Il 15 giugno 2005 (17 in Italia) uscì Batman Begins, capostipite della trilogia supereroistica di Christopher Nolan e opera fondamentale nell'evoluzione del genere insieme alla trilogia di Spider-Man di Sam Raimi degli stessi anni e la nascita del Marvel Cinematic Universe pochi mesi prima dell'uscita del secondo episodio. Quello di Nolan è un film per certi miracoloso, che restituì a Batman la sua dignità cinematografica dopo otto anni di inattività in seguito all'operato di Joel Schumacher e contribuì in maniera indelebile, nel bene e nel male, alla nozione del film di supereroi con una forte impronta autoriale. A quindici anni dal suo esordio rimane una pietra miliare, che noi abbiamo voluto celebrare passando in rassegna alcune curiosità sulla realizzazione dell'intera trilogia.
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1. Approcci diversi
Prima che la scelta cadesse su Christopher Nolan, uno dei candidati per quello che diventò Batman Begins era Darren Aronofsky, il quale intendeva realizzare un adattamento complessivamente fedele della storia Anno Uno di Frank Miller. L'unico problema è che Aronofsky insisteva su un film vietato ai minori, il che avrebbe escluso gran parte del potenziale pubblico. Nolan, abituato a produzioni destinate a spettatori maturi, accettò invece senza problemi il vincolo contrattuale del PG-13, poiché voleva realizzare il tipo di lungometraggio che egli stesso sarebbe andato a vedere quando aveva undici anni. Ad oggi, solo due film in qualche modo legati a Batman sono usciti su larga scala con il visto R negli Stati Uniti: Joker e Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn).
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2. I partner creativi giusti
Pur avendo delle conoscenze di base legate al personaggio, Nolan non è mai stato un grande appassionato di fumetti, e scelse quindi di farsi aiutare da due esperti in materia: David S. Goyer, noto ai tempi per Blade, e Jonathan Nolan. Quest'ultimo, fratello minore del cineasta, fu un consulente non accreditato per la sceneggiatura del primo capitolo, e promosso a co-sceneggiatore dei due film successivi mentre Goyer rimase a bordo solo come soggettista a causa di altri impegni. Particolarmente significativo fu il contributo dei due per Il cavaliere oscuro - Il ritorno: come svelato nei bonus del Blu-ray, furono rispettivamente Goyer e Jonathan a convincere Nolan a usare Bane e Catwoman nel terzo episodio.
3. Ruoli invertiti
Prima di diventare James Gordon, Gary Oldman era il candidato principale per Ra's al Ghul, ruolo per cui furono considerati anche Viggo Mortensen e Guy Pearce (quest'ultimo rifiutò perché, dopo averne parlato con Nolan, si rese conto di essere troppo giovane per la parte). Quando però Chris Cooper rifiutò di interpretare il poliziotto, il regista decise di dare il ruolo a Oldman, sovvertendo le aspettative poiché l'attore inglese era abituato a fare il cattivo. Un ragionamento analogo portò alla scelta di Liam Neeson per Ra's al Ghul (inizialmente sotto le mentite spoglie di Henri Ducard): solitamente scritturato come mentore, la sua presenza diede una forza drammatica in più alla rivelazione sulla vera identità del personaggio.
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4. Batman o Fatman?
Subito prima di essere scelto per la parte di Bruce Wayne, Christian Bale aveva girato L'uomo senza sonno, per il quale era arrivato a pesare appena 54 chili con una dieta a base di caffè e una sardina al giorno. Costretto a recuperare 45 chili in appena sei mesi per prepararsi fisicamente, l'attore gallese andò in palestra e mangiò quantità abbondanti di pizza e gelato. Esagerò un tantino, arrivando a 14 chili di troppo, e mentre li perdeva per ottenere la forma fisica necessaria ottenne provvisoriamente il soprannome "Fatman".
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5. Massima segretezza
Christopher Nolan è noto per la volontà di preservare il più possibile i segreti dei suoi film prima dell'uscita, un'abitudine iniziata proprio con la trilogia di Batman. Lo ricorda Michael Caine nella propria autobiografia, parlando del primo incontro con il regista: Nolan si presentò direttamente a casa dell'attore inglese con la sceneggiatura in mano, e gli propose di leggerla. Caine accettò, per poi scoprire che avrebbe dovuto leggerla subito e poi restituirla a Nolan. Caine è poi divenuto l'attore-feticcio del cineasta, e lo rivedremo sullo schermo in Tenet: in quella sede, sostiene l'attore, la segretezza era tale che per i pochi minuti di film in cui appare (ha lavorato solo un giorno) ha potuto leggere solo le proprie pagine del copione.
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6. Computer ridotti al minimo
Nolan è notoriamente affezionato ai metodi tradizionali, girando in pellicola ed evitando la CGI salvo quando assolutamente necessario (l'esempio principale nella trilogia riguarda le sequenze con i pipistrelli, poiché addestrarli sarebbe stato troppo difficile). Un approccio che ebbe una conseguenza buffa quando il cineasta mostrò una sequenza a Caine, dove Batman è inquadrato su uno dei tetti di Gotham. L'attore britannico, abituato ad altre produzioni mastodontiche, disse che quella sequenza conteneva il miglior uso di effetti digitali che lui avesse mai visto, affermazione che fece ridere Nolan perché non c'era nemmeno un'inquadratura contenente CGI.
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7. Da Batman a Joker
È ben noto che Cillian Murphy fu provinato per Bruce Wayne prima di ottenere la parte dello Spaventapasseri, ma forse non tutti sanno che tra i candidati per il ruolo di Batman ci fu anche un certo Heath Ledger, uno dei tanti giovani attori che incontrarono Nolan per il progetto. È stato lo stesso regista a ricordare l'accaduto nel 2012, dicendo che Ledger si dichiarò subito poco interessato a recitare in un film di supereroi. L'attore australiano si ricredette dopo aver visto il lungometraggio finito, e quando fu annunciato Il cavaliere oscuro fu lui stesso a contattare Nolan direttamente per la parte del Joker, che gli valse un Oscar postumo.
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8. Dualità musicale
Per la colonna sonora del primo film Nolan contattò Hans Zimmer, il quale accettò a patto che potesse collaborare con James Newton Howard. I due lavorarono sulla natura duplice del protagonista, con due temi separati per Bruce Wayne e Batman, e si spartirono in parti uguali le sezioni del film su cui lavorare: scene d'azione per Zimmer, drammatiche per Howard. Il sodalizio continuò con il secondo film, ma Howard scelse di non tornare per il terzo poiché, dopo che Nolan e Hans Zimmer avevano nuovamente lavorato insieme su Inception, si sentiva come un terzo incomodo.
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9. Cambio di rotta
Nei piani iniziali di David Goyer, che aveva scritto un trattamento per una trilogia completa che fu poi modificato da Nolan strada facendo, il secondo film doveva essere quasi interamente incentrato sul Joker: la trasformazione di Harvey Dent in Due Facce sarebbe avvenuta alla fine, durante il processo del perfido pagliaccio, e l'alter ego malvagio di Dent sarebbe stato l'antagonista principale del terzo episodio. Stando a Goyer, si decise di raccontare la caduta di Dent già nel secondo capitolo perché Nolan non era certo di voler fare un terzo film e di conseguenza non voleva lasciare elementi narrativi in sospeso.
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10. Questioni di voce
La famosa voce usata da Bale nei panni di Batman era già nella sceneggiatura (altri attori considerati per la parte dovettero esprimersi con toni simili in sede di provino), per indicare il lato disumano del vigilante di Gotham City. La sua influenza si fece sentire in altri film e produzioni televisive, tramite omaggi e parodie, soprattutto dopo l'uscita del secondo episodio. Questo perché, su richiesta di Nolan, la performance vocale di Bale fu leggermente rimaneggiata in post-produzione per dargli un suono ancora più roco, sulla falsariga di Clint Eastwood.