"È stato naturale farci delle domande, apprezzarci come esseri umani e diventare amici" ha detto Timothée Chalamet, giovane attore rivelazione, parlando della sua esperienza al fianco di Armie Hammer sul set di Chiamami col tuo nome, il film di Luca Guadagnino che arriva nelle sale italiane il 25 gennaio 2018.
Molti lo vedono già con il premio Oscar tra le mani per la sua interpretazione di Elio, un giovane ragazzo introverso che, mentre trascorre le vacanze estive con la sua famiglia nel Nord Italia, incontra Oliver, e la sua vita cambia per sempre. Siamo nel 1983. La radio e la televisione suggeriscono il periodo storico che i personaggi stanno vivendo, tra politica, arte e cambiamento. Elio e Oliver sono molto diversi, ma quando i loro sguardi si trovano, il desiderio prende forma rapidamente costruendo una storia d'amore passionale e onesta, lontano dagli occhi indiscreti di un mondo pronto a giudicare.
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Una complicità vincente
La forza di Chiamami col tuo nome, adattamento cinematografico del romanzo di André Aciman sceneggiato da James Ivory, è infatti proprio la chimica tra i due protagonisti. Armie Hammer e Timothée Chalamet, infatti, non si fanno spaventare dall'intimità fisica e psicologica che lega Elio e Oliver, ma si dimostrano all'altezza della storia, regalando un ritratto delicato, romantico e viscerale di un sentimento forte e sincero. Quando ci siamo trovati nella stessa stanza con i due attori a Londra, in occasione della presentazione di Chiamami col tuo nome al London Film Festival, è stato facile percepire la complicità che ha reso possibile la magia sul set del film. Guadagnino ha lasciato molto spazio alla personalità dei suoi personaggi, ricchi di sfumature, di pregi e difetti, ma descrive il loro rapporto con eleganza e sensualità. Sono molte le scene in cui Hammer e Chalamet devono abbandonarsi agli odori e ai sapori del corpo, ignorando il dialogo. E non è facile ottenere un risultato simile sul grande schermo quando si racconta un amore omosessuale. La polemica è sempre dietro l'angolo, ma l'arte in questo caso sembra essere lo strumento giusto per lanciare un messaggio di universalità.
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Dopo aver attirato l'attenzione con The Social Network di David Fincher nel 2010, Armie Hammer è stato accolto a braccia aperte da Hollywood vestendo i panni del principe in Biancaneve, dell'eroe action in Operazione U.N.C.L.E., e del cowboy mascherato nel western The Lone Ranger al fianco di Johnny Depp ed Helena Bonham Carter. Tuttavia Chiamami col tuo nome non è la prima volta in cui egli lavora con un regista italiano. Nel 2016 infatti Hammer è stato il protagonista assoluto di Mine, l'ambizioso film diretto da Fabio Guaglione e Fabio Resinaro nel quale si è distinto per il ruolo di un soldato disperso nel deserto, che ripercorre tutta la sua vita mentre è prigioniero di un territorio minato dal quale sembra impossibile fuggire.
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L'Italia secondo Armie Hammer
Un talento versatile il suo, che lo ha portato ad interpretare Oliver, un americano che ama la vita e decide di raggiungere il padre di Elio in Italia per completare la sua tesi di post dottorato. "Lavorare con Luca Guadagnino è stato bellissimo e siamo diventati grandi amici" ha detto l'attore, dopo aver elogiato anche il suo giovane compagno di scena. Chalamet lo abbiamo visto in Interstellar di Christopher Nolan come figlio di Matthew McConaughey e nel recente Hostiles - Ostili ambientato a fine Ottocento con Christian Bale e Rosamund Pike, ma prossimamente sarà protagonista del nuovo film di Woody Allen, A Rainy Day In New York.
Questa coppia di attori ha sicuramente lasciato il segno e profuma di Oscar, anche se i Golden Globes sembrano aver ignorato il film nonostante le tre nomination. Tuttavia questa esperienza gli ha insegnato molto - come hanno raccontato nella nostra intervista - e gli ha permesso di passare diversi mesi in alcuni dei posti più belli d'Italia per stringere una forte amicizia.
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