Un solo film Marvel per il 2024, ma non possiamo ritenerci insoddisfatti. Anzi potremmo dire che di questa pausa c'era bisogno, così come è il personaggio giusto a darci in bentornato nell'Universo cinematografico della Casa delle idee: Deadpool & Wolverine è quella pausa dagli eroi più classici dei Marvel Studios di cui avevamo bisogno, per come affronta con dissacrante ironia quel che è stato, quel che sarà e soprattutto quello che negli ultimi tempi non aveva funzionato. Il terzo film dedicato al mercenario chiacchierone non rinuncia a sangue, violenza e scorrettezze nonostante sia sotto il marchio Disney ora, piuttosto che Fox, e conferma l'approccio dei primi film a lui dedicati. Anzi lo sfrutta per segnare una possibile linea di confine tra passato e futuro, avvalendosi dell'accompagnamento solido e riuscito di Hugh Jackman nei panni di Wolverine.
Un evento importante per l'MCU e per le uscite in sala di questa estate 2024 così bizzarra nella risposta nel pubblico, che ha richiesto di chiamare a raccolta i nostri redattori, come facciamo per i film di punta e per le uscite che attirano maggiormente l'attenzione, proponendovi una carrellata di opinioni dei singoli che possano andare a completare e arricchire la nostra recensione principale. Ma da quest'ultima partiamo prima di andare avanti.
La nostra recensione
Deadpool non è Captain America, non è Thor, non è l'eroe tutto d'un pezzo a cui affidarsi. Non è nemmeno Iron Man, il cui eroismo è accompagnato da un alone di ironia che ne mitiga la portata e lo avvicina allo spettatore. Deadpool è sopra le righe, scorretto, irrequieto, dissacrante. Eppure, gli si è affidata molta responsabilità in un momento delicato dell'Universo della Casa delle idee: prima di tutto è l'unico titolo dei Marvel Studios in uscita nel 2024, e quindi ha l'onore ed onere di tener alta la bandiera dell'MCU per l'anno corrente; in secondo luogo spetta a lui, con il solido accompagnamento di Wolverine, ad aprire la strada per i Mutanti nel flusso narrativo della saga dopo l'acquisizione di Fox da parte di Disney... Leggi la recensione completa di Deadpool & Wolverine a cura di Antonio Cuomo
Voto: ☆☆☆☆
Le altre opinioni della redazione
Come vedrete a seguire, sono più o meno tutti d'accordo i membri della nostra redazione, con un entusiasmo per lo più diffuso, al netto di qualche opinione meno decisa che però riconosce dei meriti a Deadpool & Wolverine. Si apprezza l'irriverenza, si elogia la capacità di divertire e prendersi in giro, si sottolinea l'abilità dei due interpreti, Ryan Reynolds e Hugh Jackman che trovano una naturale alchimia su schermo.
Il carisma non è solo un costume: si chiama Hugh Jackman
Doveva essere il Gesù della Marvel e magari a livello di trama non è così rivoluzionario, ma come spirito Deadpool & Wolverine è proprio quello che serviva all'ormai stanco e ripetitivo Marvel Cinematic Universe. Dopo 16 anni di linguaggio pulito e combattimenti senza sangue, Disney recupera tutto il plasma risparmiato, lanciandolo in faccia agli spettatori in un tripudio di parolacce, fantasie contorte e combattimenti crudi. Non solo: lo fa recuperando il supereroe cool per eccellenza, quel Wolverine cinematografico che deve moltissimo al carisma e alla presenza scenica di Hugh Jackkman. In uno dei film più meta mai visti sul grande schermo, gli autori dialogano direttamente con il pubblico, scherzando consapevolmente sullo star power di Jackman e Ryan Reynolds, anche co-sceneggiatore. In mezzo a tante caramelle lanciate a piene mani agli appassionati di fumetti, c'è poi anche un discorso sul passaggio da una generazione, quella dei Millennials, che magari parla poco dei propri traumi ma sa trasformare la sofferenza in successi, alla Gen Z, che è più aperta sotto tanti punti di vista, ma maggiormente proiettata nel virtuale che non nella realtà quotidiana. Tutto comunque va in secondo piano rispetto al magnetismo della coppia Reynolds-Jackman, che sì, funziona così bene che riusciamo davvero a immaginarci gli attori con questi costumi fino a 90 anni. (Valentina Ariete)
Voto: ☆☆☆☆
Deadpool & Wolverine: Rosso e giallo, che sballo!
Doveva essere il film che avrebbe stravolto e ricalibrato la continuity del Marvel Cinematic Universe dopo anni di caos e insoddisfazioni post-Endgame, e invece Deadpool & Wolverine è un titolo bardato di carattere e strafottenza che percula e percuote il progetto di Kevin Feige nel tentativo di violarlo per entrarci dentro, senza neanche la giusta dose di vasellina etica e narrativa per impedire dolori e irritazioni di sorta. Il prologo dissacra (letteralmente) la chiosa neo-western/romantica rieservata a Logan prima di creare il team-up definitivo degli outsider con la M maiuscola, e infatti il Wolverine di Hugh Jackman è il più fumettoso e sboccato e violento mai apparso sul grande schermo, per questo magnifico e assolutamente imparegiabile, specie con quel vestito addosso e con quegli artigli più affilati che mai.
Tutto più "semplice" del previsto, alla fine, ma le cose più semplici ed erroneamemte immediate sono le più difficili da realizzare. Pochi ingredienti ma gestiti con cura; una formula che va rispettata come la ricetta della carbonara, che se ci vuoi mettere la panna e metticela pure, o la pancetta, ma con pecorino romano, guanciale "de quello bono" e uovo pastorizzato vuoi mettere? Davvero?! Imbattibile! Ecco, Deadpool & Wolverine è una fantasmagorica carbonara: Wolverine il giallo dell'uovo ben lavorato, Deadpool il rosso del guanciale cotto ma non bruciato, il pepe citazionista sopra e quella sensazione bella piena e opulenta di aver preso almeno 6kg in un boccone, felicissimi e soddisfatti di una mangiata che aspettavamo da un po' dopo alcune delusioni. E a una carbonara non si dice mai di no. (Luca Ceccotti)
Voto: ☆☆☆☆
Il film che serviva davvero al MCU?
Deadpool & Wolverine è una cafonata, un film con una trama senza spessore che va avanti per due ore tra parolacce, mutilazioni e battutine metareferenziali. Quelle due ore, però, scivolano via in pochi minuti: infatti è anche una pellicola ben confezionata con una colonna sonora di livello, strapiena di comparse inattese e che, incredibile a dirsi, possiede un gran cuore. Il film di Shawn Levy ci ricorda che ogni percorso, per quanto imbarazzante e sbagliato, ci rende quello che siamo nella nostra fragilità che qualche volta è anche la nostra forza, e questo vale sia per i suoi eroi che per l'intero universo cinematografico Fox. Un messaggio da cinecomic fatto e finito, un film sui supereroi che serve da puro intrattenimento ma che, venendo alle note dolenti, non smuove di un millimetro il Marvel Cinematic Universe proprio quando avrebbe avuto bisogno di un'uscita più centrata e meno contenuta per interessare un pubblico sempre più distante dalla Saga del Multiverso. (Christian Colli)
Voto: ☆☆☆
Deadpool, l'eroe consapevole di vivere nello show business
Deadpool & Wolverine, più ancora degli altri film di Deadpool, è una rivoluzione nel mondo dei cinecomic. Non si tratta solo del tono, irriverente, sboccato e scorretto, diverso da tutti gli altri film di questo genere. È proprio il fatto che il nostro eroe sfonda la quarta parete, e - nel caso esista - anche una quinta: Deadpoool, come nei fumetti, parla con lo spettatore. Ma è anche consapevole di essere un personaggio di finzione e di vivere in un mondo che è quello del cinema, dello show business: ha coscienza di essere una figurina che è inserita in una confezione, in un prodotto come un film, come il Solo di Nirvana era consapevole di essere il personaggio di un videogame. Questo gli permette di parlare con noi e svelare le debolezze e le contraddizioni di un sistema come quello di Hollywood. Con una battuta si fa beffe delle logiche di mercato, delle strategie delle major, delle scelte di produzione. Pensate a quella freddura su Wolverine e Hugh Jackman: "La Fox l'ha ucciso, Disney lo ha resuscitato, glielo faranno fare fino a 90 anni". O l'autocritica sul multiverso. "Il multiverso non ha funzionato. Il Mago di Oz lo aveva saputo fare prima di tutti gli altri". (Maurizio Ermisino)
Voto: ☆☆☆☆
Il passato è passato, ora è ora
È vero, "da Avengers: Endgame l'MCU è cambiato", ha ragione Deadpool, voce del popolo, ma è cambiato nella misura in cui dal 2019 al 2024 è cambiato il mondo. Forse dobbiamo interrogarci su quanto noi non vogliamo accettarlo (e come darci torto?). La Marvel stessa ha provato ad indorarci la pillola, cristallizzando l'atmosfera intorno all'immaginario che ha creato e provando ad usare il multiverso come un giocoso viatico in cui nulla muore davvero. Spider-Man: No Way Home è la prova. Ha però fallito perché ha cominciato a ripetersi senza prospettiva alcuna. Deadpool vs Wolverine mostra come il multiverso sia passato da linea editoriale a esigenza esistenziale: l'MCU ha capito di poter immaginare un futuro solo se ammette che esiste un passato. Il tempo di Endgame è finito, così come il tempo della Fox e di un certo tipo di eroismo, per questo per parlarne sono stati scelti i due antieroi per eccellenza. La loro love story (prendendosi tutti i vantaggi del caso) permette l'elaborazione di un lutto di un'epoca, usando il multiverso come chiave per leggere la realtà industriale del franchise, dicendoci che il futuro si baserà sull'accettazione che un qualcosa di bello sia finito. Cosa ci riserverà però non è dato saperlo. (Jacopo Fioretti)
Voto: ☆☆☆
Sketch, comparse e ammiccamenti: il film è tutto qui?
Dietro la fortissima presenza scenica di due personaggi iconici, si nascondono le stesse turbe che hanno incrinato gli ultimi film dell'MCU. Non bastano ammiccamenti, jokes e battute a più non posso (spesso inserite in situazioni senza sbocco, nemmeno fossero dei cinepanettoni), e non basta una volgarità che non fa ridere, ma anzi crea una sorta di sovrapposizione a tratti forzata. Non basta perché in Deadpool & Wolverine manca, di nuovo, una traccia narrativa tale da poter considerare il film compiuto in tutti i suoi aspetti. Invece, ci ritroviamo davanti ad una sequela di sketch tenuti in fila da umorismo scolastico, e da una serie di comparsate più o meno ad effetto (su Blade, però, abbiamo avuto un sussulto) che nascondono la gracilità di una sceneggiatura a volte pigra nel suo fan service smodato. Dalla Marvel vorremo di più. Questo non basta, non può bastare.
(Damiano Panattoni)
Voto: ☆☆
Deadpool e Wolverine non le mendano a dire, ma la vera protagonista è Dogpool
Deadpool torna al cinema e lo fa con la sua consueta dose di egocentrismo e volgarità: elementi per i quali il pubblico ama questo pazzo antieroe. Il folle in tuta rossa, poi, ora fa coppia con l'X-men per eccellenza, Wolverine, anche lui parte di quel multiverso impostato con somma fatica da Kevin Feige nel suo MCU. Ma tranquilli il tagliente modo di esprimersi di Wade Wilson non ha per nulla risentito dell'inserimento nell'universo condiviso, anzi questo gli ha dato l'opportunità di sparare a zero su molte criticità di casa Marvel emerse negli ultimi anni. Ma Deadpool e Wolverine non è solo un frenetico film d'azione è anche un sentito saluto ai mutanti della Fox, ora fagocitata dalla casa di Topolino (a riguardo meglio rimanere in sala durante i titoli di coda). Aspettatevi quindi violenza a palate, linguaggio volgare, battute scorrette: puro divertimento per 2 ore e 7 minuti. Ah, menzione speciale per Dogpool, ovvero la cagnolina Peggy, che è in grado in più di un'occasione di rubare la scena alla coppia affiatata Raynolds/Jackman. (Erika Sciamanna)
Voto: ☆☆☆☆
Il Mercenario Chiacchierone si è fatto Disneyiano... ma rimane se stesso
C'era il timore (legittimo) che nonostante le premesse (e le promesse) Deadpool passando alla Disney attraverso il Marvel Cinematic Universe con questo capitolo, venisse in parte edulcorato ed alleggerito del suo irriverente, ammiccante, sboccato, sanguinolento senso dell'umorismo. Per fortuna così non è stato, e Deadpool & Wolverine diventa un terzo film che è anche reunion con uno dei personaggi simbolo (se non IL personaggio simbolo) di fare cinecomic prima che Kevin Feige ci mettesse lo zampino. Ovvero l'altro personaggio titolare, Wolverine. Non è l'unico a tornare (i camei si sprecano) e la trama zuccherosa, debole e ripetitiva sono il tallone d'achille della pellicola che però vince per le botte da orbi tra i due protagonisti, per il quantitativo di battute auto-ironiche su praticamente chiunque tra i 20th Century Studios e la gestione più recente, per la colonna sonora che fa cantare a squarciagola e il cui testo è sempre azzeccatissimo con ciò che si vede in scena, soprattutto nelle sequenze action orchestrate a dovere da Shawn Levy. Un film sull'amicizia che riempie questi 12 mesi senza MCU. (Federico Vascotto)
Voto: ☆☆☆☆