn sono le due figure femminili alle quali la Warner e la DC hanno deciso di affidare le chiavi del loro immaginario cinematografico.
Da quando esiste il DC Extended Universe, la Prince di Gal Gadot e la Quinn di Margot Robbie sono riuscite a imporsi come personaggi molto amati dal pubblico, mettendo in ombra anche icone molto più celebri come Batman, Superman e Joker che hanno faticato a imporsi con la stessa facilità. Merito di due scelte di casting assolutamente vincenti, di due modelli femminili opposti ma a loro modo simili nel raccontare l'indipedenza. Merito di due personaggi capaci di emergere con naturalezza e prepotenza all'interno di film che non erano affatto stati cuciti su di loro. Ecco, questo è uno dei pochi punti di contatto tra i due volti femminili di casa DC. Perché sia Wonder Woman che Harley Quinn hanno fatto la loro entrata in scena in Batman v Superman e Suicide Squad, film corali, problematici, che non portavano il loro nome nel titolo. Eppure, nonostante tutti i problemi di due cinecomics tutt'altro che amatissimi, siamo usciti dalla sala avendo ben impresse la sontuosa eleganza di Wonder Woman e la scintillante follia di Harley Quinn. Due personaggi che nei fumetti se le sono date di santa ragione, ma sono anche riuscite a collaborare lottando dalla stessa parte.
Oggi, mentre il cast di Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) dichiara che gradirebbe molto un crossover con Wonder Woman, noi le metteremo a confronto. Lungi da noi soffermarci su superficiali confronti estetici (anche per Gadot e Robbie sono meravigliose in egual modo), perché vogliamo spingerci oltre la bellezza lampante. Per questo analizzeremo Wonder Woman e Harley Quinn attraverso varie caratteristiche e parametri per stabilire chi sia la vera regina dell'universo DC. Preparate lazo e mazza da baseball: il duello tra il sole e la luna ha inizio.
Birds of Prey, recensione: con Harley Quinn al comando sembra davvero di essere al luna park
Carattere
Una è cresciuta sotto una campana di vetro, l'altra si è fatta soffocare troppo volte da un rapporto tossico. Wonder Woman e Harley Quinn ha forgiato il proprio carattere attraverso esperienze diverse, ma in entrambi i casi le nostre hanno avuto a che fare con un brusco passaggio dal loro mondo alla realtà. La principessa amazzone, cresciuta nell'esilio dorato di Themyscira, è stata educata all'idea che il Male coincidesse solo e soltanto con Ares, il temibile Dio della Guerra. Sottratta dal suo mondo ovattato fatto di mito e leggenda, Diana scopre presto che nel mondo reale della Prima Guerra Mondiale il Male è disperso nel cuore degli uomini, quindi molto più difficile da combattere e riconoscere. Nonostante questa delusione di fondo, Diana non solo si adatta al nuovo mondo, anzi ha la volontà e la forza di portare il suo bagaglio fatto di grandi valori (altruismo, coraggio, eroismo), imponendo così la purezza del suo animo ancora candido e pronto a credere nel meglio dell'essere umano. Dall'altra parte abbiamo una ragazza che subisce il fascino perverso di un uomo malato, entrando i simbiosi con l'instabilità emotiva e psicologica di Joker.
Harley nasce come personaggio vincolato al pazzo principe del crimine, come donna manipolata da un abile e crudele burattinaio. Il legame viscerale tra Joker e Harley è così controverso da sembrare davvero un amore folle, un rapporto di dipendenza sopra le righe, certo, ma comune a molti innamorati. Bene, per quanto partita in una condizione di dipendenza e di subordinazione, il trauma della rottura con Joker (alla base di Birds of Prey) sarà la scintilla per la rinascita di Harley. Una donna che, nonostante le ossa rotte (sue e dei suoi nemici), scoprirà presto quanto ossigeno c'è fuori da quel legame malato. Insomma, ci vuole forza e carattere anche per accettare le proprie fragilità. Però non basta, Wonder Woman è troppo integerrima per non aggiudicarsi questo punto.
Margot Robbie su Birds of Prey: "La mia Harley Quinn tra Marilyn e John Wick"
Empatia
A proposito di essere integerrimi, Wonder Woman soffre dello stesso problema di Superman: è troppo perfetta per spingere il pubblico a identificarsi con lei. Piombata dal suo "Olimpo amazzone" con il suo carico da novanta di fascino etereo, Wonder Woman può essere idolatrata, venerata, applaudita, ma è troppo distante per ispirare sincera empatia. Al contrario, le evidenti imperfezioni di Harley Quinn, per quanto esasperate e sopra le righe, la rendono molto più vicina al pubblico, assai più coinvolto dalle sue disgrazie e portato a empatizzare con una donna fragile e forte allo stesso tempo. Una donna inciampata in un errore molto ma molto comune: essersi innamorata della persona sbagliata. Il nostro punto, rigorosamente glitterato, va ad Harley Quinn.
Carisma
Qui il braccio di ferro si fa equilibratissimo. Da una parte abbiamo una Wonder Woman dalla presenza scenica invidiabile: ogni sua entrata in scena catalizza l'attenzione e toglie il fiato grazie alla raffinata eleganza di una Gal Gadot sempre in parte. Ce lo conferma il ricordo della sua notevole entrata in scena in Batman v Superman: Dawn of Justice, quando l'amazzone fece capire a tutti che in casa DC l'Uomo Pipistrello e Clark Kent avrebbero avuto pane per i loro denti.
Se questa Wonder Woman ha carisma da vendere, Harley Quinn non è affatto da meno. Margot Robbie, che sembra nata per essere la schizofrenica più letale di Gotham City, ruba la scena a tutti senza alcuna pietà. Unico bel ricordo dello sciagurato Suicide Squad, questa Harley Quinn rimane impressa come un tatuaggio marchiato a fuoco sulla pelle. Per noi, in fatto di carisma, il duello finisce in parità.
Captain Marvel e Wonder Woman: tra rabbia e grazia, due supereroine allo specchio
Peso iconico
Qui siamo davvero su due piatti della stessa bilancia. E l'ago è molto in difficoltà. Sì, perché stiamo parlando di peso iconico, ovvero la capacità di entrare nell'immaginario collettivo attraverso frasi, gesti, scene e costumi cult. Wonder Woman è un personaggio nato dal coraggio di un autore per niente convenzionale, ha una storia editoriale lunghissima e coraggiosa, e una serie di declinazioni che l'hanno trasformata in un simbolo assoluto del mondo fumettistico e non. A dirla così, lo scontro sarebbe impari, visto che Harley Quinn è nata soltanto nel 1992, ma non dobbiamo cadere in un grossolano errore di valutazione: qui stiamo parlando della Wonder Woman del DC Extended Universe, quindi della Wonder Woman di Gal Gadot e non del personaggio in senso lato.
Per questo, crediamo che l'Harley Quinn di Margot Robbie sia riuscita a fare qualcosa di molto difficile e per niente scontato. Un'impresa non banale da premiare senza ombra di dubbio. La sua Harley è stata subito amata, imitata, ha spinto milioni di ragazze a trasformarsi in lei attraverso il cosplay, ha creato tormentoni con le sue frasi e influenzato la moda grazie alla sua stravaganza. Creativa, imprevedibile e cangiante, questa Harley Quinn ha dimostrato tanta personalità proprio perché non dipende dal suo aspetto o dal suo costume sempre uguale a se stesso. L'ago della nostra bilancia pende verso di lei. Punto per Harley.
Film
Passiamo all'aspetto più strettamente cinematografico del nostro confronto, e soffermiamoci sul valore dei film in cui sono apparse Diana e Harley. Wonder Woman è apparsa in tre film, con un quarto (Wonder Woman 1984) in arrivo. Se Batman v Superman è stato sfavorito dalla scellerata scelta di tagliare alcune parti fondamentali per la comprensione della trama (per noi l'Extended Edition rende il film molto più godibile), Wonder Woman ha segnato un punto di svolta per la Warner, che ha puntato su una narrazione più classica, quasi fiabesca per certi versi, portando a casa ottimi incassi e buoni consensi da parte di critica e pubblico.
Peccato per il disastroso Justice League , falcidiato dal cambio in regia e da una direzione artistica completamente allo sbando. Allo sbando, proprio come i suoi personaggi, anche Suicide Squad, un esperimento tutt'altro che riuscito nel quale Harley Quinn è davvero uno dei pochi aspetti degni di nota. È andata meglio con Birds of Prey, film che ha il merito di farci entrare letteralmente nella testa del personaggio con una struttura sconnessa a livello spazio-temporale. Però, questa volta non ci faremo distrarre da tutti quei lustrini, il punto va a Wonder Woman.
Interpretazione
Rullo di tamburi. Ultimo e fatidico faccia a faccia tra le due. E per chiudere (letteralmente) in bellezza, parleremo delle interpretazioni e delle doti attoriali di Gal Gadot e Margot Robbie. Non ce ne voglia la generosa e solare attrice israeliana, ma in questo campo non c'è storia. Gadot ha un curriculum ancora acerbo e dei personaggi ancora troppo poco impegnativi per entrare nell'Olimpo delle grandi attrici talentuose. Sia chiaro: Gal ha carisma e una presenza scenica assolutamente fuori dal comune, e non intendiamo affatto sminuirla, ma Margot Robbie ha dimostrato di avere molti assi nella manica in più.
Prima di tutto è riuscita a rendere credibile e mai stucchevole un personaggio sopra le righe come Harley, e poi ha già lavorato con maestri come Martin Scorsese e Quentin Tarantino, ha già collezionato due nomination agli Oscar e ci ha emozionato con la sua incredibile prova in Tonya, dove ha dato vita a un personaggio tragico e straziante. Per questo, nonostante il nostro cuore sia stato dilaniato dal dubbio e messo in difficoltà, lo scettro del regno DC va nelle folle mani di Harley Quinn. D'altronde la parola "regina" ce l'ha nascosta nel cognome. Perdonaci, principessa amazzone. Dall'alto della tua somma clemenza, sappiamo che capirai.