Chissà se quando è uscito Iron Man (ormai sette anni fa) in casa Marvel erano coscienti che, di lì a qualche anno, avrebbero riscritto il significato della serialità nel cinema. Già perché, producendo ed intrecciando, ad oggi, dodici film con protagonisti i supereroi dei fumetti, sono riusciti nell'ardua impresa di donare carne alle idee di Stan Lee e ai disegni di Don Heck, Jack Kirby e Steve Ditko, che dal 1961 (il primo anno della Marvel, dopo essere stata Timely Publications e Atlas) hanno fatto sognare ad occhi aperti milioni di appassionati.
Senza considerare il senno di poi, con gli applausi e gli incassi che la Fase I e la Fase II del Marvel Cinematic Universe hanno racimolato (e siamo solo a metà della corsa), per Kevin Feige, produttore e presidente di Marvel Studios, non è stato facile riunire, come succede nelle più ''semplici'' pagine dei comics, i vari Hulk, Thor, Iron Man, Capitan America (per non parlare di Spider-Man!). Eppure, con in mano i diritti dei Vendicatori, il team Marvel ha chiamato a raccolta un manipolo di registi (su tutti Joss Whedon, i Fratelli Russo, Jon Favreau ma anche James Gunn), ha scritturato attori di prima fascia e ha preso il controllo degli eroi, portando in sala il crossover cinematografico più imponente di sempre, che strizza l'occhio alla serialità della TV (le Fasi del MCU possono paragonarsi alle stagioni di una serie) ma con le caratteristiche del (notevole) cinema d'intrattenimento. Un grande potere che ha la responsabilità di non tradire le sfumature e le storie originali, per non far storcere il naso ai puristi e, parallelamente, per concedere le sacrosante licenze poetiche agli autori che hanno scelto di intraprendere un percorso condiviso. Dunque, tra adattamenti 'obbligati', morti rimandate ed umanizzazioni riuscite ad effetto, andiamo a scoprire quali sono le differenze curiose e peculiari tra gli eroi del grande schermo e quelli dei fumetti, partendo da Iron Man fino all'appena arrivato Ant-Man!
Leggi anche: Excelsior! Alla ricerca dei camei di Stan Lee nei film e nelle serie Marvel
Iron Man, l'irresistibile
Amatissimo, l'Iron Man di Robert Downey Jr., si rifà quasi completamente alla saga Extremis (uno dei tanti retcon dei Marvel Comics, una sorta di innovazione nella continuity ufficiale dei fumetti), come dimostra il suo rapimento avvenuto in Afghanistan e non in Vietnam. Eppure, il Tony Stark del fumetto è molto più ambiguo, più ombroso e arrogante della versione cinematografica. Addirittura nei comics Iron Man lotta regolarmente con il suo essere alcoolista, cosa che al cinema viene marginalmente inclusa in Iron Man 2. Nonostante sia uno dei fondatori degli Avengers, spesso contrappone i suoi ideali a quelli del gruppo, scatenando, per esempio, nell'albo Civil War, una guerra tra due fazioni di eroi opposte. Tra le altre cose, l'Iron Man del grande schermo è più "monogamo", considerando il fatto che nel film è legato sentimentalmente a Pepper Potts, mentre nei vari albi ha costantemente mogli e compagne differenti (nella versione Ultimate è addirittura sposato con Natasha Romanoff!).
Leggi anche - Robert Downey Jr, i cinquant'anni di un ex bad boy
Hulk, l'indomabile
Bruce Banner e il ''suo'' Hulk - interpretato prima da Edward Norton in L'incredibile Hulk e poi splendidamente da Mark Ruffalo negli Avengers - è, forse, il character più complesso e ricco tra gli eroi Marvel. A riprova di questo, c'è la forte differenza tra la controparte cinematografica e quella originale, in quanto Hulk, tra i vari retcon e albi, giostra in un universo espanso e longevo, con caratteristiche sempre diverse e talvolta negative. In generale, bisogna considerare che l'Hulk del fumetto è sì un fondatore dei Vendicatori, ma nella versione raccontata in Planet Hulk e World War Hulk lui è, nientemeno, l'avversario degli Avengers. Hulk, infatti, per via della sua doppia e pericolosa personalità - che al cinema è addomesticata, cosa impensabile nei comics - è sempre stato "circoscritto" dai membri sia degli Avengers sia degli Illuminati (di cui fa parte Doctor Strange), tanto da essere esiliato nello spazio, per poi tornare e combattere collettivamente Iron Man, Strange, I Fantastici 4 e gli X-Men. Sempre nei fumetti, Banner non è l'unico Hulk: sono presenti l'Hulk Rosso, Il Maestro (unico sopravvissuto dopo una guerra nucleare), l'Hulk Grigio (comparso nel primo numero, ripreso successivamente e trasformato in un villain), e il potentissimo War Hulk.
Leggi anche - Mark Ruffalo a Giffoni "Se mi vorrete ancora, sarò un Hulk ingrigito"
Captain America, l'irreprensibile
Il Capitano Rogers - al cinema con il volto dell'identico Chris Evans - ha le stesse origini del fumetto, con alcune curiosità di contorno. Per esempio il famigerato scudo non è stato forgiato da Howard Stark, ma da Myron MacLain, uno scienziato esperto in metallurgia che ha unito insieme l'adamantio e il vibranio tramite un processo segreto. Tra le altre cose, nell'albo numero #1, non viene ''scongelato'' da Nick Fury, bensì da Namor, uno dei primi personaggi Marvel. Nelle iniziali collane, Steve Rogers è quasi esclusivamente uno strumento di propaganda, fin troppo patriottico e ''candido'', raffigurato come una sorta di orgoglio nazionale a stelle&strisce. In seguito, dopo un sensibile calo di letture, è stato umanizzato e attualizzato, così da essere estrapolarlo dal contesto della guerra e applicato all'interno dell'Universo Marvel. Captain America è diventato, di conseguenza, uno degli eroi più umani, tanto da mettere in discussione il governo degli Stati Uniti nella scelta di registrare i supereroi. Decisione che gli costerà, addirittura, la vita, venendo assassinato da Crossbones al termine di Civil War. Nei film Steve Rogers è legato sentimentalmente a Peggy Carter, mentre nei comics ha intrapreso una lunga storia d'amore con Sharon, la nipote di Peggy.
Leggi anche - Marvel Cinematic Universe: la nostra guida alla saga dei supereroi
Thor, l'inarrestabile
Impugnando il mitico martello Mjolnir, il Thor del cinema - un perfetto Chris Hemsworth - si rifà al look di Ultimate Thor (senza elmo, meno massiccio) ma, a contrasto di come è mostrato sul grande schermo, Thor è un vero e proprio Dio, con poteri infiniti che non dipendono esclusivamente dal vigoroso Martello. Per giunta, l'eroe asgardiano, quando arriva sulla terra non mantiene le sue stesse sembianze, ma prende quelle di un semplice medico, Donald Blake. Il rapporto con gli altri Avengers è spesso complesso, soprattutto con Tony Stark, reo di aver creato un cyborg con le sembianze del Dio (all'epoca deceduto, prima del ritorno sulla terra sempre sotto sembianze di Blake) durante gli eventi di Civil War. Thor nelle pagine dei fumetti è legato alla guerriera Sif, mentre quando è sulla terra, sotto forma di Donald Blake, fa coppia con Jane Foster.
Clint Barton, l'infallibile
L'originale Clint Barton/Occhio di Falco - interpretato da Jeremy Renner - è comparso per la prima volta nel '64, su Tales of Suspense #57. Nelle varie apparizioni, solitamente Barton è un personaggio loquace, carismatico e poco incline alle regole, tanto da essere il leader dei Thunderbolts e dei Vendicatori della Costa Ovest (tra i membri c'è anche Scarlett Witch). La versione cinematografica, almeno per l'aspetto, si rifà al disegno della linea Ultimate, ma l'infallibile arciere ha, per così dire, nei primi disegni, un costume più sgargiante con una vistosa maschera. Nel film è presentato come collega e amico di Natasha Romanoff, eppure il background in Ultimate lo vede ex-carcerato accusato di omicidio e solo dopo ingaggiato dallo S.H.I.E.L.D. che gli ha potenziato la vista, rendendolo un tiratore eccezionale. Curiosità: nell'albo Hawkeye, Barton è sposato con Barbara Morse, uno dei personaggi della serie TV Agent's of S.H.I.E.L.D.. Sebbene sia un personaggio solitario, Barton nei fumetti ha una concezione di famiglia che assume varie sfaccettature (in Ultimate è spostato con Laura, e ha tre figli), a differenza di Avengers: Age of Ultron nel quale, per la prima volta al cinema, compare nei panni di padre e marito.
Natasha Romanoff, l'impassibile
Natasha Romanoff/Black Widow - con il volto di Scarlett Johansson - , creata dalla matita di Don Heck nel '64, nelle pagine dei fumetti perde tutta l'aurea empatica ed emozionale del grande schermo per diventare un'eroina spietata, un'assassina potenziata in laboratorio e, nella versione Ultimate, estremamente negativa, essendo una doppiogiochista in combutta con Loki. La versione che conosciamo - da cui i film hanno preso spunto per il look - è apparsa sui fumetti ''solo'' nel 1977, con la sua inconfondibile chioma rossa che ha sostituito il nero corvino. Nei comics la Romanoff non lascia mai intravedere le sue emozioni, e la sua indole schiva, fredda e dedita al lavoro la rende poco avvezza ai sentimentalismi e agli amori. Figuriamoci innamorarsi di uno che ha il carattere di Bruce Banner...
Vision, il futuribile
Arrivando all'androide senziente Vision - uno degli Avengers più affascinanti, interpretato da Paul Bettany - , possiamo dire che nei comics, schierandosi con gli Avengers dopo essere nato da una costola di Ultron, scopre le sue emozioni pian piano, fino ad innamorarsi e sposare Scarlet Witch, cosa che nelle pellicola non sembra prevista. Vision è dotato di enormi poteri tra cui la telecinesi, l'invisibilità e la trasmigrazione. Ha una gemma sulla testa ma, al contrario di come narrato in Avengers Age: of Ultron, non è una Gemma dell'Infinito. Nell'albo Civil War, Vision fa parte dei Giovani Vendicatori, insieme ad Iron Land, Patriot, Wiccan e Hulking, nessuno di loro incluso, per l'appunto, nell'imminente Captain America: Civil War.
Ant-Man, il tascabile
L'ultimo Avenger Ant-Man - con le sembianze di Paul Rudd nel film appena uscito - si basa sul secondo Ant-Man dei fumetti: Scott Lang. Infatti la Marvel, nel corso dei vari albi, ha affidato la tuta restringente a tre personaggi differenti: il primo è stato Hank Pym, poi c'è il recente Eric O'Grady (comparso nel 2006) e, appunto, Scott Lang. Al contrario di come appare nella pellicola, Lang è un impiegato della Stark Industries e non viene contattato dal dottor. Pym, ma ruba lui stesso la tuta restringente al dottore, per salvare il chirurgo Erica Sondheim, che si sarebbe dovuta occupare della figlia malata. Il piccolo, grande Ant-Man, a differenza degli altri, si trova sempre in situazioni che lo mettono alla prova, umanamente e psicologicamente, essendo contemporaneamente un supereroe con le responsabilità di un padre. Purtroppo però, la Marvel, se non ultimamente (è stata appena lanciata una nuova collana in edicola) grazie alla nuova vita cinematografica, ha sempre considerato Scott Lang un personaggio marginale all'interno dei fumetti, pur essendo membro dei Vendicatori.